Heavy

Recensione libro: Bassa Fedeltà di Giovanni Verini Supplizi

Di Stefano Ricetti - 11 Febbraio 2015 - 12:30
Recensione libro: Bassa Fedeltà di Giovanni Verini Supplizi

Bassa Fedeltà

di Giovanni Verini Supplizi

276 pagine

SGEdizioni

ISBN: 978-88-99071-00-4

14 €

 

Dopo essersi letti Bassa Fedeltà, libro di 276 pagine uscito da poco per SGEdizioni (Crac Edizioni), Giovanni Verini Supplizi, detentore del negozio Wanted Record a Bari, appare come un eroe dei tempi nostri.

Nel 2001, quindi non in un’era musicale fa, il buon Giò realizza il suo sogno di bambino: lavorare in un negozio di dischi. Per farlo, però, deve giocoforza aprire in prima persona, nel quartiere Carrassi, mettendoci la faccia e rischiando economicamente del suo, andando oltre e superando i mugugni di alcuni familiari. Nasce Wanted Record,  che molti metallari ricorderanno anche per le locandine apparse su alcune riviste specializzate del settore. Il momento non è dei più favorevoli, quella “favolosa” rivoluzione socio culturale cresciuta sotto lo strapotere di Internet già mieteva da tempo le proprie vittime, spesso andando a colpire proprio chi, sulla spinta di vera passione, si era ricavato un’occasione per sbarcare il lunario.

Giovanni se ne frega e segue il proprio istinto, tanto che ancora oggi Wanted Record esiste, nonostante tutto e tutti. Molte delusioni ma anche grandi soddisfazioni, come quando Verini riesce a organizzare jam session all’interno del negozio, nonostante non abbia l’ampiezza della Long Beach Arena, con personaggi di assoluto spessore, anche di area HM. Già il fatto che l’autore abbia pensato di realizzare un libro narrante le vicende che sono passate attraverso la soglia del negozio di via Giuseppe Bottalico 10 è particolarmente significativo: evidentemente quel disastro sociale comunemente annidato sotto l’altisonante denominazione di mercato globale non è ancora riuscito a sconfiggere l’animo e l’idealismo di fondo del nostro, che infatti sciorina aneddoti ed episodi a gogò, uno più divertente dell’altro.

Risate a crepapelle quelle assicurate della prima metà dell’opera, viceversa un po’ più amare risultano quelle suscitate dai capitoli finali, ove la pochezza del genere umano fuoriesce con la veemenza di un fiume in piena. Episodi paradossali ma tremendamente reali che inducono alla riflessione, per tutti gli amanti della musica: situazioni vergognose che come minimo hanno sfiorato ognuno di noi almeno una volta nella vita, con l’autore che invece vi deve convivere giornalmente, pur di non gettare la spugna.

L’heavy metal, in tutte le sua accezioni, è protagonista all’interno del libro, parallelamente ad altri generi più commerciali. Tanti gli interpreti citati così come i dischi, curioso rispolverare l’interessante chiave di lettura fornita riguardo la mossa, orchestrata a puro scopo di business, di fare uscire e poi rientrare Bruce Dickinson negli Iron Maiden, volutamente bruciando un cantante di medio livello e con poco appeal quale Blaze Bayley. Peccato incappare in un evitabile refuso, durante la lettura, peraltro all’interno di un volume molto curato, in questo senso: evidentemente la varia umanità di furbi, furbetti, ipocriti, furboni, ladruncoli che ha messo a dura prova la pazienza di Giovanni l’ha indotto a riportare il titolo dell’album Innocence is no Excuse dei Saxon come Innocent is no Excuse. Un peccato veniale, sia chiaro, ampiamente giustificabile dopo essere arrivati a leggere l’ultimo rigo del libro che si accompagna, simpaticamente, a delle illustrazioni di Roberto Cavone, maestro nel rappresentare graficamente alcuni siparietti grotteschi avvenuti all’interno delle mura di Wanted Record.

Qui di seguito un paio di perle, estratte da Bassa Fedeltà:

     

L’organizzatore del concerto di Bari di Ivan Cattaneo entra quello stesso giorno, al mattino, in negozio, mentre dalle casse esce la musica di un “certo” cantante…

  • Che cos’è sta lagna?
  • Ivan Cattaneo!
  • Ah!

 

Bimba che scartabella fra gli ellepì con il papà alla spalle:

  • Che belli questi…
  • Sono dischi di una volta, di tanti anni fa!
  • Papà, c’è Michael Jackson da piccolo, vedi? Strano però che ci sia scritto Lenny Kravitz sulla copertina!
  • Così si chiamava quando era giovane!  

 

Bassa Fedeltà di Giovanni Verini Supplizi, un libro consigliatissimo.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti       

      

 

 

Anteprima

Anteprima

Una delle vignette di Roberto Cavone contenuta all’interno del libro

 

Anteprima