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Vader (Piotr “Peter” Wiwczarek)

Di Daniele D'Adamo - 30 Agosto 2012 - 17:00
Vader (Piotr “Peter” Wiwczarek)

È passato ormai un anno dal loro ultimo full-length, “Welcome To The Morbid Reich”, unanimemente ritenuto un ottimo lavoro sia dalla critica sia dagli appassionati. I Vader, quindi, hanno dedicato una stagione ai concerti in giro per il Mondo. La nostra Tarja ha allora raggiunto il mastermind della band polacca, Piotr “Peter” Wiwczarek (chitarra e voce), per fare il punto della situazione.
 

Ciao Peter, e benvenuto su Truemetal.it! Avete appena suonato in alcuni Festival… come ti senti in questo momento?

Ciao Tarja, e grazie! Mi sento molto bene! Però sono un po’ triste poiché l’estate sta arrivando alla fine… questa stagione non è stata così intensa per i Vader, come accade di solito, ma lo è stata abbastanza sì da esserne comunque soddisfatti. Abbiamo suonato in diversi Festival europei e anche in Sud America. E, quest’anno, abbiamo suonato anche nella profonda Russia. Ma so già che la fine del 2012 sarà sicuramente più impegnativa per noi.

Suonare nel pomeriggio, come per esempio a Milano durante il Metalfest, non è sicuramente la cosa migliore per una band come la vostra, almeno credo. Com’è stato, che impressione vi ha lasciato?

Il metal è migliore se servito di notte, ovviamente, quando tutte le luci aggiungono molta atmosfera alla performance. Tuttavia i Festival hanno un significato diverso sia per i fan sia per le band, e sono guidati dalle regole del business. Molti gruppi (a volte troppi…) garantiscono divertimento per tutto il giorno e la notte: si tratta di mix di tutti i gusti, così la gente può trascorrere del buon tempo con gli amici e la birra. È difficile dire se questo tipo di concerti lasci alle band la possibilità di mostrare il loro vero potenziale (a eccezione di quelli che suonano come headliner nella notte, forse), ma fa comunque sempre bene prendere parte a questi eventi. Abbiamo anche bisogno d’incontrare amici di altre band, chiacchierare o bere un drink con i vecchi compagni, e una prestazione in piena luce del giorno non cambierà questa bella sensazione.

Cosa mi puoi raccontare della vostra set-list che avete fatto ultimamente?

Promuoviamo ancora il nostro ultimo disco, “Welcome To The Morbid Reich”, anche se durante il tour ci siamo concentrati di più sul nuovo materiale. Nei festival, invece, mescoliamo il nuovo con i classici dei Vader. Il problema più grande è il tempo che ci viene concesso: siamo in grado di preparare una set-list abbastanza completa per un’ora, ma se abbiamo solo i quaranta minuti, il poco tempo a disposizione diventa un problema reale. Come comporre un buon set pescando da una quindicina di album in così poco tempo? In effetti, è veramente difficile!

 


Come vi preparate prima dello show? Ci sono delle tradizioni che rispettate ogni volta?

Io personalmente? Niente di speciale. Faccio alcuni esercizi per scaldare le dita e mettermi nella giusta atmosfera. Non c’è bisogno di preoccuparsi di nulla se i nostri roadies sono vicini. Se non abbiamo quest’opportunità, allora, controllo anche le attrezzature. A volte un piccolo problema come una corda rotta o una pila esaurita può distruggere totalmente il feeling e la prestazione, quindi cerco di evitarlo. I miei compagni hanno il loro modo di prepararsi, prima di salire sul palco. James (Stewart, il batterista, ndr) batte il suo gummy-pad per una o due ore per sentirsi in forma. Stessa cosa per Spider (chitarra, ndr) e Hal (basso, ndr). Sono molto più meticolosi di me nel prepararsi al concerto.  Probabilmente sono un “vecchio figlio di cagna”  troppo pigro per passare più di trenta, quaranta minuti a riscaldarmi!

L’ultima volta che ti ho intervistato, un anno fa, mi hai detto che «negli ultimi tempi non avevate avuto tante esperienze con il pubblico italiano, poiché non avevate suonato qui così spesso». Ciò accadeva prima dello show dell’Armageddon Festival del 2011. Poi, com’è andata a finire?

In passato abbiamo suonato molte volte in Italia. Per esempio, a Torino ci esibivamo così spesso al club Poisoned Apple che ci sentivamo quasi come a casa! Ma erano altri tempi e il metal estremo era più popolare e, soprattutto, c’erano più spettacoli. Bei tempi davvero! L’ultima decade, invece, non è stata così bella e abbiamo suonato solo occasionalmente in Italia. Abbiamo fatto dei grandi spettacoli, comunque. Ci piacerebbe davvero tornare a suonare lì più volte, ma non tutto dipende da noi.

Il vostro ultimo album, “Welcome To The Morbid Reich”, è uscito nell’agosto del 2011 e avete iniziato a promuoverlo alla fine dell’ottobre scorso con un tour di due mesi. Ora, dopo diversi mesi, siete soddisfatti per i risultati che l’album ha avuto?

Certo! La reazione, le recensioni e anche le vendite sono state molto buone e ne siamo soddisfatti. La cooperazione tra la band e la Nuclear Blast è incredibile e questo mi rende davvero felice! Conosciamo la realtà e le regole di business, ma la Nuclear Blast ha sempre avuto un grande rispetto per noi e questo tipo di lealtà dà tanta energia a me e alla band, di cui abbiamo bisogno. Amiamo il metal ed è stupendo avere l’opportunità di creare e non solo di ascoltare. Abbiamo ancora molti ‘die hard fans’ dopo tanti anni di esistenza sulla scena metal, e anche le nuove generazioni vengono ai nostri concerti: cosa può dare più energia e soddisfazione? “Welcome To The Morbid Reich” è un album registrato dai fan del metal per i fan del metal.

Lo scorso marzo avete fatto un tour in Polonia intitolato “Blitzkrieg VI”. A volte, e non so per quale motivo, può essere difficile ottenere un grande successo nel proprio paese. Per quanto vi riguarda com’è il vostro rapporto con la vostra terra? E non parlo dei fan fedeli e devoti, ma in generale…

Sono polacco e vivo ancora in Polonia. Non è forse il Paese più semplice in cui vivere, ma è proprio per questo che c’è bisogno di tante persone con la mente aperta. A volte penso che i Vader siano così estremi per via di tutta la rabbia che c’è in me. Non travisare le mie parole… ciò non significa che in Polonia ci sia solo ‘chaos’. Ci sono situazioni davvero difficili da comprendere. Politica, economia, mentalità: abbiamo bisogno di parlarne e di rimarcare quello che è sbagliato. Siamo un metal act e parliamo in un linguaggio specifico, ma ci sono ancora così tante sensazioni tra le righe. Parliamo solo a quelli che capiscono quel ‘dialetto’. “Blitzkrieg” (guerra lampo), con il suo nome provocatorio, anni fa ha dato il nome a un tour dei Vader e così abbiamo voluto mantenere questa tradizione.

Quali sono stati i punti salienti di questi show e dei tour dei mesi scorsi?

È difficile scegliere un concerto o tour specifico. Sono stati tutti speciali, ciascuno grande e unico a modo suo. Abbiamo suonato come supporto ai Judas Priest, Metallica e Slayer, anche se per noi il significato principale era quello di essere loro fan piuttosto che loro colleghi. Comunque sia, ci piace esibirci sul palco!
 

 

Raccontami dei vostri prossimi concerti. Dove e quando?

Abbiamo un piccolo stacco fino a ottobre. Poi andremo in Australia e Nuova Zelanda. Nel mese di novembre andremo in Cina e a Taiwan per la prima volta, poi torneremo anche in Sud America per fare altri show. Quindi, inizieremo con un nuovo tour nel mese di dicembre, chiamato “Back To Black” in Polonia e nella Repubblica Ceca. Infine, continueremo in Europa all’inizio del 2013. Questo tour sarà qualcosa di totalmente nuovo con il richiamo al nostro terzo album, “Black To The Blind”, registrato nel 1997. Oltre a tutto l’album, cosa che non è mai successa, proporremo anche altri brani e dei mix delle nostre ‘hit’. Per questo, che non vedo l’ora d’iniziare!

Che cosa accadrà dopo il tour “Back To Black”? Un nuovo album?

Sì. Abbiamo appena iniziato a raccogliere le idee e i piani delle registrazioni. Dovremmo iniziare con “Straight To Hell”, che è per ora solo un titolo di lavoro, a maggio/giugno del 2013.

Una domanda ipotetica… se tu potessi avere il potere illimitato per un giorno, cosa vorresti fare?

Hmmm… meglio non rispondere: sono una persona un po’ idealista. Molti ‘personaggi’, quindi, non gradirebbero.  

Peter, siamo arrivati all’ultima domanda. Prima di tutto ti ringrazio per questa piacevole chiacchierata, ma ora ti lascio la parola: quali sono i tuoi saluti ai lettori di Truemetal.it e ai vostri fan?

… ed io ringrazio te, Tarja, per il tuo tempo e per avermi dato la possibilità di parlare con i tuoi lettori! Che cosa posso aggiungere? Venite a vedere i concerti dei Vader! Sarete sempre i benvenuti!

Intervista a cura di Tarja Virmakari

(LivePhotos – Oulu, Finlandia – by Piotr “Peter” Wiwczarek)