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Svart Vold (tutta la band)

Di Emanuele Calderone - 10 Febbraio 2012 - 0:30
Svart Vold (tutta la band)

E’ uscito da poco “Spiritual Stronghold” primo album dei deathster nostrani Svart Vold. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole “virtuali” con i ragazzi, che si sono dimostrati estremamente affabili ed entusiasti di rispondere alle nostre domande. Buona lettura a tutti

1)Ciao ragazzi, innanzi tutto benvenuti su Truemetal, come va?
(Federico C.) Wela! Ciao, a te e a tutti i lettori di Truemetal! E’ un onore essere sulle pagine virtuali di quello che reputo uno dei migliori portali italiani!


2)Domanda introduttiva e di rito, volete presentarvi ai lettori di Truemetal che ancora non vi conoscono?


(Guido P.) Siamo gli Svart Vold, provenienti da Acqui Terme (nel basso Piemonte): un gruppo di amici innanzitutto, i quali amano le branche estreme del metal e mettono tutta la loro passione nel far musica. Cerchiamo di lasciare la nostra traccia nella lunga strada del metal originale, mettendo nei nostri pezzi ciò che ci ispira, i nostri ideali e la nostra creatività. Se avete sete di libertà e di genuino amore per il metal thrash/death made in Italy, bè, porgeteci udito!
3)Parlateci un po’ del vostro del vostro nuovo lavoro “Svart Vold”. Vi ha portato via molto tempo?
(Marco L.) Diciamo che ha portato via il tempo giusto! Siamo stati impegnati per poco meno di un anno nella stesura dei brani, mentre abbiamo impiegato 4-5 mesi per il processo di registrazione. Ci tengo a dire che tutti i brani sono venuti fuori in maniera molto naturale, senza forzature di nessun genere e senza farci prendere dalla fretta, ci siamo messi in sala prove con molta calma, settimana dopo settimana, ed ogni volta riprendevamo da dove avevamo lasciato, finché il pezzo non ci suonava convincente. Certo, in un paio di occasioni ci siamo impelagati in situazioni senza uscita, abbiamo dovuto abbandonare dei pezzi a metà, perché non ne eravamo convinti ma soprattutto perché non vedevamo il modo di proseguire. Così siamo arrivati alle dieci tracce presenti nel disco!


4)Mi è pare che il vostro sound si possa ricollegare con la scena death metal moderna. Quali sono stati i gruppi che maggiormente vi hanno ispirato?
(Angelo C.) Il nostro sound non è ben definito, è un melt-in-pot di generi, tendenze e sonorità. Questo è dato soprattutto dal fatto che, come giusto che sia, ognuno di noi apporta qualcosa durante la composizione dei pezzi e arriviamo da ascolti leggermente differenti. Veniamo prevalentemente da un ascolto di death/thrash old school alla Death o Testament e Cannibal Corpse/Behemoth per quanto riguada la voce.
Per alcuni di noi si aggiunge l’ascolto di gruppi come Necrophagist e qualche stralcio di Death Core. Diciamo che Francesco e Federico, più quest’ultimo, han un ascolto a 360 gradi che, una volta aggiunto alle altre componenti, da quel tocco di originalità in più ai pezzi.

 

5)I testi delle canzoni compongono un concept album oppure ogni canzone parla di diversi temi?
(Federico C.) C’è un filo unitario che lega i testi di tutte le canzoni, che è il conflitto, nella più ampia accezione del termine. L’umanità, nella sua storia, è stata segnata in forme diverse dallo scontrarsi: dalle guerre che tutti noi abbiamo studiato sui libri di storia, passando per i conflitti sociali tra le varie componenti della nostra realtà, arrivando ai conflitti personali che ognuno di noi nella nostra vita dobbiamo affrontare, dentro e fuori di noi. Ogni canzone di Spiritual Stronghold parla di questa condizione umana e di come si debba ricercare la forza per non lasciarsi corrompere irrimediabilmente da questo stato di cose dentro di sè, rifugiandosi nel proprio castello di ideali e valori.

 


6)La Buil2Kill ha già prodotto realtà interessantissime della scena nostrana. Tra i nomi che più mi hanno colpito ricordo i Dysthymia e gli Any Face. Voi come siete entrati in contatto con l’etichetta?
(Angelo C.) E’ nato tutto in fase di registrazione del disco presso gli Authoma Studios di Federico Pennazzato. Una volta registrati i pezzi li abbiamo mandati alla Nadir Music sperando che, una volta ascoltati i pezzi, ci potessero fare il master del disco. Proprio in quella occasione Trevor e Federico Gasperi della Buil2Kill Records hanno avuto modo di ascoltare “Spiritual Stronghold” e, a quanto pare, son rimasti piacevolmente colpiti dall’ascolto e dalle sonorità del disco ed han scommesso su di noi.Ovviamente per noi è una grandissima soddisfazione e occasione perchè stiamo parlando di nomi importanti in questa scena musicale, quindi colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che han permesso che ciò accadesse!


7)Sarò sincero, il disco mi è piaciuto molto. Dati alla mano, come è stato recepito sia da parte della stampa che da parte del pubblico?
(Marco L.) Grazie, mi fa piacere!! Guarda ti dirò, stanno pian piano uscendo recensioni tra riviste del settore e webzines, siamo rimasti molto colpiti dalle belle (talvolta ottime) parole che stiamo ricevendo dagli addetti al settore. Praticamente tutte le recensioni hanno un voto che supera il 7/10, alcune superano anche l’8/10. Ma, tolto il voto che conta relativamente, a stupire sono veramente le parole di elogio nei nostri confronti che spesso leggiamo, quindi per adesso sembra davvero che il nostro lavoro stia piacendo. Ne siamo orgogliosi! Anche per parte del pubblico sembra che sia così, stiamo vendendo bene, ai concerti la gente ascolta interessata e non se ne va dopo le prime canzoni. Per adesso tutto bene, decisamente!
 “The Black Poison”, il vostro primo demo, è stato autoprodotto. Ci sarà modo, per i fan della band, di recuperarlo? Avete intenzione di ristamparlo prima o poi?
(Francesco C.) Bhe, noi tutti del gruppo ne abbiamo una copia a casa, se mai ci sarà richiesta di una ristampa, magari riveduta nei dettagli come copertina, inserti vari ecc direi sarebbe fattibilissimo! Comunque se mai succederà vorrà dire che avremo dei fan, e questo sarà bellissimo (ride)!


8)Avete già programmato qualche data live?
(Guido P.) Abbiamo già partecipato a splendide serate al Mephisto Rock Cafè di Lu Monferrato (AL), al Blue Rose Saloon di Bresso (MI) ed al Lucrezia di Genova, ma ci stiamo muovendo per raggiungere più zone possibili e per saggiare la risposta del pubblico nella sua positività, che sino ad ora ci ha sempre accompagnato ed incoraggiato con nostra enorme soddisfazione. Le prossime in vista saranno al Maltese di Cassinasco (21 gennaio) e al Nuclear Fest 3rd edition in provincia di Milano (18 febbraio).


9)Curiosità personale. Il 2011 ha visto il ritorno sulla scena di importanti realtà del panorama death metal. Molti nomi storici sono tornati a calcare le scene. Quale disco vi ha impressionato maggiormente?
(Federico C.) Personalmente penso che uno dei migliori dischi death metal del 2011 sia quello dei Die Apokalyptischen Reiter, Moral and Wahnsinn.. Ma anche l’album dei Deicide spacca un casino!
(Marco L.) Me ne sono persi molti quest’anno, e molti li ho ascoltati al volo. Di sicuro, nel podio metto “What If…” dei Mr. Big (band che adoro), che hanno confermato quanto la loro reunion fosse dettata dalla ritrovata voglia di suonare assieme, non dal denaro: disco stupendo. Ennesima conferma dei Black Stone Cherry con “Between the Devil & the Blue Sea” e ottimo ritorno dei Machine Head con “Unto the Locust”. Nota di merito anche per il genio Devin Townsend ed il suo “Ghost”, disco veramente delicato e raffinato come pochi ne sono usciti. Non sono riuscito ad apprezzare invece “Heritage” degli Opeth, per quanto ami la band, e “Lulu” di Metallica/Reed, veramente un disco che si fa fatica a capire.
(Angelo C.) Di sicuro “Spiritual Stronghold” degli Svart Vold….. vale come risposta?? (ride). No scherzi a parte non ho trovato nessun disco che mi abbia realmente impressionato tra quelli delle band storiche; posso citare Opus Mortis VIII dei Vomitory che mi è piaciuto molto. Ultimamente son rivolto verso album più vecchi, sempre parlando di gruppi storici; un album che mi è piaciuto molto quest’anno è The Discovery dei Born Of Osiris che però non son ancora una band storica (rido ancora perchè son simpatico).
(Guidi P.) Senza ombra di dubbio i Vomitory con Opus Mortis VIII: senza troppi fronzoli, diretti, potenti e con ritmi veramente accattivanti. Un brutal death metal con momenti old school che fa onore alla scena europea, andando ad aggiungere quelle espressioni tecniche non troppo ostentate nei lavori precedenti, le quali però risultano perfettamente amalgamate con lo stile classico della band.
(Francesco C.) Gli Svart Vold senza ombra di dubbio…ah non vale? Eheh bhe, a parte gli scherzi, sinceramente parlando, nulla mi ha entusiasmato. Io ormai seguo band nuove, che devono ancora “uscire” o comunque che devono ancora ritagliarsi il loro spazio. Le vecchie glorie hanno fatto il loro tempo, non roviniamoci i bei ricordi.


10)Bene ragazzi, questa era l’ultima domanda. Grazie mille per il tempo concessoci. A voi i saluti.
(Francesco C.) Grazie mille a voi di TrueMetal per averci concesso questo spazio! Un saluto a tutti i lettori e metallari e musicomani! Stay Metal!