Live Report: Children Of Bodom a Milano

Di Angelo D'Acunto - 17 Aprile 2011 - 17:00
Live Report: Children Of Bodom a Milano

Children of Bodom + Ensiferum + Machinae Supremacy
13/04/2011
Alcatraz – Milano

Report e foto a cura di Paolo Manzi

Machinae Supremacy

Serata tutta scandinava quella del 13 aprile all’Alcatraz di Milano, sfidando le torride temperature che l’anticiclone africano ha portato nel nostro paese, un trio d’eccezione composto dai compatrioti Children of Bodom ed Ensiferum, con l’aggiunta degli svedesi Machinae Supremacy, ha raggiunto il palco meneghino per portare una ventata di fresco heavy metal dal sapore nordico.
Ciascuna formazione, in particolar modo gli opener, porta un sound differente, frutto di quei differenti background musicali cui l’heavy metal consente di attingere.
Si parte quindi con gli svedesi Machinae Supremacy che purtroppo deludono le aspettative sin da subito. Due sono le cause principali: un sound che, cercando di andar troppo nell’alternativo, sfocia spesso nel banale e un vocalist (tale Robert Stjärnström) poco incisivo e decisamente statico. Delude inoltre sentire che in diverse songs la band si avvale di voci registrate che nonostante tutto non riescono a migliorare minimamente la performance vocale.

 

 

 

 

Ensiferum

Con l’uscita di scena del quintetto svedese fanno la loro comparsa stendardi e scudi, è il segnale che l’esibizione degli Ensiferum è alle porte.
I guerrieri finlandesi questa volta non hanno un album in promozione, l’ultimo “From Afar” risale ormai al 2009 mentre una nuova release è prevista per il 2012 (fine del mondo permettendo). La buona notizia è che la set list, tolto l’onere promozionale che incombe ad ogni tour, andrà a ripescare tutte le tappe discografiche proponendo i brani più significativi, in pratica una sorta di mini “best of…” in chiave live che si apre con la title track di “From Afar”.
Già dalle prime note si capisce di aver di fronte una formazione in piena forma che, complice senz’altro una scaletta ridotta, può permettersi di spingere a fondo il pedale per la gioia dei numerosissimi fans che acclamano e accompagnano Petri Lindroos e compagni ogni qualvolta la situazione lo richieda.
Con “Token of Time” e il suo alternarsi tra passaggi heavy ed innesti folk la band ci riporta ai tempi degli esordi e questo si rivela ancora una volta un pezzo adatto da proporre in sede live.
Non ci si dimentica certo del secondo studio album, da “Iron” vengono infatti ripescate e riproposte con una freschezza e vitalità tipica dell’act finnico “Into Battle” e la mitica “Lai Lai Hei” che ha fatto cantare tutto l’Alcatraz.
Una prova decisamente sopra le righe che lascia senza dubbio ben sperare per il futuro della band.
La strada per gli headliner è tutta in salita dopo l’esplosiva esibizione degli Ensiferum, sarà un’ardua prova per Alexi Laiho e compagni che spesso vengono tacciati di non essere una grande live band ma di limitarsi a portare a casa la sufficienza come dei bravi scolaretti.

Set List:

From Afar
Token of Time
Intobattle
Twilight Tavern
Guardians of Fate
Ahti
Lai lai Hei
Irma

 

 

 

 

Children of Bodom

Spezzando subito una lancia (meglio se non quella degli Ensiferum che potrebbero aver da ridire) a favore dei Bambini del lago Bodom, va detto che questa sera il quintetto va ben oltre il 6 politico.
Se si confrontano alcune passate esibizioni con quella della serata odierna troviamo parecchie migliorie. Una scenografia composta da lunghi stracci penzolanti dal soffitto conferisce al palco un’atmosfera e un clima alla “Mad Max”, non manca ovviamente il telone con il Falciatore, simbolo storico dei Children of Bodom.
L’apertura con “Not my Funeral” e “Bodom Beach Terror” spazza via ogni dubbio e scatena un vorticoso pogo che si espande fino ad inglobare buona parte del capiente Alcatraz.
L’esecuzione è perfetta anche se rimane sempre un po’ asettica soprattutto da parte di un frontman che non ha mai voluto lasciare ne voce ne chitarra. Non mancano ovviamente gli sputacchi da parte del buon Alexi che oramai è pronto per competere con un lama andino.
Si presegue con “Needled 24/7” e la tagliente “Ugly”, ovviamente sono i guitar solos a fare da padroni, anche se la perfetta esecuzione sarà probabilmente sfuggita ai più, impegnati a sopravvivere alla vorticosa centrifuga umana che non sembra voler rallentare.
Si toccano begli highlights con “Children of Bodom”, “Hate Me”, l’oscura “Follow the Reaper” e la violentissima “Downfall” che precede due encore “Was it Worth it?” e “Hate Crew Deathroll” magistralmente eseguite.
Se si escludono alcune casse “gracchianti” e dei suoni non sempre all’altezza possiamo parlare di un buon concerto, preciso e coinvolgente che ha visto un buon miglioramento in sede live dell’eclettico Alexi.

Set List:

Not My Funeral
Bodom Beach Terror
Needled 24/7
Ugly
Roundtrip to Hell and Back
In Your Face
Living Dead Beat
Children of Bodom
Hate Me!
Blooddrunk
Shovel Knockout
Follow the Reaper
Downfall

Was it Worth it?
Hate Crew Deathroll