Recensione Libro: Heavy Bone – La Storia del Metal

Di - 14 Dicembre 2009 - 11:06
Recensione Libro: Heavy Bone – La Storia del Metal

Heavy Bone – La storia del Metal
di Rizzi Enzo
Genere: Fumetto
Prezzo: 9.90 €
Numero pagine: 132

www.tespi.it

PRESENTAZIONE

La Storia del Metal è il primo fumetto specificatamente heavy metal realizzato da un vero cultore e appassionato di HM come Enzo Rizzi – fra le mille altre cose collaboratore della rivista Rock Hard Italy dal 2006 all’estate 2009 – che, tramite la propria creatura Heavy Bone, ovvero lo zombie serial killer di rockstar, ripercorre la storia di molte band, più o meno fondamentali, ovvero: Ac/Dc, Aerosmith, Alice Cooper, Anthrax, Black Sabbath, Deep Purple, Dio, Guns N’ Roses, Iron Maiden, Judas Priest, Kiss, Led Zeppelin, Manowar, Marylin Manson, Megadeth, Metallica, Motley Crue, Motorhead, Nirvana, Pantera, Rob Zombie, Scorpions, Slayer, Slipknot, Van Halen e Venom.


RECENSIONE

Il primo senso che mi si è letteralmente scatenato dopo aver aperto le prime pagine di “La Storia Del Metal” di Enzo Rizzi è stato ineluttabilmente l’olfatto. L’odore, o meglio il profumo che emana la combinazione di inchiostro, colla per la rilegatura e, perché no, anche la magia di certi disegni, mi ha riportato di colpo indietro di trentacinque anni, quando rimanevo estasiato dall’aroma delle figurine Panini appena liberate dalla confezione di carta leggermente oleosa che le conteneva. E’ inutile sottacerlo, la letteratura si alimenta anche di olezzi vari, provenienti dal fresco di stampa piuttosto che dall’ammuffito di decenni, ma sempre di sensazioni forti si tratta, quantomeno per gli amanti della lettura, non tanto differenti da quelli che prima di appoggiare la puntina su di un vinile di HM ne odorano la copertina. A parte queste digressioni, rimane il fatto che ci si senta già a proprio a agio e addirittura per certi versi sufficientemente appagati se un libro, senza praticamente ancora averne letto un rigo, sa trasmettere emozioni positive, al di là del mero e sempre fondamentale aspetto tattile. In realtà, quest’opera della Aaron Works, più che essere letta, va consumata con gli occhi, scrutando e facendo propri i chiaroscuri delle tavole di Enzo Rizzi, disegnatore che riporta alla mente il tratto rotondo e dissacrante di sua maestà Roberto Raviola, meglio conosciuto come Magnus, artefice dei fasti dei primi anni di Alan Ford, fumetto nato dalla mente a quel tempo vulcanica e zeppa di idee di Luciano Secchi, aka Max Bunker. Sia chiaro: l’inventore di Heavy Bone possiede un proprio stile ben identificato ma soprattutto molto riconoscibile. Ciò non toglie però, il diritto di poter fare degli accostamenti d’istinto, più che tecnici, con altri colleghi del settore, compreso il grande Fernando Fusco, altro autore spesso ricorrente durante il mio “divorare” le 132 pagine del libro.

Enzo Rizzi consegna rigorosamente solo due pagine per ogni gruppo, tratteggiandone la storia attraverso i fatti più significativi costretti all’interno di fumetti e riquadri, con una serie di immagini a tema a mo’ di leit motiv del racconto. Fra le tavole meglio riuscite – a livello di gusti rigorosamente personali – spiccano quelle di Robert Plant (Led Zeppelin), Rudolf Schenker (Scorpions), Robert Trujillo (Metallica) e Alice Cooper ma risulta davvero difficile giudicare cosa sia meglio in un insieme di così tanti disegni, tutti approfonditi e ricchi di particolari. Certo è che l’immagine malinconica di Kurt Cobain meriterebbe di essere incorniciata, così come i capelli “a spaghetti appena scolati” con i quali vengono raffigurati Metallica e Aerosmith si guadagnerebbero molto più di una semplice riflessione. Impossibile, poi, glissare sulla ragazza a novanta gradi in balia di un improbabile Dr. Feelgood brandente una siringa molto poco Motleycrueiana quando si scrutano le due pagine dedicate al combo di Nikki Sixx. Va specificato che Enzo Rizzi, per quanto attiene la rappresentazione dell’universo femminile all’interno del libro, riesce a conferire ai disegni una caratterizzazione sexy senza mai scadere nella volgarità. La scheda di ogni band è preceduta da una pagina contenente, in lingua inglese, una frase che la riguarda e, nel caso degli Ac/Dc è presente il refuso che li riporta come Ac/Cd. Niente di male, s’intende, ma tant’è.

Heavy Bone – La storia del Metal di Enzo Rizzi è un’opera d’arte a tutti gli effetti, in altro modo non riuscirei a definirla, consigliata a chi vive l’heavy metal come un sogno, fantasticando fra le impagabili note che questa musica violenta ci sa regalare. L’autore non ha fatto altro che rappresentarlo graficamente, questo sogno. E non è poco…


Stefano “Steven Rich” Ricetti