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Eversin (Ignazio e Giangabriele)

Di Alessandro Calvi - 16 Marzo 2010 - 11:08
Eversin (Ignazio e Giangabriele)

Qualche anno fa avevano esordito con il nome di Fuoco Fatuo e facevano un power metal sinfonico con qualche influenza prog. Il tempo è passato e, così, l’ispirazione. Eccoli dunque ripresentarsi a noi con un nuovo nome, Eversin, e una proposta musicale completamente cambiata che ora affonda le mani nel thrash. In occasione dell’uscita della loro nuova fatica intitolata “Divina Distopia” TrueMetal ha deciso di intervistare questi ragazzi di Agrigento per farsi spiegare i motivi di questa loro evoluzione e dove li condurrà il loro cammino.


Alex: Ciao ragazzi, come va?

Eversin (Ignazio): Salve Alex, qui tutto ok… Tu?

Alex: Molto bene, grazie. Come ho già anticipato nella presentazione, voi siete nati col nome di Fuoco Fatuo e, all’inizio, suonavate un genere ben diverso da oggi. Ci potreste raccontare come è avvenuta questa evoluzione?

Eversin (I.) Innanzitutto mi sembra giusto sottolineare che i Fvoco Fatvo hanno pubblicato musica non come trio. Tempo fa io stesso proposi alla band di prendere un quarto elemento, e così infatti fu dal 2002 al 2007. I risultati potete ascoltarli su Tenebra’s Dream ed Of Light and Dark. Ottimi risultati dal punto di vista musicale, ma pessimi dal punto di vista umano. L’evoluzione di cui parli nasce dal fatto che abbiamo ricominciato a vivere il gruppo e a suonare ciò che più ci sentivamo di suonare. In fin dei conti la musica dei Fvoco Fatvo, cosi come quella degli EVERSIN è sempre stata appannaggio mio di Giangabriele e di Angelo, ma troppo spesso in passato, è stata limitata. Siamo un gruppo Metal e siamo fieri di esserlo. Prima molto, anzi troppo, suonava troppo soft, troppo progressivo, e la cosa mi dava davvero fastidio. Ma per amore della pace ci si passava sopra. Fino ad arrivare al punto di scoppiare. L’evoluzione è nata proprio da questo non poterne più. Evoluzione che sarà molto più presente sul prossimo disco che gli EVERSIN incideranno.

Alex: Sostanzialmente, quindi, la formazione è rimasta sempre la stessa, voi tre ci siete dall’inizio. Il fatto di aver cambiato progressivamente genere ha portato al modificarsi degli equilibri nel gruppo? Nel senso che ora, magari, ha più peso nello scrivere i pezzi una persona diversa da prima?

Eversin (Giangabriele): Noi tre resteremo fino alla fine. Siamo noi tre la band. Abbiamo sempre scritto noi tre insieme i brani e sempre sarà così. L’idea può nascere dal singolo, ma la si sviluppa tutti assieme fino a farsì che diventi una canzone. In passato è sempre stato così. Le parti di tastiera o di altro, venivano aggiunte in un secondo momento sempre su parti scritte da uno di noi tre.

Alex: Membri del gruppo a parte, però, è come se gli Eversin, vuoi per il nome, vuoi per il genere diverso che suonate, siano un gruppo completamente nuovo rispetto ai Fuoco Fatuo. Avete avuto problemi a trovare un contratto discografico? Soprattutto come è stato diverso oggi rispetto a quando avete iniziato? Il nome e il disco già pubblicato come Fuoco Fatuo vi han aiutato o avete dovuto ricominciare da capo? E secondo voi come è cambiato il mercato? Pensate che oggi sia più o meno facile per un gruppo esordiente trovare un contratto?

Eversin ( I ): Gli EVERSIN sono un gruppo assolutamente a se stante, che con i Fvoco Fatvo hanno poco da spartire musicalmente parlando. Non rinnego nulla di quanto fatto con quel moniker, ma la musica è diversa. Noi siamo diversi, la line up è diversa. La musica dei Fvoco Fatvo, pur nascendo dalle nostre idee, come ti diceva Gianga, era comunque influenzata da un quarto elemento che nel bene e nel male, essendo parte della band, aveva potere decisionale in merito. Ebbene, adesso decidiamo noi tre come deve suonare un qualcosa che non sia voce, chitarra o basso. G: Non abbiamo avuti grossi problemi a trovare un deal. Inizialmente eravamo accasati presso la Rising Works, un’ottima label senza dubbio. In seguito ci siamo resi conto di voler essere seguiti in maniera diversa, e rescisso il contratto abbiamo spedito il disco a Francesco della My Kyngdom Music. Francesco rimase subito entusiasta dell’album, e ci fece una proposta che a noi sembrò subito ottima. La MKM è una grandissima label, onesta che segue le sue band. Ci troviamo bene e speriamo di poter pubblicare il prossimo disco con loro. Rispetto agli esordi abbiamo potuto usufruire di un po’ più di notorietà dato che non eravamo poi gli ultimi arrivati. Ciò che abbiamo pubblicato con i FF ha contribuito a farci conoscere. Non per falsa modestia, ma da soli siamo stati capaci di vendere circa 500 copie di Tenebra’s Dream. Questo ci ha molto aiutato. I.: Il mercato cambia di continuo. Oggi magari tirano le band Metalcore, domani andranno i gruppi AOR. La rinascita del Thrash è una conferma di quanto dico. Ci sono band che se avessero fatto dischi negli anni ’90 non avrebbero venduto neanche 100 copie, mentre adesso vanno in tour per mezzo mondo. Il discorso per i gruppi giovani non è poi tanto diverso. Oggi chiunque può fare un disco con una produzione stellare,e trovare un contratto con una label che punta ai soldi. Basta avere papà che compra tutto il necessario. Poi magari scopiazza quattro riff degli Slayer, e cavalca l’onda del momento. Il fatto è se poi sarà capace di stare a galla e se la label a cui ha dato i soldini vorrà ancora produrlo una volta passata la moda.

Alex: Nuovo nome, nuovo genere, ma stessi musicisti e, forse, stessi fan? Oppure no? Come han reagito quelli che vi seguivano alla vostra mutazione? Vi son rimasti fedeli e hanno apprezzato l’evoluzione o ne avete persi alcuni per trovarne di nuovi?

Eversin (I.) Non passa giorno che non riceviamo mail di ragazzi che si dicono soddisfattissimi del nuovo disco. Non nego che tutto questo ci fa molto piacere. Se poi acquistano il cd o lo scaricano non lo so, ma intanto son contento che gli sia piaciuta la nostra musica. Di sicuro grazie alla capillare distribuzione della MKM abbiamo raggiunto molte più persone rispetto al passato. Gli addetti ai lavori hanno accolto molto bene Divina Distopia, con ottime recensioni in tutta Europa, fino ad adesso. Non nego che ci sono alcuni detrattori, che ci criticano e che non ci trattano proprio bene, ma questo è parte del gioco, e lo accettiamo di buon grado. Penso che una critica aiuti anche a crescere, a patto che sia costruttiva. Neanche prendo in considerazioni certe recensioni…Ad esempio, e lo dico sorridendo, qualche settimana fa abbiamo beccato una bella stroncatura da una webzine estera. Il recensore criticava aspramente la nostra musica dicendo che era noiosa. In conclusione scriveva (cito per come ricordo:) “negli EVERSIN è molto presente l’influenza di alcune band Speed-Thrash , quali Megadeth, Annihilator, o Nevermore, ma dato che per me queste band sono merda, il disco degli EVERSIN mi fa schifo.” Ecco, lascio a te le considerazioni finali… G: Ahahahahah!!! Un grande!

Alex: Direi che si commenta da solo. Riguardo al periodo della scrittura dei brani e al periodo passato in studio a registrare, son sicuro che ci saran tante storie divertenti. Vi va di raccontarci qualche aneddoto legato a quei momenti?

Eversin(I.): Dovessi raccontarteli tutti starei qui una settimana… Le storie più forti sono legate ad Angelo… Diciamo che lui non ha proprio un rapporto roseo con l’inglese… Si impegna a migliorarlo ogni giorno, ma una volta in studio, al momento di cantare a volte gli escono di bocca parole inimmaginabili. Pensa che spesso io e Giangabriele amiamo ribattezzare o dare un working title alle canzone a seconda delle varie cazzate che pronuncia Angelo (e che poi vengono sapientemente cancellate, con conseguente reincisione). Così una canzone come Endless Rhymes diventa Endel Surrao, o Pull Me Under dei Theater diventa Pollyanna… Eh si… Il ritornello di Pull Me Under, che a volte suoniamo per riscaldarci, è diventato “Pollyanna, Pollyanna, Pollyanna non sono gay”…

Alex: Ok, dopo esserci un po’ scaldati, passiamo a parlare del disco. Già dai tempi dei Fuoco Fatuo voi avete sempre dato notevole importanza ai testi. Mi pare di capire che per voi i dischi son sempre un mezzo per raccontare qualcosa e/o passare un messaggio all’ascoltatore. Potreste parlarci un po’ del concept che sta dietro a “Divina Distopia”?

Eversin (I.): Divina Distopia non è proprio un concept. Alcuni testi sono legati tra loro, ma non raccontano una storia a concetto. Di solito mi occupo io delle lyrics, ma in Divina Distopia hanno scritto tanto anche Gianga ed Angelo, adattando a volte i loro testi a ciò che io stavo sviluppando. Il testo di Suddenly, ad esempio, è stato scritto interamente da Angelo, e solo dopo io ho scritto le parole per In My Dreams They Live… Si va da testi che parlano delle nostre esperienze a testi meno intimisti che attraverso metafore e parallelismi denunciano realtà che non ci piacciono.

Alex: In questo caso è stato il genere suonato a influenzare la storia e i testi, o al contrario avete sviluppato prima quella e poi la musica è stata un naturale adattamento? Lo chiedo perchè anche se il cambiamento di genere è stato netto, qui e là ancora compaiono rimandi prog e addirittura power e son sicuro che i nostri lettori son curiosi di sapere come avete deciso di comporre brani così variegati.

Eversin (G.): Scriviamo sempre la musica prima. Come è naturale in Divina Distopia si possono trovare ancora degli elementi riconducibili al periodo FF, ma ci siamo distanziati da quegli anni sia sotto il profilo musicale che testuale. Adesso, pur parlando sempre di cose inerenti a ciò che ci circonda e da cui traiamo ispirazione, affrontiamo il discorso in maniera più “adulta” evitando di usare certi clichè che venivano usati ai tempi dei FF. La varietà delle canzono nasce dal fatto che amiamo comporre brani che non sono fatti dal solito riff-strofa-bridge-ritornello, ma che si articolano e si dipanano in modi diversi con elementi diversi anche all’interno di una stessa song.

Alex: Riguardo proprio al sound di “Divina Distopia”, come dicevo, si fondono insieme diversi generi, ma, oltre a questi, anche suoni di periodi diversi. In particolare le chitarre negli assoli suonano molto simili a quelle dei Megadeth di “Rust in Peace” (anno 1986), mentre in altri casi abbiamo addirittura l’uso moderato dell’elettronica. Come è venuta l’idea di mixare suoni vecchi e nuovi in questo modo?

Eversin (I): I Megadeth sono da sempre una costante fonte d’ispirazione per tutti noi.(sto giusto ascoltando Endgame,ehehe). E’ molto presente l’influenza di certe band storiche, ma il tutto è suonato alla EVERSIN maniera, con tutto ciò che questo comporta. Perciò suoni elettronici e partiture vicine al Prog più aggressivo, che creano quella varietà di situazioni di cui parlavi tu prima. Ci piace molto caratterizzare la nostra musica con elementi diversi. Ecco perché Techno Power-Thrash… C’è la tecnica, c’è la componente Power, e quella Thrash, ed in aggiunta abbiamo anche sprazzi di elettronica…

Alex: Dopo l’album passiamo a parlare del futuro: quali sono i vostri prossimi impegni live? Dove potranno vedervi dal vivo i vostri fan nei prossimi mesi?

Eversin (G): Proveremo a suonare dal vivo in estate. Il problema sta nel fatto che abbiamo del lavori che ci tengono davvero impegnati. Io, così come Ignazio, vivo fuori dalla mia Sicilia, perciò coordinarsi non è semplicissimo. Ma ci impegneremo per portare il nuovo disco su qualche palco… Se non sarà possibile ci dedicheremo al nuovo capitolo in studio.

Alex: E, naturalmente, assetati come siamo di notizie in anteprima, una domanda sul seguito di “Divina Distopia”. Avete già qualche idea sul vostro prossimo album a livello di concept o qualcosa di scritto riguardo alle canzoni? O preferite magari prendervi un periodo di pausa?

Eversin (I.): Come ti diceva Gianga molto dipende da come riusciremo a gestire il fattore live. Posso anticipare con piacere che abbiamo già 6 brani pronti per il nuovo disco. Sono registrazioni fatte in studio ed in presa diretta, ma spaccano già il culo ai passeri. Da come stanno venendo fuori le canzoni posso dirti che si potrebbe parlare di un incrocio tra i riff di X.E.N.O.S. e le parti aggressive e Thrash di Wings ov Tears e Angel of Silence… Spero di riuscire ad eliminare del tutto le tastiere… A livello testuale ho già cominciato a buttare giù qualche idea e tutto mi porta a parlare di una cosa: la guerra. Gli effetti disastrosi che provoca, le morti degli innocenti e tutto il resto. Magari si può pensare che non sia originalissimo come soggetto, ma tutto sta nel COME si tratta un medesimo soggetto.

Alex: L’intervista si sta avviando la conclusione, ed ecco la domanda che ormai faccio invariabilmente a tutti i gruppi: TrueMetal.it è un portale di musica metal che si trova su internet, cosa ne pensate quindi della rete e del fenomeno del file-sharing? Quanto questa pratica può danneggiare e quanto al contrario favorire i gruppi nel diffondere la loro musica e farli conoscere?

Eversin (G.): Non amo assolutamente il download. Io amo la musica, la amo anche comprando il prodotto originale, con il booklet e tutto il resto. E’ naturale che questa pratica danneggi i gruppi. Magari non i Metallica o i Maiden, ma un gruppo come noi ne risente eccome. Sicuramente internet ed il file sharing ha contribuito a far conoscere band altrimenti impossibilitate ad uscire dall’under underground, ma il prezzo è davvero alto.

Alex: E già che siamo in argomento di band che vogliono farsi conoscere, avete qualche consiglio per i gruppi underground che stentano ad emergere dalla massa? Qual è la formula se non per raggiungere il successo, almeno per strappare un contratto?

Eversin (I.): Siate sempre coerenti e mandate a fare in culo le mode. Se amate qualcosa, in questo caso il Metal, se credete davvero in quello che fate, andate avanti e vedrete che un giorno potrete raccogliere qualche frutto. Non scoraggiatevi e soprattutto, se doveste riuscire a fare qualcosa di buono non sentitevi arrivati. Tutto è stato detto, scritto e suonato. L’unica cosa che si può fare oggi è tentare di essere coerenti e suonare al meglio ed il meglio che si può. Se valete, qualcuno si accorgerà del vostro valore.

Alex: Abbiamo finito, quest’ultimo spazio è solo per voi, dite quello che volete ai nostri lettori!

Eversin (I.): Grazie di cuore Alex!!! Grazie per il supporto che ci hai sempre dato negli anni. Lo apprezziamo di cuore, davvero. Ed a voi, lettori di True Metal… Comprate Divina Distopia, rubatelo, fatevelo regalare, ma dategli un ascolto. Non vi deluderemo, è una promessa. Su www.myspace.com/eversinmetal trovate l’intera versione di X.E.N.O.S. e di Angel of Silence. Ascoltatele, non vi deluderanno. (G.): Grazie di cuore per lo spazio che state dando agli EVERSIN e grazie per le belle parole della recensione. Ve ne siamo grati. Un saluto a tutti vostri lettori.

Intervista raccolta da:
Alex “Engash-Krul” Calvi