Vario

A Perfect Day (Roberto Tiranti)

Di Vittorio Cafiero - 7 Dicembre 2012 - 0:41
A Perfect Day (Roberto Tiranti)

Gli A Perfect Day sono la nuovissima band di Roberto Tiranti (voce), Andrea Cantarelli (chitarra) ed Alessandro Bissa (batteria), già noti al pubblico grazie ai loro numerosi progetti (Labyrinth e Vision Divine prima di tutto). Questa volta, però, non si parla di power/progressive metal, bensì di hard rock melodico e ricercato. Forti dell’ottimo omonimo disco di debutto (del quale vi invitiamo a leggere la recensione a questo link), i nostri, tramite le parole del vocalist, si presentano ai lettori di TrueMetal.it con la schiettezza e la maturità di chi non ha paura di rimettersi in gioco.

 

 

Intervista a cura di Vittorio “Vittorio” Cafiero

Ciao Roberto e ben ritrovato sulle pagine di TrueMetal. Oggi ci concentriamo ovviamente sugli A Perfect Day, il nuovissimo progetto di hard rock melodico che vede coinvolti oltre a te i noti Andrea Cantarelli e Alessandro Bissa. Ci vuoi raccontare del percorso che ha portato alla nascita di questo trio?
Tutto è nato da Andrea Cantarelli e dalla sua intenzione di scrivere e registrare il proprio disco solista. Durante la stesura dei primi riffs si è reso conto che ciò che stava prendendo forma aveva più a che fare con una reale band piuttosto che al classico lavoro solista da chitarrista, mi ha quindi interpellato parlandomi del progetto, facendomi ascoltare quanto di pronto aveva ed io non ho potuto far altro che “sposare la causa” impressionato dalla qualità delle idee ascoltate. Successivamente è stato interpellato l’ottimo Alessandro Bissa che ha ulteriormente impreziosito quanto scritto da Andrea e me.
 

Permettimi la voglia di approfondire: dietro la nascita degli A Perfect Day, c’è forse la voglia di rivalsa dopo lavori come Freeman e 6 Days To Nowhere (targati Labyrinth), entrambi sicuramente evoluti ed entrambi accolti “freddamente” da un pubblico ancora legato alle strutture tutto sommato classicamente metal della band madre? Nella mia recensione parlo di una sorta di libertà intellettuale che si percepisce tra i “solchi” di questo nuovo lavoro…mi sbaglio?
Nessuna rivalsa, semmai solo la voglia di divertirsi cerando di avere un occhio di riguardo per contenuti e linguaggio. Non abbiamo deciso cosa suonare e come suonarlo, tutto è nato liberamente e successivamente ci siamo posti il problema di “vestire” a dovere questo nostro nuovo capitolo di musica e di vita. In alcuni brani effettivamente si può sentire l’eco degli album dei Labyrinth da te menzionati proprio perché anche all’epoca buona parte di quei brani furono scritti da Andrea e me.
 

Perché la scelta del power-trio come formazione? C’è una specifica ricerca di essenzialità del sound, oppure una semplice comodità organizzativa (meglio pochi, ma fidati e conosciuti elementi)?…
Sì hai ragione su entrambi i fronti, quelle sono state le motivazioni principali. Penso che il Trio tenda a racchiudere in sè il segreto di molte sonorità storiche nel rock potrei snocciolarti molti nomi ma credo sarebbe superfluo, sia tu che i lettori avranno capito alla perfezione a cosa e a chi mi riferisco…
 

Certamente. In generale, però, non sono riuscito a percepire evidenti influenze di grandi band nel sound degli A Perfect Day e questo è sintomo di una certa originalità. Sei d’accordo oppure nella scrittura dei pezzi vi siente sentiti in qualche modo ispirati da qualche gruppo in particolare? Si potrebbe al massimo parlare, ma probabilmente sarebbe una forzatura, di The Police in chiave hard…
Adoro i Police ma sinceramente durante la scrittura delle melodie e delle linee di basso non mi sono venuti in mente per nulla, mi sono reso conto con (purtroppo) l’età che spesso si viene influenzati dai propri gusti anche inconsciamente ma nonostante ciò non sento in APD influenze “poliziesche”.
 

Rimanendo in termini di terzetti famosi (tipologia di formazione che personalmente adoro), quali sono i primi che ti vengono in mente, se non come influenza, almeno come personale apprezzamento?
Rush e the Police su tutti, come non nominare poi i Cream, i Triumph e gli ZZ Top o i grandissimi Primus, ricordandoci anche il grande Jimi Hendrix con J.H.Experience… e i Motorhead!…Sono davvero tanti, molti dei quali hanno cambiato la storia del rock. A me piace ricordare anche i Led Zeppelin poiché di base il suono era determinato da tre superbi musicisti (ed un superlativo cantante).
 

Il monicker scelto suona ironico e amaro, guardando il video e ascoltando i pezzi si percepisce un senso di malinconia e di disillusione…Vuoi dirci qualcosa di più su testi e temi trattati? La sensazione è che gli A Perfect Day siano da considerare una band riflessiva e intimista…
Nel disco ci sono anche momenti più leggeri come “We only say goodbye” ma di base hai centrato il bersaglio. A perfect day è il modo più o meno sarcastico/ironico che io ed Andrea abbiamo di vedere la vita, consapevoli che c’è chi sta peggio, consapevoli di essere comunque fortunati sotto molti aspetti, ed ancora consapevoli che il mondo sta attraversando momenti tremendi, vedi il brano ”Long road to ruin” dove il tema portante è l’ecologia o “Alone and free” dove faccio riferimento ad una società in cui c’è sempre meno spazio per i “sognatori” e coloro che ancora credono in alcuni “valori”.

 


 

Roberto Tiranti, Andrea Cantarelli, Alessandro Bissa

 

Sono convinto che A Perfect Day non sarà un’esperienza una tantum, ma è l’inizio di una nuova avventura. Mi sbaglio?
Non ti sbagli, ma come accade sempre, non poniamo limiti alla provvidenza o facciamo particolari progetti, di certo APD merita di essere sviluppato con altri dischi ed attività live.
 

Domanda difficile: con l’esordio degli A Perfect Day e con gli impegni dei Vision Divine, anche loro freschi di nuovo album, che ne sarà dei Labyrinth?
Non è affatto una domanda difficile, ti comunico che proprio in questi giorni stiamo lavorando alla stesura dei brani per il nuovo disco e alla realizzazione del promo contente 5 brani.
 

Come siete entrati in contatto con la Frontiers per questo esordio? Un accordo di massima c’è stato fin dalla nascita della band, oppure vi hanno messo contratto solo dopo aver esaminato e valutato le prime demo? La mia curiosità è sapere se musicisti con il vostro curriculum riescono in qualche modo ad avere la fiducia delle case discografiche “a priori”….
A priori non fa più nulla nessuno, si salvano da tutto ciò solo le super stars da milioni di copie, e anche loro comunque devono mantenere un certo standard di vendita altrimenti la major di turno manda a casa pure loro.
APD ha seguito lo stesso iter di Labyrinth o Vision Divine. Abbiamo preparato un promo di 4 brani e lo abbiamo spedito a svariate etichette, di certo i nostri nomi ci garantiscono un ascolto certo da parte delle labels, ma nulla più. La differenza la fa la musica e grazie al cielo, nel nostro genere, se vuoi approdare ad etichette importanti come Frontiers lo fai attraverso la qualità. Fra le varie risposte più o meno soddisfacenti che ricevemmo, la più interessante fu appunto quella di Frontiers, da subito dimostrarono grande interesse e passione per questa nuova band ed il lavoro che stanno attualmente facendo su di noi ce ne dà una netta conferma.

 

Il tuo cantato su questo lavoro ha raggiunto livelli davvero eccellenti. Anche in questo caso hai goduto di maggiore libertà o è solo una progressione dovuta all’esperienza. Quanto ti senti ancora un cantante “metal” (se ti sei mai considerato tale, ovviamente)?
Da Andrea Cantarelli ho avuto “carta bianca” sbizzarrendomi come meglio credevo, avendo però l’accortezza di non uscire fuori dal seminato. Di certo ciò che senti è frutto di 24 anni di canto sempre a contatto con stili e generi differenti.
 

Fabio Lione, Michele Luppi, Morby, Terence Holler, Alessandro Conti sono forse tra i vocalist italiani che più si avvicinano a te come genere e stile…ti va di dirci due parole su ognuno di loro, sia da un punto di vista tecnico (in studio e live) che umano, se hai avuto modo di conoscerli sufficientemente?
Questi sono nomi che hanno fatto (e tuttora fanno) la differenza nel metal italiano. Conosco bene Fabio e Morby, con loro condivido il progetto “Italy’s got voices” ideato da Olaf Thorsen. Morby è una persona meravigliosa ed un punto di riferimento sia umanamente che musicalmente, Fabio non ha bisogno delle mie lodi, merita tutto quello che ha ed è bello condividere il palco con lui. Terence l’ho incontrato per la prima volta all’Italian Gods nel febbraio del 1998, ci siamo incontrati svariate volte negli anni successivi ed è davvero una persona piacevole ed un ottimo cantante. Michele l’ho incontrato una sola volta nel 2004 a Reggio Emilia e ci siamo sentiti per telefono 3 o 4 volte, non ci conosciamo quasi, grande voce ed altrettanto solida preparazione! Alessandro è quello che conosco meno di tutti, da ciò che ho potuto sentire non posso far altro che complimentarmi!
 

Roberto, correggimi se sbaglio, tu sei un musicista professionista: quanto è difficile al giorno d’oggi poter portare avanti questa scelta? Oltre all’attività per cui sei conosciuto tra gli appassionati hard’n’heavy, porti attualmente avanti altri progetti? Sei ancora attivo nel mondo Eurobeat?
Faccio davvero un sacco di cose, la eurobeat sta “agonizzando” ma l’ho “frequentata” per quasi 10 anni, attualmente sono anche il cantante/bassista della band prog Mangala Vallis, il cd “Microsolco” è uscito lo scorso Settembre. È prevista anche una nuova registrazione coi mitici Vanexa, band storica con cui registrai (fra il 1991 ed il 1993) il mio primo vero e proprio album uscito nel lontano 1994. Ho anche un tributo ai Police (999 tribute to the Police) ma per scelta non facciamo mai più di 8/10 date all’anno poiché credo che se un “tributo” diventi mestiere allora è meglio cambiare mestiere! Lavoro molto come turnista per la Disney e svariati altri progetti che abbiano bisogno di un cantante/corista. Ho appena affrontato un mini tour col grande Stef Burns, ed anche li la band era un power trio! Mi do da fare, cercando sempre e comunque di divertirmi, nulla di ciò che faccio è un peso, anche l’insegnamento del canto mi appassiona molto.
 

Gli A Perfect Day sono una band all’esordio che ha bisogno di promozione: mettiti i panni di un pubblicitario; come li presenteresti al grande pubblico per invogliarlo all’ascolto? Quali sono i loro punti di forza che davvero meritano di essere scoperti?
Non sono un pubblicitario, non so vendere me stesso figuriamoci un progetto musicale?!! Sinceramente non sono la persona più indicata per tessere le lodi del mio stesso lavoro, credo che i nostri nomi qualche garanzia la possano dare, e a parte ciò i punti di forza credo risiedano nell’onestà della proposta musicale, nata da Andrea Cantarelli, che è in tutto e per tutto il “padre” degli APD. Io ho aggiunto la mia personalità ed il mio modo d’intendere il rock ed il canto, Alessandro Bissa ha aggiunto classe ed energia.
 

Sempre in un’ottica di consolidamento e crescita per questa nuova band, c’è la possibilità di portare avanti un’attività live degna di nome? Già qualche data in cantiere?
Lo scopo finale ovviamente è portare dal vivo questa band poiché credo sia il miglior modo per farsi promozione. Il 2013 porterà di certo molte novità.
 

Siamo arrivati alla fine. A te la parola per informarci sui prossimi passi del gruppo e per salutare i nostri lettori! Ciao, grazie e ancora complimenti per questa nuova ottima uscita.
Dopo l’uscita del disco ed annesso video della canzone Silent Cry, l’idea è quella di fare un paio di versioni acustiche tratte appunto dai brani presenti sul disco, e magari “vestirle” con qualche buona immagine, creando piccole ma significative nuove release sul nostro canale youtube nei prossimi mesi.
Un saluto a tutti i lettori ed al portale TRUEMETAL.IT per il supporto che ha sempre calorosamente dato a noi e alle nostre bands!