Live Report: Entombed a Roma

Di Francesco Sorricaro - 3 Maggio 2012 - 1:29
Live Report: Entombed a Roma

Gli Entombed erano attesi ad un arduo compito lo scorso venerdì 27 aprile: saziare l’assurda sete di death metal scandinavo repressa dall’insolita neve romana di febbraio e da certe decisioni amministrative sconclusionate….

Missione compiuta appieno, se pensate che chi scrive deve scusarsi in anticipo con i lettori per la pochezza, qualitativa e numerica, delle immagini pubblicate.

Come mai? Scopritelo continuando a leggere il report della serata.

 

Foto e report a cura di Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

 

La location è ancora il Traffic di via Prenestina e il menu della serata prevede prima gli Housebreaking, volenterosa band laziale, carica e dai buoni effettivi, che scalda a dovere il pubblico in arrivo nel locale.

Seguono i Southern Drinkstruction, band romana di grande quantità che affonda le radici nelle melme del southern rock e, per entrare appieno nel clima truculento del death metal più oscuro, i Buffalo Grillz, progetto grindcore capitolino che vanta dietro al microfono la voce e l’estro dell’ex Undertaker Enrico Giannone, presentano il loro secondo lavoro Manzo Criminale con una esibizione difficoltosa ma divertente, grazie a brani veloci e compatti che, con ironia e violenza, demoliscono colli e fanno divertire senza troppi fronzoli.

È passata la mezzanotte, è l’ora degli Entombed! Dopo una professionale e lunga preparazione della sua attrezzatura, l’ex Nihilist Alex Hellid dà inizio alle danze tra fumogeni d’ordinanza e luci molto soffuse. L-G Petrov è visibilmente alterato dal whiskey, ma sulle note di Eyemaster, comincia a sfoderare una prestazione maiuscola, poderosa, degna del suo nome, e nel pit si scatena il caos!

Say it in slugs, Serpent Saints, I for an eye danno letteralmente fuoco alla sala. Sul piccolo palcoscenico del Traffic cominciano a piovere invasati dalle prime file che travolgono ogni cosa prima di rilanciarsi nella mischia con il più classico dello stage diving. Microfono e pedaliera di Hellid sono messi a dura prova, ma non è niente in confronto della testata sul mento che rimedia il buon Petrov da uno dei suoi più “appassionati” sostenitori. Un calcio nel didietro e si continua a cantare sulle note di Out of hand: death ‘n’ roll, growling e divertimento, l’essenza degli Entombed di Wolverine Blues.

La band di Stoccolma è così: suona death metal con passione, con la gioia di farlo e si vede dai sorrisi sfoggiati ad ogni brano che è avvezza a ben altre situazioni di entusiasmo incontrollabile. Scorrono così in scioltezza Drowned, To Ride, Shoot Straight and Speak The Truth, Chief Rebel Angel e l’immancabile Wolverine Blues dopo la pausa.


                                                       
                                                        

 

 

A questo punto il coro è unanime e si fa sempre più insistente: LEFT HAND PATH! Il ghigno dei cinque Entombed è la risposta che preannuncia un’attesa gustosa ma ancora lunga prima di quel momento.

Ci si accontenta, si fa per dire, della killer Living Dead, masterpiece da Clandestine che, a mio parere, vince la palma d’oro della setlist, con il gigantesco Victor Brandt che campeggia sui monitor e che lancia la cavalcata micidiale di un brano immortale. Non saranno gli Entombed del ’91, ma sono maledettamente convincenti in questo finale, dedicato a perle come Serpent Speech, Damn Deal Done e l’attesissima, strepitosa Left Hand Path, servita come il dono più bello ad una folla delirante ed in moto perpetuo per più di un’ora e mezza. Petrov esce di scena, mentre i suoi compagni procedono ad ultimare la spettrale outro strumentale che raffredda finalmente una temperatura diventata agostana.

Così ha avuto termine il tanto agognato concerto degli Entombed in quel di Roma; un’esibizione che ha ripagato in pieno l’attesa presi in ostaggio per foto e autografi d’ogni sorta. Questo a dimostrazione che gli stessi Entombed sono rimasti pienamente soddisfatti e piacevolmente sorpresi dal calore “turbolento” di Roma, avendo goduto ogni momento della loro esibizione.

Fotografia della serata? L-G Petrov che porge una bottiglia d’acqua al giovane deathster da lui precedentemente preso a calci!

Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

 

Setlist
Eyemaster
Say It In Slugs
Serpent Saints
I For An Eye
Out Of Hand
Supposed To Rot
Drowned
Revel In Flesh
To Ride, Shoot Straight and Speak The Truth
Like This With The Devil
Chief Rebel Angel
Demon
Wolverine Blues
When In Sodom
Living Dead
Serpent Speech
Damn Deal Done
Left Hand Path
Outro