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Septicflesh (Sotiris Anunnaki)

Di Emanuele Calderone - 18 Maggio 2011 - 6:30
Septicflesh (Sotiris Anunnaki)

A qualche settimana dall’uscita dell’eccellente The Great Mass, ottava uscita ufficiale in casa Septicflesh, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per scambiare due parole con il mastermind del gruppo Sotiris Anunnaki. Con il musicista abbiamo avuto l’opportunità di parlare non solo del nuovo disco, ma anche del progetto di un futuro tour.

Buona lettura.

 

Intervista a cura di Emanuele Calderone

 

 

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Ciao Sotiris, benvenuto su Truemetal.it, questa è la seconda volta che abbiamo la possibilità di intervistarti, come stai?
Sotiris Anunnaki V: Sto molto bene, anche perché recentemente è stato pubblicato il nostro nuovo album e le cose stanno generalmente nel verso giusto.

E’ passato molto tempo da quando avete pubblicato il penultimo album. Cosa avete fatto in questo periodo, oltre a scrivere nuove canzoni?
Sotiris Anunnaki V: Communion ha catturato l’attenzione di molte persone e abbiamo avuto molte proposte per fare concerti. Abbiamo cominciato il tour mondiale, assieme a band estreme molto famose come Cradle of Filth, Moonspell e Behemoth, che ci ha portato lontani da casa per molto tempo.

“The Great Mass” è un ottimo lavoro, è sinfonico ed epico pur suonando violento. E’ stato difficile riuscire a bilanciare i differenti aspetti della vostra musica?
Sotiris Anunnaki V: L’esperienza di Communion è stata molto utile, dunque “The Great Mass” non è stato il nostro primo tentativo di inserire l’orchestra nelle nostre composizioni. Con “The Great Mass” siamo andati addirittura oltre con la nostra sperimentazione, utilizzando molti più strumenti e diversi stili musicali. Non è stato un compito facile da realizzare, ma era importante non mettere da parte le chitarre e gli elementi più estremi della nostra musica. Abbiamo lavorato duro per molto tempo e per riuscire, dovevamo fare la giusta scelta anche per quanto riguarda le strutture delle canzoni. Naturalmente il nostro produttore, Peter Tagtgren, ha avuto un ruolo di fondamentale importanza nel mixing, creando il suono potente dell’album.

 

 

Mentre ascoltavo The Great Mass, il primo aspetto che ho notato è stato il vostro avvicinamento alla scena death-brutal europea e a band come i Behemoth. Pensi sia un’impressione giusta, o i Septicflesh suonano ancora come su Communion?
Sotiris Anunnaki V: Non abbiamo mai cercato di suonare come altre band nella nostra carriera; abbiamo invece sviluppato un nostro sound caratteristico. Non credo vi possa mai essere la possibilità che qualcuno, ascoltando una nostra canzone, possa confonderci con i Behemoth. L’unico punto in comune tra le due band è la pesantezza e l’estremismo musicale, quella sorta di rabbia tipica del death metal.

Come descriveresti la sensazione di aver suonato con un’orchestra importante come quella filarmonica di Praga? I musicisti hanno apprezzato la vostra musica?
Sotiris Anunnaki V: Sono dei professionisti e ci hanno donato la performance di cui avevamo bisogno.
Quando hanno registrato per noi, erano a conoscenza solo delle loro parti e pertanto non immaginavano quale sarebbe stato il risultato finale. Hanno però sicuramente capito che siamo dei musicisti seri, anche perché tutti gli arrangiamenti sinfonici sono stati scritti dal nostro secondo chitarrista Christos Antoniou, che ha tra l’altro un diploma in composizione classica e ha lavorato con l’orchestra già in passato.

Sei orgoglioso di questo nuovo album? Pensi che i fan possano apprezzarlo?
Sotiris Anunnaki V: Sì, sono veramente fiero del risultato e i fan allo stesso modo sono entusiasti.

Riguardo ai testi, sappiamo che di solito le vostre liriche trattano temi di mitologia, occultismo e rifermenti a Lovercraft: queste tematiche sono tutte rintracciabili anche in questo ultimo disco?
Sotiris Anunnaki V: Nel nuovo album mi sono focalizzato più sulla battaglia tra vita e morte e su alcune teorie caotiche riguardanti i misteri del cosmo e di tutto ciò che è sconosciuto. Ci sono canzoni che parlano di avvenimenti che avvicinano una persona alla morte, come la perdita della memoria e di una direzione nella vita. D’altra parte ci sono canzoni che trattano temi quali il rafforzamento della nostra volontà, dell’importanza di sognare e del trovare ognuno la propria strada. Un elemento comune rintracciabile in tutte le canzoni è l’utilizzo del simbolismo religioso in maniera disturbante. Ho anche giocato con i vari significati che possono essere dati alla parola “Mass”, motivo per il quale il titolo dell’album è “The Great Mass”.

Personalmente credo che “The Undead Keep Dreaming” sia la migliore traccia di questo “The Great Mass”. Mi ha affascinato il modo in cui siete riusciti a unire parti brutal/death con altre più atmosferiche. Qual’è la canzone che preferisci e perché?
Sotiris Anunnaki V: “The Undead Keep Dreaming” è anche la mia preferita, perché parla di un sogno che facevo da bambino quando ero in dormiveglia e che considero da sempre molto importante. Quando ascolto quella canzone ricordo quell’esperienza e tutte le emozioni che provavo.

State pianificando un tour per promuovere “The Great Mass”? E se sì, avremmo la possibilità di vedervi live qui in Italia?
Sotiris Anunnaki V: Siamo per cominciare un tour da headliner in Francia, in compagnia di Svart Crown, W.E.B. E Valet Parn. Poi ci sarà un tour che ci vedrà come supporting act di Children of Bodom, Devin Townsend e Obscura. Ma se le cose dovessero andare bene come accaduto con il tour di “Communion”, le date dei live potrebbero aumentare e potremmo visitare altri paesi.

Bene Sotiris, l’intervista è finita. Grazie mille per il tempo che hai concesso. A te i saluti.
Sotiris Anunnaki V: Invitiamo tutte le menti inquiete a partecipare alla Grande Messa. Hail to the rebellious spirit.