Recensione Libro: Parola di Ozzy

Di - 1 Marzo 2010 - 12:12
Recensione Libro: Parola di Ozzy

Parola di Ozzy
Editore: Tsunami
Autore: Harry Shaw
Anno: 2010
Pagine: 136
Codice EAN: 9788896131114
Prezzo: € 15,00


Per avere un’idea di come sia impostato Parola di Ozzy da parte dell’autore Harry Shaw basta dare una scorsa ai capitoli del libro:

IL FOLLE DELLE MIDLANDS — Gli anni formativi di John Osbourne a Birmingham
INFLUENZE MUSICALI — Come il rock’n’roll ha ammansito la belva feroce
SABBATH LIVES! — Le origini di un supergruppo
SABBATH: LA MUSICA — Ozzy e il periodo d’oro dei Black Sabbath
I SABBATH E OZZY — Critica e autocritica
FUORI DALL’OSCURITA… — Le strade si dividono
VOLARE IN SOLITARIA — Gli anni della carriera solista, dal 1981 in avanti
OZZY: LA MUSICA — Ozzy e la produzione musicale post-Sabbath
SUICIDIO E CENSURA — OZZY, l’America e i moralisti
ISTINTO ANIMALE — Pipistrelli, colombe e l’Alamo
PECCATI CAPITALI — Le sue dipendenze e come le ha vinte
OZZY A CASA SUA — Un padre di famiglia con moglie e figli
IN CASA E IN TRASFERTA — OZZY in giro per il mondo
I SABBATH DICONO LA LORO! — Cosa pensano di Ozzy gli altri membri del gruppo
NON V’E’ PACE PER GLI EMPI — La sua eterna ossessione per il rock’n’roll
I FAN E LE GROUPIE — II rapporto di Ozzy con i suoi sostenitori
I FIGLI DEL SABBA — Cosa pensa Ozzy di chi si è ispirato a lui
QUELLA VECCHIA MAGIA NERA… — Le varie reunion con i Black Sabbath
INVECCHIANDO IGNOBILMENTE — In lotta con lo scorrere dei tempo
CASA OSBOURNE — Lo show televisivo
L’ULTIMA PAROLA — Cosa ha in serbo il futuro?
 
Come si evince un po’ tutto l’universo appartenuto e appartenente a John Michael Osbourne detto Ozzy viene scandagliato a suon di dichiarazioni. Si, perché l’opera risulta essere un condensato di pensieri e parole rilasciate dallo stesso protagonista piuttosto che da personaggi gravitanti nell’orbita “Ozzie”. Il punto di forza di Parola di Ozzy è senza dubbio la scorrevolezza del racconto e quindi l’agilità di lettura. Ci si può tranquillamente soffermare sulla tazza e sbellicarsi su due – o più pagine – per poi riprendere a tarda sera senza dover fare particolari sforzi per riandare a mente alle puntate precedenti. Anche in questo caso va sottolineata la cura con la quale le 136 pagine vengono licenziate sul mercato da parte della Tsunami Edizioni: in pratica non è presente alcun refuso, nemmeno per quanto attiene la proposizione di nomi e luoghi in lingua anglo-americana, a testimoniare la professionalità di certe uscite, dove il value for money conta ancora qualcosa, evidentemente.
 
Tornando a Ozzy, quello che ne esce dopo la lettura del libro rispecchia probabilmente quello che è la persona John Osbourne, ovvero un coacervo di contraddizioni senza possibilità di smentita. Fondamentalmente il buon Ozzie è sempre stato una “brava bestia”: un uomo ricco d’animo e sufficientemente generoso. Il Suoi problemi sono stati generati dalle quantità industriali di droga e alcool che si è fatto, che lo hanno portato a dichiarazioni fuori di senno poi da smentire il giorno successivo la sbornia. Molto probabilmente certe dosi di abusi chimici e liquidi avrebbero steso anche un cavallo di razza, ma non lo svalvolato Ozzy, un vero miracolato insieme con il Suo compare d’eccessi Lemmy Kilmister dei Motorhead. Mr. Osbourne infatti, in alcuni passaggi del libro si chiede come abbia fatto a rimanere vivo fino a oggi mentre molti dei suoi conoscenti se ne sono andati prematuramente, vuoi per vizi vari piuttosto che semplicemente ammazzati da una vita monotona chiusa al crepuscolo, fra rate della macchina da pagare, mogli sciatte, lavori di emme e pance gonfie di birra. La lucidità con la quale l’ex Black Sabbath rivive certi momenti è addirittura fanciullesca, così come quando rivanga la Sua infanzia fra ubriaconi dentro e fuori casa piuttosto che vomitate tra una interiora di pecora e l’altra.
 
Tutti da gustare i retroscena targati Black Sabbath e la rivisitazione della Loro discografia, più quella solista di Osbourne. Gli aneddoti si sprecano davvero e a 360°, perché fondamentalmente Parola di Ozzy è una raccolta oculata e agrodolce di notizie curiose, storielle – e storiacce – fatti e fatterelli dove i passaggi esilaranti e quelli tristi si susseguono. Non posso non citare quello che mi ha fatto scompisciare più di altri, come quando il protagonista cita una frase di Keith Moon: “Se mi sedessi in un bar a bere Perrier e a comportarmi normalmente, verrebbe sicuramente qualcuno a chiedermi se mi sento bene, perché se non ti metti a urlare per tutto il bar tirando fuori l’uccello pensano che hai qualcosa che non va!”. Salaci, poi, le dichiarazioni da e verso Ozzy da parte di Tony Iommi, Bill Ward, Geezer Butler, Ronnie James Dio e Cozy Powell. Ampio spazio viene dedicato alla famosa performance del pipistrello, a Fort Alamo e alla continua e reiterata guerra da parte dei Black Sabbath per scrollarsi di dosso quell’aurea malvagia e nera che fondamentalmente a Loro non apparteneva affatto. Fa sorridere pensare che oggi nascono spesso a tavolino band che fanno di tutto per essere associate a tematiche pericolose per questioni di business mentre i padri fondatori dell’heavy metal ancora oggi si dannano per reclamare la Loro immagine di persone – QUASI, grande come una casa! – normali. Parola di Ozzy è inoltre ricco di foto, molte delle quali in bianco e nero e ben otto consecutive a colori.
 
Let the sabbath begin…
 

Stefano “Steven Rich” Ricetti