Black

Recensione Libro: Black Metal Compendium III

Di Stefano Ricetti - 25 Novembre 2018 - 0:33
Recensione Libro: Black Metal Compendium III

             

BLACK METAL COMPENDIUM

VOLUME III

Stati Uniti e Resto del Mondo

di Lorenzo Ottolenghi e Simone Vavalà

I Tifoni 13 – 192 pagine – copertine a colori – 15×21 – ISBN 978-88-94859-09-6 

€ 18.00

Tsunami Edizioni

 

E siamo alfin giunti al termine dalla saga dal titolo Black Metal Compendium. Stessa casa editrice (Tsunami Edizioni) e stessi autori: Lorenzo Ottolenghi e Simone Vavalà.

Volume 3, Stati Uniti e Resto del Mondo chiude una lunga parabola dalle tinte pece iniziata nella primavera del 2017 con il primo capitolo, Black Metal Compendium, Scandinavia e Terre del Nord e proseguita nell’autunno dello stesso anno tramite Black Metal Compendium II, Europa e Regno Unito.  

La presentazione di questo terzo e ultimo lavoro, così come effettuata da Tsunami Edizioni, non fa una grinza e fornisce un’idea di massima di cosa si possa trovare all’interno delle 192 pagine di quest’ultima release:

Se la naturale culla del black metal è stata la Scandinavia, da cui tali sonorità si sono poi diffuse a macchia d’olio e in forme molto varie e personali nel resto d’Europa, anche negli Stati Uniti, in Sudamerica e negli altri continenti il metal trova forme di espressione estreme fin dalla seconda metà degli anni Ottanta, offrendo nuove, peculiari vie che arrivano a rappresentare, in questi ultimi anni, probabilmente la vera avanguardia del black metal.

Con alla base le esperienze primitive dei maestri del genere, partendo dalla cosiddetta “seconda ondata” il continente americano raggiunge, dai più reconditi angoli del Canada alle metropoli brasiliane, sia le forme più bestiali ed estreme di questo genere che le contaminazioni di successo con il post-rock e lo shoegaze, che hanno portato alla ribalta le struggenti dilatazioni di band come Deafheaven e le derive del “cascadian black” di Wolves In The Throne Room e Agalloch. Nel frattempo, in Russia e nel resto del dissolto impero sovietico si fanno strada gruppi che legano indissolubilmente l’estremismo sonoro del black metal a posizioni politiche e culturali prive di compromessi, così come anche nel continente asiatico e in Oceania fanno la loro comparsa formazioni che esprimono un approccio radicalmente personale al metallo nero. Tutti tasselli unici e affascinanti, che restituiscono un panorama musicale mai così sfaccettato e vitale.

Particolarmente illuminante il capitolo introduttivo dal titolo La Fiamma si Propaga, nel quale viene declinato, con riferimenti storici e sociopolitici ad hoc, l’approccio dei due autori nei confronti del Metallo Nero extraeuropeo. Perpetuando la scalettatura dei primi due lavori, addentrandosi nelle varie recensioni e nelle brevi note storiografiche che le inquadrano, ci si rende conto ancora una volta di più come alla “causa” abbiano contribuito formazioni quali Leviathan, Absu, Krieg, i Sunn O))) di Black One, il supergruppo Twilight, poi i crazy canucks Blasphemy, i “brasileros” Sarcòfago (fra i prediletti di Sua Maestà Infernale Fenriz), Bewitched, i “japanAbigail e Sabbat – nulla a che vedere con quelli di Martin Walkyier, of course! – gli australiani Horde, a seguire gli israeliani Melechesh e i russi Temnozor, solamente per estrapolarne un paio di manciate dalla moltitudine presente nel libro.         

Black Metal Compendium – Volume III conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, quanto “dentro” al genere siano Ottolenghi e Vavalà: senza l’attitudine e la “fede” – obbligatorio il virgolettato – che li contraddistingue mai sarebbero riusciti a portare a termine un lavorone del genere, spalmato su tre uscite, che probabilmente al momento non ha eguali a livello internazionale.

Chapeau

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

BLACK METAL COMPENDIUM III