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Rage (André Hilgers)

Di Angelo D'Acunto - 7 Febbraio 2010 - 16:25
Rage (André Hilgers)

Sinonimo di qualità da oltre venticinque anni, i Rage, oramai, ad ogni uscita discografica non deludono mai le aspettative. Non lo hanno fatto nemmeno questa volta con Strings To A Web, album che rappresenta una sottospecie di riassunto dei ventisette anni di carriera della band. Per l’occasione abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con il drummer André Hilgers, per parlare di questa nuovo ed ennesimo centro messo a segno dal gruppo guidato da Peavy Wagner. Buona lettura.

Ciao André, “Strings To A Web” a due anni di distanza dalla vostra ultima release. Puoi dirmi cosa è successo in questo lasso di tempo?

Ciao a te, Angelo. Non abbiamo fatto altro che stare in tour e suonare in alcuni festival. Poi qualche apparizione in TV e un concerto speciale per il venticinquesimo anniversario dei Rage

Che significato si cela dietro al titolo “Strings To A Web”?

Nulla di speciale, un piccolo gioco di parole… o almeno così ha detto Peavy.

Parliamo della sua genesi: come si sono svolte le fasi di composizione per questo disco?

Siamo stati piuttosto veloci. Abbiamo scritto tutti i pezzi in sole due settimane per poi suonarli nella nostra sala prove, in modo da prepararci al meglio per il lavoro da svolgere nello studio di registrazione. Credo sia stata la fase di produzione alla quale io abbia mai partecipato.

Credo che questo nuovo lavoro sia, per alcuni versi, piuttosto differente rispetto a “Carved In Stone”, più che altro trovo che al suo interno siano racchiuse tutte le differenti anime con le quali i Rage si sono espressi in questi anni, senza comunque perdere di vista il classico trademark della band. Sei d’accordo con me e, magari, lo consideri come un ulteriore passo avanti per voi?

Sono sostanzialmente d’accordo con te. Però per me non si tratta esattamente di un’ulteriore evoluzione… insomma, abbiamo cercato di riassumere in un solo disco tutte le facce con le quali si espressa la band fino ad ora, come dici tu, senza troppo provare a “innovarci” ulteriormente. Direi che è stata la decisione migliore, anche perché le idee in fase di composizione non sono venute di certo a mancare.

Parliamo della traccia “Empty Hollow”. Come mai avete deciso di registrare una lunga suite di circa 16 minuti divisa in cinque parti? È molto vicina a quanto già composto in occasione della “Lingua Mortis Suite”, con un occhio di riguardo verso le orchestrazioni e, perché no, alcune parti che potremmo quasi definire come progressive…

Perché no… ahah… sì certo, abbiamo anche cercato di puntare un po’ di più su partiture più votate alla tecnica. “Carved In Stone” era roccioso e diretto, “Strings To A Web” ha invece qualche parte più tecnica, più progressive in alcuni casi. Contando anche che abbiamo in forza Victor (Smolski, ndr), che è forse la persona più adattav per questo tipo di lavori.

Per quanto riguarda le altre tracce, se dovessi sceglierne qualcuna in particolare citerei “Hellgirl”, “Into The Light”e “The Beggar’s Last Dime”, anche se devo dire che tutto il resto del disco di attesta su livelli piuttosto alti… ci sono pezzi che preferisci di più rispetto ad altri, e perché?

No, i brani sono tutti molto buoni e non abbiamo idea di quali potremmo proporre in tour. Sono molto orgoglioso di “Hellgirl”, soprattutto perché è un pezzo che ho scritto per mia figlia Samantha Pearl. Fra gli altri, mi piacciono anche “Into The Light” ed “Edge Of Darkness”…

 


Che reazioni ti aspetti da parte di pubblico e critica dopo la release?

Spero che il disco venga apprezzato da tutti così come piace a noi. Ma staremo a vedere…

Torniamo un po’ indietro nel tempo: nel 2007 sei entrato nei Rage per sostituire Mike Terrana. Ti ha mai preoccupato il fatto di dover sostituire in batterista del calibro di Mike?

Nessuna preoccupazione, ma solo tanto rispetto. Certo, Mike è un gran batterista, e alcuni pezzi sono stati piuttosto difficili da preparare, però credo di aver lavorato piuttosto bene fino ad ora. Sono veramente orgoglioso di aver rimpiazzato un batterista come lui.

Che ne dici di parlarmi del tuo background come musicista? Quali gruppi ti hanno fatto avvicinare a questo genere musicale?

Tantissimi… ho ascoltato veramente tanti generi, passando tranquillamente dai “Killswitch Engage”, dai “Dream Theater” e fino ad arrivare ai “Toto”. Sono comunque un grande fan di “Pantera” e “Mötley Crüe”.

Che ne pensi invece della scena musicale odierna?

Ci sono tantissimi gruppi validi e su altrettanti generi… dal rock allo speed metal, dai “Toto” ai “Foreigner”, “Testament”, “Pantera”, “Killswitch”, “Disturbed”, “Nickelback” e così via… adoro la buona musica, di qualunque genere si tratti.

E per quanto riguarda la Germania, ci sono gruppi che preferisci di più rispetto ad altri?

Sicuramente “Gamma Ray”, “Helloween”… e anche i “Brainstorm”. Mi piace tantissimo la voce di Andy B. Frank, e lo considero come uno dei migliori cantanti tedeschi.

Avete già programmato le date per il prossimo tour? Passerete anche dall’Italia?

Sì, stiamo finendo di programmare tutte le date… e torneremo presto anche in Italia.

Vi siete mai trovati con il dilemma di quali pezzi suonare durante i concerti e quali escludere, e hai idea di che brani inserirete nella setlist del prossimo tour? Contando anche che la discografia dei Rage, dopo oltre vent’anni di carriera, è effettivamente molto estesa…

Vero, non è semplicissimo scegliere la setlist per i nostri tour. In venticinque anni di carriera i Rage hanno composto tantissimi grandi pezzi… però, purtroppo, abbiamo solo novanta minuti a disposizione. Abbiamo intenzione di scegliere solo i brani che piacciono ai nostri fan.

Fra tutti i gruppi con i quali hai suonato, qual è quello che ti ha dato maggiori soddisfazioni?

Ho passato bei momenti con ogni band. Però fino ad ora i Rage restano sicuramente al primo posto… è sempre tutto così divertente e passiamo veramente dei bei momenti insieme. Così come è sempre stato con i Silent Force. Peccato che con quest’ultimi non stiamo riuscendo a trovare il tempo per registrare un nuovo CD.

Che programmi hai in mente per il futuro?

Per adesso andremo in tour per supportare questa nuova release. In futuro si vedrà… forse avremo modo di fare qualche show con tanto di orchestra a supporto…

Ok, questa era la mia ultima domanda. Lascio a te l’ultima parola per i nostri lettori.

Cercate di mantenere sempre vive le fiamme del metal e comprato il nostro nuovo disco!

Angelo ‘KK’ D’Acunto