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Suffer In Silence (tutta la band)

Di Daniele D'Adamo - 15 Aprile 2010 - 15:06
Suffer In Silence (tutta la band)

Piano piano, poco alla volta, l’Italia sta passando dalla serie B alla serie A del metal internazionale. Merito di ciò, in primis, una ferrea determinazione delle band a raggiungere gli obiettivi preposti; il primo dei quali coincide con l’incisione di un album. Fra i gruppi riusciti in quest’impresa ci sono i riminesi Suffer In Silence, che con “Brutal Realities”, in vendita da pochi mesi, hanno compiuto il primo passo importante della loro carriera. Quel che succederà da oggi in poi, assieme ad altri argomenti, verranno affrontati nell’intervista che segue…

Innanzitutto il moniker: perché Suffer In Silence?

Ciao, il nome della band è stato dato da Patrick. È un nome che si addice alla musica che proponiamo e alla maggior parte delle tematiche che trattiamo. In alcune nostre parti melodiche si manifesta la sofferenza e in altre più violente invece si scatena la rabbia e viene fuori il dolore che teniamo dentro e che nascondiamo. Soffrire in silenzio coinvolge molte persone e quindi ci sembra giusto avere un moniker che rappresenti un problema serio che si avvicini all’umanità piuttosto che uno inventato e non reale.

Sono ormai otto gli anni d’attività per il gruppo: immagino sia stata dura, arrivare nei negozi specializzati con il vostro primo full-length, “Brutal Realities”…

Non è facile unire quattro persone e pensarla esattamente nella stessa  maniera, per fare ciò c’è voluto del tempo. Dopo il nostro primo demo che c’è stato utile per vedere quali erano realmente le nostre qualità, decidemmo che la prossima volta che saremmo tornati in studio di registrazione avrebbe dovuto essere per fare qualcosa di più grosso e importante. Così con calma incominciammo a comporre nuovi validi pezzi e a perfezionare al meglio tutte le nostre canzoni sia come composizione che esecuzione. Volevamo arrivare al Fear Studio di Alfonsine (RA) in perfetta forma e ottenere un ottimo risultato finale. La nostra è stata una vera e propria pre-produzione, cosa che fanno molti gruppi famosi. Tanto allenamento e fatica alla fine c’è servita per raggiungere il nostro obiettivo ma ora siamo molto contenti e fieri del nostro album!

È ancora un po’ presto per tirare le prime somme, oppure ci sono già i primi riscontri positivi?

La release ufficiale del nostro CD è stata a gennaio quindi ancora c’è tempo per dare un giudizio, da poco è uscita anche la distribuzione digitale però sulla nostra pagina MySpace ogni giorno gli ascolti aumentano sempre di più, così come le aggiunte di amicizia. Su internet siamo seguiti e anche ai nostri concerti la gente apprezza e partecipa calorosamente, per ora siamo felici e non mancano i complimenti anche da parte di recensori di webzine.

Dopo il demo del 2006 e le vicissitudini relative ai cambi di line-up, come siete riusciti a firmare il contratto con la SG Records?

Dopo aver realizzato il CD, curato in tutti i particolari, il nostro secondo scopo era trovare un’etichetta che fosse interessata realmente alla nostra musica e così incominciammo a spedire il nostro album in giro. SG Records ci rispose complimentandosi con noi e proponendoci il contratto. Ci hanno dimostrato tutto il loro interesse e questo noi l’abbiamo apprezzato perché cercavamo proprio un’etichetta come loro che stia vicino al gruppo, lo sostenga gli permetta di farsi conoscere nel mondo del metal e ora noi ne abbiamo bisogno più che mai.

5)- “Brutal Realities” dura circa mezz’ora. È una vostra scelta, oppure non siete riusciti a fare di più per motivi non dipendenti dal gruppo?

Più si va veloci e meno dura la canzone e a noi piace correre, hehe. Per noi un album non è bello per quanto tempo dura, anzi troviamo che i CD troppo lunghi perdano di impatto e stanchino presto. Forse potevamo mettere una traccia in più… comunque ci vengono in mente “Reign In Blood” degli Slayer che di minuti ne dura 28 ed è tra i migliori album anni ’80 oppure “Slaughter Of The Soul” degli At The Gates sempre di non lunga durata ma considerato tra i capolavori degli anni ’90.

In sede di recensione dell’album mi ha particolarmente colpito la voce di Patrick per via del growling niente affatto scontato. È stata utilizzata qualche tecnica particolare per arrivare a tale risultato?

Quella che hai sentito è la vera voce di Patrick in tutta la sua ferocia, hehe. Sappiamo che molti utilizzano un distorsore ma noi non l’abbiamo mai usato…  Ogni tanto è stata usata qualche sovrapposizione di voci tipo scream e growl per rendere tutto ancora più cattivo e violento, cosa che fa spesso anche Nergal (cantante dei Behemoth), che noi adoriamo. Per il resto c’è solamente un po’ di classico riverbero e delay. Venite ai nostri concerti per sentire con le vostre orecchie!

“Brutal Realities” contiene alcuni passaggi melodici di pregevole fattura (“Absurd Humanity”, “Without Gods”). Avete intenzione di insistere maggiormente su questo aspetto, per il futuro?

La melodia non mancherà mai nelle nostre canzoni altrimenti sarebbe soltanto rumore, ma chiaramente la nostra non è la stessa melodia che puoi trovare in un gruppo power…  A noi piace mantenere le atmosfere un po’ oscure o malinconiche e comunque mettere parti melodiche nel momento giusto della canzone. “Without Gods” è una ballad in versione death metal quindi forse sono più presenti richiami di melodia. Questa canzone è servita per dare un po’ di fiato all’album per poi riprendere di nuovo violenti.

Oltre alla sopracitata melodia, si apprezza il gusto per l’old school: quali sono i gruppi che formano la base della vostra cultura musicale e che, in qualche modo, hanno ispirato il vostro stile?

Il death metal anni ’90 ha sfornato tanti validi gruppi, in America i migliori sicuramente i Death mentre in Europa Carcass, At The Gates e Hypocrisy ma anche nomi meno noti come gli Eucharist. È stato un periodo bellissimo e indimenticabile che ha influenzato tanti gruppi compreso noi.

 

 

Nel promo in mio possesso purtroppo mancava la specifica relativa ai responsabili della composizione delle canzoni. Potete chiarire qui?

Le canzoni sono composte tutte da Patrick e nascono dalla sua mente, poi si aggiungono i suggerimenti del resto del gruppo per trovare soluzioni alle canzoni in modo da renderle sempre migliori.

Analogamente, sarebbe da specificare il perché dell’artwork di “Brutal Realities” e l’argomento dei testi…

L’artwork di “Brutal Realities” riprende un po’ quello che trattano i testi di Patrick… dolore, odio e ribellione tra i principali argomenti. L’ispirazione l’abbiamo tutti i giorni sotto ai nostri occhi vedendo le cose ingiuste che ci circondano e che spesso non possiamo fare niente per rimediare. Fa eccezione “Without Gods” che è un testo ateo o meglio credere e contare solo sulle proprie forze ed essere liberi di decidere la propria vita.

Il platter è stato rifinito, se così si può dire, dai campionamenti di Cristian; che hanno sottolineato alcuni momenti introspettivi del sound. C’è un’idea specifica, alla base, oppure “vien tutto da sé” a seconda del momento?

Le parti orchestrali vengono aggiunte alla fine, fanno parte degli arrangiamenti che completano il tutto riempiendo e dando così qualcosa in più alla canzone. In alcuni momenti sono importanti e contraddistinguono il nostro sound ma non vengono mai usate in maniera eccessiva ed è proprio per questo che vengono messe in fase finale.

Immagino che stiate promuovendo il disco: avete qualche idea particolare, o vi baserete esclusivamente sulle date live?

Grazie alla nostra etichetta SG Records stiamo promuovendo bene il nostro album sia su internet con interviste e recensioni che su giornali metal e radio. Con qualche concerto fuori dalla nostra zona è stato importante per farci conoscere meglio da persone di altre città e vogliamo suonare in più posti possibili. È fondamentale per noi esibirci live perché così riusciamo ad esprimere al massimo la carica devastante dei nostri pezzi.

A proposito di attività live, data la lunga militanza nel campo, avete qualche aneddoto da raccontare, qualche incontro particolare da ricordare?

Negli ultimi tempi siamo migliorati sul palco, ora suoniamo con delle basi e il click che va nelle cuffie del nostro batterista per rendere tutto esattamente preciso e uguale al nostro CD. Riguardo agli incontri quattro anni fa ricordiamo fu presente ad un nostro concerto Steve Sylvester dei Death ss che in quell’occasione fece da dj per la serata, guardò la nostra esibizione e alla fine quando andammo a salutarlo si complimentò con noi. Le sue parole ci resero felici perché lo stimiamo per quello che ha fatto per il metal.

Diventare professionisti. Ci credete, oppure è la classica “battaglia contro i mulini a vento”?

Non si può nascondere che non è facile e la realtà è brutale come dice il titolo del nostro album, però stiamo vedendo che piano piano per noi qualcosa si sta muovendo e quindi continueremo a credere nelle nostre potenzialità; ci giocheremo tutte le carte a nostra disposizione e consigliamo di fare così a tutte le bands!

Infine, la più canonica delle richieste: dite tutto quel che vi pare ai lettori di TrueMetal.it!

Ragazzi e ragazze che credono nel metal suonato col cuore e nell’anima procuratevi presto il nostro album “Brutal Realities” andando su www.sgrecords.it , le spese di spedizione sono gratuite! Vi assicuriamo non ne rimarrete delusi, vi aspettano frenetici headbanging e ritornelli da urlare a squarciagola!
Grazie per lo spazio a noi concesso, saluti!