Vario

Myland (Paolo Morbini)

Di Fabio Vellata - 20 Marzo 2011 - 20:14
Myland (Paolo Morbini)

I Myland, freschi autori di un ottimo lavoro quale “Light Of A New Day”, sono l’ennesima prova, se mai ce ne fosse bisogno, che in Italia abbiamo gruppi in grado di eccellere, al livello internazionale, in qualsiasi genere musicale.
La loro caparbietà e passione è indice della volontà di molti musicisti italiani, di portare avanti un discorso che esuli dal mero consumo, dalla vendita facile e dall’approccio commerciale che ci viene imposta dai media.
Umiltà ma al contempo sicurezza nei propri mezzi, professionalità e preparazione, sono le caratteristiche principali del combo meneghino, del quale, in quest’intervista, non ripercorrerò la storia (ormai nota agli appassionati), che finirebbe per rendere la lettura delle prossime righe tremendamente ripetitiva e noiosa.
Per leggere la storia della band, c’è il loro sito, c’è Wikipedia.
Qui si parla di due vecchietti del rock (io, umile scribacchino virtuale e il mitico Paolo Morbini) che davanti ad una buona birra, in un noto locale milanese, chiacchierano di musica, di sogni e di progetti.
Ecco a voi il risultato di una piacevole serata ed augurandovi una buona lettura, non posso fare a meno di ringraziare Paolo, persona squisita e dalla personalità straripante, in grado davvero di parlare a ruota libera per ore, sempre attento a non mettere mai in secondo piano valori come positività, amicizia e lealtà.
Una persona rara.

Intervista Raccolta da Alberto Biffi.

Ok Paolo, eviterei domande trite e ritrite, sulla vostra storia e sui passi che vi hanno portato a questo splendido disco.

Vai man, domanda a manetta! Tranquillo.

Esiste una band attuale, per la quale ad una sua eventuale chiamata tu molleresti tutto?

Mah, guarda, ormai ho 45 anni, fosse successo 20 anni fa, avrei potuto pensarci, ma ormai ho troppo qui, troppo della mia vita.
Ho la mia band, la mia scuola di musica e poi…detto tra noi, io ho fatto anche il turnista, lavorato per altri e questo mi gratifica perché comunque amo imparare, confrontarmi, ma amo troppo la mia musica, sulla quale ho il controllo totale.
E’ la MIA creatura, la vedo nascere e crescere.
Non amo particolarmente adattarmi, sono un “cane sciolto”.
Ho il mio linguaggio musicale, la mia visione personale di come deve essere la musica.
Poi in ogni modo di bands attuali che mi hanno stupito ultimamente… mah…niente mi ha stupito, anche perché te lo dico immodestamente, le band giovani non fanno molto meglio di quanto facciamo noi Myland.
Se però mi “obblighi” a dirti un nome su tutti…beh…i Kiss!!!! Sono la mia band preferita in assoluto…il mio sogno…anzi…fantascienza!

Suoni da molto tempo…

33 anni…

…stai raccogliendo un po’ di quel successo che in molti ritengono meritiate…

…soddisfazioni…

…ok…hai ridimensionato qualche tuo sogno, quegli stessi sogni che ti hanno spinto da ragazzo ad intraprendere questo “viaggio”, o sei ancora l’adolescente sognatore che vuole diventare una “rockstar” ?

Mah…no…i sogni restano.
L’esperienza per quanto mi riguarda non porta alla disillusione, anzi, la “luce del nuovo giorno”, la speranza di un qualche cosa di positivo…resta sempre.
Poi il fatto che vivere in Italia ci penalizzi, non significa che dobbiamo arrenderci.
Uno dei miei sogni è quello di confrontarmi con musicisti del mio livello.
Ricordo ancora quando suonammo con gli Europe ed io distrussi letteralmente il loro batterista (detto in modo molto più colorito).
Vorrei tanto suonare con band di grosso calibro, sullo stesso palco e con i loro stessi mezzi (luci, volume, impianto) e dimostrare a tutti che noi italiani non siamo il terzo mondo musicale.
Lo vedo anche dalle recensioni estere, dove un nostro “8” vale “10” !
A volte penso ad un ipotetico giocatore di calcio eschimese, che messo nel Milan, e giocando bene, lascerebbe tutti a bocca aperta.
Ecco, noi musicalmente siamo giocatori di calcio eschimesi. AHAHAHHA!
Ribadirò comunque fino alla nausea che siamo italiani e l’arte di arrangiarci ci viene sempre incontro.
Abbiamo utilizzato budget che non sono ovviamente paragonabili a quelli americani e nonostante questo, abbiamo sfornato un prodotto competitivo.
Calcola poi, che solo per la selezione dei musicisti, mi sono impegnato non poco, cercando elementi  che avessero tecnica, cuore e sentimento.

Hai anticipato una mia domanda.
Franco ha un impronta decisamente differente dal suo predecessore.
Hai pensato prima alla voce che desideravi, e poi hai selezionato il “portatore sano”? Oppure lo hai sentito e solo successivamente hai capito che poteva trattarsi di qualcosa di interessante?

Guido, il precedente cantante, è un mostro. Spacca il culo a tutti.
La maggior parte dei cantanti che ho provinato, cercava di emularlo, ovviamente con pessimi risultati.
Ho pensato allora che sarebbe stato sciocco imitare i Journey che, licenziato Soto, hanno ben pensato di trovare un clone del loro precedente e storico singer.
Ho sentito Franco, ed ho pensato allora di “rifondare” i nuovi Myland, ovviamente scontentando qualcuno, che tutt’ora preferisce la vecchia impronta vocale…ma noi siamo consapevoli di proporre una musica onesta e sempre fresca.

L’AOR, abbandona un po, per quanto riguarda le liriche, gli stilemi classici del metal (draghi, donne, alcol, cavalieri, satana…etc etc.).
I vostri testi parlano di positività e il titolo stesso del vostro ultimo lavoro parla di una rinascita, di una nuova luce.
Ci sono implicazioni religiose nella vostra musica?

Mmmmh…domandona…mah, sicuramente positività, religione direi di no ma…vedi…il primo disco si chiamava “The Time Is Over”, dove parlavamo del sentimento un po’ autodistruttivo dell’umanità, della terra che ha il tempo ormai contato.
Il secondo lavoro s’intitola “No Man’s Land”, quindi “terra di nessuno”, in questo mondo dove nessuno si prende la responsabilità di migliorarlo, di fare qualcosa.
Con “Light Of A New Day” invece c’è un messaggio di rinascita, di positività come ti dicevo.
Non si può parlare di concept ma, sicuramente di un nostro percorso musicale, in riferimento anche ovviamente ad una rinascita vera e propria per la band.
Dopo periodi difficili riecco i nuovi Myland, molto coesi, amici, focalizzati sul realizzare, in un anno “bastardo” per noi, un lavoro che dimostri a tutti che c’è sempre una luce in fondo al tunnel.
C’è sempre la luce di un nuovo giorno.

Nella mia recensione ho accennato al fatto che una della vostre armi, è l’estrema naturalezza con la quale sembra siate in grado di scrivere melodie stupende e ritornelli “efficaci”.
È davvero così o c’è dietro una spasmodica ricerca del refrain “perfetto”?

Sai, sinceramente è una peculiarità del mio songwriting e sono davvero felice che questa sia una caratteristica comune a tutti gli altri ragazzi della band.
Siamo tutti “sulla linea” e a fuoco in questo senso.
Amiamo le “aperture” melodiche, il sentire il pezzo che esuli dalle solite 4 note standardizzate e stra-abusate, ma al contempo farlo risultare “facile” all’orecchio. In questo ci sentiamo di poterti dire che siamo ispirati dai Toto, una band che in questo è l’assoluta maestra.

Parlando di Toto, se non sbaglio tu anni fa proponesti un album, a nome “Paolo Morbini”, dove con un cantato in italiano, offrivi una musica decisamente ispirata alla band dei fratelli Porcaro.

Erano i primi Myland, con me e Guido (il sopra-menzionato primo storico singer), lavoro che poi riproponemmo per intero nel primo disco della band, riarrangiando le melodie vocali e riscrivendo i testi in inglese.


Piccolo gioco: ti dico una parola, le associ, senza pensarci troppo, la prima cosa che ti sovviene.
Pronto?

Cover band.

Tristezza!

Toto.

Allegria

Black Metal.

Non lo sopporto!

Batteria.

La mia vita!

Musica.

La mia vita!

Milano.

La mia città.

Denaro.

Non mi interessa molto.

Italia.

Non mi interessa molto.

Isola deserta, puoi portare tre dischi rock e tre dischi che esulino da questo contesto musicale.
Cosa scegli?

Rock…
1)    Frontiers (Journey)
2)    Light Of A New Day (Myland)
3)    Isolation (Toto)

Gli altri tre dischi…vediamo…
1)    Alive II (Kiss)
2)    Rock Swings (Paul Anka)
3)    Qualcosa di fusion, anni ’80, la musica con la quale sono cresciuto!

Prossimi progetti per i Myland?

Assolutamente molti live e molte prove volte a rendere i nostri shows i più fedeli possibili al nostro CD.
Teniamo molto a dimostrare che il disco è un lavoro onesto, reale, concreto e suonato con le palle e il cuore.
Il riportarlo sulla assi di un palco in modo quasi perfetto, ci rende orgogliosi e fieri del sudore e l’energia che abbiamo riversato in fase compositiva.
Calcola poi, che tutti nei Myland, fortunatamente, siamo più che discreti cantanti e questo ci permette di poter riproporre anche le complesse linee vocali e gli impegnativi cori.
Poi ovviamente nuovi dischi e probabilmente un secondo video, probabilmente del brano “Dancing in the Moonlight”.

Prendo la palla al balzo per chiederti qualcosa sull’esperienza del vostro videoclip.

E’ ovviamente un video fatto in modo semi-amatoriale, con un budget ridotto ma che secondo me rende bene l’dea della nostra energia live.
Poi sai, anche qui l’esterofilia ci ha colpiti.
Se i Mr.Big o i Guns producono un video a basso budget è una scelta artistica, lo facciamo noi, indipendentemente dalle nostre possibilità economiche, siamo dei barboni!

Domanda a bruciapelo: ti senti musicalmente superiori ad altri, magari stranieri e quindi un po sottovalutato solo per il fatto di essere italiano?

Sì.

Sei un artista molto prolifico dal punto di vista del songwriting.
Non hai paura di svegliarti una mattina e trovarti senza idee?

Sarebbe bruttissimo!
Mi sentirei sminuito come artista e musicista. Svuotato.
Sì certo, sono principalmente un batterista, anche io mi sono esercitato sul mio strumento 12 ore al giorno in passato, ora mi vedo come un buon esecutore ma sopratutto un discreto songwriter.
Questo per me significa essere artisti: il potersi esprimere, il comunicare.
Se non hai nulla da comunicare, nulla da dire, non resti che un mero esecutore di musica altrui.
Una sorta di karaoke vivente.
Non ha senso.
Poi certo, alcuni scelgono per motivi economici di non proporre la loro musica, che magari non avrebbe un riscontro di mercato. Sono scelte personali.
Io…personalmente…mi rompo i coglioni.

Ok Paolo, liberissimo di concludere come meglio credi questa piacevole chiaccherata!

Saluto tutti i ragazzi che seguono Truemetal, so che siete moltissimi e il vostro affetto è uno sprono per continuare a far bene.
Grazie a tutti!

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Sito ufficiale Myland

Pagina Myspace

Discografia:

The Time Is Over (2004)
No Man’s Land (2008)
Light Of A New Day (2011)