Hard Rock

Live Report: Hardcore Superstar a Romagnano Sesia (NO)

Di Fabio Vellata - 3 Dicembre 2014 - 19:35
Live Report: Hardcore Superstar a Romagnano Sesia (NO)

Hardcore Superstar + Silver Addiction

Rock n’Roll Arena, Romagnano Sesia (NO) @ Venerdì 21 novembre 2014

 

Anteprima

 

Live report a cura di Fabio Vellata
Foto report a cura di Michele Aldeghi

 

Il pubblico delle grandi occasioni…
Anzi no.
Il pubblico destinato, per numero e calore, alle grandi e celebri rockstar. Nulla più, nulla meno.

Un’impressione facilmente condivisibile dai tantissimi presenti alla rinomata Rock n’Roll Arena di Romagnano Sesia la sera dello scorso 21 novembre, teatro dell’ennesimo show incendiaro prodotto in terra tricolore dalla solidissima band di Jocke Berg e compari, meglio conosciuta come Hardcore Superstar. Un nome che in quanto a “Superstar” sta divenendo sempre più una sorta di profezia.

Un’idea che si saranno fatti concretamente anche i moltissimi fan accorsi per il concerto e rimasti loro malgrado a bocca asciutta, impossibilitati ad accedere all’arena Valsesiana per raggiunti limiti di capienza. Una circostanza piuttosto rara in questi tempi di “magra” che la dice lunga sul livello di popolarità raggiunto dal gruppo svedese, lanciatissimo e decisamente molto amato in penisola.

 

 

Compagni di palco per l’occasione, i giovani e volonterosi Silver Addiction, band italiana che avevamo già avuto modo di ascoltare da questi parti in maggio, quale supporto dei Reckless Love. Una scelta consapevole quella del posizionare il gruppo del singer Dolzan quali unica apripista per gli headliner. Genere piuttosto simile, gruppo discretamente rodato seppure non di prima fascia, gradevole e di buon impatto live senza risultare troppo ingombrante. Uno sparring partner insomma, ben adeguato al contesto della serata che, beneficiando di un’affluenza massiccia di pubblico, ha così potuto giocare le proprie carte di fronte ad una platea densa e già parecchio accesa sin dalle prime battute.
Lo show del quartetto è, come al solito, frizzante e veloce, al riparo da sofismi e privo di divagazioni.
Diretti al sodo, i quattro musicisti scaricano la classica dose di glam rock venato di punk a loro congeniale, consegnando all’audience un live act di buon impatto e resa.
Come già avevamo avuto modo di constatare in maggio, il gruppo ha nelle parti spedite il maggiore punto di forza, perdendo tuttavia qualcosa nell’impatto “semplice” delle melodie, non ancora costruite al punto tale da colpire e rimanere ancorate alla memoria dell’ascoltatore.
La crescita ed i miglioramenti passano anche e soprattutto da esperienze come queste. Ne siamo certi, i Silver Addiction, avranno poi avuto, poco dopo, una formidabile ed irripetibile possibilità di prendere parecchi appunti, assistendo allo spettacolo allestito da una delle band più in forma e seguite della scena.

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La platea, gremitissima, ha però potuto accendersi veramente solo con l’ingresso on stage degli attesi Hardcore Superstar, band ormai divenuta di casa dalle nostre parti.
Sin dall’anno della loro fondazione sono stati innumerevoli le date spese da Jocke Berg e soci in giro per la penisola, sorta di terra adottiva che ha sempre risposto con grande affetto ad ogni occasione offerta dal gruppo di Goteborg.

Protesi verso il nuovo album, atteso per i primi mesi del prossimo anno, gli HCSS sono parsi – se possibile – ancora più affiatati tra loro, ma soprattutto coesi con il proprio pubblico, pronto ad entusiasmarsi ad ogni singolo brano proposto.
Data la scenografia dai sapori vagamente horror riferita al singolo “Glue” (in vendita in anteprima la sera stessa del concerto ed anticipazione del nuovo cd), il live show messo in pista dal quartetto è parso nella “forma” come una sorta di rodaggio per il prossimo tour di supporto, mentre nella sostanza ha assunto le sembianze di un gustoso greatest hits dal vivo.

Con la raccolta di brani presi un po’ da tutti gli album prodotti sinora, i quattro hanno così potuto soddisfare molte delle richieste dei fan. Partendo, dopo la tradizionale intro “This Worm’s For Ennio”, con una “Liberation” diretta e scalciante, seguita dalla doppiettona “Kick On The Upperclass” e “My Good Reputation” (ambedue dall’omonimo album del 2006) l’adrenalina ha iniziato a scorrere a fiumi, costellata dai boati costanti di un’audience gasatissima ed estremamente coinvolta.
Vic, Martin e Magnus sono dei maestri incontestabili, ma è stato il solito Jocke a dimostrarsi un grande fuoriclasse del palco. Performer inesauribile, energico e ricco di vitalità, sorprende per come riesce a mantenere con costanza viva ed abrasiva la propria voce, senza perdere in alcun frangente in incisività ed impatto. Al netto di un immagine da fracassone incallito, un autentico e fenomenale professionista.

Le cadenze di “Dreamin’ In Casket” e “She’s Offbeat” hanno quindi mantenuto lo spettacolo sui toni vivi dell’hard rock battagliero, selvaggio, ruvido ed “offensivo” come da trademark, per poi svisare sugli albori simil punk di “Have You Been Around” (eccellente estratto dall’epocale “Bad Sneakers And A Pina Colada”).
Introdotto dalla impertinente “Wild Boys” (uno dei pezzi più heavy), ecco poi il momento “conviviale” della serata: “Last Call For Alcohol”, come da copione, si allunga a dismisura per permettere a molti fan di accedere al palco per brindare con gli stessi membri del gruppo. Un passaggio fondamentale nell’esibizione degli HCSS che dimostra quanto gli stessi musicisti tengano a mantenere un contatto vivo e diretto con il pubblico che da sempre sa dimostrarsi particolarmente fedele.

“Someone Special” e “Above The Law” arrivano quindi a concludere il primo blocco dello show, prima dei canonici e tradizionali encore, inaugurati dall’unico passaggio slow della serata. “Run To Your Mama”, ultimo pezzo in tracklist di “Split You Lip” (2010), è l’ennesima occasione per testare da vicino la bravura di Jocke, senza sbavature in un brano in cui non è solo la voce a contare, quanto la capacità interpretativa.
L’arrembante e cadenzata “Moonshine” (ancora da “Split Your Lip”), il nuovo singolo “Glue” e l’anthemica “We Don’t Celebrate Sundays” chiudono lo show in un tripudio di applausi e urla da parte di un audience assolutamente calorosa e, ancora una volta, foltissima nel numero.

Gli HCSS dimostrano, qualora fosse stato necessario, uno stato di forma invidiabile ed una tenuta live portentosa. Esibizione non eccessivamente lunga o prolissa, eppure più che sufficiente a soddisfare gli appetiti dei fan accorsi in massa: quello che serve e si chiede ad una band di hard rock “vero”. Molta sostanza, energia e vitalità, unita a quel pizzico di senso di appartenenza che rende unici.

Aspettiamo il nuovo album ed il relativo tour che ne seguirà.
Dati i continui e lusinghieri riscontri ottenuti, gli Hardcore Superstar non mancheranno certamente di farci ancora visita…

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Setlist:

01. This Worm’s for Ennio
02. Liberation
03. Kick on the Upperclass
04. My Good Reputation
05. Dreamin’ in a Casket
06. She’s Offbeat
07. Have You Been Around
08. Wild Boys
09. Last Call for Alcohol
10. Someone Special
11. Above the Law

Encore:

12. Run to Your Mama
13. Moonshine
14. Glue
15. We Don’t Celebrate Sundays