Live Report: Metal Without Mercy a Lonato (BS)

Di Redazione - 29 Aprile 2010 - 12:30
Live Report: Metal Without Mercy a Lonato (BS)

17/04/2010 METAL WITHOUT MERCY FESTIVAL

Olden Live Club, Lonato del Garda (BS)

Serata all’insegna del “support your local band”, con il secondo concerto (dopo Omen, Savage Grace, National Suicide e Prodigal Sons) organizzato dall’iperattivo Alessandro Poffa, che ha confezionato un’intima serata, tra amici ma, attenzione, non lesinando la qualità!

PRODIGAL SONS

Dopo il forfait degli Screaming Shadows si parte con i Prodigal Sons, Classic Metal band da Brescia, che giocando in casa, ci regala una convincente performance e, data la giovane età dei componenti, non si può che definire una fulgida promessa per chi ama certe sonorità. Da citare in particolar modo le altissime e pulite vocals di Gabriele Tura, potente e acuto, che va ad impreziosire i riff maideniani vergati dalla coppia Galante/Candito, anche loro molto preparati, soprattutto in “Moon Of Glory”, già un piccolo fiore all’occhiello del gruppo. Va detto che coverizzare “Red Sharks” dei Crimson Glory fa solo guadagnare punti ai ragazzi, che andando avanti di questo passo, si toglieranno certamente qualche soddisfazione.

ASGARD

A seguire gli Asgard, Power/Speed act dai colori US anche se originari di Ferrara, band che, fra le altre cose, fece già la sua porca figura in occasione del supporto al duo Grim Reaper/Praying Mantis. La superba prestazione degli Asgard nonché il loro sound dal vivo mi rendono impaziente nell’attesa che qualche label si interessi a loro, dato l’appeal di brani quali “The Seal Of Madness”, “Hellbreaker” o ancora “Asgard Invasion”, marchiati a fuoco dalle imbizzarrite grida alla John Cyriis, sfoggiate in più occasioni dal singer Mace. Non sto esagerando e, a tal proposito, il remake di “Unstoppable Force” ha suscitato i commenti più favorevoli possibili tra i presenti, attoniti dalla somiglianza con “l’alieno” (ex) cantante degli Agent Steel, il tutto per confermare quanta qualità risiede alla foce del Po.

AXEVYPER

Da non credere la mini-storia degli Axevyper, act nato dalla passione di Luca “Fils” Cicero e di Guido Tiberi, entrambi ex membri degli Assedium che con un pugno di song registrate in fretta e furia (e che furia!) e postate su MySpace oltre a una manciata di show (solo quattro!), possiedono già una nutrita schiera di aficionados che canta a squarciagola i loro anthem. Ancora una volta di più si rafforza l’idea che solo l’undergound possa regalare certe perle! I toscani si presentano bardati come una “qualsiasi” misconosciuta band mitteleuropea degli 80’s, in un trionfo di bandane, spandex e bandiere della marina imperiale giapponese. Semplicemente, squisitamente e splendidamente pacchiani ma soprattutto fieri di esserlo fino in fondo. L’eponima “Axevyper”, e le ruvide tonalità di Fils confezionano un incipit che scalda l’audience e ci rivela la complicità tra i cinque ragazzi. Brani US/Epic Metal partoriti dal fervido Guido, come “Ombre Bianche”, “Vergine Stigia”, “Roadster”, o ancora l’inno “Non E’ Finita Qui”, oltre che alle cover di “Viaggio In Inghilterra” (eseguita con lo stesso Bud Ancillotti on stage!) e, tanto per gradire “Swords And Tequila” (se non conoscete le originali, cambiate canale!), testimoniano la perfetta salute dell ‘Heavy Metal, tanta è l’energia che il quintetto versiliese sciorina questa sera. A mio parere, vedendoli così motivati oltre che preparati (da citare la marmorea precisione del bassista Andrea Tognetti) in aggiunta al deal appena siglato con la My Graveyard Productions, li reputo già pronti per essere notati e, perché no, pure ingaggiati per qualche gig oltreconfine. Quindi, rubando le parole proprio a Fils: “Vivi il sogno, NO, NON E’ FINITA QUI!!!”.

SABOTAGE

Si cala l’asso con gli headliner Sabotage, il top dell’ Heavy Metal made in italy, ancor più rinvigoriti da una perizia tecnica frutto di anni spesi per l’amore della Musica, in ogni caso “Not for the money, not for the fame”, tanto per citare Megadave Mustaine… La deflagrazione iniziale di “Hot Zone” riecheggia ancora nel club e, come sempre, mostra un Morby in forma smagliante oltre che il terremotante duo Dario ed Henry Caroli alla sezione ritmica. Micidiale, poi, il riffing affilato di Danilo Bacherini: uno che ci crede per davvero. Impossibile non definire quello dei Sabotage un concerto “best of”, contenente alcuni fra i pezzi che scrissero la genesi dell’ Heavy Metal nella penisola, quali “Mother”, “Anguish” e, se non bastasse, “Ridin’ Through The Dark”, che esaltano i pochi ma appassionatissimi fan accorsi a Lonato in questo sabato di sano e puro divertimento!
Non voglio certo tacere riguardo ad Andy Fois ma semplicemente ribadire, a mio parere, la sua supremazia come axeman (Heavy e non!), il suo gusto infinito e la sua tecnica, sempre al servizio della song e non viceversa, esempio palese, anche oggi, la toccante “Promised Land”. Conclude la festa “Nightkiller”, mazzata decisiva che, ci toglie le ultime forze residue, quindi, non smettiamo di acclamare i Sabotage come meritano, dato che siamo consapevoli che gruppi di questa caratura ce li dobbiamo tenere stretti, anzi strettissimi! Sabotage che, non smetterò mai di dirlo, avrebbero dovuto avere tutt’altra sorte, essendo assolutamente sopra le righe, ma, si sa, quando anche la “geografia del Metal” ti è invisa e i trend cambiano, rimane solo la sostanza, qualità che il gruppo toscano ha da vendere, perfetto prototipo di quello che noi chiamiamo in due parole, HEAVY METAL!

Metal Without Mercy Festival del 17 aprile 2010: serata già inscritta nella storia dell’HM italiano.
 
 
 
Alessio “Heavy Metal Is My Life” Aondio