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Red Warlock (Andrea Giribaldi)

Di Stefano Ricetti - 30 Aprile 2011 - 9:00
Red Warlock (Andrea Giribaldi)

RED WARLOCK INTERVISTA

Chiaccierata con Andrea Giribaldi, chitarrista dei sardi Red Warlock, forti dell’esordio su My Graveyard Productions intitolato Serve Your Master, uscito sul finire dell’anno 2010. 

Buona lettura.

Steven Rich  

Come sta andando l’album in termini di vendite e riscontri?

Ciao Stefano, voglio introdurre ringraziandoti per questa intervista e per la disponibilità dimostrata.
L’album sta ottenendo ottimi riscontri, sia dai recensori sia dal pubblico, e stiamo avendo molte richieste di copie dall’Italia e dall’estero. Siamo molto soddisfatti di come sta andando “Serve your Master”.

In che modo siete arrivati a uscire per My Graveyard Productions?  

Abbiamo deciso più di un anno fa di registrare 9 tracce per un full-length, fatto questo ne abbiamo scelte 5 per fare un promo destinato alle etichette allo scopo di trovarne una interessata alla nostra proposta. Dopo alcune risposte e conseguenti nostre valutazioni abbiamo deciso di firmare con Giuliano Mazzardi e la sua My Graveyard Productions, che finora ha svolto un ottimo lavoro in tutti i sensi, sia per la disponibilità, sia per la professionalità dimostrata.

Da dove deriva l’idea della copertina del disco?

L’idea c’era da un po’ di tempo, volevamo una cosa “mastodontica” come un mostro in copertina, l’idea è presa un po’ dal testo di “Rising from hell”, primo brano dell’album.

 

Come siete arrivati all’autore Vitaly Samarin?

Una volta deciso di fare il cd, abbiamo iniziato a cercare dappertutto su internet dei buoni disegnatori che esprimessero col loro stile ciò che avevamo in mente. Ci siamo imbattuti casualmente nei disegni di Vitaly Samarin sul sito deviantart.com e abbiamo deciso di contattarlo.

Che significato ha?

Il disegno esprime principalmente una figura oscura e calcolatrice che deve molta della sua potenza alla sua creatura, cioè il ragno che vedi sullo sfondo. Possiamo dire che la figura incappucciata è il “Red Warlock”, cioè la band, e il mostruoso e devastante ragno dietro di lui è la musica dei Red Warlock stessi, che prenderà sempre la direzione imposta da noi.

Siete rimasti soddisfatti dell’opera ultimata?

Sì, molto, la copertina ha un grande impatto ed è realizzata molto bene. Finora non ho sentito nessuno che abbia espresso un parere negativo, quindi deduco che funzioni bene, ahahah!

Da dove deriva il Vostro nome? Nessun legame con i Warlock di Doro?

Nah, assolutamente! Abbiamo scelto il nome “Red Warlock” perchè era quello che ci convinceva di più, tutto qua, nessun legame con nessuna band.

Siete una band che va a vedere anche ai concerti degli altri colleghi o no?

Sinceramente vado ai concerti con l’intenzione di vedere la band solo se la band ha la mia stima, altrimenti ci vado solo per stare con gli amici e passare una serata fuori casa. Ma se una band mi piace vado volentieri a vederli, anche più di una volta.

Quali sono le band italiane che stimate di più, sia recenti che anni Ottanta?

Non seguo molto il metal italiano. Personalmente mi piacciono molto i Necrodeath, che hanno una concezione del metal simile alla mia, nonostante il genere sia diverso, poi mi piacciono moltissimo i primi 2 album dei Rhapsody e “Return to Heaven Denied” dei Labyrinth. Ho sentito poi di recente alcuni lavori degli Skanners, dei Dark Quarterer e degli Etrusgrave e mi sono piaciuti molto.

Pensieri e parole su:

HELSTAR – Ho iniziato ad ascoltare qualcosa su youtube dopo aver visto che alcune recensioni paragonavano i Red Warlock a loro per via di alcune caratteristiche stilistiche. Devo dire che quel poco che ho sentito mi è piaciuto e in effetti c’è qualcosa paragonabile a noi, soprattutto nel tipo di suono di chitarra.

VICIOUS RUMORS – Ti confesso che non li conosco dal punto di vista musicale, ma solo di fama. Conosco però abbastanza bene Vinnie Moore che se non sbaglio fu il loro chitarrista.

METAL CHURCH – Dei Metal Church ho solo il primo album omonimo, che mi piace molto, ce l’ho in macchina. Del resto ho sentito alcune cose. Pensa che alcuni hanno paragonato la voce di Marco a quella di David Wayne, e in effetti in alcuni momenti è davvero molto somigliante.

NEVERMORE – I Nevermore li conosco molto bene, ho tutti gli album e una delle mie band preferite, sicuramente tra le più influenti per i Red Warlock, considerando anche che Jeff Loomis è uno dei miei chitarristi preferiti e molti dei pezzi dei Red Warlock li ho scritti io. Quindi inevitabilmente qualche influenza c’è.

PRIMAL FEAR – Grandissima band e cantante straordinario, uno dei migliori al momento in campo metal. Questa band ha fatto grandi cose e grandi cd, l’unico rimprovero è che in certi momenti hanno un po’ troppe influenze dei Judas Priest, cosa data anche dal fatto di avere un cantante che timbricamente è quasi identico a Rob Halford.

RIOT – Ho solo “Thundersteel” e mi piace tantissimo, grandi suoni. grandi brani e grandi musicisti.

 

 

Come definiresti la situazione heavy metal in Sardegna oggi? Locali, band, supporto, numero di metallari etc etc. Esiste un differenza fra Sardegna del nord e Sardegna del sud in termini di seguito e interesse?   

In Sardegna ci sono alcune buone bands, purtroppo le opportunità non sono grandissime, ci sono pochi posti in cui suonare nonostante le molte bands e il grandissimo numero di metallari. Il supporto c’è, anche se alcuni hanno un’idea un po’ strana del significato di “supporto”, tendono a parlare di supporto come una cosa dovuta perchè “bisogna supportare”, io credo invece che il supporto vada dato a chi se lo merita.

Quali sono a oggi le maggiori soddisfazioni che avete raggiunto finora a livello concertistico?

Abbiamo avuto buone e cattive esperienze a livello live (alcune veramente pessime). Finora tra i concerti migliori che abbiamo fatto finora posso citarti quelli organizzati dai ragazzi del Metal Christmas di Cagliari, che anche il 23 Aprile hanno organizzato una bellissima serata (il Metal Easter), con un gran pubblico, ottimo service e ottime bands.

La Vostra isola ha dato i natali ai grandi Rod Sacred, antesignani del Sardinian Steel. Li conoscete? Anche di persona? Cosa pensate della Loro proposta musicale?  

Purtroppo non ho mai sentito nulla neanche di loro anche se li conosco di fama. Cercherò di rimediare.

Avete rapporti con altri gruppi isolani come Screaming Shadows, Icy Steel, Sons Of Madness e Holy Martyr (anche se questi ormai sono da considerarsi “continentali” a tutti gli effetti)?

Sì, certo, conosciamo bene di persona tutti i gruppi da te citati, sono tutti della nostra zona a parte gli Holy Martyr che stavano a Cagliari e che ora si sono trasferiti a Milano. Nel loro prossimo album ci saranno 2 brani il cui testo è stato scritto da Marco, il nostro cantante, che canta anche alcune parti negli stessi.

Avete ricevuto recensioni anche dall’estero?

Sì, alcune anche da Brasile, Francia, Germania e Inghilterra e devo dire che sono state molto buone. Per il futuro vorremmo farci conoscere sempre di più fuori dall’Italia con recensioni e concerti all’estero.

Cosa cambieresti, a posteriori, nel disco?

Il cd ha richiesto vari mesi di mixaggio e riascolti, credo che non cambierei nulla, siamo sicuri al 100% di ciò che l’album racchiude. Ovviamente per il futuro punteremo a fare sempre meglio.

Parere personale: la vena da Voi dimostrata nel pezzo Endless Line andrebbe valorizzata al meglio, cosa non accaduta nel disco. Cosa ne pensi?

“Endless Line” in verità fa parte di “Slave to the Master”, dal vivo non sono mai state suonate staccate, è un po’ come l’inizio di “Blood Red Skies” dei Judas Priest, con la sola differenza che nel nostro cd sono 2 tracce separate. Anche altri hanno fatto la tua stessa osservazione. Magari per il futuro scriveremo un pezzo come “Endless Line” però con lo stesso sound dall’inizio alla fine, potrebbe essere una cosa interessante.

Quali sono, secondo te, i pezzi meglio riusciti e quelli meno riusciti di Serve Your Master?

Oddio, è come se mi chiedessi quale dei miei figli preferisco (anche se non ne ho). Ti dirò che sono molto affezionato a “The Mark of Betrayal”, “Sabrewolf” e “Awakening”. Riguardo i “meno riusciti” non riesco proprioa sceglierne uno in particolare.
 
Cosa vi aspettate post- Serve Your Master?

Ci auguriamo che il cd venga ascoltato da più persone possibili, nel frattempo guardiamo già al futuro, “Serve your Master” è solo la punta dell’iceberg.

Andrea, sinceramente, se foste nati in città come Milano, Roma o Firenze secondo te che piega avrebbe preso la carriera dei Red Warlock?

Credo che sarebbe stato peggio. La Sardegna è una terra staccata dal resto d’Italia, meno informata, e forse è proprio per quello che molte bands si sono rimboccate le maniche per migliorarsi il più possibile, non per raggiungere obiettivi particolari, ma per il puro piacere di “imparare a suonare bene”. In grosse città come Milano i ragazzi la sera escono e vanno a bere o a vedere concerti anche di band grosse, a Sassari invece non esci di casa perchè in giro non c’è niente, quindi rimani a casa a suonare e esercitarti con lo strumento, questa è stata più o meno la mia infanzia, poi non so cosa facciano gli altri. Molti ragazzi che imparano a suonare qui vivono nelle illusioni grazie alla scarsa conoscenza della realtà che sta oltre il mare. Le illusioni sono un’arma a doppio taglio: ti fanno sognare e correre per raggiungere i tuoi obiettivi ma allo stesso tempo ti fanno vedere le cose in maniera distorta.

Cosa pensi delle fanzine e delle riviste HM italiane?

La verità? Compro le riviste solo se c’è una recensione dei Red Warlock, non sono un gran lettore di riviste metal. Al contrario però guardo molto le fanzine su internet e molto spesso leggo recensioni e interviste di band che catturano il mio interesse.

Siete soddisfatti, finora, di come sono andate in generale le cose per i Red Warlock o c’è qualche rimpianto?

Tornando indietro credo che eviteremmo di dare fiducia a persone che hanno dimostrato di non meritarla, però d’altro canto se non avessimo fatto tutto ciò che abbiamo fatto non saremmo dove siamo ora, e di dove siamo ora siamo contentissimi.
 

 

 

Sogni nel cassetto?

Tanti. Se dovessi elencarteli dovrei scrivere altri 10 pagine. ahahahah

Avete già del materiale pronto per il prossimo disco? Puoi rivelare qualcosa a riguardo? Novità stilistiche?  

Abbiamo già una dozzina di brani che faranno parte del prossimo album. Al momento li stiamo studiando in sala prove e stiamo limando i dettagli e gli arrangiamenti.

Progetti e concerti futuri?

Una volta finito lo studio dei nuovi brani inizieremo la produzione di un nuovo cd, sicuramente quest’anno. Per il resto faremo di tutto per portare la band fuori dall’Italia.

Chiudi come vuoi, Andrea, grazie.

Ti ringrazio nuovamente per questa intervista e per la tua disponibilità, un saluto a tutti dai Red Warlock.

Stefano “Steven Rich” Ricetti