Heavy

Intervista Rosae Crucis (Andrea ‘Kiraya’ Magini)

Di Stefano Ricetti - 6 Novembre 2009 - 0:05
Intervista Rosae Crucis (Andrea ‘Kiraya’ Magini)

Intervista ai romani Rosae Crucis nella persona del chitarrista Andrea “Kiraya” Magini, fondatore della band, fresca autrice di Fede Potere Vendetta, terzo album della carriera.

Buona lettura.

Steven Rich

Prima domanda di rito: quali furono i presupposti per creare un gruppo come il Vostro?

Sicuramente voglia di impiegare in modo costruttivo il tempo libero, la passione per il metal, e tante cose da dire. Indubbiamente il nucleo di amici che ruotavano intorno alla band ha aiutato molto a costruire la band stessa e a trovare gli elementi che servivano, anche durante i vari cambi di line-up.

Da dove nacque l’esigenza di proporre il prodotto Rosae Crucis in italiano?

Nacque per esigenze narrative, provando a scrivere dei testi in inglese ci rendemmo conto che alcune frasi a volte complesse (come il testo della canzone “La Chiesa”) venivano ridotte ad un insieme banale di concetti in inglese. Cosi provammo ad approcciare l’italiano, con ottimi risultati. Non volevamo che il senso secondo noi profondo dei testi de “Il Re del Mondo” venisse banalizzato.

Spiega la svolta all’inglese in occasione di “Worms”.

Worms iniziò in italiano, con due pezzi, La Giustizia di Roma e i Vermi della Terra. Gli altri pezzi non riuscivamo a farli in italiano, perché la musica non si riusciva a plasmare alle complessità della nostra lingua. Cosi, spinti anche da innumerevoli rifiuti a produrre una band che cantasse in italiano, provammo a realizzarli in inglese. Il tutto fu molto veloce immediato. Trovammo subito un contratto che ci permise di realizzare il nostro primo sogno, la pubblicazione di un disco ufficiale.

Sinceramente e posteriori, rifareste una scelta del genere?

Sicuramente. La metrica e le liriche di Worms non sono facilmente adattabili senza stravolgere la musica. E comunque continuiamo a pensare all’inglese come ad un veicolo che va più veloce, e ti da indubbiamente più visibilità. Dovremmo essere stra-supportati in Italia per pensare di continuare a produrre materiale solo in lingua madre, ma questo dubito che avvenga in un paese estremamente esterofilo come il nostro. Sicuramente le ottime vendite de il Re Del Mondo ci hanno dato una spinta in più, ma il cammino è ancora lungo.

Da dove deriva il tuo soprannome Kiraya?

Eh,eh! Storia vecchia! Quando ero più giovane, facevo il master in un gioco di ruolo chiamato Warhammer Fantasy Roleplay. Inventai un’immensa campagna (un’avventura lunghissima) che ruotava intorno ad una mitologica figura (inventata da me), chiamata Kiraya, il distruttore dei Mondi. Quel soprannome mi seguì quando divenni admin di una comunità virtuale che ruotava intorno ad Ultima online, un gioco fantasy completamente online. Il server in questione era Dragonlance 4thAge, e li, scelsi quel soprannome come identità per il mio avatar. Da lì (la comunità era molto grande), molti amici veri e virtuali hanno continuato a chiamarmi con quel nome, cosi l’ho mantenuto.

E’ indubbio che voi abbiate un look d’esportazione, particolare che mi riporta, limitatamente a questo, ai Miss Daisy del tempo che fu. Sei d’accordo con la mia affermazione?

Abbiamo lavorato spesso sul look tentando di proporre qualcosa di nostro. Per un periodo poi ci siamo riconcentrati sulla musica abbandonando velleità da indossatori. Con l’uscita del Re Del Mondo, abbiamo voluto dare un senso più concreto e profondo al nome che portiamo, inventandoci le tuniche e i monaci che ci accompagnano nei nostri live. Abbiamo visto che il responso del pubblico è stato ottimo, e noi siamo pienamente soddisfatti. Avere un’immagine compatta anche visivamente, aiuta a rendere tutta la visione dello show più interessante e concentrata paradossalmente sulla musica perché l’occhio rimane focalizzato sulla visione d’insieme. Sicuramente miglioreremo questo aspetto nel tempo.

Il precedente Il Re Del Mondo ha avuto delle vendite anche oltre frontiera? In che misura? Avete trovato il solito ostruzionismo per il cantato in italiano?

Il disco è praticamente esaurito e andremo a breve in ristampa. Indubbio che l’80% delle vendite sia sul suolo nazionale, ma i mailorder e le distro estere hanno avuto degli ottimi risultati. Ora la prossima ristampa sarà quasi interamente dedicata alla distribuzione estera. In Grecia e in Spagna il disco è piaciuto moltissimo e abbiamo ricevuto moltissimi ordini da quei paesi. Sicuramente un buon segno. L’ostruzionismo lo troviamo più in Italia che all’estero…

Qual è l’origine del vostro simbolo?

Casuale. Stavo leggendo il pendolo di Focault di Umberto Eco e nella pagina 333 dell’edizione che ho io, compariva un simbolo simile, che rappresentava una congiunzione astrale. Ci interessò subito, anche perché in quel periodo leggevamo molti trattati sul medioevo, sulla magia, sull’esoterismo. Associarlo all’immaginario mistico dei Rosa Croce fu immediato, e modificammo il simbolo aggiungendo la doppia croce templare al centro, un po’ per rimarcare il nostro concetto di guerrieri della fede (nel metal), e la passione per gli ordini militari.

Da dove deriva la vostra cura maniacale nell’allestimento delle ultime copertine?

Nella grande passione nel curare tutti gli aspetti. In questi prodotti ci crediamo veramente e abbiamo deciso di concludere il lavoro sui vecchi demo, facendo tutto da soli. Cosi con delle basi disegnate Ciape, Lavinia la nostra grafica – e mia moglie:) – ha tirato fuori quei due lavori secondo me spettacolari. Abbiamo tirato fuori più di 50 prototipi e chiesto anche ad altri di realizzare le cover, ma ci siamo resi conto che solo noi dall’interno potevamo descrivere effettivamente cosa dovesse rappresentare quei dischi. Ora stiamo lavorando alla copertina per l’edizione inglese di Fede Potere Vendetta e sarà una cosa molto particolare.

Cosa pensate dell’impresa titanica portata avanti da Antonio Keller – e per certi versi economicamente folle – della Jolly Rogers Records nel lanciare/rilanciare i gruppi che fanno HM in italiano?

Un grande lavoro che deve godere del rispetto di tutti. Antonio si sta sbattendo per una causa che in molti non avevano il coraggio di abbracciare. E ora lo stanno seguendo /emulando in tanti. La cura che mette nelle sue uscite è maniacale e per nulla guidata dal business. E’ una persona che crede in quello che fa. Basti vedere tra tutti, i risultati del nostro primo video, Fede Potere Vendetta: un lavoro titanico e maniacale.

Cosa pensi, visto che o ci avete suonato insieme o avete coverizzato ufficialmente dei Loro brani, di:

Virgin Steele – Grandi, epici e fottutamente americani.

Cirith Ungol – Una delle band che ci ha più influenzato. Li adoriamo alla follia.

Brocas Helm – Un gruppo di pazzi scatenati. Suonarci insieme in Germania è stato un grande onore. Una band di altri tempi, un salto nel passato.

Manilla Road – Altra grande e fondamentale fonte di ispirazione. Mark Shelton e’ una persona speciale e suonare con lui e coverizzare un suo pezzo e’ stato un onore immenso. I Manilla Road sono una band fondamentale nella cultura metal di ognuno. Andrebbero riscoperti e approfonditi.

Verranno mai pubblicati i numerosi brani inediti che scriveste nel periodo 90/92?

Non penso. Sia per la qualità dei pezzi che per i testi alquanto banali 🙂  Diciamo che per ora li conserviamo tre metri sotto terra 🙂  Alcuni pezzi poi furono cannibalizzati durante le fasi di scrittura dei pezzi successivi. Ci sono invece alcuni brani molto importanti che vorremmo rispolverare ma ne abbiamo pochissime tracce, solo delle audiocassette registrare in sala prove, e poca memoria per ricostruirli pienamente. Vedremo cosa salterà fuori.

Andrea, cosa ti viene in mente riguardo le seguenti band della vostra area?

STIFF – Venendo dalla provincia in quel periodo non c’era un grosso legame con Roma, quindi band come questa ci rimangono tutt’ora sconosciute .

THUNDER – Idem come sopra, iniziavamo a vedere i concerti metal intorno al 1988 quindi molte band ci sono sfuggite.

ASTAROTH – Abbiamo conosciuto questa band troppo tardi, quando vedemmo alcune foto di loro esibizioni ci accorgemmo del grosso legame come immaginario che avevamo con loro. La nostra prima tatuatrice, che ci realizzò il simbolo della band sulle nostre braccia, ci raccontò che fu la tatuatrice di alcuni membri degli Astaroth.

FINGERNAILS – Immensa band. Sono un’istituzione dalle nostre parti, i racconti di Maurizio Bidoli sono bellissimi e spero proprio che prima o poi tiri fuori un vero e proprio libro. Il bassista attuale e’ un nostro amico e compaesano 🙂

RAFF – Una band che compariva spesso nei numeri di HM

MISS DAISY – Conosciuti troppo tardi

TIR – Immensi. Siamo cresciuti nel culto e con le gesta di questa band che suonava dalle nostre parti. Poi per un lungo periodo Ciape ne divenne il cantante e Piero il batterista. Una band che ha scritto pezzi colossali e dall’impatto live mostruoso. Speriamo presto di poter vedere l’uscita del loro disco.

NOVEMBRE – Una delle mie band preferite. Li adoro. Adoro i fratelli Orlando, Carmelo è uno dei migliori screamer d’italia e scrivono dei testi spettacolari. Sicuramente un genere che nel tempo ha trovato molte sfumature e particolarità fino a renderli unici. Giuseppe Orlando ha registrato le parti di batteria su Worms of The Earth e suonato dal vivo con noi in un paio di date. Sono suoi i growls sul pezzo Worms of the Earth 🙂  Registrare con lui è stato bellissimo, e speriamo presto di tornare nei suoi studi. La voce di Titus Silla sul disco doveva essere di Carmelo, poi per motivi di tempo la registrai io.

Da dove nasce la Vostra collaborazione con il disegnatore Enzo Rizzi?

Lo abbiamo incontrato la prima volta al Total Metal Festival. Heavy Bone è fantastico, cosi chiedemmo se era disposto a realizzare qualche tavola per il disco. E’ stato amore a prima vista 🙂  Ha fatto un ottimo lavoro centrando le idee e il concept del fumetto.

Andrea, spara alcuni aneddoti sul vostro video. Inoltre, come avete fatto trovare una chiesa sconsacrata e proprio a Genova?

La produzione della Enter-tain ha lavorato molto nella ricerca delle location, e quando abbiamo saputo che avevamo una chiesa sconsacrata al centro di Genova, e un bunker della prima guerra mondiale siamo impazziti. Questi ragazzi sono fantastici, ci hanno fatto sognare per due giorni interi. Un lavoro massacrante (alla 12° ora di riprese avevo crampi indescrivibili nello stare in piedi con la chitarra addosso). Nelle riprese nel bunker poi sembrava di vedere un film di Herzog: un cunicolo buio e stretto che dopo 500 metri si apriva in infinite stanze, buie e umide, generatori di corrente sempre accesi, 30 persone che correvano e preparavano i set per le riprese, uno spettacolo! il tutto per 4 minuti e 40 secondi di video 🙂  Non pensavamo di scatenare questo inferno!

Definizione e differenze fra i vostri tre lavori ufficiali:

WORMS OF THE EARTH – Epico e fedele al romanzo omonimo. Sicuramente molto più Power Metal, ma delle etichette non ci siamo mai interessati. A noi piace suonare cattivi e veloci, e in questo disco si sente. Tutto e’ vero e tutto e’ suonato. No Keyboards nè Trigger! Sicuramente un disco importante per noi, un tributo al grande Robert Howard.

IL RE DEL MONDO – Mistico, dai mille significati, e indubbiamente il nostro vero primo Manifesto RosaCruciano, la nostra prima vera apparizione nel lontano 1991/1992. Un disco che rappresenta appieno la nostra idea di metal a 360 gradi dove tutto e’ lecito, senza confini di etichette e generi.

FEDE POTERE VENDETTA – Colmo di rabbia e di sangue, Un disco battagliero negli intenti più che nei contenuti. Un manifesto di propaganda militare, un dichiarato intento di liberare il sepolcro del metal in Italia affossato da una cappa di esterofilia dilagante e a volte immotivata. Per tutti quelli che dicono che in Italia non abbiamo cose delle quali  parlare e non siamo motivati a scrivere del vero Metal. Penso e spero che questo disco sia una dimostrazione che gli argomenti ci sono…

Da dove deriva la vostra attenzione per quanto fatto da Robert E. Howard?

Da una mia passione per i suoi romanzi, e per tutti i suoi personaggi, da Conan, a Kull, a Solomon Kane, a Thurgal e tanti tanti altri. Howard non ha scritto romanzi fantasy, ma romanzi che in quel tempo erano definiti di cappa e spada, di sword & sorcery, e pulp (anni 30) . Romanzi in cui i suoi eroi sanguinano e soffrono, dei romanzi di Sangue e Acciaio, “dove tutto ciò che sanguina, può morire..” Non siamo i primi a ispirarci a Howard nè saremo gli ultimi. Sicuramente un autore che merita tutto il rispetto possibile e immaginabile, e che si adatta perfettamente alla nostra musica.

Qual è il sogno nel cassetto in casa Rosa Croce?

Andare avanti e non fermarsi mai. Arrivare a guadagnarsi il rispetto di questa nazione e affrontare il resto del mondo. Pensiamo di avere un nostro stile e una nostra caratteristica, e su quelle lavoreremo per rimanere sempre originali e distinguibili dalla massa. Ora con tre full-length alle spalle ed un video clip, possiamo seriamente concentrarci sull’attività live, e sul nuovo full-length di inediti.

In generale prevedi un’evoluzione dell’Epic Metal nel prossimo futuro?

Ma, guarda, l’Epic Metal viene visto come un fenomeno da baraccone di vecchi nostalgici. Ma non e’ cosi. E’ semplicemente un’attitudine, che hanno pochissime band (in Italia su tutte Holy Martyr e Doomsword, insieme con noi) nel portare avanti certi discorsi. Gli stessi Amon Amarth sono epic metal, nonostante la loro dominante epica e’ legata al mondo dei vichinghi. Io vorrei che dietro a questa etichetta non ci si nascondessero gruppi con uscite da demo e dal seguito ridotto, ma si capisse che l’Epic Metal e’ un ‘attitudine prima di un genere. E’ un messaggio, sono degli ideali, che non sono legati direttamente al mondo dell’epica classica, o ai guerrieri con spade di smeraldo (fragilissime) . Non basta parlare di draghi (anzi non serve proprio) e di cavalieri per sentirsi epici. Noi nel nostro piccolo ci riusciamo senza arrivare a questo, con testi rabbiosi, che parlano dell’epicità della vita, nell’affrontare e raccontare le sfide, passate e future. Se ci sarà questo “passaggio” di cultura, allora sì, l’epic metal crescerà e si evolverà.

In cuor tuo pensi davvero che i Rosae Crucis abbiano costruito un qualcosa di originale a livello italiano?

Ci spero. Le dimostrazioni di “affetto” sono state tantissime negli anni, anche nei periodi più bui, quando meditavamo se andare avanti oppure fermarci. Indubbiamente il nostro fondere i generi, nel suonare classic, ma anche power, e avere aperture death metal, ci rende difficilmente inquadrabili musicalmente tanto e’ vero che spesso ci dicono che siamo fuori luogo nei festival. Questo perché siamo difficilmente etichettabili, perché il nostro modo di suonare e scrivere i pezzi e’ il modo in cui si faceva metal anni fa, fregandosene dei confini degli stili, e dei generi e pensando a fare HEAVY METAL, e non power, ma death, con sfumature svedesi che sfociano nel metal teutone di stampo speed metal, leggermente influenzato dalle band underground americane che a sua volta derivavano dalla NWOBHM… Fottetevene delle etichette e ascoltate quello che piace e che e’ suonato con il cuore..

Aspettative reali e sincere dopo l’uscita di Fede Potere Vendetta.

Spero che il disco vada bene bissando e migliorando i risultati del Re del Mondo. Ogni cd venduto e’ un fan che ci supporta e che ci fa da traino. Abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile e immaginabile per poter realizzare i nostri progetti , che non sono comprare una macchina più bella, ma investire nella band, nelle produzioni, nei video, nei live. Facciamo questo lavoro per hobby purtroppo, e non nego che se lo potessimo fare per viverci, potremmo fare molto di più. Sappiamo che di musica oramai è veramente difficile viverne, e quindi speriamo di poter più che altro divertirci e suonare il più possibile.

Chiudi come vuoi e grazie.

Supportate il metal italiano. Abbiamo grandissime band che hanno bisogno solo di farsi conoscere. Spargete il verbo, e comprate i dischi delle band che valgono. Solo così la scena italiana potrà crescere. FEDE POTERE VENDETTA

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti