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Menomale che Kirk c’è

Di Dwight Fry - 1 Agosto 2019 - 12:00
Menomale che Kirk c’è

Metallari: gentaglia senza alcun gusto per la buona musica, sempre con una birra in mano, facce da tossicodipendenti e magliette con scritte incomprensibili e immagini da far rabbrividire.
Ci hanno provato a renderli simpatici ma dietro le pubblicità spiritose, dietro il metallaro che su Facebook si lascia immortalare in compagnia di un gattino, si celano pur sempre corna, pentacoli e tutto l’armamentario tipico di quella sottocultura.
Per quanto l’hip hop possa spingere i giovani verso uno stile di vita edonistico, è sempre e solo il metal a fare danni da un punto di vista spirituale e religioso. Sono tanti i ragazzi che si fanno irretire ma per fortuna, di tanto in tanto, qualcuno si ribella e dà il buon esempio.
Gente come il grande Kirk Martin.

Come chi è? Kirk Martin, no? “Famosa rockstar e leader heavy metal”. 
Mai sentito? Vergognatevi. E voi sareste dei metallari?
Dai, su, Kirk Martin: quello che ha detto sì al colesterolo, sì a Dio e un secco NO a Satana e al metal.

 

La sua storia è stata raccontata dal sito straniero GodReports.com ma è stata ripresa da siti italiani come PapaBoys.org, Aleteia.org, Abbà.it, da vari blog (tipo “No Al Satanismo”… cazzo ridete, esiste davvero!) e ovviamente dall’indefesso CentroSanGiorgio.com, senza contare che su YouTube si trova pure un video con protagonista Kirk, intervistato (con tanto di spassosa drammatizzazione) dalla CBN, ovvero il Christian Broadcasting Network.

Non avete letto quegli articoli? Non conoscete la storia di Kirk Martin? Lasciate allora che ve la racconti, così come l’hanno raccontata i siti citati. Limitiamoci ai fatti (tutti i virgolettati sono citazioni dirette), valutate voi se ci sono delle incongruenze o dei punti poco credibili nella storia di quest’uomo che “può rappresentare al meglio la redenzione”.

Fino a pochi anni fa (la storia è stata diffusa nel 2012) Kirk Martin era un musicista metal e a quanto pare ha sempre odiato Dio. Tutto questo a causa di un trauma infantile, una violenza sessuale perpetrata da due ragazzini, uno dei quali ha compiuto il misfatto dopo aver semplicemente sfogliato una rivista pornografica.
I violentatori, “stando ai suoi ricordi”, frequentavano la chiesa locale e avevano assicurato a Kirk che Dio lo odiava.
Lui gli ha creduto sulla parola.

Passano alcuni anni e Kirk scopre la marijuana. La sua famiglia (“una buona famiglia che pregava”) non la prende benissimo. Con spirito vetero-cattolico, il padre inizia a riempirlo di botte (“Ti picchiamo perché ti amiamo”, gli spiega sua madre) e lui per reazione si arruola nell’esercito. Ha 17 anni. Manco il tempo di metterci piede che scatta la prima rissa, per cui i superiori lo spediscono dallo psicologo. Allo psicologo dirà: “Vorrei uccidere le persone”. Lo psicologo militare, invece di esserne contento e raccomandarlo per l’Afghanistan, lo fa congedare.

Per tirare a campare Kirk inizia a prostituirsi, va in locali gay e adesca uomini dai quali si fa fare di tutto, salvo poi (a rapporto concluso…) picchiarli e derubarli.
Successivamente si dà una calmata, trova un lavoro e finisce nei Frigid Bitch, una band metal. Non si sa in che periodo, il resoconto originario è molto lacunoso. Su Metal Archives c’è in effetti una band chiamata Frigid Bitch ma il nome di Kirk Martin non figura nemmeno tra i “past members”.
Comunque. Kirk è ancora fissato con la ricerca di Dio: siccome non lo trova, mentre è nella band inizia a farsi di acido, a violentare le quattordicenni che gli si buttano ai piedi e visto che col metal non si guadagna un granché, inizia pure a spacciare droga ai ragazzini.

Dai Frigid Bitch vanno via due componenti, cosa abbastanza comune nelle formazioni che devono ancora assestarsi, e Kirk capisce che ha bisogno di una mano. No, non mi riferisco a nuovi musicisti. Kirk si reca in un campo di baseball abbandonato, si getta faccia a terra e stando alla ricostruzione dei vari siti dice:

Ti odio Dio. Gesù, sputo sul tuo nome. Odio i cristiani e qualsiasi cosa che riguardi il cristianesimo.

Frasi di tutti i giorni.
Poi inizia “a scavare la terra con le dita” e stringe il suo patto col diavolo:

Satana, dammi tutto quello che voglio e prenderò all’amo tutti i giovani che riuscirò a beccare. Li manderò all’inferno con la musica.”

Pochi giorni dopo il suo manager lo chiama “per dirgli che aveva ottenuto un contratto per il gruppo, qualcosa che Martin inseguiva da anni. Il suo patto con il diavolo era andato a segno! Martin cambiò il nome del gruppo in Hate Plow e rimpiazzò velocemente i due membri mancanti.”

Non si sa quale etichetta discografica abbia proposto il contratto (voglio dire, dall’intercessione di Satana ti aspetti quantomeno che arrivi un’offerta dalla Sony o dalla Nuclera Blast, no?), né è ben chiaro per quale motivo uno dovrebbe scavare la terra per fare un patto col diavolo, ma tant’è, ecco il nome ideale per la nuova band: “Aratro dell’odio”. Su Metal Archives c’è una band chiamata HatePlow (scritto attaccato) ma anche in questo caso nessun riferimento a Kirk.
Sta di fatto che Kirk ha finalmente l’opportunità di siglare questo benedetto contratto, basta una firma, ma a quel punto accade l’impensabile. Un giorno va a fare colazione in un McDonald’s e mentre è lì che sorseggia il suo caffè un tizio gli si siede accanto. I siti italiani si sono guardati bene dal riportare la descrizione che Kirk dà di quest’uomo, ma nella versione originale dice che “somigliava un po’ a Babbo Natale”. La sua presenza gli causa noia perché nel bar ci sono un sacco di posti liberi e allora inizia a inveire contro di lui. L’altro lo fissa serafico e gli dice:

Dio mi ha mandato per dirti che ti ama. Dio vuole anche che ti dica che non è Lui il responsabile, che non è colpa sua se quei bambini ti hanno molestato quando eri solo un bambino. Gesù aspetta che torni a casa.”

Kirk rimane imbambolato, l’uomo si alza e se ne va. Il misterioso intercessore si allontana “per non più di 5 secondi” dalla vista di Kirk ma quando quest’ultimo si pone al suo inseguimento… puff! L’emissario del Signore è sparito nel nulla, come nei film.

Ovviamente Kirk non è tipo che cambia idea dall’oggi al domani e il Signore, un mese dopo, è costretto a rifarsi vivo. Stavolta si presenta in maniera esplicita ma qui abbiamo un’altra discrepanza, perché i siti italiani riportano che mentre Kirk dormiva nel suo tour-bus una luce avvolgeva il veicolo, lo scuoteva ed estirpava l’odio dal cuore dell’uomo. Nella versione originale inglese, invece, Kirk racconta che “Dio è salito sull’autobus, mi ha picchiettato sulla spalla e mi ha permesso di vedere cos’ero diventato.”
Un’allegoria o una ricostruzione?
In ambo i casi, pare che l’autista del tour-bus non si sia accorto di nulla.

Nella versione italiana della storia, Kirk ritrova i ragazzini – ormai cresciuti – che lo avevano violentato da piccolo, li perdona, piange e prega con loro. Nelle versione inglese non c’è traccia di tutto questo. Non sono resoconti sinottici, l’avrete già capito.

Alla fine, comunque, Kirk scopre di avere più di quanto desiderasse: la vita, la natura, Dio, le altre persone. Non firma il contratto discografico e abbandona l’heavy metal. Incontra una brava donna e con lei sforna tre figli. Pare che abbia anche ritrovato la vena artistica ma solo per comporre e registrare, con la moglie, lodi al Signore.
Inoltre gira gli Stati Uniti e sensibilizza i ragazzi contro certi pericoli perché, come ci spiega il Centro San Giorgio, anche se non tutti coloro che intraprendono una carriera nel metal “debbano necessariamente commettere i suoi stessi errori, la sua vicenda mostra come la deriva satanica non sia così lontana e impossibile.”
Occhio a quel “necessariamente”, ché nel rock duro il Male è sempre dietro l’angolo.

La domanda iniziale però rimane senza risposta: chi era, musicalmente parlando, Kirk Martin?
Sul fatto che suonasse la chitarra in eventi dal vivo non ci piove, ci sono foto e video a dimostrarlo. Ma quale importanza aveva all’interno della comunità metal? Il sito Abbà.it definisce Kirk Martin “famosa rockstar e leader heavy metal”; eppure, come già detto, le band nelle quali ha militato non sono presenti nemmeno nella più grande enciclopedia metal online, Metal Archives, che raccoglie ad oggi 129.680 gruppi, alcuni dei quali con una misera demo come unica testimonianza discografica.

Aggiungo che Papaboys.org dichiara che Kirk era “il frontman di una band heavy metal chiamata Power Of Pride”, definita apertamente “satanista” in un blog, ma senza addurre prove al riguardo (una copertina, un titolo, uno straccio di testo).
In effetti Kirk ha un tatuaggio sulla testa, all’altezza dell’orecchio destro, che riporta la frase “power of pride”, ma ancora una volta Metal Archives non registra alcuna band con quel nome. Niente Frigid Bitch, niente Hate Plow e niente Power Of Pride.
Se – disperati – fate una ricerca per “artista” e provate a rintracciare direttamente lui, compaiono due Kirk Martin: due batteristi canadesi, però. Di uno c’è pure la foto e non gli somiglia per niente.

Dov’è questa “famosa rockstar e leader heavy metal”, dunque? Da nessuna parte, perché è chiaro: se alle persone che non sanno nulla di rock duro racconti che un illustre ed affermato esponente metal ha mollato (magari definitivamente) una carriera musicale al top per dedicare la vita a Gesù, qualche anima candida può rimanerne colpita. Ma se gli racconti che un chitarrista sfigato ha mollato una carriera inesistente dopo aver parlato con Dio su un pullman, e con un emissario del suddetto Creatore da McDonald’s, la cosa fa perlomeno sorridere.

Mettendo da parte le agghiaccianti correlazioni (metal —> violenza sessuale —> spaccio di droga e altre prelibatezze) che vengono subdolamente suggerite dai vari articoli, la ricostruzione di questa lacrimevole “storia di redenzione” non può che risultare improbabile se non del tutto assurda agli occhi di chi, credente o meno, possiede un calendario del 2019. Quella che ci hanno raccontato è una roba che sembra scritta dagli sceneggiatori di “Il tocco di un angelo”, telefilm anni Novanta nel quale gli angeli scendevano sulla terra per redimere le persone, metallari compresi (grandiosa la presa in giro dei Griffin di qualche anno dopo, che faceva leva sul titolo originario della serie). Eppure gli articoli concernenti Kirk sono stati letti, condivisi e commentati con entusiasmo da un mucchio di gente che ha creduto a ogni singola parola, anche a tutte quelle cose che contraddicono le altre [cit.].

Molti musicisti hard & heavy di spessore, tipo Glenn Hughes, Neal Morse, Zakk Wylde, Blackie degli WASP, Mustaine o Sandoval hanno abbracciato la fede e al netto di qualche dichiarazione o presa di posizione in stile ex tabagista (“prima mi sparavo 40 sigarette al giorno ma ora non sopporto nemmeno la non-pipa di Magritte”), hanno mantenuto inalterato il loro rapporto col rock-metal, utilizzando la musica per esprimere al meglio il proprio credo. Quale che sia. Né mi risulta che ci siano stati “boicottaggi di massa” nei riguardi di questi musicisti. Si può essere in disaccordo sul fronte religioso ma rispettare comunque l’artista, se di artista si tratta.

E ora scusate ma sto disperatamente provando a far pubblicare questo articolo, ho appuntamento con Satana a mezzogiorno in una solfatara, con Thor in palestra alle 17, con Gesù alle 20 in un’enoteca, con Lemmy alle 23 al pub e con Robert Johnson poco prima di mezzanotte a un incrocio: se tutto va bene, uno di essi vi darà la possibilità di leggere queste righe.

Dwight Fry

 

FONTI:

http://www.centrosangiorgio.com/rock_satanico/articoli/pagine_articoli/la_testimonianza_di_kirk_martin.htm#1

https://www.papaboys.org/uscire-dalle-tenebre-del-rock-satanico-e-incontrare-gesu-a-loro-due-e-accaduto/

https://it.aleteia.org/2014/05/22/uscire-dal-rock-satanico-e-incontrare-cristo/

https://comunita-abba.it/?p=21324

http://blog.godreports.com/2012/09/the-heavy-metal-satanist-rescued-by-christ/

https://www.youtube.com/watch?v=2VDkkutgnt4&t=180s