Recensione libro (Rock Connections)

Di Stefano Ricetti - 8 Febbraio 2012 - 9:00
Recensione libro (Rock Connections)

Rock Connections

Una mappa completa del rock’n’roll

di Bruno Macdonald

Il Castello editore

www.ilcastelloeditore.it

Pagine 288

€ 19,50

Rock Connections non è il solito pistolotto trito e ritrito sulla storia del Rock del quale, sinceramente, si potrebbe fare tranquillamente a meno nel 2012 web-dipendente, ma opera pensata e creata dal taglio moderno, con degli ideali link cartacei che sviscerano le vicissitudini della musica più o meno dura da Elvis Presley in poi. Trattasi di lavoro composto da 288 pagine colorate capace di rifuggire l’aplomb cattedratico che troppo spesso attanaglia operazioni del genere.

Prefazione del fotografo Mick Rock, uno che ha immortalato mezzo mondo musicale lavorando anche con Joan Jett, Lita Ford e le Runaways. L’uomo è quello che ha scattato la famosa foto ai Motley Crue strafatti con il bagno di schiuma a mo’ di corollario. Segue introduzione di Bruno MacDonald: una sola pagina dove spiega la genesi del libro e inaspettatamente stupisce lo scriba quando, fra le varie citazioni dei mastodonti del rock in genere – anche e soprattutto commerciali – se ne esce con boutade stupefacenti del calibro di “Purtroppo non siamo riusciti a trovar posto per l’esecuzione di Elton John del 1986 della gemma dei Saxon Party ‘Til You Puke, quindi ve la proponiamo qui” insieme con, qualche rigo dopo, “Abbiamo passato giorni ad ascoltare l’opera completa dei Metallica: alcuni artisti sono così famosi e familiari da farci dimenticare quanto suonano bene”.

Dichiarazioni bizzarre, per certi versi, distanti anni luce da quello che ci si potrebbe attendere da un guru del movimento musicale internazionale, un probabile tizio tutto certezze e distintivo ma, proprio per questo, estremamente intriganti.

Rock Connections, oltre a tutto il resto, spicca per le ottime le foto in bianco e nero raffiguranti club del peso dello Star-Club di Amburgo, ove i Black Sabbath in pectore – si presentavano ancora come Earth -, vi suonarono sette serate nell’agosto del 1969, il mitico Marquee di Londra – riportate date e curiosità relative ad Ac/Dc, Guns N’ Roses, Aerosmith – e il Cbgb di New York, con ancora i Gunners in dote.   

Spazio anche alle etichette come la EMI, famosa per gli Irons, che ottenne il primo successo con Metal Guru dei T. Rex, l’Atlantic di album epocali quali For Those About to Rock (Ac/Dc) del dicembre 1981, la Casablanca di Alive! dei Kiss per chiudere in bellezza con la Def Jam degli Slayer.   

Esilarante lo specchietto di una quindicina di righe riguardante i The Kinks – rispettabilissimi, sia ben chiaro – che nell’ottobre del 2009 diventano heavy metal… in senso ironico, naturalmente. Proprio questo non prendersi al 110% sul serio rappresenta la marcia in più di Rock Connections e questo è solo un esempio in mezzo agli altri.

Interi articoli vengono dedicati a monumenti senza tempo né spazio né classificazioni, ed è sacrosanto che così sia quando si trattano geni come Jimi Hendrix e Frank Zappa, quattro pagine vanno agli immensi Led Zeppelin, stessa sorte per gli intoccabili Black Sabbath, poi Aerosmith, Metallica e Guns N’ Roses. Due ad Ac/Dc e Iron Maiden.  

Spazio e foto a megaraduni come Woodstock, Lollapalooza (vi si esibirono i Metallica nel 1996), si susseguono riquadri/quadretti di una decina di righe riguardo Slash, Grand Funk Railroad, Meat Loaf, New York Dolls con questi ultimi riferiti al produttore Todd Rundgren. Poi Van Halen, Alice Cooper, Bon Jovi. Mutt Lange viene riportato come super produttore, con tanto di due pagine dedicate con mini-sezioni incorporate di Ac/Dc, Foreigner e Def Leppard. Stesso spazio per Rick Rubin. Non solo band, però, ma anche brani epocali; ad esempio Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd e via di questo passo.

Oh, poi ovviamente c’è tutto il resto… La recensione, per usare un eufemismo, si è limitata a citare le band riguardanti la sfera hard’n’heavy. Da Buddy Holly a Patti Smith, tanti altri sono gli eroi onorevolissimi inclusi in Rock Connections, libro frizzante e divertente, scritto da uno competente, con tutti i pro e contro legati alla visione personale delle cose, che prova a dare un taglio diverso ai classici polpettoni sulla storia del Rock.

Stefano “Steven Rich” Ricetti