Thrash

Recensione libro: Metal Veteran (Dan Lilker)

Di Stefano Ricetti - 9 Febbraio 2017 - 12:30
Recensione libro: Metal Veteran (Dan Lilker)

DAN LILKER

METAL VETERAN

Una vita tra Nuclear Assault, Anthrax, S.O.D. e molto altro…

di Dave Hofer

Tsunami Edizioni

I Cicloni 26 – 288 pagine + 32 a colori – 16×23 – ISBN 978-88-96131-90-9 – 20,00 Euro

 

Il mondo dell’Acciaio in musica è nato, cresciuto e prosperato grazie agli eroi del genere, capaci di colpire anche trasversalmente e quindi far interessare al fenomeno anche persone che potenzialmente potevano non essere coinvolte, allargando così la “base”, con benefici un po’ per tutti. La scena si è poi autoalimentata ma soprattutto conservata in virtù dei piccoli grandi gesti compiuti da personaggi che raramente hanno ottenuto le luci della ribalta – quelle vere, si intende – ma che non hanno mai accennato a mollare nemmeno di un centimetro, incarnando appieno lo spirito dell’heavy metal: non solo musica ma un vero e proprio modus vivendi.

Uno di questi, invero fra i più illustri, è Danny “Dan” Lilker, bassista che vanta il proprio nome associato a band che hanno contribuito a scrivere l’epopea del Metallo quali Anthrax, Nuclear Assault, S.O.D. , Brutal Truth ed Hemlock, solo per fermarsi a cinque di numero.

Leggendo Metal Veteran della Tsunami Edizioni si realizza quanto questo ragazzone di quasi due metri – al di là dell’altezza molte le affinità anche fisiche con Lips degli Anvil – abbia costruito lungo un’intera carriera, essendo nato nel 1964 e avendo quindi vissuto sulla propria pelle e in tempo reale le varie esaltanti fasi nelle quali si è tuffata la musica dura nella sua evoluzione. A differenza di molti degli “eroi” di cui sopra, ai quali la passione per l’Acciaio è svanita d’incanto nel momento in cui sono riusciti ad appoggiare il proprio tafanario in una posizione di privilegio – leggasi alla voce: dollari su dollari accumulati e di fatto amore per il solo business legato all’HM – il buon Lilker sulla spinta di un entusiasmo straordinario ha continuato a spargere il verbo. Questo gli ha fatto guadagnare la stima di pressoché tutti i colleghi musicisti con in quali ha avuto a che fare ma soprattutto l’amore incondizionato dei fan di tutto il mondo.   

Essendo fondamentalmente una “brava bestia” Danny s’è beccato pure le sue belle “musate” dalla vita ma se n’è fatto una ragione e nel lungo termine il suo comportamento da galantuomo ha portato al biasimo di coloro i quali si sono comportati male – per usare un eufemismo – nei sui confronti, Anthrax su tutti.

Un “puro”, nel vero senso della parola, che non ha mai negato un autografo o una foto ai fan imploranti mentre i suoi colleghi irraggiungibili per scelta personale sonnecchiavano o smanettavano sul telefonino al calduccio e al riparo da qualsiasi insidia all’interno del tour bus. Lungo la lettura delle 288 pagine scritte da Dave Hofer e tradotte in lingua italiana da Stefani Renzetti si scopre quanto sia ancora profondamente da fan l’animo del protagonista, uno che riesce a provare ancora le classiche farfalle nello stomaco nel momento in cui si imbatte in una nuova band che “lo prende” o si imbarca in un ulteriore progetto musicale inedito. Scorrere una vita votata al Metallo come quella di Dan equivale a fare un viaggio temporale all’indietro fra le gioie e le miserie della musica da noi preferita. I momenti magici della scena newyorkese, il L’Amour di Brooklin, il mitico CBGB sulla Bowery, i primi Metallica, la Bay Area, gli Slayer, gli Overkill, il Music Building sull’ottava Avenue tra la trentottesima e la trentanovesima Strada e tutte le correnti estreme sviluppatesi in quei periodi irripetibili. Tanti e divertenti gli aneddoti snocciolati, come quando Danny s’è messo a voler vendere in Giappone per 500 Yen il sacchettino contenente il vomito – Gero, in giapponese – del cantante Kevin Sharp durante il tour con i Brutal Truth. Bella anche la chicca riguardante in Nostro Paese: durante il Frozen Rock Open Air 2007 a Marcon (Ve) un fan s’è messo prono di fronte a lui e gli ha baciato più volte i piedi in segno di massima stima.

Se l’heavy metal e i suoi molti derivati sono divenuti quello che sono oggi è anche per merito di un Vero Signore o come Dan Lilker.

Chapeau!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

DAN LILKER LIBRO