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Freedom Call (Chris Bay)

Di - 1 Febbraio 2010 - 0:20
Freedom Call (Chris Bay)

Dopo l’uscita di Dimensions, i Freedom Call tornano sulle scene con un nuovo concept album ispirato alla storia di Ludwig II di Baviera, Legend Of The Shadowking. Questa chiacchierata con il vocalist Chris Bay ci ha aiutato a conoscere meglio il nuovo lavoro dal quartetto teutonico.
Buona lettura.

Stefano “Elrond” Vianello

Ciao e benvenuti sulle pagine di Truemetal.it ed è per me un piacere potervi intervistare. Iniziamo con il vostro nuovo album, Legend Of The Shadowking, un concept che parla di Ludwig II di Baviera, per quale motivo avete scelto di parlare di questo personaggio?

Ciao, il piacere è tutto mio, son felice di sapere che i fans italiani sono interessati al nostro nuovo album.
I Freedom Call provengono dalla Baviera, una zona che si trova al sud della Germania, quindi è una parte integrante della nostra vita. Sono cresciuto conoscendo la storia di questa terra e sin dai primi anni di scuola ho imparato molto sulla  vita di re Ludwig II. Il suo compositore e amico personale è stato Richard Wagner e la sua propensione a uno stile di vita al di sopra delle righe mi ha dato una grande ispirazione e ha reso questo concept molto interessante da realizzare. Il famoso castello di  Neuschwanstein e la sua tragica morte rendono la sua leggenda imperitura.

Nel vostro nuovo album vi sono diversi personaggi come Napoleone III e Merlino, ma in particolare possiamo trovare Richard Wagner; che ne pensate di questo musicista e delle sue opere? Ce ne sono alcune che in particolare avete a cuore?

Abbiamo scritto anche delle canzoni all’interno dell’album che restano al di fuori del concept. Prendi Merlin per esempio: è stato uno dei primi brani che abbiamo scritto quando è iniziata la fase di songwriting. Volevamo mantenere intatta l’autenticità del lavoro che avevamo fatto, ragione per cui abbiamo scelto di non riscriverne i testi per adattarli al concept.
Richard Wagner è uno tra i  “metallari classici” che mi hanno sempre colpito con i suoi capolavori epici e pomposi. Lui ha vissuto e ha lavorato per una decina di anni a  Bayreuth, che si trova vicino alla mia città natale, Nuremberg. In ogni caso ritengo che l’opera più mistica in assoluto che abbia composto sia “Ring of Nibelungs”


Quanto sono state importanti le influenze della musica classica nel comporre la vostra musica?

Adoro combinare tra loro gli elementi classici con riff di chitarra corposi e doppia cassa di batteria veloce; credo che anche Wagner avrebbe apprezzato il suono ruvido delle chitarre distorte!

Ora avete senza dubbio una certa esperienza nello scrivere concept album. Se non sbaglio Legend Of The Shadowking è il quinto che componete. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi che si incontrano quando si sceglie di scrivere un concept piuttosto che un disco dalle tracce indipendenti?

La cosa più importante di un concept album è che devi esserne completamente convinto di quel che fai quando lo scrivi: se cerchi di crearlo arbitrariamente diventa poco autentico. Questo è il motivo principale per cui abbiamo lasciato un paio di brani all’interno del disco che si trovano fuori dal concept.

Parliamo di artwork. Trovo che la cover di Legend Of The Shadowking sia una delle meglio riuscite che abbiate mai realizzato; quali sono secondo voi quelli che meglio rappresentano il contenuto dell’album per cui sono realizzate?

La cover del nuovo album è, dal punto di vista stilistico, totalmente diversa da quelle dei dischi precedenti. In passato lo scopo principale era disegnarle con uno stile “fantasy e fiabesco”. Il nuovo lavoro invece è molto più epico e parla di un personaggio storico che è davvero esistito e questo ci ha dato l’ispirazione per creare la grafica con uno stile moderno e più attuale.

Solitamente per le vostre cover avete sempre utilizzato dei colori caldi, c’è un motivo particolare per cui questa volta per  Legend Of The Shadowking avete optato per quelli più freddi?

La vita di re Ludwig è stata segnata da numerosi momenti tragici, abbiamo provato a dare vita a questa atmosfera anche con i colori, in modo da preservare l’autenticità del disco. La musica, i testi e l’artwork uniti assieme rendono il disco unico.


Presto sarete in tour con i Gamma Ray e sarete in Italia il prossimo 16 Febbraio. Avrete come supporter gli italiani Secret Sphere, li avete già visti all’opera sul palco?

Non vediamo l’ora di salire sul palco, specialmente per presentare il nuovo disco. Non ho ancora avuto l’opportunità di incontrare i ragazzi dei Secret Sphere, ma sono sicuro che ci divertiremo un sacco insieme sul tour bus! Welcome & Salute!! 🙂

E ora un’altra domanda curiosa: sappiamo tutti che il vostro batterista, Daniel Zimmermann, è sia un membro dei Gamma Ray, sia dei Freedom Call. Come riuscirà a suonare con due band di seguito in ogni show per circa un mese?

Questa forse è stata la ragione per cui i Freedom Call non hanno mai fatto un tour assieme ai Gamma Ray prima! Per il prossimo tour i Freedom Call avranno un eccellente batterista, il suo nome è Klaus Sperling (Primal Fear e altri…), quindi Dan sarà solo il batterista dei Gamma Ray.

Ci possiamo aspettare una qualche collaborazione tra voi e i Gamma Ray durante il tour?

È un’idea che ho sempre cullato! Vedremo… entrambe le band sono molto concentrate e molto emozionate all’idea di suonare per le prime date, posso immaginare che proporremo assieme qualche sorpresa.

Sono passati diversi anni da quando avete iniziato a viaggiare in giro per il mondo, c’è qualche pubblico che in particolare ha lasciato il segno?

È proprio vero che in ogni paese o regione gli spettatori hanno la loro identità: se suoni in Scandinavia per cinque date, per esempio, puoi trovare cinque atmosfere completamente diverse in ogni luogo, il che è veramente affascinante.
Per quella che è stata la mia esperienza i fans italiani ci hanno sempre accolti con molto calore e ci aiutano sempre a fare delle belle performance.


Parlando di spettacoli dal vivo, durante gli ultimi due anni Armin Donderer, il vostro bassista, ha saltato diverse date, fino a quando ha deciso di lasciare il gruppo a febbraio. Che cosa è successo con lui? Ha collaborato con la stesura del nuovo album?

Armin ha lasciato la band dopo il tour del 2006 a fianco dei Rage a causa di motivi personali: la sua situazione personale gli ha reso troppo difficoltoso viaggiare.
Siamo felici di aver comunque trovato un nuovo bassista, Samy Saemann, che è stato in grado di sostituirlo alla perfezione. Samy ci ha dato delle ottime idee per i nuovi brani e si è integrato nei Freedom Call nel migliore dei modi.

Questa era l’ultima domanda, grazie davvero per la vostra gentilezza e potete concludere quest’intervista come meglio credete.

Grazie davvero per le domande interessanti e siamo felici all’idea di tornare di nuovo in Italia! Spero che ai metallari italiani piaccia Legend Of The Shadowking e vengano a trovarci nella nostra data a Milano
Salute to all italian Callers
Chris Bay