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Soul Secret (Antonio Vitozzi)

Di Fabio Vellata - 16 Febbraio 2012 - 10:00
Soul Secret (Antonio Vitozzi)

I Soul Secret, gruppo italiano (precisamente partenopeo) dedito al prog-metal, dopo il primo full-length, “Flowing Portraits”, hanno pubblicato da poco il nuovo CD “Closer To Daylight”, già oggetto della relativa recensione su Truemetal.it.

Ottima occasione, questa, per un’intervista con Antonio Vittozzi, “ascia” della band.

Intervista a cura di Francesco Maraglino

Ciao Antonio! Closer To Daylight è uscito da poco tempo. Ci racconti che accoglienza sta ricevendo?

Ciao, Francesco! L’album sta stimolando gli ascoltatori, i critici e credo anche i più scettici! Molte le recensioni assolutamente positive e le pagine web dedicate a questo lavoro…è un buon inizio!

“Closer To Daylight”, vede diverse novità rispetto al precedente “Flowing Portraits”. Tanto per cominciare, dopo la ProgRock Records, avete una nuova label, la Galileo. Ci racconti com’è nato il deal con quest’etichetta?

Il soddisfacente accordo con la Galileo è nato da un “rifiuto” manifestato dalla ProgRock Records a produrre “Closer To Daylight”. “Questo disco non è quello che vogliamo distribuire”, ci fu detto. Il nostro stupore all’inizio fu parecchio, ma subito dopo comprendemmo che dietro quel rifiuto “stilistico” si celavano problematiche interne all’etichetta. Quindi per noi scendere da quella barca si è rivelato un bene, anche perché la Galileo ci è da subito sembrata seria e concreta, oltre ad possedere realmente le risorse per occuparsi di musica e soprattutto di questo genere

A proposito di novità, il nuovo full-length vede un nuovo singer, Fabio Manda, ed un nuovo bassista, Claudio Casaburi. Come si è arrivati al cambio di line – up e come si sono inseriti i nuovi arrivati?

Com’è successo per la casa discografica, anche qui siamo rimasti basiti dall’abbandono del nostro ex bassista, soprattutto alla luce del fatto che avevamo già pianificato e prenotato quasi tutto per la registrazione del disco. È stato un momento duro, molto duro, ma aver creduto molto nel nostro lavoro (direi quasi al limite della pazzia!) ha fatto sì che la dea bendata abbia messo Claudio Casaburi sul nostro cammino. Con lui è stato da subito feeling, personale e musicale, ha reinventato e riadattato tutte le linee di basso. Siamo molto entusiasti del suo lavoro!

Fabio è per me una vecchia conoscenza (lo conosco da almeno dieci anni), ma solo da un anno è salito a bordo dei Soul Secret. Il suo stile è sicuramente distante dal nostro ma la fusione degli stili, gestita con molta determinazione, ha fatto in modo che si realizzasse un lavoro che a noi è piaciuto. Speriamo con il terzo album di integrarlo ancora di più (stilisticamente parlando) così da dargli la possibilità di esprimersi appieno.

Closer To Daylight vede qualche ospite prestigioso, come Marco Sfogli (James LaBrie Band) e Arno Menses (Subsignal, Sieges Even). Come sono nati i loro contributi all’album?

Si è vero, sono due fenomeni! La prima collaborazione è nata con Arno: due anni fa gli mandammo una bozza di “Aftermath” e attendemmo la sua risposta per giorni…ebbene quando ci rispose non potevamo crederci, non solo aveva detto di sì, ma si innamorò così tanto del pezzo al punto che compose personalmente tutte le linee vocali. Questo per me e per la band è un forte motivo d’orgoglio!
L’assolo di “River’s Edge” non doveva essere fatto da Marco. Avevamo pensato inizialmente ad un’altra guest; ritenevamo, infatti, che Marco non ci avrebbe degnato nemmeno di una risposta. Ci sbagliavamo. Appena contattato si dimostrò contento della collaborazione, e dopo esserci conosciuti e aver chiacchierato nella nostra sala prove, l’assolo fu scritto e registrato in tre giorni e…. sembra cucito perfettamente sul brano!

 

 

Come nascono i vostri brani, qual è il processo lavorativo che ha portato alla costruzione delle tracce di Closer?

I brani nascono sempre da un’idea singola e vengono sviluppati o prima da me e Luca, oppure da tutti in sala. L’alchimia è sempre magicamente efficace e spesso abbiamo talmente tante idee che, nostro malgrado, siamo costretti a cestinare brani interi! Rispetto a Flowing Portraits questo lavoro ha un livello di composizione indubbiamente superiore e racchiude il metodo compositivo “Soul Secret”…metodo che cerchiamo continuamente di migliorare ed affinare.

il nuovo CD ha una cover suggestiva e drammatica. A cosa è ispirata? Più in generale, mi piacerebbe sapere che valore date all’aspetto grafico del CD, anche in questi tempi di prevalenza della musica liquida!

Per noi un disco è un viaggio ed un viaggio va a braccetto spesso e volentieri con una mappa! La copertina è la nostra mappa, attraverso la quale l’ascoltatore (quello che ha comprato il cd, ovviamente!) può seguire il percorso musicale sottostante. La copertina, nello specifico, rappresenta una città distrutta dopo una guerra civile successiva ad un corpo sferrato nei confronti del potere imperante. Nulla è perduto peró, siamo sempre vicini alla luce del sole e quindi dopo mille peripezie la speranza può accendere sempre quel raggio di sole che ci può guidare. In fondo, i travagli che abbiamo affrontato come band (vedi cambi di line-up, ecc…) ed il fatto che nonostante tutto sia uscito il disco ed io stia a rispondere alle tue domande sullo stesso dimostra come avere speranza e fermezza sia l’essenza di ciò che serve nei momenti di maggiore difficoltà per poter raggiungere i propri obiettivi!

I vostri lavori sono certamente collocati in ambito prog metal. Quali sono i vostri ascolti musicali, e con quale musica siete dunque “cresciuti”?

Bella domanda…
Personalmente sono cresciuto a pane e rock italiano per passare al progressive, adoro l’AOR e il jazz. Gli altri ragazzi vanno dal jazz al thrash metal…sono davvero troppe le cose che amiamo ascoltare!

Ci saranno concerti per la promozione di Closer? Farete date anche fuori dall’Italia? Com’è la prospettiva “live” in Italia e fuori per una band prog metal?

Le prospettive in Italia per una band esordiente come noi sono veramente scarse, salvo la speranza di entrare in quei due, tre festival decenti che vengono organizzati. Non esiste una cultura in questa direzione né la volontà di investire, è molto più semplice investire in una discoteca o in qualche figlio dei talent show. All’estero oltre ad esserci molti più gruppi importanti per i motivi di cui sopra, esiste anche un certo culto per certi generi non troppo convenzionali, vedasi il nord Europa ad esempio. Alla luce di quanto detto prima le nostre energie, quindi, sono spese solo per organizzare serate che abbiano un significato musicale e che siano organizzate con criterio. Purtroppo in Italia e soprattutto a Napoli e dintorni esistono molte persone…”stravaganti” (per non usare altri appellativi poco carini)! A maggio incominciamo il tour in Germania con la band di Arno Menses, i Subsignal, e a settembre dovremmo partecipare ad un festival abbastanza importante. Il nostro manager Davide Guidone sta lavorando sodo per programmare la promozione di Closer To Daylight e la nostra speranza è sempre quella di poterci esibire nella nostra nazione!

Grazie, Antonio, ed in bocca al lupo per tutto, a te ed ai Soul Secret!

 

 

Francesco Maraglino
 

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