Live Report: Luca Turilli’s Rhapsody + Guests al Live Club (MI)

Di Orso Comellini - 7 Dicembre 2012 - 14:50
Live Report: Luca Turilli’s Rhapsody + Guests al Live Club (MI)

Live Report – LUCA TURILLI’S RHAPSODY + FREEDOM CALL + ORDEN OGAN + VEXILLUM

Live Club Trezzo – 23/11/2012

Stasera il Live Club è diventato tappa del fantastico “ASCENDING TO INFINITY CINEMATIC WORLD TOUR”, che vedrà headliner i grandiosi LUCA TURILLI’S RHAPSODY, accompagnati da altrettante importanti band del panorama heavy/power, ovvero FREEDOM CALL, ORDEN OGAN e VEXILLUM. Insomma, un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti di questo genere di sonorità!

 

Report a cura di Giacomo Cerutti, foto di Michele Aldeghi

 

 

All’apertura dei cancelli c’è pochissima gente, ma fortunatamente la maggior parte è venuta a supportare gli opener VEXILLUM, band toscana fondata nel 2004 dal chitarrista Michele Gasparri. Dopo vari cambi di line up nel 2006 registrano il primo EP “Neverending Quest” che vanta la collaborazione di Alessio Lucatti e Federico Puleri (Vision Divine) rispettivamente alla tastiera e chitarra. Nel 2010 incidono il primo full-lenght “The Wandering Notes” con la collaborazione del grande Fabio Lione; tra di loro si crea subito un buon feeling, tanto che nel 2011 aprono il tour europeo dei Rhapsody of Fire. Forti del nuovo lavoro “The Bivouac” hanno un’altra possibilità di mostrare quanto valgano. La loro entrata è gloriosa, tra urla ed applausi spontanei, armati di strumenti e kilt. Colpiscono gli spettatori col loro power/folk esaltando tutti i presenti. Michele Gasparri e Andrea Calvanico sfornano riff potenti ed assoli incalzanti, Francesco Saverio Ferraro con dure linee di basso calibra il sound, arricchito da basi folk/epiche che rendono tutto più atmosferico, mentre la new entry Efisio Pregio si rivela un buon sostituto dietro alle pelli: agile e dinamico. Infine tanto di cappello al vocalist Dario Vallesi, sia per le doti vocali che per il carisma e l’interazione coi fan. Nonostante l’esiguo numero di pezzi a disposizione, sono sufficienti affinché il Vessillo si innalzi trionfante, facendo breccia anche tra le fila dei nuovi adepti.

Setlist:
Intro
The Wanderer’s Note
Dethrone The Tyrant
Avalon
Megiddo

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Dall’Italia si passa al power/metal tedesco degli ORDEN OGAN, nati nel 1996 con all’attivo tre demotape e quattro album tra cui l’ottimo “Testimonium A.D.” (2004). Attualmente impegnati nella promozione dell’ultima fatica “To The End” sono pronti a proporlo al pubblico che si rivela alquanto impaziente. Infatti quando fanno il loro ingresso on stage coi loro artefatti costumi tipici, a fine intro, generano subito gran clamore, che diventa poi agitazione sulle prime note di “To New Shores of Sadness”. Il pubblico leggermente aumentato inizia a scalmanarsi, tanto che sul paffuto volto del frontman Seeb si stampa un sorriso compiaciuto. La band in passato ha subito molti cambi di formazione, ma con quella attuale, nel corso dell’esibizione dimostra grande coesione ed essendo ottimi musicisti, anche dinamicità e coinvolgimento. Seeb e Spoony al loro sound power hanno unito anche sonorità folk e progressive, ottenendo così riff e melodie insolite ma ben orecchiabili. Con una proposta tra vecchio e nuovo, pezzi tirati e altri più cadenzati, regalano momenti di esaltazione alternati a cori con applausi a tempo; complessivamente è una buona performance e gli Orden Ogan ritirandosi ricevono molti consensi e calorosi applausi.

Setlist:
Intro Rise and Ruin
To New Shores of Sadness
The Lords of the Flies
Farewell
This World of Ice
The Things We Believe In
We Are Pirates
Angels War
Easton Hope

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Restando in Germania patria del power metal, accogliamo ora i grandi FREEDOM CALL fondati nel 1998 dal cantante/chitarrista Chris Bay e dal batterista Dan Zimmermann (entrambi ex Gamma Ray). Nonostante i cambi di line up non si sono mai indeboliti, producendo buoni dischi che hanno riscosso molto successo, tanto da portarli in tour con band del calibro di Bilnd Guardian, Angra, Edguy e Gamma Ray. Quando entrano on stage la folla è visibilmente aumentata e rompe il silenzio con un sonoro inno “FREEDOM CALL, FREEDOM CALL…”. Senza indugi la band attacca con l’omonima canzone suscitando gran clamore. Anche loro hanno inciso un nuovo disco “Land of the Crimson Dawn”, ma in questa occasione lasciano molto più spazio ai classici per la gioia dei fan, i quali dimostrano ampio gradimento oltre ad una partecipazione molto dinamica. Merito soprattutto dell’ironica interazione del frontman Chris Bay, con le sue brevi frasi azzeccate in italiano e i monologhi per incitare ulteriormente il pubblico, dei tipici saltelli durante i ritornelli e l’ottima prestazione vocale e musicale. Anche i suoi compagni Ilker Ersin (ex bassista Freedom Call ora militante nei Powerworld) in sostituzione di Samy Saemann e Lars Rettkowitz (chitarra) sono in gran forma, sfornano ritmiche spumeggianti. Klaus Sperling invece è stato rimpiazzato da Ramy Ali degli Iron Mask che si dimostra un degno battitore di pelli, anche se nemmeno lui regge il confronto con il gigante Zimmerman. Comunque, nonostante la formazione rimaneggiata, l’esibizione è fresca, divertente e come sempre molto apprezzata; gli aspettiamo impazienti l’anno prossimo da headiliner.

Setlist:
Freedom Call
The Eyes Of The World
Rock Star
Tears Of Babylon
The Quest
Power & Glory
Warriors
Land Of Light

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Dopo la performance di tre meritevoli special guest, è giunto il momento del beniamino del power italiano che certamente non hanno bisogno di presentazioni, ovvero LUCA TURILLI’S RHAPSODY. Gruppo sorto dalle ceneri dei Rhapsody Of Fire nel 2011, forte del debut album “Ascending to Infinity” che ha ottenuto ottimi riscontri sia in Italia che all’estero. Turilli per l’“ASCENDING TO INFINITY CINEMATIC WORLD TOUR” ha pensato in grande, infatti invece dell’usuale intro, ha progettato un vero e proprio trailer realizzato a computer, con tanto di animazioni e titoli di testa. Indubbiamente l’impatto è decisamente maggiore. Durante la proiezione la tensione cresce sempre di più, mentre batterista e tastierista prendono posizione si sentono le prime urla, che aumentano con l’entrata degli altri componenti, finché il pubblico esplode in un boato alla vista di Turilli, il quale parte in quarta sulle note di “Riding the Winds of Eternity”. Nel corso dello show spazia dal repertorio dei Rhapsody ai pezzi nuovi e inserisce anche qualche brano del progetto solista, offrendo una vasta gamma di perle per gli appassionati. Inoltre il sound viene potenziato dall’aggiunta di basi corali ed orchestrali che incrementano la maestosità del loro power sinfonico. Il secondo protagonista della serata, è indubbiamente il vocalist Alessandro Conti (Trick or Treat), il quale grazie alle sue eccellenti doti vocali spara acuti micidiali e grazie al suo carisma e alla simpatia tiene in pugno la folla, tanto che cori ed applausi partono ormai spontanei. Oltre a momenti di esaltazione con brani come “Forest of Unicorns” e “The Ancient Forest of Elves”, i Nostri offrono intense emozioni con “Tormento e Passione” in cui si segnala il duetto con l’eccezionale lirica Sassy Bernet che cattura il pubblico con la sua splendida voce e le movenze leggiadre. La scenografia, oltre alle video proiezioni, è implementata da un paio di suggestivi balletti, interpretati da una talentuosa ballerina dall’abito lungo con applicate delle luci al neon. L’impatto sonoro poi è decisamente potente per merito ovviamente di Turilli, il quale pur non avendo una grande presenza scenica o particolari movenze, è in grado di far parlare la sua chitarra, destreggiandosi tra ritmiche ed assoli caratterizzati da tecnica e velocità. Tutto il gruppo comunque  lo segue sempre alla grande, dalle sleppate di Patrice Guers al basso, alle spiattellate di Alex Holzwarth (sostituto di Alex Landenburg alla batteria) nonché dalle armonie di Mikko Härkin alla tastiera; purtroppo a causa di un infortunio alla mano, Dominique Leurquin alla seconda chitarra non è della partita e non trovando un rimpiazzo, le sue parti sono aggiunte in playback penalizzando la resa scenica. Non manca nemmeno il momento ironico da parte di Conti, il quale per presentare “Excalibur” riprende la celebre scena fantozziana di “…Excalibur imbecille!”. Dopo la trionfale “Dawn of Victory” si ritirano prima di terminare con un doppio bis di pietre miliari ‘rhapsodiane’ e il nuovo singolo “Dark Fate of Atlantis” a conclusione di un live d’altissimo livello a 360° in grado di soddisfare pienamente la folla, che ripaga il gruppo acclamandoli a gran voce e spellandosi i palmi delle mani con interminabili applausi.

Setlist:
Quantum X
Riding the Winds of Eternity (Rhapsody cover)
Clash of the Titans
Tormento E Passione
The Village of Dwarves (Rhapsody cover)
Demonheart (Luca Turilli song)
Drum Solo
Excalibur
Forest of Unicorns (Rhapsody cover)
Warrior’s Pride (Luca Turilli song)
Bass Solo
Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall
The Ancient Forest of Elves (Luca Turilli song)
Son of Pain (Rhapsody of Fire cover)
Dawn of Victory (Rhapsody cover)

Encore:
Dark Fate of Atlantis
Emerald Sword (Rhapsody cover)

Encore 2:
Ira Tenax (Rhapsody song)
Warrior of Ice (Rhapsody cover)
Outro

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