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Clairvoyants (tutta la band)

Di Stefano Ricetti - 17 Aprile 2012 - 11:20
Clairvoyants (tutta la band)

Intervista ai Clairvoyants nelle persone dei musicisti Gabriele Bernasconi, Luca Princiotta, Paolo Turcatti e del manager della band Fulvio Trinca Colonel.

Buona lettura.

Steven Rich   

 

Spiegate le differenze e i diversi presupposti fra il vostro album Word To The Wise del 2009 e l’ultimo The Shape Of Things To Come.

Gab: Direi che “The Shape of Things to Come” è la naturale evoluzione di “Word to the Wise”. Il nostro primo album era più marcatamente di stampo heavy metal classico, mentre nel secondo ci siamo concessi qualche avventura nel campo dell’hard ‘n’heavy pur rimanendo fedeli al nostro stile. Per “The Shape…” abbiamo cercato di curare maggiormente tutti gli aspetti, dalla composizione all’arrangiamento, dalla produzione audio alla realizzazione dell’artwork; devo dire che siamo pienamente soddisfatti del lavoro che abbiamo realizzato!

 

 

Cosa potete raccontare riguardo la scelta della copertina?

Gab: Abbiamo cercato un disegnatore che fosse immediatamente riconoscibile per lo stile, e che fosse in grado di concretizzare in un’immagine le idee che avevamo. Dopo una ricerca piuttosto lunga abbiamo trovato Eliran Kantor, a mio parere tra i migliori cover artist attivi al momento, che ha soddisfatto appieno tutte le nostre aspettative. L’immagine rappresenta il chiaroveggente che, dopo aver affrontato e superato indicibili difficoltà, trova ancora la forza di indicare all’ascoltatore l’unico fiore che spunta tra le macerie.

Avete avuto l’opportunità di suonare su dei palchi prestigiosi, negli ultimi anni, raccontate aneddoti e sensazioni riguardo le esperienze che più vi hanno entusiasmato.

Luca: In dieci anni di gavetta ne abbiamo vissute di situazioni gratificanti. Sicuramente le serate organizzate con ospiti internazionali sono sempre state adrenaliniche ed emozionanti! Grandi personaggi come André Matos o Doro Pesch hanno cantato con noi classici dei Maiden. Con i mitici Virgin Steele abbiamo condiviso dei concerti che per noi sono stati importantissimi: mi riferisco a due show in particolare dove abbiamo aperto il loro set acustico suonando interamente una scaletta di nostre canzoni e non di cover. E’ stato un punto di svolta per noi. E’ stato proprio in quelle circostanze che abbiamo capito che potevamo funzionare anche come band original. Ora aspettiamo con ansia il palco del Gods Of Metal. Apriremo la giornata del 21 giugno! Non vediamo l’ora!!!

Che rapporto avete con le altre band italiane che propongono cover degli Iron Maiden? Quali quelle meritevoli, secondo voi?

Gab: Abbiamo sempre cercato di mantenere il massimo rispetto della professionalità altrui, quindi non mi pare il caso di indicare le band più o meno meritevoli. Ognuno è libero di farsi il proprio parere, e il nostro di certo non è migliore né peggiore di qualsiasi altro. Inoltre, pur continuando a suonare saltuariamente anche come tributo, in questi mesi la nostra attività è concentrata principalmente sui nostri brani originali, e non ci stiamo interessando dell’attività degli altri tributi.

 

Gabriele Bernasconi

 

Cosa ne pensate del libro Iron Maiden dalla A alla Z uscito per Tsunami Edizioni e curato da Cristiano Canali e Marco Gamba?

Luca: Mi è stato consegnato a mano direttamente dai due autori. Non l’ho ancora letto però da una prima veloce sfogliata ho subito notato la cura dei dettagli, la ricerca di aneddoti, la passione con la quale è stato fatto il lavoro. Penso sia un libro assolutamente da avere. Si trovano dei particolari che non esistono nelle biografie ufficiali. Ottimo anche il lavoro della Tsunami Edizioni, sempre molto curato.

Rimanendo in tema Vergine di Ferro, quali le migliori Loro dieci canzoni delle storia secondo voi?

Gab: Indicarne dieci è dura! Inizio con le mie prime tre: Hallowed Be Thy Name, Revelations e Wasted Years. Potrei anche includerti l’intero album “Seventh Son of a Seventh Son”, ma così è troppo facile!

Paolo:  In ordine assolutamente casuale metterei alcuni brani lunghi e articolati come Sign of the cross, To tame a land, Hallowed be thy name & Blood brothers, altri più storici come Wasted Years, The number of the beast, Killers e The clairvoyant…..aiuto, sono già a otto e mi vengono in mente ancora troppi titoli!

 

Luca Princiotta

 

Da parte Vostra quali sono i pezzi degli Iron Maiden più difficili da eseguire dal vivo?

Paolo: Brani come Seventh son of a seventh son e Rime of the ancient mariner sono tra I più difficili da riproporre in sede live, sia a causa delle strutture più complesse rispetto a tanti altri brani, sia per degli arrangiamenti poco usuali quali tastiere e parti narrate.

Nascete come cover band degli Irons. Spiegate perché vi siete fatti coinvolgere così tanto dalla musica del gruppo di Steve Harris e non, ad esempio, da quella di Judas Priest, Saxon, Motorhead. A proposito di questi tre, vostri pensieri e parole a riguardo di ognuno.

Gab: Domanda difficile! Non è semplice spiegare perché la musica di una band mi colpisce più di un’altra, perché è un insieme di moltissimi fattori. Trovo che nella musica degli Iron Maiden ci sia tutto quello che desidero sentire da un gruppo heavy metal: carica, passione, perizia tecnica, spontaneità, profondità… E penso siano proprio queste caratteristiche che li hanno resi degli idoli non solo per noi, ma per l’intero mondo dell’heavy metal! Delle altre tre band che citi apprezzo molto i Motorhead per la loro arroganza rock, e i Judas Priest degli albori. Dei Saxon invece mi piacciono alcune canzoni, ma in generale non sono un gruppo che ascolto molto spesso.

Raccontate tutto riguardo la presentazione effettuata da Bruce Dickinson in persona di Word To The Wise durante la trasmissione radio Friday Rock Show presso la BBC inglese. (presupposti, come è potuto accadere, aneddoti, etc etc)

Fulvio: E’ stata una graditissima sorpresa nata grazie al nostro ufficio stampa inglese. Il CD, assieme a diversi altri titoli, è stato recapitato a Bruce Dickinson il quale, con nostra grande sorpresa e soddisfazione, lo ha passato durante il suo show radiofonico. Il brano scelto è stato il singolo, “Journey Through The Stars” e ricordo che quando Bruce lo ha messo ha esclamato qualcosa del tipo “Hey, ma cosa sta succedendo!? E’ l’Italia la nuova Scandinavia???”. Inutile dire che la cosa ci ha fatto moltissimo piacere!

Avete suonato con l’ex Iron Maiden Dennis Stratton. Che impressione vi ha fatto? C’è del rammarico in lui riguardo le decisioni del passato? Cosa pensate di quelli come lui che si rifanno continuamente al tempo che fu?

Luca: Quando per la prima volta abbiamo incontrato Dennis ci è sembrato subito di capire che eravamo davanti ad una persona divertente e solare. Quando parla del suo passato lo fa con molta umiltà e senza rammarico. Ha una carriera musicale importante e quando ci racconta del suo periodo con gli Iron Maiden ha sempre un sorriso sulle labbra e ne parla sempre positivamente. E’ ovvio che ancora oggi gli vengano proposte serate dedicate la repertorio della vergine di ferro però non dimentichiamoci che è stato un chitarrista di successo anche con i Praying Mantis e ha portato la sua musica in giro per il mondo.

A livello di HM italiano ci sono delle band che vi hanno ispirato?

Gab:  Forse “ispirato” è una parola un po’ grossa, perché la nostra ispirazione arriva principalmente da band estere. Personalmente sono molto contento di aver collaborato in numerose occasioni con i romagnoli Trick or Treat, autori di un divertente power metal melodico, con i quali abbiamo condiviso il tour promozionale di “The Shape of Things to Come”; sicuramente meritano tutto il successo che stanno ottenendo in questi anni!

 

Paolo Turcatti

 

Cosa rispondete alle malelingue che considerano i Clairvoyants una band immanicata?

Gab: Rispondo citando una canzone del nostro primo album, e invito tutti quelli che ci considerano “immanicati” ad andare a leggersi il testo: “Step Aside”. Sul lungo termine saranno i fatti a parlare.

Paolo:  Gli chiederei di articolare il concetto, per smontare passo per passo ogni loro convinzione!

Fulvio: Steven, io e te abbiamo origini dalla stessa bellissima terra, perciò con grande schiettezza direi un più semplice e diretto “Toglietevi un po’ di paglia dal culo e iniziate a fare qualcosa di serio, amen.”

Prossimi appuntamenti live?

Tra aprile e l’inizio di maggio saremo impegnati nella parte conclusiva del tour di supporto al nostro album.  Giovedì 21 giugno apriremo in assoluto l’edizione 2012 del Gods of Metal di Rho (MI);  invitiamo tutti i nostri fan a presentarsi all’apertura dei cancelli…..vi vogliamo tutti in transenna!!! Nel frattempo riprenderemo anche l’attività in veste di tribute band in tanti palchi estivi del nord Italia, sfruttando l’occasione anche per suonare qualche nostro brano e far arrivare la nostra musica a più persone possibili!!!

Spazio a disposizione per chiudere l’intervista, grazie.

Luca: Grazie per il tempo dedicato alla lettura di questa intervista! Ci vediamo on the road!

Paolo:  Un saluto a tutto lo staff e ai lettori di Truemetal! Venite a trovarci su www.clairvoyants.it o su www.facebook.com/clairvoyants e non dimenticate di supportare, in qualsiasi modo, le band nostrane che ritenete meritevoli!

 


Stefano “Steven Rich” Ricetti