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Asgard (Reno, Dave e Mace)

Di Stefano Ricetti - 18 Ottobre 2011 - 15:30
Asgard (Reno, Dave e Mace)

Intervista ai ferraresi Asgard, freschi autori di The Seal Of Madness, debutto discografico all’insegna dello Speed Metal uscito sotto l’egida della My Graveyard Productions a maggio 2011. La parola a Reno (basso), Dave (chitarra)  e Mace (voce).

Buona lettura.

Steven Rich  
 

 

Descrivete la storia della band e le motivazioni che vi  hanno portato a creare un gruppo speed metal di stampo ortodosso.

(Reno): il nucleo originario degli Asgard nasce nel 2003, composto da Davide e Alberto Penoncini, entrambi provenienti da un ancora oscuro passato musicale, e il singer Federico Mazza. La line-up viene completata poi con il mio arrivo in formazione nell’estate del 2004, e vedeva alla batteria un ragazzo di nome Luca Marchini, il quale rimane nella band per più di un anno. Luca viene sostituito poi da Giacomo Bazzani, con cui registrammo il primo demo (a tratti scandaloso e random-recorded, anche se gli vogliamo bene) e iniziammo a fare i primi passi anche fuori dall’Emilia Romagna. Giacomo però decide di lasciare il gruppo, il quale si vede costretto a trovare un nuovo batterista, trovando il sudatissimo Rudy Mariani, una vera e propria macchina umana composta da tessuti organici e fibre di titanio. I primi pezzi registrati erano molto più ingenui (anche se alcuni, quando suoniamo nella nostra città, ci vengono ancora inspiegabilmente richiesti), anche se la prima nostra demo contiene la versione embrionale di “Disciples”, opener del nostro disco e “Fury of the Night”. Direi che quello che ci ha dato una direzione musicale è stato un processo assolutamente naturale e non forzato. Facciamo quello che ci viene fare e che ci piace fare, ed il risultato sono le tracce che compongono “The Seal of Madness”.

(Dave): La scelta dello speed metal è stato molto spontanea: siamo partiti con l’idea di suonare un heavy metal che fosse potente, veloce, vicino all’heavy metal classico ma che riflettesse la nostra personalità musicale. Abbiamo un modo di comporre molto spontaneo e vogliamo mettere in musica esattamente quello che ci passa per la testa: si parte da una o più idee individuali, ma che poi sviluppiamo tutti insieme, a contatto con gli strumenti, di modo che nei pezzi ci sia il contributo e l’impronta di tutti. Ci piace comporre così, in maniera diretta, senza arrivare con tonnellate di spartiti già scritti che gli altri membri della band devono soltanto imparare: il risultato di questa alchimia, nel nostro caso, è dannato speed metal!

Con tutti i nomi che c’erano in giro liberi perché la scelta è caduta proprio sul bellissimo ma inflazionato Asgard?

(Reno):Guarda, il nome della band ovviamente risale ai suoi albori. Anzi, addirittura prima, quando io ancora non ero entrato nel gruppo! All’epoca i fratelli Penoncini erano evidentemente in fissa con l’Edda di Snorri, e decisero, forse un po’ ingenuamente, di chiamare la band Asgard. Quando entrai a far parte del gruppo (a mia volta in fissa con l’Edda) il nome mi parve davvero ganzo, e anzi addirittura “raro” a causa del fatto che non era in inglese, come la maggior parte dei monicker. Mi è bastato poco tempo per capire che così non era, e per un periodo abbiamo pure seriamente pensato di cambiarlo, ma alla fine ci eravamo legati e l’abbiamo tenuto.

Che tipo di idea c’è alla base della copertina di The Seal Of Madness?

(Mace): La copertina è stata ideata e disegnata me e rappresenta un ipotetico quanto probabilissimo futuro del nostro pianeta, in cui l’umanità verrà trasformata in un esercito di lupi mannari metallari assetati di birra dall’influsso prodigioso del sigillo della pazzia. La violenta conversione ad una società basata sull’heavy metal sarà l’unico modo in cui la Terra potrà sopravvivere all’avidità e alla corruzione del genere umano che la stanno distruggendo, dando vita ad una nuova epoca di pace e fratellanza, denominata l’età dell’Acciaio. Pur essendo convinto di aver svolto un lavoro dignitoso, l’opinione pubblica ritiene che la copertina faccia sostanzialmente schifo, per cui ogni giorno faccio i conti con recensioni schifate, minacce di ogni tipo, gavettoni di merda, ecc… chiaramente questo mi farà disegnare una copertina ancora più oscena per il prossimo cd!

 

Nella foto: Reno al microfono

 

Come è nato il contatto con la My Graveyard Productions?

(Mace): Incipit doveroso: Giuliano Mazzardi è il salvatore dell’heavy metal classico in Italia. Senza il suo avvento l’intera umanità sarebbe ancora ferma allo stadio anfibio e i continenti non si sarebbero mai separati. Detto questo, il nostro contatto è nato in maniera estremamente genuina, abbiamo conosciuto Giuliano frequentando i vari happenings, ai quali anche lui partecipava o da lui organizzati (il compianto Play It Loud su tutti) molestandolo puntualmente le nostre acerbe demo e da subito si è dimostrato interessato alla nostra proposta. Probabilmente per sfinimento ha deciso di metterci sotto contratto.

Come vi trovate con lui?

(Mace): Decisamente bene! Ci ha dimostrato in più di un’occasione la sua totale devozione alla nostra causa, supportandoci nella promozione del disco, nella ricerca di date e ultimamente anche nell’organizzazione del festival metal di Ferrara, il Maelstrom Metal Fest… sinceramente, non avremmo potuto desiderare di meglio!

(Dave):Ci siamo trovati molto a nostro agio perché ci ha lasciato totale libertà sia per quanto riguarda la produzione del disco, sia per quanto riguarda l’aspetto compositivo, inoltre il fatto che organizzi diversi concerti ci sta permettendo di promuoverci in maniera soddisfacente e toglierci diverse soddisfazioni in sede live.

 

Nella foto: Mace, voce degli Asgard


Quattro nomi per aggiungerci un fiume di pensieri da parte Vostra:

AGENT STEEL –  mi dispiace, mai sentiti nominare… ah,ah,ah!

EXCITER – l’associazione mondiale degli ortopedici li ha recentemente ringraziati per tutte le ossa rotte che gli hanno procurato negli anni.

OVERKILL – una band pazzesca, a tratti davvero geniale, che ha avuto un’importanza storica e qualitativa spesso non ricordata.

ALLTHENIKO – sono gli Exciter italiani,spaccano il culo! Piccolo aneddoto: ricordo che mi diede un’immensa soddisfazione (e un certo sgomento) vedere il batterista dei Dari (!!!) vestire la maglia degli Alltheniko in un’intervista su MTV.


Siete una band che va a vedere anche i concerti degli altri colleghi oppure no?

(Mace) Sfortunatamente i nostri colleghi hanno il difetto di essere tutti dei grandissimi personaggi e quando suonano tirano giù anche i muri, per cui, anche se vorremmo con tutto il cuore restarcene a casa a fare le parole crociate crittografate, di solito andiamo ai concerti!

Fate caso al Vostro look o vestirvi da metalhead è una cosa, per voi, “naturale”?

(Mace) Personalmente al di là di qualche maglia di festival, o del giubbotto di toppe ai concerti, non mi vedrete mai con un look più “metallaro”. Sono dell’idea che chi ama davvero l’heavy metal e lo porta dentro al proprio cuore non abbia bisogno di altri orpelli per dimostrarlo!

(Reno): Da parte mia posso dire che, salvo qualche eccezione un po’ studiata per lo stage, mi vesto sempre in maniera identica. Non è per interpretare un ruolo o cosa: è semplicemente che dai tempi dell’asilo ho sempre preferito indossare jeans, scarpe da ginnastica e maglietta. Se poi si considera che sono un fetish degli anni ’80 viene da sé che i jeans sono stretti e il pube è in evidenza.

(Dave) È abbastanza naturale: chiodo e magliette delle band sono il mio vestiario usuale, anche se in sede live, qualche ritocchino in più a fini scenici è dovuto

Quali sono le band italiane che stimate di più?

(Mace): Indubbiamente i grandi eroi che hanno segnato la storia del metal italiano, su tutti Strana Officina, Death SS, Crying Steel, Sabotage, Vanexa, Dark Quarterer, Vanadium, Domine… (e assolutamente anche Elio e le Storie Tese e gli 883, eroi d’infanzia!). Poi tutti i nostri splendidi colleghi contemporanei, dalla scena ferrarese ovviamente Game Over e Voodoo Highway, e poi Stonewall, Axevyper, Walpurgis Night, Alltheniko, Anguish Force, National Suicide, Etrusgrave, Prodigal Sons, Neurasthenia, Reinforced Concrete…

(Reno): Io adoro davvero tantissime band italiane. A quelle elencate qui sopra aggiungo Bulldozer, Nuclear Symphony, Warmonger, Sacrificator, Sign of the Jackal, Astaroth, Museo Rosenbach e diverse formazioni prog anni settanta, Negazione, Necrodeath, Violence Spread e molti altri…

(Dave): Premesso che essere una band che suona heavy metal in Italia è già di per sé meritevole di rispetto, personalmente prediligo Holy Martyr, Sabotage, Strana Officina, Domine, Rosae Crucis, Rhapsody of Fire, Axevyper, Stonewall, National Suicide, Neurasthenia, Game Over e Walpurgis Night.

Elencatemi le Vostre influenze musicali.  

(Mace): tutto, ma proprio tutto tutto! Tutto l’heavy metal classico ,epic/thrash/hard rock/AOR/classic rock….
Il mio gruppo preferito sono i Pink Floyd e adoro Lady Gaga! (e con questo outing perderò la poca stima che la gente ancora aveva di me!)

(Reno): Chiaramente Heavy Metal e Thrash Metal anni ottanta sopra ogni altra. Poi ascolto anche diverso hard rock settantiano, punk/hardcore, e come dicevo prima mi piacciono diverse band di progressive italiano.

(Dave): Manowar, Agent Steel, Jag Panzer, Sacred Steel, Running Wild, Manilla Road, Rhapsody of Fire, Grave Digger, Megadeth, Metal Church, Strana Officina, Holy Martyr, Virgin Steele, Hammerfall, Paul Gilbert, Joe Satriani, ma ho anche influenze non prettamente metalliche come i Litfiba del tempo che fu, Allman Brothers Band, Jeff Beck, Joe Bonamassa, Zz Top, Bach, Beethoven, Vivaldi, Dvorak…poi il fatto che tali influenze si notino nel mio modo di suonare è tutto un altro discorso…

Come definireste la situazione heavy metal a Ferrara e dintorni oggi? Locali, band, supporto, numero di metallari…  

(Reno): Guarda, la scena ferrarese è sempre stata molto singolare. Ricordo che una decina di anni fa, quando iniziavo a muovere i primi passi nel mondo dell’heavy metal, ragazzi della mia età che condividevano la mia stessa passione musicale non c’erano. Fortunatamente frequentavo sovente un gruppetto di ragazzi più grandi (uno dei quali incontrato per caso proprio nella sezione dischi Heavy Metal di un ipermercato, e che tutt’ora è un mio grandissimo amico) che mi masterizzava o prestava CD. Durante i primi concerti degli Asgard, nel 2004, il pubblico era pressoché assente.
Poi, col passare del tempo, ho notato un sempre crescente interesse per la musica Heavy Metal, che è esploso negli ultimi anni. Ora ci sono davvero tantissimi ragazzi interessati a questa musica, e una quantità sorprendente di gruppi musicali che si ritrovano in sala prove e (chi con ambizioni più alte, chi semplicemente per divertirsi) suonano intere giornate – e qualcuno davvero con buoni esiti! -.

Un fenomeno particolare è che molti ragazzi sono trascinati non dalle grandi e “irraggiungibili” band, ma proprio dai gruppi locali che si stanno facendo strada. Non è raro quindi sentire gruppi appena formati entrare in sala e suonare cover di altre band ferraresi. Ulteriore prova del fatto che nella nostra città un pubblico esiste è data dalla grande affluenza di persone accorse alle tre edizioni del Maelstrom Metal Fest, che, se il primo anno non aveva particolari velleità e a fronte del poco pubblico che ci si aspettava ha contato diverse centinaia di presenti, con questa terza edizione che vedeva ospiti band come Sabotage, Vanexa, Crying Steel e National Suicide le persone accorse sono diventate quasi tremila (durante la tre giorni). In conclusione, posso dire che mi ritengo felice della mia Ferrara.

(Dave): L’Heavy Metal a Ferrara è in crescita: rispetto a una decina di anni fa quando la gente impegnata in attività musicali era per la maggior parte interessata a grunge, indie e generalmente musica alternativoide, oggi vedo invece che la musica metal ha un seguito sempre maggiore, anche tra il pubblico più giovane. Locali grossi a Ferrara che si dedichino al metal purtroppo non ce ne sono… le discoteche e i locali dove fanno piano bar invece, ahimè, abbondano.
Rappresenta  una felice eccezione il Maesltrom Metal Fest!!

Secondo voi c’è un futuro per lo speed metal in Italia? E nel mondo?  

(Reno): In un certo senso, chiedersi se c’è un futuro per lo speed metal è chiedersi se esiste un futuro per l’heavy metal tutto. Io credo e voglio sperare di sì. Ultimamente mi pare di vedere voglia di fare, di organizzarsi, di andare a supportare band o festival, che mi pareva scomparsa nei precedenti anni. Vedo un underground composto per la maggior parte da persone sincere, con una passione viva e vera per l’Heavy Metal, che mi fa ben sperare per il futuro del nostro genere nel nostro paese.

(Mace) il problema credo sia sempre il solito trito e ritrito: il potenziale c’è, la gente c’è, l’interesse c’è… ma quando si fanno i concerti spesso e volentieri sono sempre i soliti 4 gatti che vengono a vedere (a parte rare eccezioni). Un grande mistero dell’umanità!

(Dave): Per quanto riguarda l’Italia sì…ma sempre in ambito underground o comunque nella cerchia degli appassionati, anche perché il grande pubblico sembra invece attratto da proposte musicali, spesso usa e getta, alquanto discutibili.
Per quanto riguarda invece la situazione mondiale mi pare invece che il genere goda di una visibilità un po’ maggiore.

 

Avete suonato di spalla a gente di un certo calibro, finora: Grim Reaper, Raven, Vicious Rumors, Exxplorer, Flotsam & Jetsam, Praying Mantis, Sabotage, Vanexa e Pino Scotto e tanti altri. Aneddoti?

(Mace) In verità non abbiamo grossi aneddoti da raccontare… di solito in una serata ci sono ben pochi momenti per poter scambiare 4 chiacchiere con questi mostri sacri, e quando succede la conversazione si risolve spesso con un: “è un onore aprire per voi, VI AMO, facciamo una foto insieme!”, tanta è l’emozione! Ma sicuramente parlare di politica con Pino Scotto e il suo Jack Daniel’s alle 4 di pome è stata senza dubbio l’esperienza più allucinante di tutte!

Avete rapporti con altri gruppi della vostra zona?

(Reno): sì, con tantissimi. Tralasciando il fatto che il nostro batterista Rudy è anche nella line-up dei Neurasthenia, siamo in ottimi rapporti con numerosissimi gruppi di tutta Italia. Inoltre la mia attività con i Game Over mi ha permesso (e mi permette) di suonare con tantissime band thrash metal, con le quali diverse volte si rimane in contatto o comunque ci si vede in giro a concerti o a eventi vari!

(Dave): Certamente! Conosciamo da anni i membri di Black Wings, Voodoo Highway, Game Over, coi quali condividiamo il bassista Reno, Demolition Saint e molti altri.
    
Mace, pensi di poterti ancor migliorare come cantante? Fai già qualcosa in questo senso?

Assolutamente si, migliorarsi è fondamentale e cerchi di studiare e allenarmi sempre, non mi considero neanche lontanamente arrivato come cantante! Mi mancano ancora i miliardi, gli eccessi e qualche ricovero per alcolismo…
Inoltre mi è capitato più volte di fare acuti troppo tirati, tanto da rischiare di svenire sul palco perché non mi arrivava sangue al cervello… la tecnica è l’unica cosa che può assicurarmi qualche altro anno di vita!

Come sta andando The Seal Of Madness?

(Reno): Per ora sta andando decisamente bene! Le copie del disco sono richieste da diverse parti d’Europa e anche fuori, online i pezzi stanno raggiungendo un buon livello di visite e i ragazzi sembrano apprezzare il disco! Siamo davvero felici dei risultati che stiamo ottenendo!

(Mace): Contiamo entro fine anno di terminare la prima tiratura dell’album, il che sarebbe un traguardo eccezionale, unitamente alle recensioni incredibili che ci stanno arrivando da tutto il mondo!

Avete ricevuto recensioni anche dall’estero?

(Mace): Finora abbiamo ricevuto ottime recensione da Spagna, Polonia, Austria, Giappone, Francia, America e questo è un ottimo segno! Inoltre abbiamo recentemente partecipato al prestigioso e super integralista Swordbrothers Festival in Germania e a fine ottobre saremo in Grecia di spalla ai leggendari Crimson Glory. Come inizio non ci lamentiamo!

Cosa cambiereste, a posteriori, nel disco?

(Reno): Guarda, non per sboronaggine o cosa, ma sinceramente non cambierei niente. Non voglio certo dire che Seal of Madness sia un disco perfetto, ma sono talmente affezionato ai pezzi e al disco, che così va più che bene! Inoltre la produzione di quel mago di Mularoni gli dona anche un’ottima produzione, quindi sono davvero soddisfatto al cento per cento. Forse l’unica cosa che cambierei, in realtà, sono tutti gli altri membri del gruppo: davvero delle persone sgradevoli, pericolose e di malaffare.

(Mace): Assolutamente nulla. Non avrei mai sperato che il nostro disco di debutto sarebbe potuto essere una tale bomba, e il merito è in gran parte di Mularoni che è riuscito a tirare fuori tutto il nostro potenziale. Magari nel prossimo album presteremo un po’ più attenzione all’aspetto esteriore, di cover e booklet…ma per l’esordio va benissimo così!

(Dave): Nulla. È stato l’esordio migliore che potessi desiderare

Quali sono, secondo voi, i pezzi meglio riusciti e quelli meno riusciti di The Seal Of Madness?  

(Mace): I pezzi sono stati composti durante i 7 anni di vita della band, per cui li amiamo tutti come fossero nostri pargoli. Tuttavia non nascondo che siamo tutti rapiti dall’arroganza di “The Age of Steel”, adoriamo quel pezzo, sia da suonare che da ascoltare!

(Dave) È difficile da dire: sono soddisfatto di ogni pezzo presente su quel disco, anche perché sono piuttosto diversi tra loro: le mie preferite sono Age of Steel, Hellbreaker, Army of Darkness, e Seal of Madness.

Cosa vi aspettate post-Seal?

(Reno) Sicuramente una caterva di concerti, un tour mondiale, un sacco di prostitute –con annessa qualche malattia venerea come la gonorrea-, una villa in Sudamerica e, soprattutto, un secondo disco, che speriamo non tardi ad arrivare!

(Dave) Di continuare la nostra attività live, che in questo periodo si è intensificata parecchio, e di preparare il materiale per il successore di Seal of Madness: abbiamo già varie idee in cantiere.

(Mace): Io vorrei suonare a Las Vegas, dopodiché potrei anche ritirarmi.

Cosa pensate delle fanzine e delle riviste HM italiane?

(Reno): Per quanto riguarda le fanzine, ne leggo abbastanza e sono davvero felice che questo mondo sia ancora in piedi. Provo piacere erotico nel vedere ancora giornaletti stampati in bianco e nero in ultra economia, contenenti recensioni di dischi e demo proveniente dalla penisola e non. Poi seguo quando posso le webzine, e alcune le trovo davvero ben curate. Purtroppo però non sono più solito comprare tanti giornali. Di alcuni non me ne perderei nemmeno una copia, mentre altri mi hanno talmente deluso che solo a sentirne il nome mi viene da ridere.

(Dave): Sono fondamentali. Come accennavo prima, l’heavy metal in Italia non è molto considerato dal grande pubblico, e i mass media ne accennano raramente, e spesso in maniera denigratoria. L’heavy metal qua da noi sopravvive solo grazie alle numerose e ottime band che il nostro paese sforna costantemente, ma soprattutto grazie ai fan e agli appassionati di questo meraviglioso genere. Le fanzine e le riviste HM svolgono l’importante funzione di avvicinare i fan, tenerli aggiornati su band vecchie e nuove, e ovviamente danno la possibilità a moltissimi gruppi di potersi presentare al pubblico

Siete soddisfatti, finora, di come sono andate in generale le cose per gli Asgard o c’è qualche rimpianto?

(Reno): Io mi ritengo soddisfattissimo di tutto. Il disco è arrivato al momento giusto, ci stiamo divertendo un sacco e per ora i riscontri che riceviamo sono positivi.

(Dave): Sì siamo molto contenti. Nessun rimpianto.

Progetti e concerti futuri?

(Mace): Il prossimo concerto che abbiamo in programma è domenica 23 Ottobre ed è qualcosa di incredibile (e un sogno per tutti noi), in quanto siamo stati chiamati ad aprire per i leggendari Crimson Glory ad Atene in occasione dell’Up the Hammers Special Edition. Colgo l’occasione per spiegare l’annullamento del nostro show al Made In Hell Festival di Livorno del giorno prima: ci hanno spostato il volo per la Grecia che dovevamo prendere inizialmente e ci sono saltati tutti i programmi…. siamo molto dispiaciuti ma non potevamo fare altrimenti. Cercheremo di recuperare una data in Toscana il prima possibile! Tornando agli impegni futuri, dopo la Grecia suoneremo 2 volte a Ferrara: il 28 Ottobre con i Demolition Saint e il 18 Novembre con gli Ophiura.Il 2012 invece si aprirà con un clamoroso concerto che ci permetterà di tornare in Germania, a Wurzburg, per aprire il Metal Assault Festival in cui si esibiranno Sanctuary, Heir Apparent, Hirax, e tante altre band incredibili, e la settimana dopo saremo ad Imperia il 21 Gennaio all’Arci Guernica!!
 

 

Il manifesto dell’Up The Hammers di Atene

 

Nella Vostra biografia avete scritto di voler fecondare donne di qualsiasi nazionalità. A che punto siete?  

(Reno): Grazie alle recenti trasferte e ad alcuni aneddoti che se raccontassi in questa sede rischierei l’evirazione, posso con fierezza sostenere che gli esiti della nostra missione, inizialmente incerti, si stanno evolvendo positivamente.
Posso promettere che entro il 2012 la nostra stirpe popolerà ogni superficie terrestre e marina (per questo ci stiamo impegnando ad avere rapporti sessuali anche con pesce gatti e siluri, approfittando della vicinanza con il fiume Po).

(Dave): Il progetto è in lenta ma costante evoluzione. Il mosaico sta finalmente prendendo forma…

(Mace): stiamo caldamente sostenendo il riconoscimento della Palestina e della Padania come Stati perché non siamo mai sazi!

Chiudete a piacere, grazie.

(Dave):Un grazie, a te, e ai nostri supporters vecchi e nuovi: grazie di tutto! Ciaommmmmmmm

(Mace): Grazie mille Steven e Truemetal per la stupenda intervista che ci avete concesso! Grazie di cuore a tutti i nostri fans e a coloro che leggeranno questa intervista per intero (siete dei folli!).
HEAVY METAL LIVES FOREVER!!

Stefano “Steven Rich” Ricetti