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Mad Max (Michael Voss)

Di Fabio Vellata - 8 Aprile 2012 - 0:10
Mad Max (Michael Voss)

Un titolo che immediatamente rievoca glorie passate. Tanta voglia di suonare come un tempo, entusiasmo a mille ed un buon disco uscito da pochi giorni che, almeno nelle intenzioni, vorrebbe essere il simbolo di una nuova rinascita artistica per i Mad Max, gruppo storico dell’heavy rock continentale ricordato principalmente per il celebre “One Night Of Passion”, edito nel lontano 1987.
Tutto questo nelle parole di  Michael Voss, tentacolare musicista, songwriter e produttore, da sempre custode dei destini della storica band germanica.

Buona lettura!

Intervista a cura di Fabio Vellata

Ciao Michael, è piacevole ritrovarti ancora in pista con i Mad Max dopo tutti questi anni…
Dopo la lunga carriera che ti ha visto protagonista nei più svariati ruoli, con quale stato d’animo affronti la promozione di quella che è stata la tua prima band in assoluto?

Ciao Fabio! Bello davvero!
Dire che sono elettrizzato è poco…i Mad Max sono un pezzo di cuore, una cosa di famiglia!
È come lavorare con i tuoi fratelli e migliori amici: è una sensazione del tutto differente dall’occuparsi di scrittura di brani e produzione di album con altri musicisti in giro per il mondo. Attività senza dubbio divertenti e di grande prestigio per le quali mi sento onorato: ma i miei veri “fratelli” sono in questa band, la nostra storia ci unisce come una specie di famiglia!

Questo vostro nuovo capitolo, “Another Night Of Passion”, sin dal titolo per nulla casuale, si collega nel profondo con il grande classico edito nel 1987 intitolato “Night of Passion”. Per quale motivo avete scelto di realizzare questa sorta di flash back dai tratti un po’ romantici, completato dalla presenza della line up originale al gran completo?

Con la SPV/STEAMHAMMER abbiamo una label che si è subito mostrata abile nel supportarci in giro per il mondo. Sapevamo che non solo la nostra etichetta, ma che anche parecchi nostri fan desideravano un ritorno in scena del vecchio stile dei Mad Max e ciò che abbiamo voluto realizzare è proprio questo. Per renderlo ben chiaro sia ai nostri fan, sia agli addetti ai lavori, abbiamo così deciso di intitolare il disco “Another Night of Passion”, per manifestare apertamente come, secondo noi, questo è il disco che avrebbe potuto essere il diretto successore del nostro masterpiece del 1987.
In fondo si tratta null’altro che di una promessa mantenuta!

Com’è stato tornare a lavorare con i compagni d’avventura di sempre?

Meraviglioso! I fan meritavano questo come back! Il vero stile dei Mad Max e quelle vibrazioni che ci appartenevano all’epoca, si sono ripresentate intatte sin dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a lavorare al nuovo album.
Avevamo tutto ben chiaro e sapevano ciò che volevamo. E per farlo, come ovvio, ci serviva ricomporre ancora una volta la line up originale affinché tutto funzionasse perfettamente.
Come stavo dicendo poco fa, noi quattro insieme, abbiamo una storia quasi “familiare”, che non può essere ricreata con membri differenti: gli stessi scherzi, le stesse avventure vissute insieme, le stesse vittorie e, naturalmente, anche tanti errori in comune!

Certo però che ascoltando il vostro nuovo disco, un qualche spunto un po’ più rivolto verso la modernità sembrerebbe comunque emergere…nulla di straordinario, giusto solo, per esempio, un indurimento delle chitarre in stile nordico…
Forse possiamo parlare anche di un tentativo di riscuotere interesse pure nelle nuove generazioni e non solo nei fan “datati”?

No, no, questo disco è 100% Pure Mad Max!
Lo abbiamo scritto principalmente per coloro che sono stati nostri fan sin dagli esordi e ci hanno supportato in tutti questi anni.
Ovvio, se riuscissimo a conquistare anche qualche nuovo ascoltatore ne saremmo ben lieti, ma non tenteremo mai di modificare il nostro stile per ottenere un’audience più ampia.
Detto questo, beh, naturale che il disco abbia una produzione moderna degna degli standard del 2012, ma è una cosa a cui si è giunti in modo naturale, cercando di mantenere intatti lo spirito e lo stile dei vecchi Mad Max.

Cosa mi racconti invece, per quanto riguarda le canzoni?

C’è varietà: ci sono classici rockers da stadio come “40 Rock” e “Metal Edge”, canzoni perfette per essere riproposte dal vivo e per essere cantate come una cosa sola con i nostri supporter.
In “Rocklahoma” invece, abbiamo voluto raccontare la storia del famoso festival in Oklahoma al quale abbiamo avuto l’onore di partecipare insieme ad alcuni nostri eroi come Nightranger, Ratt, Stryper, Warrant, ZZ Top e Cinderella. Mentre in “The Sweet”, abbiamo voluto celebrare l’omonimo gruppo glam, tra i nostri preferiti da sempre.
Ci sono poi anche brani di maggior peso concettuale, come ad esempio “Welcome To Rock Bottom”, incentrata sui problemi derivanti dall’alcolismo.

Quale di queste diventerà un vostro “classico” secondo te?

La summenzionata “Welcome To Rock Bottom” è senza dubbio una di queste, giacché sembra essere tra le preferite dal pubblico. Ma anche “Fallen From Grace”, un pezzo scritto con Don Dokken, è molto speciale e piace a molti: potrebbe divenire uno dei nostri pezzi forti.
In ogni modo, siamo molto contenti di come il disco stia ottenendo buoni consensi, sia tra gli ascoltatori, sia tra i giornalisti!

Mi parlavi prima di produzione moderna. Suppongo ne sarai parecchio soddisfatto…

Tutti noi lo siamo! Siamo davvero felici del risultato: il disco suona e trasmette le emozioni proprio come volevamo. Con il nostro nuovo set di amplificazione della Randall, la mia chitarra Dean “Mv” e la ESP “George Lynch GL 56” di Jurgen, abbiamo gli strumenti perfetti per costruire esattamente il suono che ci piace di più!

Senti, una domanda un po’ particolare. Secondo te, ha ancora senso definire i Mad Max una band di Christian Rock, come riferito da Wikipedia?

A dire il vero, considerando che questo disco è la diretta emanzaione di “Night Of Passion” del 1987, probabilmente non del tutto, considerando che i testi di un certo orientamento cristiano, come quelli presenti su “Night of White Rock” e “White Sands”, qui non trovano spazio. Per quanto, se ascolti con attenzione tutti i nostri brani, non potrai non notare che la spiritualità aleggia un po’ ovunque…
Quel che è certo, è che ci piace sempre molto partecipare ai festival dedicati al genere.

Michael, sei sempre molto impegnato ed hai collaborato davvero con chiunque. Ma qual’è la collaborazione alla quale sei più legato?

Domanda competitiva la tua! Haha!
Diciamo che è sempre l’ultima. Per esempio, sono appena rientrato dal Giappone, dove ho avuto l’onore di partecipare in qualità di frontman a quattro show di Michael Schenker: una cosa molto divertente ed un’esperienza unica. E poi, non vedo l’ora di partire per il tour, con i Mad Max nel ruolo di special guest per Axel Rudi Pell.
Sarà un “monster tour”, con già oltre 15.000 biglietti venduti in anticipo: sembra davvero che il pubblico apprezzi l’accoppiata.
In generale comunque, ovunque mi trovi, cerco di fare del mio meglio e questo basta a rendere ogni mio progetto come una cosa per me speciale.

Considerando però che sei anche un affermato produttore, è naturale chiederti dove ti senti più a tuo agio. Davanti o dietro al banco mixer?

Sono molto felice di poter fare entrambe le cose: mi piace molto lavorare in studio con altri artisti ed amo scrivere canzoni e creare nuova musica.
Ma nel contempo, adoro suonare dal vivo per i miei fan e portare le mie canzoni ovunque possibile nel mondo. È una cosa che mi permette di incontrare nuove persone interessanti, di conoscere nuove culture e nuovi paesi.
E dopo tutto, tutte queste esperienze, si riflettono nella mia musica e nel modo in cui vivo la mia vita da musicista.

Certo, per lavoro e non, ascolterai comunque un sacco di materiale nuovo a ritmo continuo. Cosa ti ha colpito di più negli ultimi mesi?

Beh sì, in effetti ascolto molte cose, spesso diverse tra loro.
Ad esempio il country rock di Keith Urban: lui non è solo un grande cantante, ma anche un ottimo chitarrista! E poi buone band, come i Daughtry ed i Theory of A Dead Man, due di quelle che attualmente preferisco.

Volgendo invece lo sguardo al passato: che ricordi hai quando pensi agli esordi dei Mad Max?

Per prima cosa, penso che sia davvero magnifico il fatto che io, Juergen, Roland e Axel, siamo ancora qui a suonare ciò che amiamo. Ma pensando al passato, ricordo di quando abbiamo avuto la possibilità di diventare grandi in America nel 1987 e di come la nostra label di allora, si lasciò sfuggire l’opportunità che capita una volta nella vita.
Un’etichetta di distribuzione statunitense, avrebbe voluto mettere sotto contratto e promuovere i Mad Max come una specie di Dokken tedeschi: purtroppo la compagnia europea che deteneva i diritti era però intenzionata a “vendere” un intero pacchetto di band e non i soli Mad Max, gruppo verso il quale il mercato americano pareva avere maggiore interesse. Per questa ragione non se ne fece mai nulla: fu davvero frustrante per me e questa fu la causa per cui abbandonai i Mad Max per formare un nuovo progetto personale chiamato Casanova.

Che ruolo pensi possa avere la musica nella vita delle persone, soprattutto in tempi di disagio come quelli attuali?

Come artista mi considero un musicista “globale”. Non devono esserci limitazioni, perché la musica è una cosa che unisce ed ha effetti positivi: a volte può aiutare le persone nel dimenticare per un attimo i propri problemi di tutti i giorni. E se le mie canzoni ci riescono almeno in parte, allora sono un uomo davvero felice!

Insomma, so che sei un tipo parecchio impegnato Michael. Come intendi proseguire con la promozione del tuo nuovo disco?

Il prossimo 20 aprile, cominceremo la prima parte del tour europeo con Axel Rudi Pell, seguito da una seconda serie di concerti in autunno. Dopodiché però, ci fermeremo per comporre il materiale che andrà nel nuovo disco dei Mad Max previsto per il 2013. Sia noi, sia l’etichetta, vogliamo dare continuità alla band, mostrando a tutti che la line up originale è solida e destinata a durare.
Desideriamo dare al pubblico la prova che questo è solo l’inizio di una nuova era dei Mad Max!

Saluti finali! A te il classico messaggio conclusivo.

Mille grazie a Truemetal ed ai nostri fan in Italia. Ci siamo spesso divertiti dalle vostre parti: ho ottimi ricordi di concerti a Bologna e Roma che spero di replicare presto.
Ci vediamo! Ciao!!!

 

Fabio Vellata

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Discografia Mad Max:

-1982 Mad Max
-1984 Rollin’ Thunder
-1985 Stormchild
-1987 Night Of Passion
-1999 Never Say Never
-2006 Night Of White Rock
-2006 In White EP
-2007 White Sands
-2008 Here We Are   
-2010 Welcome America
-2012 Another Night Of Passion