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Sodom (Bernemann)

Di Lorenzo Bacega - 25 Novembre 2010 - 10:00
Sodom (Bernemann)

A ben quattro anni di distanza dalla pubblicazione di Sodom, undicesimo album della carriera dato alle stampe nel 2006, tornano sulle scene i tedeschi Sodom con un nuovo full length, intitolato In War And Pieces. Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il chitarrista Bernd “Bernemann” Kost e scambiare quattro chiacchiere per quanto riguarda la lavorazione del nuovo disco, la partecipazione al Rock Hard Festival, e a proposito di altri eventuali progetti per il futuro. Buona lettura!

 

 

Ciao Bernemann e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! A novembre uscirà nei negozi In War And Pieces, il vostro nuovo album. Possiamo aspettarci il giusto prosieguo di Sodom, vale a dire un disco dalle decise aperture melodiche, oppure cambierà nuovamente qualcosa a livello stilistico?

Il nuovo cd sarà completamente diverso dai precedenti, avrà linee vocali prettamente black metal, ritmiche derivate dalla musica africana ed inserti di matrice new age… se ti dicessi una cosa del genere tu ci crederesti?

Uhm, direi proprio di no.

Immaginavo (ndr ride). Il nuovo disco riprende esattamente da dove ci eravamo fermati con Sodom,  non c’è una grande differenza a livello di coordinate stilistiche tra questo In War And Pieces e il lavoro precedente. Quello che vi colpirà, o almeno spero, è la qualità di questi nuovi brani. A mio modo di vedere, In War And Pieces è il miglior disco che i Sodom abbiano mai scritto, siamo tutti molto contenti del sound del nuovo cd.

Per quanto riguarda invece i testi, tratteranno come sempre la tematica della guerra oppure ci sarà qualche novità?

Non ci sono novità di sorta neppure in questo senso, i testi di In War And Pieces affronteranno ancora una volta l’argomento della guerra, delle sue atrocità.

La musica dei Sodom ha sempre trattato tematiche più o meno sociali. Pensi che queste possano influenzare in qualche modo gli ascoltatori, soprattutto quelli più giovani, oppure a tuo parere la maggior parte dei fans non si scomoda nemmeno a leggere i testi?

Onestamente non so con certezza. Posso dirti che la maggior parte dei nostri fans, specialmente quelli più giovani, non è per nulla interessata ai testi e ai suoi contenuti, ma allo stesso tempo ce ne sono molti altri per i quali le tematiche affrontate, in particolar modo quelle più oscure e blasfeme, rappresentano invece un problema, una sorta di ostacolo. Magari non insormontabile, in quanto taluni di loro apprezzano e supportano in ogni caso la band, ma comunque un ostacolo. Qualche tempo fa mi è capitato, dopo un concerto, di scambiare quattro chiacchiere con un ragazzo a questo proposito: abbiamo iniziato a parlare e mi ha detto “ehi, io sono un grandissimo fan dei Sodom, però non sono d’accordo con molte delle cose che trattate nei vostri testi”. Da lì è subito cominciato un breve confronto tra noi due, a proposito del gruppo e del fatto che la musica dei Sodom, indipendentemente dal contenuto delle liriche, riuscisse comunque ad unire molte persone con una passione in comune. Tutto poi si è concluso in allegria, davanti ad un paio di boccali di birra.

 

 

Come mai ci avete impiegato quasi quattro anni per preparare il nuovo disco? Che cosa vi ha frenato?

In realtà era nostra intenzione dare alle stampe il nuovo disco un po’ più a ridosso del precedente, ma la nostra etichetta ci ha imposto di pubblicare la seconda parte del live DVD Lords of Depravity prima di poter iniziare qualsiasi lavoro. Questa scelta ha lasciato piuttosto perplessi pure noi, visto che molti fans erano già in trepida attesa per il full length, ma adesso, finalmente, il disco sta per uscire nei negozi.

Nel frattempo, come hai appena ricordato tu, è stata pubblicata la seconda parte del DVD Lords Of Depravity. Tra i tanti contenuti presenti in questa uscita c’è anche lo show registrato nel 2007 a Wacken, che ha visto anche la presenza di alcuni membri storici dei Sodom come Grave Violator, Frank Blackfire, Michael Hoffmann, Andy Brings e Atomic Steif… che ricordi hai di quel concerto?

Vuoi che ti risponda seriamente? Il ricordo più vivo che ho a proposito di quell’esperienza è un’arrabbiatura colossale in seguito alla rottura del mezzo su cui viaggiavo, sulla strada per Wacken. Mi trovavo a una distanza di quattrocento chilometri circa dal luogo del concerto, c’è mancato davvero poco che arrivassi in ritardo e mi perdessi tutto lo spettacolo! Riguardo al concerto in sé c’è poco da dire: suonare a Wacken è sempre un’emozione unica per un musicista, è uno show diverso dagli altri, vuoi per il grande numero dei presenti, vuoi per l’atmosfera particolare che si respira. E’ stato fantastico, una vera e propria festa in onore dei Sodom.

Come è stata accolta dai fans l’uscita di entrambe le parti di questo DVD? Trovo che sia anche un ottimo modo per far conoscere la band e la sua storia anche al pubblico più giovane. Sei d’accordo?

A dire il vero tutti noi avevamo un po’ di paura: i Sodom negli anni ottanta sono stati un vero e proprio gruppo di culto, e moltissimi fans avevano acquistato la prima parte del DVD soprattutto per il materiale risalente a quel periodo. Le nostre preoccupazioni erano legate principalmente alla difficoltà di pubblicare una seconda parte di Lords of Depravity che si mantenesse sugli stessi livelli qualitativi della prima, che non sfigurasse al confronto. Il primo DVD era perfetto, sembrava impossibile ripetersi. Ciò nonostante, una volta terminate le lavorazioni per la seconda parte, siamo rimasti davvero molto soddisfatti del risultato ottenuto, e con noi anche il pubblico. Non credo, onestamente, che avremmo potuto fare di meglio.

Oggi suonerete insieme a gruppi come Tygers Of Pan Tang, Exciter e i vostri connazionali Grave Digger. Che aspettative hai per questa serata?

Per me è una sorta di ritorno alle origini, in passato ho adorato moltissimo tutti questi gruppi. Poter condividere il palco con loro, questa sera, mi rende enormemente felice. A questo proposito ti racconto un altro aneddoto piuttosto particolare: nel 1986, poco distante da Dortmund, la mia città natale, era stato organizzato un concerto con Exciter, Blue Öyster Cult e Tokyo Blade, tre delle mie band preferite: una volta arrivato mi arrabbiai tantissimo, in quanto gli Exciter saltarono lo show per motivi tutt’ora sconosciuti, e l’allora cantante dei Tokyo Blade, del quale adesso non ricordo il nome, decise di lasciare il gruppo poco prima dell’esibizione. E’ stata davvero una beffa!

 

 

Nel 2002 avete messo in piedi un tour a dir poco storico, insieme a Kreator e Destruction. Come è nata una collaborazione del genere? Credi si possa ripetere una cosa di questo tipo, magari in un prossimo futuro?

Non so dirti precisamente quando e come sia cominciata questa collaborazione, l’idea di questa serie di concerti ci è venuta all’improvviso, in maniera assolutamente spontanea. E’ stato un tour particolare per tutti noi, molto bello ed esaltante. Per il futuro si vedrà, è possibile che si ripeta. Dipende dagli impegni che hanno le varie band, è una cosa piuttosto difficile da organizzare, però i rapporti con Kreator e Destruction sono ottimi, per cui non escludo nulla.

Il vostro punto di forza, senza nulla togliere ai dischi in studio, risiede soprattutto nell’esplosività degli spettacoli dal vivo. Ora, contando che non siete più dei ragazzi, puoi dirci da dove traete tutta l’energia per mettere in atto dei concerti ancora così aggressivi?

Per quanto mi riguarda… beh, sono un musicista, suonare al cospetto di un pubblico scatenato è una cosa che personalmente mi gasa non poco! Sono i nostri fans a caricarci e a motivarci, è da loro che traiamo tutta la nostra energia.

Cosa pensi dell’attuale scena thrash metal internazionale? Credi che stia tornando ad essere importante come lo era in passato?

Ti dirò, mi sono accorto che, durante i nostri concerti, le primissime file sono principalmente appannaggio di giovani e giovanissimi, segno quindi che la musica che suoniamo è ancora attuale, ancora viva. Forse non siamo ancora al livello degli anni ottanta, ma non ci si può proprio lamentare.

Che programmi avete in mente per il futuro? Tornerete in tour dopo l’uscita del nuovo album oppure preferite prendervi una piccola pausa?

No, nessuna pausa. E’ già previsto un tour europeo, a partire da febbraio del prossimo anno, durante il quale promuoveremo il nostro nuovo cd.

Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo che ci hai concesso Bernemann, lascio a te l’ultima parola per chiudere l’intervista come preferisci.

Grazie a te, è stato un piacere. Un saluto a tutti i nostri fan italiani!

 

 

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega