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Cadaveric Crematorium (Dr.)

Di Daniele D'Adamo - 14 Giugno 2012 - 19:00
Cadaveric Crematorium (Dr.)

I bresciani Cadaveric Crematorium danno seguito a “Grindpeace”, mettendo alla luce un nuovo lavoro che ha il ‘movente’ del concept album. Radiazioni, zombi mutanti, massificazione, sono mantenuti in vita per esprimere il proprio dissenso verso un mondo globalizzato e uniformato. Abbiamo chiesto di più al leader Dr., che risponde alle domande di Truemetal.it. Buona lettura.
 

Ciao Dr. e grazie della disponibilità per l’intervista. Inizierei naturalmente chiedendovi di introdurci al nuovo disco: dai cambi di line-up all’evoluzione musicale della band rispetto a “Grindpeace”, in particolare illustrandoci il discorso del concept paradossale di ‘Zombies Mutanti’ che si legge nelle info.

Dopo la dipartita di P.jad (chitarra) e Parla (batteria) siamo rimasti in quattro, con Gerro dietro le pelli. Ci siamo incazzati un po’ di più e rispetto a “Grindpeace” i pezzi sono meno intricati e più diretti, avevamo bisogno di andare dritti al punto e far male. Come sempre non ci poniamo nessun limite, il disco è il risultato della nostra mutazione naturale. Mutazione che è presente anche nel concept, un miscuglio grottesco ed esilarante da splatter b-movie. Gli uomini non hanno più pensieri individuali, hanno annullato le loro menti e si sono massificati. Le più disparate privazioni, mancanze e lobotomizzazioni sono riassunte da una voce alla radio dall’unico network disponibile. Il Mondo intero può ascoltare solo questa emittente e qualsiasi messaggio trasmesso, per quanto superficiale, viene creduto. Tra tutti, quello di fare una scoreggia mondiale nello stesso momento e nella stessa direzione, verso Est. Stabilita l’ora e il giorno, tutti sono felici. Quando succede, il Pianeta, forse stanco di ospitare l’Ignoranza, reagisce in modo catastrofico alla spinta ricevuta dalle scoregge. L’asse terrestre si modifica e l’orbita subisce una flessione che porta il pianeta ad avvicinarsi al Sole con conseguenze estreme sull’Uomo. Mutazioni genetiche, bruciature, escrescenze, cambiamenti climatici e terremoti sono solo dei piccoli esempi. Risvegliati dall’abituale torpore, gli uomini reagiscono dividendosi in due fazioni: i Mutanti e i Protetti. I primi restano in superficie, subendo i lenti cambiamenti fisici dovuti all’aumentare delle radiazioni e sperando che il Pianeta torni alla normalità. I secondi abbandonano tutto e si rifugiano in bunker costruiti per proteggersi dal Sole, le cui radiazioni sono ormai diventate letali. Le poche risorse rimaste sono in superficie, perciò i Protetti devono uscire muovendo guerra ai Mutanti per soddisfare il proprio approvvigionamento e per proteggersi dalle radiazioni solari si ungono con il sangue dei Mutanti che offre loro la protezione necessaria. La Terza Guerra Mondiale ha inizio. Coprirsi con il sangue mutato porta però a un’altra trasformazione: i protetti subiscono un cambiamento a livello cellulare che li porta in breve tempo alla morte. Cadaveri che poco dopo il decesso si rialzano, cercano cibo, cercano carne e cervelli umani. Si crea un terzo esercito. Un esercito affamato, potente, combattivo, che cresce in continuazione, poiché gli uomini morsi da questi morti viventi diventano come loro e per i Mutanti e i Protetti diventa sempre più difficile difendersi. Il nostro protagonista è un mutante, atterrito da questa guerra senza senso e sfinito dalla cattiveria che questa alimenta. Decide di cercare la madre, che è una ricercatrice e vive tra i Protetti, per portare avanti con lei la ricerca della cura alle modifiche genetiche che stavano conducendo prima della divisione e della Terza Guerra Mondiale. Trovata la madre, insieme continuano gli studi senza sosta, ma per farlo lei ha dovuto accettare le trasformazioni causate dal sangue di suo figlio, che è costretta a usare per proteggersi dalle radiazioni. In poco tempo la madre muore e torna affamata. Il figlio non riesce ad abbandonarla o a ucciderla e decide di tenerla in casa, legata. Grazie all’aiuto e alle informazioni ricevute dalla madre, finalmente riesce a ultimare una cura, ma prima che riesca a distribuirla e a salvare così sia i mutanti sia i protetti, lei si libera e lo mangia. Che gran fregatura!

Ascoltando “One Of Them” si nota una varietà di generi e una tendenza verso sonorità più death che grind, e molti brani sono ‘introdotti’ da situazioni extra-musicali, intermezzi acustici e altro, contrassegnati dalle lettere dell’alfabeto greco. Puoi spiegarci l’idea e soprattutto il loro significato?

Come detto prima questo disco è uscito così. Il prossimo potrà benissimo essere più *-core, più grind, più slam, chi può dirlo? Siamo molto spontanei e non ci mettiamo nessun paletto. Negli intermezzi e nelle intro invece abbiamo cercato di ricreare l’atmosfera del concept, abbiamo speso un bel po’ di tempo a ricrearle. Le lettere greche sono un ulteriore collegamento al concept e rappresentano il nome delle radiazioni che raggiungono la terra dopo le scoregge. Una o due non sono radiazioni, troppi intermezzi e pochi nomi di radiazioni, ahahahah… grazie, sei l’unico che ci ha chiesto info su questa cosa! L’omega rappresenta, invece, la fine dell’uomo ‘vivo’.
 

 

Negli ultimi anni avete calcato palchi importanti in diverse parti del mondo aprendo show di Napalm Death, Suffocation, Necrophagist… quanto influisce l’essere ‘on the road’ nella vostra musica?

Se non suonassimo dal vivo non esisteremmo. Siamo un gruppo live e ci piace un sacco suonare, divertirci e far divertire.  L’energia durante gli show è sempre tanta e più la gente si scalda (soprattutto all’estero) più impazziamo e facciamo i dementi sul palco. Anche il CD ha un’impronta quasi live, infatti abbiamo scelto di suonare i pezzi dall’inizio alla fine senza incidere riff per riff, come la maggior parte delle registrazioni odierne, con suoni naturali e senza effetti alla voce. Siamo sempre alla ricerca di concerti e nuovi posti da sverginare.

In che modo vi rapportate con la composizione dei brani e quali sono le band che vi hanno ispirato dall’inizio della vostra carriera fino a oggi?

I brani nascono dalle idee singole dei membri confrontate e mescolate in sala prove. Ognuno poi pensa alle possibili migliorie e le volte successive viene ‘raffinata’ (per quanto possa essere raffinata una nostra canzone, ahahahah…). Le band che ci hanno ispirato sono sempre le stesse che ispirano tutti i metallari trentenni, solo che avendo dei gusti diversi per generi diversi (dai Pink Floyd ai Cliteater) alla fine si forma il ‘sound-Cadaveric’, che qualcuno riesce ad apprezzare, a distinguere e non ci accomuna con una qualsiasi band death/grind.

Avete in programma concerti e festival per promuovere il disco appena uscito? Magari possiamo annunciare qualche data in anteprima ai nostri lettori?

16/6 – Night Rider (Loreggia);
17/6 – MARUMORE FESTIVAL con i Sepultura (campo rugby Piacenza);
20/6 – è saltato il concerto con i Nasum a Rozzano.

Qual è il messaggio che intendete portare ai vostri seguaci e quali gli elementi alla base dei vostri testi.

I testi alla fine rispecchiano ciò che mi fa divertire (lo splatter, zombies, situazioni divertenti e demenziali) e ciò che mi fa incazzare (tanto sull’ignoranza umana ed essendo vegetariano da una vita tutto quello che riguarda lo sfruttamento animale e il perché cibarsi di poveri esseri che non hanno fatto nulla. Molto meglio una chiappa umana ai ferri che una bistecca di manzo).

Lascio a te salutare i lettori di Truemetal.it. Grazie. Ciao!

Un mega rutto, un paio di bestemmie e un grazie a tutti. Stay dead!

P.S.: Lascio i nostri contatti:
CADAVERIC CREMATORIUM Official Web Site: http://www.cadaveric.it/
CADAVERIC CREMATORIUM Official MySpace page: http://www.myspace.com/cadavericcrematorium
CADAVERIC CREMATORIUM Official FB page: http://www.facebook.com/cadavericcrematorium

Intervista a cura di Vittorio “VS” Sabelli