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Illuminata (Tutta la band)

Di - 21 Agosto 2010 - 10:10
Illuminata (Tutta la band)

‘Ci piace il concetto di ‘orchestra umana’, è quello che ci sentiamo d’essere al momento, oltre a una vera famiglia di ragazzi uniti dalla stessa passione.’
(Lisa Tomantschger)

Tra tutto il lavoro che abbiamo dovuto affrontare al MetalCamp, abbiamo voluto ritagliarci del tempo per supportare l’underground. Per dirla in poche parole, buttavamo l’occhio alle giovani band messe suonare sul second-stage (un second stage allestito con tutto rispetto!) sono state seguite da poca gente, raramente s’è vista una nutrita folla di sostenitori o incuriositi a meno che non si trattasse di qualche nome più blasonato. Non abbiamo scelto gruppi in maniera programmata: quando capitavamo in zona, noi redattori, prendavamo un paio di birre e ci mettavamo ad ascoltare il gruppo e, perché no, quando possibile, li intervistavamo.
Uno di questi sono stati gli Illuminata, band proveniente da Graz ed autrice di un gothic metal tinto di folk e reso incalzante da sezioni ritmiche tendendti al power. 
In carriera, il sestetto ha dato alla luce “A Frame Of Beauty”, EP targato 2009 e un full-length uscito nel 2008 intitolato “From the Chalice of Dreams”; proprio da questa fatica discografica d’esordio ha preso il via la conversazione con la band, unita, entusiasta e schierata davanti al sottoscritto, a Daniele Balestrieri e al nostro fotografo Daniele ‘troll’ Peluso

“From the Chalice of Dreams” è uscito nel 2008 ed è il nostro esordio discografico uscito dopo due anni di duro lavoro. La band infatti ha preso vita nel 2006 quando abbiamo iniziato a cercare membri per dar vita a questo progetto. Il nostro primo disco è però stato motivo di grande soddisfazione. Non è stato facile realizzarlo perchè, oltre alla classica formazione che contraddistingue la maggior parte delle giovani band, noi dovevamo operare con due voci femminili e integrare nel songwriting strumenti extra, quali flauti e tastiere.

Questo aspetto s’è colto nel concerto. Non abbiamo ascoltato il vostro disco, ma l’idea che sia caratterizzato da validi arrangiamenti c’è tutta…
 
Non sai la fatica nel registrarlo. Abbiamo dovuto metter mano a orchestrazioni e arrangiamenti di cui avevamo a mala pena una pallida idea, ma non una visione di insieme. C’è voluto molto lavoro per ottenere questo, ancora di più per riuscir a portarlo sul palco, ma se ci dite così, non possiamo che esser contenti del risultato, soprattutto perché ottenuto in questa occasione così importante per la carriera di un gruppo musicale.
 
 
State lavorando a nuovi brani?
 
Certo. Quest’autunno daremo il via alle sessioni di registrazione del nostro secondo studio album, seguito del nostro ultimo EP che ha riscosso buone valutazioni dai ragazzi che l’hanno ascoltato. Contiamo anche di stipulare un contratto discografico che supporti la distrubuzione e il booking, ma non sarà facile coi tempi che corrono.
 
Avete già scelto il titolo?
 
Sì, si intitolerà “A World So Cold” e non presenterà un sound diverso da quanto prodotto fino ad ora. Questa, al momento, è la nostra musica, quella che sentiamo dentro e su tal strada continuiamo. Ci piace il concetto di ‘orchestra umana’, è quello che ci sentiamo d’essere al momento, oltre a una vera famiglia di ragazzi uniti dalla stessa passione.
 
Prima parlavi di contratto discografico. Avete già offerte concrete?
 
No, ma saremo esigenti. Non in termini di budget, ma pretenderemo supporto anche se noi siamo stati sempre i primi promoter di noi stessi. Priorità sarà anche cercare una buona agenzia di booking.
 
Qual’è stato il più grande evento a cui avete partecipato?
 
Al Rock The Lake Festival, in Carinzia. Abbiamo aperto per Sonic Syndicate, Deadlock e Dopstars Inc. Una bella soddisfazione oltre che una indimenticabile esperienza.
 
Qual’è la band che più attendete di vedere qui, al MetalCamp?
 
Senza dubbio i Korpiklaani e naturalmente gli Epica, band che ha da sempre ispirato il nostro modo di comporre e di intendere certe sensazioni musicali.
 

 
In effetti avete rimandi abbastanza palesi a band come Epica e Nightwish…
 
Però, permettimi, siamo orgogliosi. Non non copiamo nessuno! Ci ispiriamo agli Epica, e anche molto, ma poi siamo noi a suonare ciò che ci piace, non gli Epica per noi. Ad esempio siamo molto legati alle parti sinfoniche dei Nightwish, ma non le copiamo pari pari alle loro. Sono semplicemente strumenti per comporre che qualcuno ha concepito prima di noi e noi utilizziamo per esprimerci. Ma ti dirò di più, io mi faccio ispirare molto dalla natura. Il prossimo album nasce dai sentimenti provati ad osservare le scogliere irlandesi e i laghi che stanno vicino a dove abito.
 
In studio come vi relazionate?
 
Lavoriamo in maniera autonoma, poi portiamo i nostri pezzi e le nostre idee in sala. Le mettiamo assieme e, grazie alla presenza di un nostro amico che di mestiere fa l’ingegnere del suono, vediamo di render il tutto omogeneo e pronto ad esser registrato nel minor tempo possibile. Inoltre abbiamo un nostro studio personale a casa mia (sta parlando la cantante Katarzyna); capirai quindi la facilità nell’organizzarsi.
 
Che volete dire per chiudere questa intervista?
 
Vogliamo ringraziare tutti i ragazzi che sono venuti a sentirci e voi di TruMetal perché senza conoscerci vi siete persi un concerto sul main stage per dare supporto a una piccola e sconosciuta band. È stato davvero bello! Grazie
 
Daniele Balestrieri
Nicola Furlan