Live Report: Saxon a Trezzo D’Adda (MI)

Di Redazione - 19 Marzo 2010 - 12:30
Live Report: Saxon a Trezzo D’Adda (MI)

Saxon + Cayne
Live Music Club
Trezzo D’Adda (Mi)
Lunedì 15 marzo 2010

CAYNE

 
Dopo il forfait dei Fuoriuso, a prender il loro posto troviamo i Cayne, band nostrana che in apparenza potrebbe stonare con il combo capitanato Biff Byford. E’ però sin dalle prime note evidente come il gruppo si faccia ben apprezzare dai presenti: l’imprinting dei primi Lacuna Coil (quando ancora si chiamavano Ethereal) è forte nelle note del chitarrista Claudio Leo – militante proprio negli esordi della band di Cristina Scabbia – ma non sembra disturbare troppo i die-hard fan dei Saxon. Tant’è che i tre quarti d’ora circa a loro disposizione scorrono via tranquilli tra un applauso e l’altro.
 
 
Articolo e foto Cayne a cura di Luca Bernasconi
 
 
SAXON
 
I Saxon amano l’Italia e il pubblico tricolore ricambia con il cuore. Biff l’ha sottolineato durante il concerto che si è svolto nell’accogliente Live Music Club di Trezzo D’Adda, dopo aver constatato, ancora una volta, il calore dell’audience lì convenuta lunedì 15 marzo 2010. Un giorno feriale, per giunta il primo della settimana e quindi il più problematico sulla carta, anche a livello di marketing. Evidentemente l’aquila inglese riesce però comunque ancora a far muovere il pesante deretano del metallaro medio italico, sfatando, per una volta almeno, l’assioma che lo vuole sempre bello pimpante, agile e scattante per i SOLITI noti, quelli che è anche solo impossibile pensare che escano dai loro buchi antiatomici del backstage per incontrare la gente e firmare autografi.
 
Nella foto: il bello striscione del Saxon fan club di Genova, issato da Biff di fronte alla batteria di Glockler per molte canzoni, poi firmato e restituito.
 
Non di soli antichi defender è composto il pit dal momento che anche dalle nuove leve dell’HM si fanno notare, segno che gli Stallions Of The Highway dello Yorkshire possono ancora e comunque contare su di un pubblico giovane e soprattutto competente. Proprio questi ultimi probabilmente si potranno vantare fra qualche decennio raccontando ai nipotini che in quel lembo di Lombardia, in una notte di fine inverno, hanno avuto la possibilità di gustarsi i Sassoni dal vivo durante le performance di brani che non eseguivano più da secoli come la magnetica Sixth From Girls e la terremotante Warrior. Già, proprio quest’ultima – inframezzata dalla sempre bella Battle Cry e dalla inaspettata Man and Machine -, evocante le gesta di guerrieri Britannici, ha fatto promettere a Peter Byford che sul prossimo album vi sarà un pezzo dedicato al popolo italiano, fedelissimo compagno della carriera degli uomini venuti da Barnsley. Crediamoci… 😉 Va doverosamente ricordato, a questo punto, che nel periodo più buio dei Saxon solamente due nazioni sono riuscite ad evitare la fine del combo inglese: la Germania, seconda patria degli inglesi e Loro primo mercato fin dalle prime avvisaglie del declino e la Nostra tanto bistrattata Italietta.
 
I Saxon lo sanno bene, quantomeno gli unici due membri originali, ossia Byford e Quinn, tanto che non perdono occasione per calare alle Nostre latitudini. Il concerto si apre intorno alle ore 22 con un trittico dalla violenza terrificante, capace di stendere per sempre al suolo anche un feroce e possente Tarbosauro adulto del Cretaceo Superiore: nell’ordine e senza tempo per tirare il fiato Heavy Metal Thunder, Live To Rock e Motorcycle Man. Al solito la quantità di acciaio puro riversata sull’audience è impressionate, per portata e attitudine. I Saxon sono contenti e si divertono ancora, trent’anni e più dopo il Loro primo tour, e lo danno a vedere in ogni loro singola mossa. Il legame tra i fan e la band è ancora fortissimo, segno che le dichiarazioni di un tempo, quando non erano ancora nessuno e cercavano il loro posto al sole, non erano di circostanza. Al posto del bassista Tim “Nibbs” Carter, impossibilitato al tour per problemi familiari, vi è un sempre impegnatissimo – e a volte fin troppo impacciato – Yenz Leonhardt (Kingdom Come, Lacrimosa), che alla fine se l’è cavata sufficientemente durate tutto il concerto. Va comunque scusato: Trezzo era la seconda data del tour e non è facile far parte di una leggenda come i Saxon senza doversi leccare qualche ferita… Dietro le pelli il vecchio Nigel Glockler, che ha riportato le classiche mazzate a la Sassone nella loro giusta collocazione, dopo le doppie divagazioni Made in Germany del recente passato. Scaletta interessante, dove va rimarcata la presenza di un pezzo atipico come Metalhead, che è sempre emozionante risentire.
 
 
Biff emana carisma a ogni poro, si permette errori marchiani sulle date, come spesso accade, apostrofando Wheels Of Steel come un pezzo del 1981 ma è assolutamente immenso quando chiama al suo fianco le due asce Quinn e Scarrat al grido di “ I need some british metal guitars…” per poi scatenare l’apocalisse siderurgica tramite bordate prevedibili ma sempre efficaci che rispondono ai nomi di 20,000FT, 747 Strangers in The Night e Princess Of The Night. Chiusura, dopo un ora e mezza circa di show, affidata all’evergreen Wheels Of Steel, poi via libera all’epica Crusader seguita dall’inno Nwobhm Denim and Leather. Pezzi mancanti all’appello del set-list di Trezzo? Probabilmente Stallions Of The Highway e Battalions Of Steel, che sarebbero calzati a pennello all’interno di un concerto-tributo a se stessi come quello di lunedì notte.

Quando vedi i Saxon on stage l’acciaio ti resta nelle vene per molto tempo, per alcuni anche per tutta la vita. C’è da chiedersi, piuttosto: quando gli “Stallions” non ci saranno più che mondo metallico ci resterà?

 
 
Articolo e foto Saxon a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti
 
 
 
 
SETLIST SAXON:

HEAVY METAL THUNDER
LIVE TO ROCK
MOTORCYCLE MAN
REQUIEM
WITCHFINDER GENERAL
METALHEAD
THE EAGLE HAS LANDED
WARRIOR
BATTLE CRY
MAN AND MACHINE
SIXTH FROM GIRLS
STRONG ARM OF THE LAW
BROKEN HEROES
20,000 FT
747 STRANGERS IN THE NIGHT
PRINCESS OF THE NIGHT
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WHEELS OF STEEL
CRUSADER
DENIM&LEATHER