Folk - Viking

Recensione Libro: Blackmore’s Night (All’Ombra della Luna)

Di Stefano Ricetti - 4 Novembre 2015 - 12:30
Recensione Libro: Blackmore’s Night (All’Ombra della Luna)

All’Ombra della Luna
di Gaetano Loffredo
La biografia non autorizzata dei Blackmore’s Night

Gli Uragani 22

256 pagine + 16 a colori – 16×23

ISBN 978-88-96131-77-0

20,00 Euro

Scrivere un libro su di un artista musicale senza che quest’ultimo faccia parte in qualche modo del progetto è impresa per nulla semplice. L’autore di All’Ombra della Luna, licenziato da Tsunami Edizioni, s’è fatto un mazzo tanto per un paio d’anni ma alla fine ha vinto: seppur senza la titolarità dell’ufficialità è riuscito ad allestire un tomo di più di duecentocinquanta pagine riguardo la storia dei Blackmore’s Night.

Essere fan in occasioni editoriali di questa portata è fondamentale, la sacra fiamma che s’insinua nelle membra e nel cuore nel momento in cui ci si innamora di una band o di un personaggio del rock fornisce la benzina per tirare avanti, al di là di tutto e di tutti, difficoltà incluse.

L’interrogativo di fondo di un’opera siffatta risiede nella classica domanda che da sola vale la scrittura di un libro: “Ma chi l’ha fatto fare a un manico della sei corde come Ritchie Blackmore, nonché living legend del rock con Deep Purple e Rainbow, di imbarcarsi in un’avventura epico/medieval/folk/rinascimentale?”. Sbrigativamente, così come sussurrato in tempi non sospetti – agli inizi di questa nuova avventura intrapresa da Richard Hugh Blackmore – si pensava fosse la classica “imbarcata” presa da un cinquantenne per un’affascinante donzella con la metà dei sui anni: la modella e speaker radiofonica Candice Lauren Isralow, meglio conosciuta come Candice Night. Una cosa che si sarebbe risolta dopo un disco o poco più, il tempo di vivere al massimo la passione di un momento… ma la storia ha scritto delle pagine diverse, fregiate da una decina di album in studio, concerti e una carriera che si avvia a spegnere venti candeline.

L’autore, durante il suo excursus, giustamente non pretende di dare risposte definitive, ma di fornire tutti gli elementi per poter elaborare una propria idea a riguardo. I mattoni del castello costruito da Loffredo – immagine particolarmente azzeccata nel caso di una trattazione afferente i Backmore’s Night – vengono sapientemente posti nella giusta collocazione a partire dai primi capitoli, ove cronologicamente si sviscera la vita precedente di Ritchie Blackmore fino all’incontro che gli cambierà la vita. Va dato atto all’autore di non lesinare qualche critica nei confronti del proprio idolo anche se, addentrandosi nella lettura, si fa sempre più strada l’idea che si tratti di bonarie tirate d’orecchie. Certo è che difficilmente in un lavoro ufficiale alcune frecciate sarebbero passate, me è altrettanto vero che la libertà d’azione concessa a un  superfan possa portare, nonostante il giuramento nei confronti dell’obiettività, a descrivere storie e situazioni in maniera unilaterale. Certosino il lavoro effettuato al fine di poter cristallizzare al meglio i fatti raccontati: Loffredo ha raccolto le testimonianze di tutti quegli artisti che hanno fatto parte del mondo Blackmore’s Night e che si sono prestati a collaborare per la stesura del libro. Impresa per nulla facile: è risaputo – ed è anche scritto all’interno del libro – che molti artisti di alta fascia facciano firmare a qualsivoglia collaboratore un “accordo di non divulgazione”, per preservare al meglio la privacy, sia essa tinta di bianco come di nero, cioè perfettamente in linea con un tipo poco addomesticabile come l’uomo nato a Weston-super-Mare, il 14 aprile del 1945.

Al di là di alcuni passaggi ove il ritmo si perde, più specificamente durante l’analisi e la recensione  approfondita dei vari album, il prodotto Tsunami possiede un buon passo, che permette anche a chi non sia particolarmente addentro all’universo musicale creato da Candice e Ritchie – il Reinassance Rock – di apprezzare le vicissitudini umane e musicali della sposa e del guitar hero Blackmore, l’autore del riff più famoso dell’epopea dell’heavy rock, di certo il più suonato al mondo da chi imbraccia una chitarra, quello di Smoke on the Water.                           

Figlio di un controllo accurato – pochi i refusi – All’Ombra della Luna rappresenta, a oggi, l’unica biografia esistente a livello mondiale riguardante i Blackmore’s Night. A completare il tutto, un inserto fotografico di sedici pagine a colori, con degli ottimi scatti realizzati da Annalisa Russo durante il concerto tenuto dalla band il 5 luglio 2015 a Zweibrucken, in Germania.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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