Recensione libro: ”Maschere di Danilo Saccotelli”

Di Stefano Ricetti - 17 Luglio 2011 - 0:00
Recensione libro: ”Maschere di Danilo Saccotelli”

MASCHERE

musicoterapia

di Danilo Saccotelli

ISBN: 978-88-7388-302-9
Pagine: 174
Prezzo: 13,00 €

Liberodiscrivere Edizioni

 

Danilo Saccotelli, educatore e musico terapista, già autore di Che Casino Questo Silenzio nel 2008 nonché vecchia triglia della musica dura italiana, così definisce la sua ultima fatica letteraria, Maschere, disponibile da qualche mese a questa parte: “E’un libro rivolto principalmente agli Educatori, Insegnanti e operatori del settore socio assistenziale e terapeutico. Secondariamente un saggio per colleghi musico terapisti che vi troveranno concetti a loro noti sviluppati ed implementati in un ottica personale. Altresì un libro adatto a chi ha la fortuna di poter usare la CREATIVITÀ nel proprio lavoro o nell’aiuto alle fasce deboli. Un tributo personale, critico e doveroso a suoni, colleghi, miti e amici che hanno fatto e fanno parte di un viaggio”.

L’opera si sviluppa alternando capitoli direttamente tratti dalla tesi di musicoterapia dell’autore ad altri che ne integrano e supportano i concetti con interventi esterni, all’insegna della maggior libertà di espressione possibile. Un affascinante viaggio multicolore, dalle notevoli sfaccettature, talvolta ostico in certi passaggi particolarmente tecnici, sicuramente però foriero di innumerevoli spunti che invitano all’approfondimento o anche solo a rileggersi alcune parti del libro più volte, per carpirne a fondo l’essenza. Isolamento dal mondo, devianze, tossicodipendenza, tutte Maschere che nascondono il vero io.   

Il lavoro, lungi dall’essere globalmente tedioso, si concede anche il giusto e sacrosanto spazio per le digressioni di carattere generale legate alla musica, attrice co-protagonista della trama sviluppata all’interno delle 174 pagine che ne compongono la struttura.       

Val la pena riportare pari pari uno di questi passaggi, nella fattispecie quando Danilo crea un progetto musicoterapico di gruppo all’interno di una comunità di tossicodipendenti e più precisamente dalla cronaca relativa alla settima seduta, su otto previste ed effettuate. “Propongo un ascolto musicale a base di Rock pesante, al fine di interfacciarsi con chi aggredisce col suono. Premetto che nella fase verbale e di dialogo nessuno dei presenti è attratto dalla musica Rock. Tale concetto è interessante quanto curioso, perché è nell’immaginario collettivo il connubio fra musica Rock ed agiti aggressivi e comportamenti antisociali, peculiarità spesso accomunate a chi fa uso di sostanze stupefacenti e alcol. Ascoltiamo Extrema “Join Hands”, Iron Maiden “Wasted Years” e Motorhead “Ace Of Spades”…

Altra sentenza che val la pena di citare riguarda l’esternazione di Enrico Ruggeri, all’interno del capitolo numero otto, dal profetico titolo Rockstar, tralasciando l’infelice accostamento di inizio pensiero: “Diffidate dalla chiacchiere su Marylin Manson e altri metallari spacca alberghi dissoluti. La gente che affronta estenuanti e miliardarie tournée del genere ha un gran senso del dovere e va a letto presto salvaguardando voce e freschezza fisica. Gli eccessi si amplificano per il marketing, perché a noi piace pensare che i nostri idoli siano quelli che fanno quello che a noi non è concesso”. 

 

 

La seconda parte di Maschere, posta prima delle conclusioni di Saccotelli, vive di capitoli entusiasmanti che riguardano gli interventi da fuori da parte di musicisti, giornalisti, amici o più semplicemente, come scrive l’autore, artisti, personaggi in prima linea, creatori di suoni, immagini, parole. I vari spaccati confezionati appositamente per il libro si susseguono uno dopo l’altro riuscendo a fornire durante la lettura continui stimoli e una serie impressionante di tematiche sulle quali confrontarsi, discutere o semplicemente riflettere in solitudine. La scaletta propone, in ordine di apparizione: Trevor (Sadist), Paul Masvidal (Cynic), AC Wild (Bulldozer), Andrea “Al Brain” Lunardi, Helena Iren Michelsen (Imperia and Angel), Oliver Phillips (Everon), Paolo “Chinasky” Pavanello (Linea 77), Marc Grewe (Morgoth), Angelo Mora, Michael “Away” Langevin (Voivod), Mario Riso (Royal Air Force), Tommy Massara (Extrema), Roberto Michieletto, Fabio Magliano, lo scrivente, Fabrizio Vitale (Hana-B), Tom G. “Warrior” Fisher (Celtic Frost), Stefano Longhi, Marco Mathieu, Stefano “Steve Bone” Balocco (Bad Bones) e Claudio Cubito. Un crogiuolo di esperienze, idee, sogni, aspettative e delusioni raccontate con lo stile e la sensibilità di ognuno, che non lascia di certo indifferenti, sotto l’egida di un invisibile filo conduttore: la musica. 

Le maschere fanno paura perché non si sa mai chi c’è dietro”.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti