Live Report: Therion a Trezzo sull’Adda

Di Damiano Fiamin - 24 Ottobre 2012 - 15:00
Live Report: Therion a Trezzo sull’Adda

Therion Flowers Of Evil Tour Europe

A due anni di distanza dall’ultimo tour, i Therion ritornano in Italia per festeggiare con i loro fans il venticinquesimo anno di attività, location scelta per l’evento il Live di Trezzo sull’Adda. A capitanarli il sempre geniale, come più volte dimostrato, e coraggioso, visto che la pubblicazione dell’ultimo album “Les Fleurs du Mal” ricade in toto sulle sue spalle, Christofer Johnsson.
Due cose colpiscono subito l’attenzione: la scarsa presenza iniziale di pubblico e la presenza al banco del merchandising dello stesso Johnsson, disponibilissimo nel firmare autografi, fare foto e conversare allegramente con tutti.
Ore 19:30, le luci si spengono e al primo dei due gruppi di supporto tocca dare fuoco alle polveri.

Report a cura di Luca Cardani
Foto a cura di Lorenzo Perego

Antalgia
Aprire un concerto non è mai facile, lo è ancora meno se devi suonare davanti a trenta persone, ma questi giovani ragazzi spagnoli ci mettono tutta la loro buona volontà. A volte, purtroppo, neanche questa può bastare. Il loro power/prog risulta assolutamente piatto e carente nelle sonorità, così come nella struttura dei brani: introduzione strumentale –  cantato – assolo tecnico di chitarra – cantato. La voce della cantante, inoltre, per quanto i problemi di volume del microfono non aiutino, per quanto armoniosa, rimane priva di personalità. Ammirevoli per il tentativo di fare breccia sui pochi presenti, ma anche la tenuta del palco andrebbe rivista, troppo poche un paio di giravolte e le corna al cielo alla fine di ogni brano. In definitiva sei brani, per una durata di circa mezz’ora, che di certo non hanno lasciato segni.

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Elyose
Stasera le donne la fanno da padrone sul palco, visto che anche i francesi Elyose annoverano tra le loro fila una cantante al microfono, che sa come colpire visivamente, oltre che a possedere una certa impostazione lirica nel cantato. Il loro metal risulta un misto tra i primi Nightwish, senza averne la stessa carica, e i Within Temptation, con l’aggiunta di inserimenti elettronici per creare atmosfere più ricercate da intrecciare a testi rigorosamente in francese. Le movenze e i balletti della cantate riportano, invece, allo stile più personale di Sharon den Adel. Una nota di attenzione merita la mise del bassista, che con la sua giacca da pirata e gli occhiali da sole tondeggianti, sembra essere uscito direttamente dagli anni ottanta. Nonostante la platea sia decisamente più ampia, e l’incitamento della cantante sia continuo, solo pochi riescono a farsi prendere dallo spettacolo, che differisce dal precedente solo per l’esecuzione vocale e nulla più.

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Therion
Ore 21:00, è ora che la festa per i venticinque anni di attività abbia inizio!
E non poteva esserci inizio migliore, con una strepitosa Lori Lewis che intona “O Fortuna” a pieni polmoni, sostenuta dal tenore Thomas Vikstrom e dall’altra cantante Linnea Vikstrom, figlia del medesimo. L’intro è più che sufficiente per scaldare il pubblico, che a questo punto è intorno alle 150 unità. Il brano successivo “Poupée de Cire, Poupée de Son”, è estratto dall’ultimo lavoro “Les Fleurs Du Mal” (disco liberamente ispirato all’opera di Baudelaire, cantato interamente in francese, e prodotto personalmente dallo stesso Johnsonn, senza alcun ausilio da parte della Nuclear Blast). Purtroppo i bassi volumi iniziali delle chitarre dello stesso Johnsonn e di Christian Vidal, non contribuiscono in pieno al muro sonoro che si dovrebbe abbattere sui presenti. Si rimane così sovrastati da una sezione ritmica e vocale al limite della perfezione, andando, però, a inficiare leggermente sull’esecuzione di brani come “Via Nocturna” e “The Flight of the Lord of Flies”. Sarà un puro caso, oppure solo un’interpretazione cabalistica, ma con “Abraxas”, settimo brano in scaletta, le cose decisamente cambiano e finalmente anche le chitarre si fanno sentire. L’interpretazione di Vikstrom e figlia sono superbe su “Vanaheim”, che precede un momento di pura emozione: quando la versione acustica di “Lemuria”riempie il locale con le sue magiche note, meritando giustamente al termine una miriade di applausi per tutti gli otto componenti della band. Emozioni che, subito dopo “Gothic Kabbalah”, ritornano forti con un altro brano immortale della band. Si tratta di “Siren of the Woods”, impreziosita dall’interpretazione del duo Lewis/Vikstrom e dai giochi di luce offerti dall’illuminazione del palco, dieci minuti veramente indimenticabili. Da qui in poi è un susseguirsi di grandi classici, da “Land of Canaan” a “Wine of Aluqah”, dove il coinvolgimento del pubblico ha raggiunto il suo massimo livello, fino a “The Rise of Sodom and Gomorrah”, dalla rocciosa coralità. La melodia di “Un Fleur Dans Le Coeur” e “Son Of The Staves Of Time”, che fa sentire un pò la mancanza di Mats Leven, chiudono questa prima parte, durata ben due ore senza battere ciglio.
Ed è tempo di encore, aperto dalla sinfonica “The Wondrous World of Punt”, seguita dalle sonorità nettamente più metal di “The Blood of Kingu”. Usciti e rientrati in scena per la seconda volta, assistiamo a un breve interludio di Johnsonn su come sia riuscito a pubblicare il nuovo album. A chiudere il tutto tocca a “To Mega Therion”, altro estratto di quel capolavoro senza tempo che rimane “Theli”, attesa come degno suggello finale di una serata veramente magica e indimenticabile per tutti i presenti.

Setlist
O Fortuna
Poupée de Cire, Poupée de Son
Son of the Sun
Via Nocturna
The Flight of the Lord of Flies
J’al le Mal de Toi
Abraxas
Vanaheim
Lemuria (acoustic)
Gothic Kabbalah
The Siren of the Woods
Ginnungagap
Land of Canaan
Wine of Aluqah
The Rise of Sodom and Gomorrah
The Khlysti Evangelist
Une Fleur Dans le Coeur
Sons of the Staves of Time
Encore 1:
The Wondrous World of Punt
The Blood of Kingu
Encore 2:
To Mega Therion

 

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