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Fleshgod Apocalypse (Francesco Paoli)

Di Emanuele Calderone - 2 Novembre 2011 - 0:10
Fleshgod Apocalypse (Francesco Paoli)

E’ uscito da qualche mese “Agony”, album che ha riportato i nostrani Fleshgod Apocalypse sulle scene musicali. Freschi di un contratto con la major metal per eccellenza -la Nuclear Blast- i ragazzi hanno ripreso da subito l’attività live, partecipando all’importante Summer Slaughter Tour negli Stati Uniti. Qui di seguito riportiamo l’intervista fatta a Francesco Paoli, batterista della band.

 

01- Ciao Francesco, benvenuto su Truemetal.it. Come stanno andando le cose in casa Fleshgod Apocalypse?

Francesco: Ciao a tutti! Ottimamente direi! Il nuovo album sta riscuotendo molti consensi, e si prospetta un 2012 decisamente impegnativo per quanto riguarda i tour a supporto di “Agony”. Il lavoro non manca, questo è fondamentale!

02- Vi avevamo lasciati lo scorso anno con l’ottimo EP “Mafia” e vi ritroviamo quest’anno con il nuovo “Agony”, un lavoro destinato a far parlare di sé. Qual’è stata, in generale, l’accoglienza da parte del pubblico nei confronti dell’ultimo nato?

Francesco: Hai detto bene, è un lavoro che fa parlare di sè. Sapevamo benissimo che con le nostre scelte avremmo scatenato una sorta di putiferio, Agony è un lavoro molto diverso da Oracles, seppure i punti in comune ci siano eccome. Siamo sempre disposti a raccogliere nuove sfide e a cercare di migliorarci, anche se questo può far storcere il naso a qualcuno. Nonostante ciò, il disco è stato accolto dalla stragrande maggioranza del pubblico in maniera ottima e questo non può che renderci felici.

03- Ascoltando “Agony” si percepisce come, in questo caso, i passaggi sinfonici sono decisamente aumentati, donando alla vostra musica un gusto più barocco, specie se confrontato con “Oracles”. Come mai avete scelto di rendere il tutto ancor più sinfonico?

Francesco: Diciamo che creare qualcosa del genere, un album death metal permeato nella sua interezza dalla musica classica/sinfonica, era un nostro target sin dagli inizi della band. Avendo potuto lavorare con molti più mezzi a nostra disposizione siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, questo anche grazie all’entrata nel gruppo in pianta stabile di Francesco Ferrini, che ha scritto ed arrangiato insieme a me le parti di orchestra.

04- Raccontaci come si svolge il processo di nascita di un album firmato Fleshgod Apocalypse.

Francesco: Dipende dall’album! Per questo disco, ovviamente, abbiamo leggermente cambiato il nostro songwriting, in modo da poter integrare le parti di orchestra con la parte più brutale della nostra proposta. Siamo partiti da orchestra e batteria, arrangiando successivamente chitarre e basso come se fossero parte integrante dell’orchestra ed è per questo che il riffing si è leggermente modificato: ora come ora non era necessario che svolgesse una funzione di “lead” come in precedenza, dato che in “Agony” questa è ricoperta dalle parti orchestrali. Quello di cui avevamo bisogno erano riff molto più ritmici, che seguissero di pari passo l’intensità della batteria. Per ultimi abbiamo aggiunto arrangiamenti vocali e soli, a cesellare il tutto.


05- Su “Oracles” non era presente un tastierista nella formazione. Come mai avete sentito il bisogno di reclutare Francesco? E’ forse dovuto al fatto che in questo disco la parte sinfonica ha acquisito la stessa importanza di quella estrema?

Francesco: Esatto. La parte sinfonica va di pari passo con quella estrema e come ho spiegato precedentemente, la volontà di aggiungere l’elemento sinfonico nella nostra musica è una vecchia fissa, ed è per questo che abbiamo proposto a Francesco Ferrini di entrare in pianta stabile nella band. Ci conosciamo da molti anni e abbiamo lavorato con lui anche in Oracles e Mafia, ma non avevamo ancora avuto l’occasione di poter lavorare insieme durante il processo compositivo. Ovviamente per fare questo ci è sembrato necessario il suo ingresso in line-up, e lui ha accettato di buon grado!

06- Piccola curiosità personale, qual’è la canzone di “Agony” che preferisci?

Francesco: The Forsaking

07- Il passaggio ad una grande etichetta (forse la più grande in ambito metal) come la Nuclear Blast ha, in qualche modo, cambiato il vostro modus operandi nella stesura dei brani?

Francesco: Assolutamente no. Ti posso assicurare che la nostra etichetta non ha influito minimamente nella composizione del disco, ti faccio un esempio: la Nuclear Blast ha saputo che si trattava di un lavoro sinfonico solo 1 mese prima della consegna, che ci crediate o meno. Questa storia delle etichette che influenzano i gruppi è un pensiero che hanno in tanti e ti dico che è solo una stupida leggenda. Le etichette non influenzano i gruppi in alcun modo, ma ancora ci tocca sentire in giro gente che pensa di saperne più di chi svolge il mestiere del musicista, è abbastanza patetico. Ci è stato semplicemente chiesto di realizzare un ottimo album, ed è quello che abbiamo provato a fare.

08- Ti andrebbe di descrivere con un solo aggettivo “Oracles”, “Mafia” e “Agony”?

Francesco: “Drammatici”. La nostra proposta è da sempre alla ricerca di questo feeling, quella drammaticità tipica di certa musica classica. Da qui parte la nostra ricerca riguardo l’accostamento musica classica o sinfonica / death metal. Due modi diversi seppur vicini di creare qualcosa di epico, drammatico e allo stesso tempo violento.

09- Come è andato il recente Summer Slaughter Tour negli USA? Come è stato condividere il palco con i Dying Fetus e altre band famose come The Black Dahlia Murder e Whitechapel?

Francesco: Alla grande direi! Far parte del Summer Slaughter è qualcosa di incredibile! Abbiamo avuto la possibilità di suonare su palchi enormi, davanti a moltissime persone e, come hai detto tu, abbiamo fatto molta esperienza seguendo da vicino le mosse dei nostri colleghi più famosi, imparando moltissime cose. E’ stato un ottimo trampolino di lancio per il disco e per la band in generale.

10- Quando vi rivedremo finalmente in tour qui in Italia?

Francesco: Sicuramente ripasseremo durante il nostro prossimo tour Europeo, c’è sempre qualche data in Italia.

11- Cambiando discorso, cosa ne pensi dell’attuale scena death metal? Quali sono le band che maggiormente ti hanno colpito nel corso di questi ultimi anni?

Francesco: Ultimamente abbiamo assistito all’ “invasione” del deathcore, che ha per forza di cose rivoluzionato il modo di intendere il death metal. Diciamo che, per quanto ci riguarda, siamo molto più legati alla vecchia scuola, seppure abbiamo sempre un occhio rivolto al futuro. Ci sono molti gruppi validi in giro, che non si sono ridotti a seguire le cosiddette mode, e saranno quelli che sopravviveranno, come sempre.

12- Bene Francesco, questa era l’ultima domanda. Ti ringrazio infinitamente per il tempo che ci hai concesso. A te la battuta finale e i saluti.

Francesco: Grazie mille a voi per lo spazio concessoci. Scaricatevi il nostro nuovo album Agony, ascoltatelo, e se vi piace compratelo! Ahah! Ci vediamo presto dal vivo in Italia!