Live Report: Mr Big a Roma

Di Fabio Vellata - 2 Ottobre 2011 - 22:15
Live Report: Mr Big a Roma

Live Report a cura di Francesco Maraglino.

Si dice che un bel dì, all’incirca nel 1977, arrivò come un ciclone il punk a spazzare via i cosiddetti (allora) dinosauri del rock, che esibivano sui parchi e nei dischi chilometrici assoli, esibizionistiche performance da virtuosi, e la tecnica strumentale sopraffina come condicio sine qua non per aspirare a suonare musica rock.

Bene, andate ad ascoltare un concerto dei Mr. Big, e dimenticatevi di tutto ciò. Perché i Mr. Big, come hanno ampliamento dimostrato nel concerto tenutosi l’altra sera all’Atlantico Live di Roma, offrono esattamente un live set come quelli di una volta, classic rock allo stato puro, hard ma melodico, condito d’assoli, duetti e spettacolari manifestazioni di padronanza degli strumenti come ai tempi dei Led Zeppelin e dei Deep Purple.
Il tutto però, alleggerito da un sottofondo gioioso e carico di divertissement, come quando, alla fine, mentre sono alle prese con la cover di “Smoke On The Water” dei Deep Purple, si scambiano gli strumenti e sembrano godersela come la più fresca delle garage-bands.
Accolti da un pubblico non da sold-out, ma in ogni modo entusiasta e partecipe, con rappresentanza femminile superiore alla media dei concerti Hard & Heavy, i quattro hanno salutato il pubblico della capitale con una tripletta da infarto, costituita dalle durissime “Daddy, Brother, Lover, Little Boy” ed “Alive And Kickin’” e dalla più catchy “Green-Tinted Sixties Mind”.

Da lì in poi Eric Martin, Paul Gilbert, Billy Sheehan e Pat Torpey hanno sciorinato una bella fetta del loro repertorio, toccando, naturalmente, i propri classici come “Take Cover” e la ballad “Just Take My Heart”, ma pescando a piene mani anche dal loro recente ed eccellente full-length “What If?” (vedi, ad esempio, “Undertow” e “As Far As I Can See”).
Tra i brani eseguiti, da citare “For You”, contente una cover di quell’”Hoedown” di Aaron Copland già resa nota al pubblico del rock da Emerson, Lake & Palmer, che ha dato modo a Paul Gilbert di lanciarsi in una delle sue numerose performance da axeman di livello stellare, ed ancora “A Little Too Loose”, in cui Eric Martin a messo in mostra la sua capacità di cimentarsi in brani dalle connotazioni blues.

Il concerto si è chiuso con una scalpitante “Addicted To That Rush”, preceduto dall’assolo dell’applauditissimo Billy Sheehan, ma l’encore è arrivato subito, ed è stato aperto dall’altra immancabile ballad, la celeberrima “To Be With You”, accolta dalle luci dei cellulari e persino dalle fiammelle di qualche accendino (si, proprio come una volta).
La terremotante “Colorado Bulldog” ha fatto da apripista alle cover di “Smoke On The Water” di cui si diceva più sopra, ed alla conclusiva “Baba O’Riley” (The Who), omaggio e dimostrazione d’amore incommensurabile, da parte dei Mr. Big, nei confronti del grande rock.

Francesco Maraglino
 


 

Line Up:

Eric Martin – Voce
Paul Gilbert – Chitarra
Billy Sheehan – Basso
Pat Torpey – Batteria

Setlist:

01.    Daddy, Brother, Lover, Little Boy
02.    Alive And Kickin’
03.    Green-Tinted Sixties Mind
04.    Undertow
05.    American Beauty
06.    Take Cover
07.    Just Take My Heart
08.    Once Upon A Time
09.    For You/Hoedown (Aaron Copland)
10.    A Little Too Loose
11.    Road To Ruin
12.    Temperamental
13.    Paul Gilbert assolo di chitarra
14.    Still Ain’t Enough For Me (con duetto basso e chitarra)
15.    Price You Gotta Pay
16.    Take A Walk
17.    Around The World
18.    As Far As I Can See
19.    Billy Sheehan assolo di basso
20.    Addicted To That Rush

Bis:
21.    To Be With You
22.    Colorado Bulldog
23.    Smoke On The Water (Deep Purple )
24.    Baba O’Riley (The Who)