Heavy

Virgin Steele (David DeFeis)

Di Tarja Virmakari - 2 Novembre 2010 - 14:50
Virgin Steele (David DeFeis)

Intervista ai Virgin Steele nella persona di David DeFeis, dopo aver sentito il Loro ultimo album nella versione rough-mix, quindi non ancora quella definitiva.

Buona lettura.

Tarja Virmakari

 

 

NEL BAGLIORE DELLA LUCE NERA

Ciao David, è piacere parlare con te! Come va?

Ciao Tarja, piacere tutto mio! Sto molto bene grazie! Ho avuto un paio di mesi pazzi, ma sto lentamente tornando al mio normale modo di vivere, dopo le attività frenetiche per completare l’album. Diciamo che ora mi prendo una piccola pausa, quasi inesistente in realtà, perché sto già lavorando sul prossimo album, che uscirà nel 2011. Ho molte canzoni pronte, e ne sto scrivendo altre ancora…. questo perché non voglio avere tempi morti, l’idea è quella di pubblicare a breve.

Ami definire il suono dei Virgin Steele “romantico-barbarico”, puoi dirmi di più e com’è cambiato in questi 30 anni?

Il romanticismo barbarico è musica molto primitiva e oscura, con elementi presi dalla Classica e testi legati al fantasy e alla mitologia, sulla base di eventi di vita reale, che è l’altro lato della medaglia. Il nostro sound è sinfonico, romantico e ampolloso, basato un po’ sul blues, ma sa anche essere sottile, abbracciando tematiche eroiche greche e altre che riguardano la religione cristiana.

 

 

 

E, se mi permetti, aggiungo, tutto questo combinato con la tua voce incredibile, con un tre ottave e mezza al servizio di un enorme potere espressivo…

E’ una dote che proviene dalla famiglia, mia madre aveva una voce molto alta, e mia sorella è una cantante lirica di talento che si esibisce in tutta Europa e, restando in ambito artistico, mio padre è un attore shakespeariano. Siamo tutti coinvolti e quindi, crescendo in tale ambiente, non potevo diventare qualcos’altro. Ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte quando avevo 8 anni, e quando avevo 11 anni, sono entrato nella mia prima band come cantante. Non ho mai più smesso, da allora.

Da quali band provengono le tue influenze principali? E qual è il segreto della tua ispirazione?

Led Zeppelin e Queen. Ammiro anche artisti come Freddie Mercury, Robert Plant, David Coverdale, Ronnie James Dio, Ian Gillan, Jimmy Page, Brian May e Eddie Van Halen. Ho sempre voluto cantare come una “chitarra umana”, non resto mai zitto, dopo la mia parte di canto faccio molte volte anche gli assoli di chitarra con la mia voce. E’ il mio stile, e mescolando questo insieme con la Rock Opera, lo stile Broadway e il mio modo di essere, viene fuori cosa sono oggi, come cantante.

David, se non fossi in una band, in questo momento, che cosa faresti?

Se non potessi più suonare e/o cantare… Mmmmhhhh… forse riuscirei a sopravvivere, finché la posso ancora ascoltare. Sai, la musica è un vero punto centrale della mia vita, tutta la mia vita è connessa ad essa. Ma amo anche le creature e gli animali. Sai, ho 7 gatti… poi amo la poesia, e leggo un sacco di libri. Quindi queste sono altre passioni nella mia vita, oltre la musica.

Cosa ti aspetti dal vostro nuovo e 12° album, THE BLACK LIGHT BACCHANALIA?

Milioni di dollari! Ah,ah! A dire il vero, non ne ho idea … Beh, abbiamo avuto un anno molto buono, e l’interesse verso la band è davvero salito parecchio. Quindi penso che la gente amerà un sacco questo album, perché rappresenta bene ciò che siamo oggi.

Puoi dirci come è stato creato e come hai scelto i vari brani?

Forse la gente pensa che dal nostro ultimo album, che risale a 4 anni fa, non abbiamo fatto niente, ma non è così. Abbiamo scritto in questi anni parecchie nuove canzoni e abbiamo cinque ore di musica pronta. Ma ci è voluto molto tempo per decidere quali song scegliere per il disco, praticamente l’idea era già lì, ma volevo essere sicuro che le canzoni dell’album stessero bene insieme.

“The Black Light Bacchanalia” è un concept album. Continua il racconto che ho iniziato sull’album ‘Visions Of Eden’, e porta gli elementi per la loro conclusione, con la morte di Lilith. Continuo il discorso sulla morte del paganesimo e l’eliminazione del principio di divinità femminile ma vado ancora oltre con la discussione, con l’ascesa di religione ‘organizzata’ e il suo segno sul paganesimo, e il successivo avvento del Medioevo. Tuttavia, come detto, sto davvero discutendo del Medioevo di oggi, e l’ascesa del fondamentalismo in tutte le sfere della vita, non solo religiosa, ma politica, e tutto il resto. E alla fine l’album è carico di ribellione. Ribellione contro l’autorità, Dio, il governo, e qualunque cosa …

 

 

 

Ora una domanda tecnica, nell’album hai usato una “drum machine” o solo il “man power” di Frank Gilchriest?

Non abbiamo usato alcuna drum machine, è Frank stesso a suonare tutti i set di batteria in questo album. Io mi sono limitato a – citazione testuale – : “I did only some percussion work on couple of things… but it’s more orchestral kind of playing I do“.

Si avvicina il vostro 30 ° anniversario, ci puoi svelare cosa succederà?

Non ci ho pensato ancora, sono focalizzato sui lavori e i progetti in corso… quando sarà il momento escogiterò qualcosa di speciale. Perché no! ne vale la pena … 🙂

Quando stai sul palco, qual è il tuo messaggio al pubblico?

Direi la libertà! I valori della vita: amarsi, essere liberi, andare avanti ed essere creativi. Si, proprio questo è il mio messaggio alle persone che ci stanno ascoltando.

Prima o durante i concerti, hai qualche rito o tradizione che fai ogni volta?

Vi è una sorta di preparazione mentale che faccio, per essere poi a mio agio sul palco… Devo avere tempo per me stesso nel backstage, in un luogo tranquillo, per vocalizzare, e se mi sento bene, il resto è facile. Appena salgo on stage il mio mondo si cristallizza, e so esattamente ciò che sto facendo. A questo punto ti devo raccontare delle mie spade, ne faccio la collezione. Sul palco ne porto spesso una, la uso per creare effetti particolari, a volte simulo che bruci… Le spade provocano qualcosa di particolare, che si rifà ai misteriosi culti antichi e a quel genere di cose.

Quali sono i vostri progetti futuri, oltre al tour?

In questi giorni stiamo parlando delle date che spero saranno confermate presto. Torneremo sicuramente in Europa e in Italia per un tour. Non vedo l’ora!!! Mi è sempre piaciuto parecchio esibirmi nel Vostro paese, lo amo!

Quali sono le differenze fra Visions Of Eden e The Black Light Bacchanalia?

Quest’ultimo è una continuazione del disco precedente e amo pensare che se i Led Zeppelin dovessero debuttare oggi, scriverebbero un album così. Quantomeno è quello che io idealizzo.

C’è un brano che preferisci rispetto agli altri, al momento?

To Crow Them With Halos.

 

Hai in cantiere il tanto sospirato Dvd?

No, ne parlerò con Spv, anche per l’album dal vivo, diciamo “che li ho in canna” anche se non a breve. Si faranno entrambi, comunque, più avanti.

Come sono andate le date estive?

Bene il Metal Camp ma la migliore performance l’abbiamo avuta all’Headbanger Open Air, con i metalhead coinvolti totalmente dalla nostra musica dal primo minuto all’ultimo. Abbiamo anche suonato in Argentina, per la prima volta nella nsotra storia.

Ok David, siamo arrivati alla fine, a te la parola, cosa vorresti dire ai tuoi fans italiani?

Dico in italiano: “grazie mille!” per oltre 30 anni di amore, per l’amicizia meravigliosa, che è davvero stupefacente! Ogni volta che veniamo in Italia, è un viaggio incredibile! Di qualsiasi show e/o concerto italiano che abbiamo fatto ho solo dei ricordi molto positivi… Quindi, ci vediamo presto, on the road! Ciao-CIAOOO …

Grazie David per questa intervista! Restiamo in attesa di sapere le vostre date dal vivo…

Tarja Virmakari