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Cavalera Conspiracy (Igor Cavalera e Marc Rizzo)

Di Nicola Furlan - 20 Febbraio 2012 - 21:00
Cavalera Conspiracy (Igor Cavalera e Marc Rizzo)

‘Tutte le canzoni partono dalle idee di Max; poi ci riuniamo in studio cercando di mettere tutto insieme. Marc entra e includiamo le sue linee di chitarra e durante l’intero processo Max scrive i testi’
(Igor Cavalera)

Intervista a cura di Tarja Virmakari

Ciao Igor e ciao Marc, benvenuti su Truemetal.it! Come va?

Grazie Tarja, tutto bene!

Ricordo il concerto che avete tenuto lo scorso anno in occasione del Gods of Metal, un grande concerto…

Igor: ricordo… non è andato male, peccato che abbiamo dovuto suonare molto presto. Mi sentivo stanco, ma è stato un bello spettacolo; ci siamo divertiti e questo è quello che conta alla fine.

Veniamo al vostro progetto musicale. Nel 2006 Max ha dichiarato: “Quello che mi piace della ‘Conspiracy’ è che nulla è realmente pianificato. Una cosa tira l’altra. Non c’è pressione e sento che è un progetto diverso da qualsiasi altra cosa fatta…” Ora, dopo cinque anni, è ancora così?

Igor: Quella che Max chiama ‘Conspiracy’ è la cosa più bella nello spirito della nostra band e dopo questi cinque anni è sempre rimasta la stessa, prendiamo le cose come vengono, niente è davvero pianificato. Andiamo avanti passo dopo passo e oggi abbiamo la stessa sensazione di quando iniziammo. Non so se dovremmo chiamare questo un ‘progetto laterale’ o ‘principale’, ma tutte le cose che facciamo, quando ci riuniamo nel nome dei Cavalera Conspiracy, ci fanno sentire bene e divertire. È così naturale e quando c’è un tour, uno show, stiamo semplicemente insieme e lo viviamo da famiglia. Non c’è pressione, ma solo una sensazione di tranquillità. Ed ecco che questo lo rende anche molto speciale.

Il vostro ultimo album, “Blunt Force Trauma”, uscito nel marzo 2011, ha sostanziali differenze rispetto l’esordio precedente… che ne pensi?

Marc: Sì, “Blunt Force Trauma” è un disco più intenso, le canzoni sono più dirette e gli arrangiamenti sono un po’ diversi. Suona davvero ‘metal’ e ci rappresenta al 100%.

A quasi un anno dall’uscita ufficiale, com’è stato ricevuto dai vostri fans e dai critici?

Igor: Ovviamente non si può piacere a tutti, ma non è il nostro scopo. Quello che ci interessa è fare le cose che vogliamo fare. La critica è una cosa, suonare dal vivo è un’altra e proprio dal palco prendiamo la direzione per le nostre nuove canzoni, quando vediamo come la gente entra in empatia con esse. E questo è molto importante. Continuiamo a ricevere una risposta molto buona ovunque suoniamo. Quindi sì, siamo veramente felici di come stanno andando le cose, sotto tutti i punti di vista da cinque anni orsono.

Come lavorate in sala prove circa la stesura dei brani?

Igor: Beh, è una specie di combinazione folle il modo in cui lo facciamo. Tutte le canzoni partono dalle idee di Max; poi ci riuniamo in studio cercando di mettere tutto insieme. Marc entra e includiamo le sue linee di chitarra e durante l’intero processo Max scrive i testi.

A cosa si ispira quando butta giù i testi?

Igor: Si ispira ai sentimenti della vita reale e alle emozioni che i film che guarda gli suscitano. Così sono nati i testi dei nostri dischi. Non c’è un solo concetto, ma tante storie, tanti spunti emotivi. Non ci sono regole compositive fisse sulla stesura di un nostro album. Collaboriamo in modi diversi. Tutto dipende dalle sensazioni che proviamo in quel periodo.

Lo scorso anno avete partecipato a numerosi festival e tenuto molti concerti. Come siete messi al momento?

Igor: Devo dire che abbiamo tenuto dei concerti incredibili. I miei preferiti sono stati il Nova Rock in Austria e l’HellFest in Francia. Mi sono piaciute molto le bands con cui abbiamo suonato in queste occasioni. Dei festival mi piace guardare i gruppi che approcciano vari stili, non solo rock o metal, ma anche molti altri generi.

Quando siete in tour, tra palco e sound check, shows e trasferimenti, nei brevi momenti di relax, cosa fate normalmente?

Marc: Niente di speciale, andiamo in giro a vedere la città e cercare di rilassarci il più possibile.

Igor: sì, il tempo è molto limitato tra i sound check, shows e trasferimenti, ma cerchiamo di ottenere il meglio da ciò. Di tanto in tanto cerchiamo di staccare andando a farci dei giri per le città che ci ospitano. A proposito, hai dimenticato le interviste dall’elenco… (ride, ndr)… ci rubano un sacco di tempo! Abbiamo sempre meno tempo a disposizione!

Appunto, queste interviste… Credo che un sacco di giornalisti facciano le stesse domande, circa album, tour, concerti… ma quale sarebbe la domanda a cui vorresti rispondere?

Igor: Beh, non è solo per le domande; mi piacerebbe che l’intervista fosse come una conversazione, si parli di cose diverse che ti vengono in mente al momento, soprattutto negli incontri ‘faccia a faccia’.

Come descriveresti lo spirito della band?

Igor: Dopo tutti questi anni posso affermare che noi tutti rispettiamo lo spazio reciproco e questo è importante. Per esempio, quando viaggi, il tourbus diventa la tua casa per un lungo periodo di tempo. Se non hai rispetto con spazi così stretti, credimi, fai davvero fatica a sopravvivere! Perché se si perde il rispetto, lo stare insieme diventa molto difficile, …direi impossibile per un lungo periodo. Questo funziona anche in una vita privata, in ogni relazione.

Tu e Max avete un background legato al thrash e siete molto legati all’hardcore… pensi che potreste un giorno riprendere la stessa strada?

Igor: lo stile è qualcosa che hai dentro e che si trasforma in musica; non mi sento di dover scegliere se stare a destra o sinistra, su o giù, se sentirmi propenso all’hardcore o al punkcore o al metal. Mi piace vedere la situazione più ampia, mescolando tutti i tipi di stili insieme, dal classico al metal, fare quello che mi viene spontaneo. Non mi piace esser etichettato in un certo stile. Semplicemente godo della musica in generale. Di tanto in tanto ascolto anche pop e talvolta trovo anche degli elementi molto interessanti.

Quali sono i vostri progetti per il prossimo futuro?

Igor: Penso che il prossimo futuro sarà sempre un tour con i Cavalera, con brevi interruzioni in mezzo.

Grazie per l’intervista, ora la parola è vostra … Quali sono i vostri saluti ai nostri lettori?

Marc: Ogni volta che veniamo in Italia ci divertiamo tantissimo quindi speriamo di vedervi quanto prima ai nostri show! Grazie Italia, …e grazie Truemetal!