Heavy

Lechery (Fredrik Nordstrandh)

Di Stefano Ricetti - 20 Settembre 2011 - 12:20
Lechery (Fredrik Nordstrandh)

Intervista ai Lechery nella persona del chitarrista Fredrik Nordstrandh. Balzati agli onori delle cronache metalliche con il frizzante debutto discografico Violator del 2008, gli svedesi si apprestano a mettere a ferro e fuoco l’Europa dal vivo sulla spinta della pubblicazione del nuovo album In Fire.

Buona lettura.

Steven Rich

 

Quali sono le vostre influenze musicali?

Derivano in primis dalla scena classica HM che ebbe il suo picco negli anni Ottanta. Tutti noi Lechery siamo cresciuti vivendo sulla nostra pelle in tempo reale le vibrazioni metalliche di quegli anni, che hanno consegnato alla storia grandi band e rimangono tali ancora oggi. Judas Priest, Whitesnake, Deep purple e Accept sono entrati nei nostri cuori dalla porta principale ed è impossibile, per noi, sottrarci alla loro influenza.

Dove nasce il nome Lechery, in italiano Libidine?   

Al di là della traduzione letterale, come da te sottolineato, quello che ci ha indotti a scegliere questo nome è stata la visione di un documentario su Alessandro il Grande, ove la Libidine era rappresentata come uno dei sette peccati mortali. Ci è parsa una buona idea utilizzare questo nome per il gruppo.   

Elenca, secondo te, le principali differenze fra Violator e In Fire?

Ve ne sono molte, in quanto in noi vi è la consapevolezza di essere cresciuti musicalmente, aver accumulato esperienza  e quindi vediamo le cose con una diversa e più matura angolazione. La varietà dei brani, in primis. In Violator predomina il mid tempo mentre all’interno di In Fire ci sono molte più variazioni e cambiamenti di ritmo. Altra cosa fondamentale la resa sonora, molto migliore in questo ultimo In Fire.

In che termini è stata la risposta da parte della gente e delle riviste del settore nei confronti di Violator?

I Lechery fin dagli inizi danno il meglio dal vivo e sul palco ci siamo tolti parecchie soddisfazioni, in questo senso il feedback da parte del pubblico è sempre stato eccellente. Le recensioni che abbiamo ottenuto ci hanno soddisfatto e questo è molto importante tenendo conto che Violator è un album di debutto e molte persone fino a quel momento non sapevano nemmeno dell’esistenza dei Lechery.  

Quali sono i pezzi ai quali sei più legato su Violator?

E’ sempre arduo scegliere attraverso le canzoni che si sono scritte perché per ognuna vi è dietro una storia diversa e sensazioni uniche. Di sicuro amo suonare dal vivo brani come Your Fate, Rise With Me e Come Alive.

Stessa domanda per il nuovo In Fire.

Finché l’album non sarà da me metabolizzato del tutto è difficile risponderti. Da tempo non proponiamo dal vivo fra di noi i pezzi di In Fire e quindi ognuno suona ancora fresco e intrigante. Certo che una canzone come Mechanical Beast rappresenta una bella botta che penso piacerà a tutti.

 

In Fire, il nuovo album dei Lechery

So che fra Violator e In Fire avete dovuto superare parecchi moment difficili.

Si, è stata una vera battaglia, costellata di momenti davvero duri. Prima di tutto il nostro batterista Rob ha perso sia il fratello che la mamma e, a causa di questo, ha deciso di ritirarsi dalla band. Sfortuna a go-gò anche per Martin Bengtsson: dapprima con il collo menomato dopo essere stato letteralmente schiacciato a terra da una caduta di una massa di neve da un tetto, poi, quando si pensava si fosse ristabilito, ha avuto un incidente in macchina e il collo, ovviamente, nell’impatto con l’altra vettura, ne ha parecchio risentito. Alla fine siamo rimasti fermi per sei mesi, all’incirca, impotenti e frustrati.  

E’ per quello che all’interno della back cover di In Fire la foto ritrae solo tre di voi?  

Rob ha completato il lavoro per l’album e poi se ne è andato. Il nuovo batterista non era ancora stato scelto nel momento in cui In Fire è uscito e abbiamo pensato fosse corretto non includere nessuno dei due nelle foto promozionali per il disco.

Avete suonato in parecchi Festival recentemente. Hai qualche aneddoto buffo da raccontare?

Oh yeah! Uno dei motivi per i quali ci piace partecipare ai festival è proprio questo, in quanto accadono spesso situazioni ridicole e divertenti. La più fresca risale a un raduno musicale svoltosi qui in Svezia, dove dovevamo prendere un bus per recarci a un concerto successivo. I tempi erano ristretti e per forza a un certa ora si doveva lasciare l’ambientazione del festival per il motivo di cui sopra. Ebbene, una volta sistemati sul torpedone, ci siamo accorti che mancava Martin Karlsson. Poco male, abbiamo pensato “avrà trovato un passaggio o si sarà spostato con mezzi propri”. La realtà, invece, era ben diversa: Martin aveva preso il bus sbagliato e, una volta a bordo, si era addormentato! Si è risvegliato durante il viaggio e, resosi conto dell’accaduto, ha gridato all’autista di fermarsi,  fra lo stupore degli altri passeggeri che si chiedevano chi fosse. Il conducente l’ha lasciato a terra appena possibile e Martin per raggiungerci ha dovuto prendere un taxi al volo e farlo correre all’inseguimento del nostro pullman. Quando si è ricongiunto a noi era arrabbiato nero, poi dopo un paio di birre in compagnia s’è calmato!

Fredrik, cos’è per voi l’heavy metal?

Well, per noi significa tante cose: attitudine, denim and leather, potenza, doppia chitarra, melodia. E’ un modo di vivere, e più lo vivi sul serio, più lo capisci profondamente.

 

Nella foto: Fredrik Nordstrandh, ascia dei Lechery

Un tuo commento sulle seguenti band svedesi, di ieri e di oggi.  

Torch – Yeah, good old heavy metal! (superflua la traduzione)

Candlemass –  Un gruppo unico e con un suono personale: hanno avuto fra le loro file un grande cantante oltre a grandi chitarre nelle loro canzoni.

Hammerfall – La “new era of Swedish heavy metal” deve ringraziare parecchio questi signori. Sono stati fondamentali per far sapere alla gente nel mondo che la Svezia era ed è una terra dove viene creato ed è apprezzato l’heavy metal. Hanno scritto pezzi memorabili, dimostrando di essere credibili anche a livello internazionale.  

In Flames – Ci sono due tipi di In Flames: i “vecchi” hanno fatto la storia grazie a grandi pezzi e ottime chitarre. Poi hanno cambiato direzione musicale e stilistica, ove invero noi non ci ritroviamo molto, una scelta che sicuramente ha aperto loro parecchie porte, compresa quella del successo.

Bathory – Una band realmente di culto, immortale, ha avuto e ha ancora dei fan adoranti in tutto il mondo.

Amon Amarth – I Re del Viking Metal! Il loro brano “Twilight of the thundergod” è uno dei nostri favoriti di sempre.

Heavy Load – Classic Viking Metal dai grandi, vecchi, riff. Sono stati per noi degli esempi, ci ispiravamo a loro quando eravamo giovani e iniziavamo il nostro cammino da heavy metal kid, ai bei tempi della scuola!

 

Lechery line-up 2011

Com’è la situazione in Svezia riguardo l’HM classico?

Non ci sono molti gruppi dediti ai suoni tradizionali dell’Acciaio. La tendenza, in Svezia, è quella di seguire scene più estreme, come quella Black e quella legata al Viking Metal. Nonostante questo noi pensiamo che la cosa davvero importante sia suonare musica dura, che sia riconducibile, alla fine, ingenerale, all’heavy metal. Il supporto delle riviste, delle radio e delle TV è comunque praticamente uguale a zero, a parte qualche raro caso. E’ dura, fortunatamente ci sono sempre i kid che continuano a supportare le band, nonostante tutto questo!

Includerete qualche cover di altri gruppi nei prossimi album?   

Non è impossibile, ne abbiamo parlato, si tratta solo di trovare i pezzi giusti,che ci piacciano e siano  adattabili al nostro stile.

Sei al corrente della situazione HM in Italia? Conosci qualche nostra band?

Non sono aggiornato riguardo lo stato dell’arte riguardo l’heavy metal nel vostro paese, conosco però gruppi come Sadist, Lacuna Coil e Rhapsody Of Fire, solo per nominarne tre.

Non vi hanno mai offerto si suonare dalla nostre parti?  

So che il nostro management si è interessato in tal senso, ma sinceramente non ti so dire perché finora non ci siamo ancora riusciti.

Quale fu la reazione in Svezia riguardo i roghi praticati alle chiese Cristiane nella vicina Norvegia qualche anno fa?

Ovviamente la cosa fu riportata dai mass media, ma non ebbe un eco particolare, intendo come come in altri paesi, forse perché il popolo svedese mediamente crede poco alle religioni.

 

Nella foto: l’ex Arch Enemy Martin Bengtsson

 

Un tuo commento su altri gruppi, iniziando dagli Accept.

Consideriamo Accept,  Saxon e Judas Priest la colonna Sonora della nostra vita, essi hanno avuto una  grandissima influenza nei nostri confronti. E’ per loro a pochi altri che siamo diventati metallari, anni e anni fa.

Blind Guardian – Preparati e con un suono unico, riconoscibile al primo ascolto..

Manilla Road – Grandissima cult band americana. Non li abbiamo mai ascoltati molto, onestamente. Riconosciamo il loro ruolo nella storia dell’HM.

 

Nella foto: il bassista Martin Karlsson

Qual è il più bel disco HM di sempre, secondo te?

E’ difficilissimo rispondere, comunque probabilmente uno fra questi tre: Metal Heart, Painkiller e The Number of the Beast.

L’HM classico non morirà mai?

No, non morirà mai. Nuovi gruppi nascono e altri si sciolgono ma la bella musica metallica tradizionale rimarrà per sempre.  

Mi sai indicare alcune giovani band promettenti in ambito ortodosso?

Ce ne sono molte ma non sono in grado di nominarne qualcuna in particolare.
 
Avete in cantiere qualcosa, in casa Lechery?

Noi insieme con il management ci stiamo adoperando al massimo delle possibilità per poter suonare dal vivo da adesso in poi fino all’estate prossima, festival inclusi. Un messaggio ai lettori italiani: speriamo di poterci esibire in una città vicino a voi cosicché possiate “shaking your fist and banging your head with us”, Stay metal folks!
 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti