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Day Six (Nick Verstappen)

Di Lorenzo Bacega - 23 Gennaio 2011 - 10:10
Day Six (Nick Verstappen)

E’ passato qualche tempo ormai dall’uscita di The Grand Design, primo full length ufficiale degli olandesi Day Six che ha lanciato la band di Someren nel panorama progressive metal internazionale. Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il bassista Nick Verstappen e scambiare quattro chiacchiere per quanto riguarda la lavorazione del disco, l’accoglienza ricevuta da questo lavoro e a proposito di eventuali altri progetti in serbo per il futuro. Buona lettura!

 


Ciao Nick e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! Come prima cosa, che ne diresti di introdurre brevemente la band a beneficio dei lettori che ancora non vi conoscono?

Certamente, noi siamo i Day Six e proveniamo dall’Olanda. Siamo un gruppo progressive rock/metal attivo da ben undici anni: in questo lasso di tempo abbiamo pubblicato vari dischi, perlopiù autoprodotti, l’ultimo dei quali, il concept album The Grand Design, è uscito a giugno sotto l’egida della finnica Lion Music.

Per cominciare, puoi svelarci che significato ha il nome Day Six? Da dove ne avete tratto ispirazione?

Il nome Day Six deriva da una vecchia canzone che avevamo composto anni fa per il nostro disco Eternal Dignity, intitolata appunto Day VI. Questo pezzo parla della creazione di un mondo completamente nuovo che si trova “oltre” a quello che vediamo e in cui normalmente viviamo; per il tema trattato ci siamo ispirati un po’ al film “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”. In questo senso Day VI sta a rappresentare l’atto della creazione, il giorno in cui, secondo il libro della Genesi, sono stati creati tutti gli esseri viventi. Ci piaceva il suono, per questo motivo abbiamo pensato di usarlo anche per la nostra band.

Come descriveresti il sound di The Grand Design, il vostro ultimo disco?

The Grand Design è un disco essenzialmente prog metal, con varie venature rock. Il sound è piuttosto duro e roccioso, asciutto, ruvido.

Puoi raccontarci come si sono svolte le fasi di composizione del disco? Quando avete cominciato a lavorare su questo The Grand Design e nel giro di quanto tempo è stato ultimato?
    
Abbiamo iniziato a lavorare sul disco nel 2005 e nello stesso anno è stato pubblicato un demo cd contenente due delle tracce qui presenti. Nel 2006 invece ci siamo dedicati alla pre-produzione e alle prime registrazioni. E’ stato il primo album che abbiamo registrato nello studio di nostra proprietà, per questo motivo abbiamo deciso di fare con estrema calma, prendendoci tutto il tempo necessario. Le cose sono andate un po’ per le lunghe, ma finalmente il disco ora è uscito nei negozi. La lavorazione ci ha preso complessivamente cinque anni, ma penso ne sia valsa la pena.

Da dove avete tratto ispirazione per il concept che viene raccontato in questo The Grand Design?

L’idea ci è venuta da un libro di Erich von Daeniken, intitolato “Gli Extraterrestri Torneranno”. Ad averci ispirato sono state soprattutto le sue teorie riguardo a un’ipotetica influenza extraterrestre nell’origine dell’umanità. Il concept racchiuso in The Grand Design racconta del ritrovamento di un’astronave aliena in Antartide, nei pressi del lago Vostok, da parte di cinque scienziati. Una volta scoperta la verità che si cela dietro a queste forme di vita extraterrestri, questi scienziati vengono fatti rinchiudere dalle autorità governative in un ospedale psichiatrico, così da poter rimuovere tutti i loro ricordi legati a quest’esperienza e allo stesso tempo impedire loro di diffondere al mondo intero informazioni riguardo l’esistenza degli alieni.

 

 

C’è una canzone che preferisci rispetto alle altre all’interno di questo The Grand Design? Se sì, per quale motivo?

Su tutte direi Massive Glacial Wall, in quanto contiene tutti gli elementi più caratteristici del nostro sound

Ormai il vostro disco è uscito da un po’ di tempo nei negozi. Ci puoi dire come è stato accolto sia dalla critica specializzata che dal pubblico?

Finora abbiamo ricevuto tantissimi pareri positivi per quanto riguarda questo The Grand Design, sia dai nostri fans che dalla critica. Siamo molto soddisfatti dai risultati conseguiti con questo album, è bello vedere come tutto il duro lavoro che abbiamo dovuto affrontare per dare alla luce questo disco stia finalmente dando i suoi frutti.    

Come valutate il lavoro svolto dalla vostra attuale etichetta, la finnica Lion Music? Come siete entrati in contatto con loro?

E’ stato il nostro amico Roel van Helden, il batterista dei Sun Caged, a suggerirci di contattare la Lion Music. Siamo molto soddisfatti, l’etichetta ha fatto un ottimo lavoro e grazie a loro abbiamo finalmente la possibilità di presentare il nostro disco in tutto il mondo, è fantastico!

Che cosa rappresenta l’artwork e di chi è stata l’idea?

Si tratta di una fotografia di Tiny van Stiphout, raffigura un vestibolo di un vecchio e abbandonato istituto psichiatrico. In relazione al concept posso dirti che rappresenta il luogo dove vengono rinchiusi gli scienziati protagonisti della vicenda.

A tuo modo di vedere, quali artisti o quali band ti hanno influenzato maggiormente, come musicista?

Per quanto riguarda questo The Grand Design direi soprattutto band del calibro di Opeth, Pink Floyd, Dream Theater e Porcupine Tree.

Che giudizio hai a proposito dell’attuale scena progressive metal internazionale? Ci sono gruppi o artisti che apprezzi particolarmente?

Sì, certamente. Oltre ai gruppi che ti ho citato in precedenza apprezzo particolarmente anche i Pain of Salvation, Devin Townsend, gli Spock’s Beard, i Transatlantic e molti altri, così come tanti gruppi che non hanno nulla a che vedere con il prog.

 

 

Avete pensato all’opportunità di promuovere il disco anche in sede live?

Qualcosa si sta muovendo anche in questo senso, abbiamo già tenuto qualche concerto nel nostro paese, tra i quali, di recente, la versione europea del ProgPower Festival. E’ stato fantastico! La nostra speranza è di riuscire a fare sempre più concerti nel futuro, quindi ti consiglio di tenere sempre un occhio al nostro sito internet!

Che altro ci sarà nel futuro dei Day Six?

In questo periodo siamo al lavoro sul nuovo disco, un paio di canzoni ormai sono già pronte, le rimanenti verranno composte mano a mano a breve. In futuro contiamo inoltre di girare un video promozionale.

Ora hai la possibilità di convincere i nostri lettori a comprare il vostro nuovo album: cosa diresti a questo proposito?

Beh, potete leggere le varie recensioni in giro per la rete e farvi un’idea dell’album, oppure potete ascoltarlo e comprarlo se vi piace. E’ un disco che cresce piano piano ascolto dopo ascolto, per cui dategli un po’ di tempo ed esploratelo con calma, a mente libera, senza nessuna fretta. Speriamo che vi piaccia.

Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo che ci hai dedicato Nick, a te un’ultima battuta per salutare i fans italiani e chiudere quest’intervista nel modo che preferisci.

Grazie a te per l’intervista. Per maggiori informazioni a proposito del nostro nuovo album The Grand Design, oppure per le date del tour, vi invito a fare un salto sul nostro sito internet. A presto!