Live Report: Heavy-Metal Fest a Romagnano

Di Stefano Vianello - 6 Novembre 2012 - 10:00
Live Report: Heavy-Metal Fest a Romagnano

13/10/2012 – Romagnano Sesia
E’ aria di festa quella che si respira alla Rock ‘n Roll Arena di Romagnano Sesia questa sera. Gli amici di Heavy-Metal.it festeggiano il loro decennale con una serata a base di ottimo power metal tutto italiano. L’atmosfera è elettrizzante, il pubblico in attesa dell’inizio dei concerti ride e scherza in una location perfetta per l’evento.

Report a cura di Stefano “Elrond” Vianello e Andrea Racco
Foto a cura di Stefano “Elrond” Vianello

 


A scaldare il pubblico ci pensano i torinesi Soundstorm di ritorno da un tour europeo insieme ai Tristania. Freschi di pubblicazione del loro secondo album, Immortalia, la band è in ottima forma e ne propone subito un estratto, Back To Life. Subito colpisce il look “vampiresco” del frontman Filippo Arancio aka “Philippe d’Orange”: lenti a contatto bianche e cappotto di pelle danno un tocco gothico all’interpretazione dei vari brani.
Subito balza all’occhio una nuova presenza sul palco, Ilaria De Santis, voce soprano che accompagnerà i nostri per tutta l’esibizione proponendo cori e seconde voci operistiche di eccelso livello. Seguono altri brani estratti dall’ultimo lavoro, Wrath Of The Storm, Promises e Blood Of Maiden. Brani di power sinfonico veloci e ben articolati, dal vivo rendono molto bene: la chitarra di Valerio Sbriglione macina riff supportati da un ottimo impianto di tastiere.
Il tempo a disposizione dei nostri purtroppo è poco e ci lasciano con un ultimo pezzo estratto dal debut album, Torquemada, riscuotendo l’approvazione del pubblico che pare aver gradito la scaletta.

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Salgono sul palco i Bejelit, band ormai rodata più che a dovere in sede live. Il pubblico comincia ad essere più numeroso e il gruppo non risparmia le energie. La scaletta è orientata anche oggi verso brani estratti dall’ultima fatica discografica Emerge che sta riscuotendo ottimi consensi dalla critica.
Fabio Privitera si conferma anche in questa occasione un frontman carismatico e trascinatore, sia nei confronti del pubblico, sia verso i propri compagni che in diverse occasioni lo accompagnano con balletti o prese in giro. Il brano di apertura è come di consueto Darkest Hour, pezzo di impatto e dal tiro trascinante subito seguito a ruota da Fairy Gate e la titletrack Emerge che, grazie all’aiuto del pubblico, esplode in un ritornello epico che risuona in tutto il locale a gran volume. Ben supportati da tutti i presenti all’Arena, i nostri hanno ancora il tempo di proporre We Got Tragedy, altro brano dal tiro devastante in sede live, con un Marco Pastorino sempre pronto a sfoggiare assoli di grande qualità e tecnica. Da non trascurare la sessione ritmica di basso e batteria che per tutta la durata dell’esibizione non perde un colpo dando davvero una marcia in più a ognibrano eseguito. In chiusura i Bejelit propongono Saint From Beyond, estratta dall’album del 2010 You Die And I, e la sempre divertente Dancerous che conclude una delle esibizioni migliori della serata.

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È il momento dell’esibizione degli storici Highlord, veterani della scena metal piemontese. Purtroppo a causa di un soundcheck piuttosto lungo e qualche problema di salute per il batterista Luca Pellegrino, il concerto è più breve di quanto ci si aspettasse. I nostri iniziano subito alla grande proponendo Canticle Of The Flesh, brano estratto dall’ultimo album del 2009 The Death of The Artists. Fin da subito però si notano alcuni problemi tecnici che si protrarranno per tutta l’esibizione: i volumi di chitarra e seconde voci rimangono sempre molto bassi e coperti da tutti gli altri strumenti rendendo a volte complicato distinguerli. La band non si fa comunque intimorire e contina il proprio show senza prender fiato con The Scream, Far From The Light Of God con un Andrea Marchisio davvero in gran forma. Il tempo è tiranno e gli Highlord riescono a regalarci ancora un paio di pezzi sempre estrapolati dall’ultimo disco, una trascianante Every Thrash Of Me e la conclusiva Slave To Darkness. Nonostante l’audio non abbia reso giustizia alla band, lo show messo in piedi dai Torinesi è stato davvero coinvolgente, non resta quindi che aspettare il nuovo disco che a breve verrà pubblicato.

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Luci spente e fumo sul palco, appaiono alcune figure ammantate con maschere bianche sul volto che si aggirano con circospezione mentre in sottofondo suona Era, introduzione del nuovo album appena uscito. Ecco quindi che gli Elvenking svelano le loro identità celate e partono subito alla grande con Trows Kind traccia estratta da The Winter Wake. Subito si nota come Damnagoras sia in gran spolvero: una splendida tenuta di palco da parte del frontman friulano che, con salti e corse da una parte all’altra dello stage intrattiene in maniera impeccabile il pubblico. I nostri sono gran forma e macinano riff senza sosta proponendo I am the monster, The Loser e Pagan Purity: la gente accorsa per la serata è trascinata dal carisma e dall’entusiasmo trasmesso da Damna e soci, tanto da saltare e accompagnare l’esibizione in ogni sua strofa. Complici dei suoni nettamente migliori rispetto a quanto avevamo potuto sentire con gli Highlord, lo show degli Elvenking è emozionante e non dà tregua: The Divided Heart, Walking Dead e una potente Neverending Nights riempiono di cori la Rock ‘n Roll Arena. Gli Elvenking si confermano un’ottima band anche per quanto riguarda le esibizioni dal vivo che fanno guadagnare ai brani una marcia in più. Soddisfatti da questi gruppi di “supporto”, se così li possiamo definire, finalmente arriva il momento della serata atteso da tutti, la super band creata da Olaf Thorsen, Italy’s Got Voices.

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Il sipario è chiuso, il pubblico in trepida attesa freme aspettando gli headliner di questa sera. Italy’s Got Voices, progetto ideato da Olaf Thorsen che racchiude tanti talenti, ma come verrà ripetuto più volte durante la serata, un gruppo di amici. E’ infatti chiaro sin da subito lo spirito con cui i ragazzi affrontano la loro performance, tanta la passione, ma soprattutto la voglia di divertirsi e far divertire. La line-up della band vede Olaf Thorsen alla chitarra, Alessandro Bissa alla batteria, Alessio Lucatti alle tastiere, Alessandro Lotta al basso e alle voci il trio d’eccezione Roberto Tiranti, Fabio Lione e Morby.
L’apertura del concerto fa sussultare tutti: dopo alcune note iniziali di musica classica ecco le tre potenti voci intonare una sorprendente Nessun Dorma, opera di Giacomo Puccini. I tre “tenori del metal” lasciano il pubblico senza parole, sfoderando doti canore che dai dischi delle varie band di appartenenza non si erano ancora potute apprezzare. Subito dopo Roberto Tiranti prende possesso del palco e delizia l’ormai affollata platea con In The Shade, per poi passare il microfono a Morby che propone una Thunderstorm da brividi. E’ davvero emozionante vedere l’alternarsi di questi tre fantastici cantanti che, oltre a divertire, è palese come si stiano divertendo a loro volta.
Tocca ora a Fabio Lione che incita il pubblico con Emerald Sword: i cori ovviamente sono tutti dei fan presenti in sala, scatenati e soddisfatti da questo inizio live folgorante.
La setlist continua con l’alternarsi delle tre voci, Chapter 1 dei Labyrinth, In The Shadow Of The Cross dei Vanexa e Victim Of The World dei Sabotage sono solo alcune chicche che vengono suonate oltre ai grandi classici.
La chiusura di questo fantastico show viene proposta dai nostri con una tripletta che esula dalle band di appartenenza del trio Tiranti-Lione-Morby: tutti e tre sul palco i ragazzi cantano Highway Star dei Deep Purple, I Want It All dei Queen e concludono con un tributo a una delle più grandi voci metal di sempre, Holy Diver di Dio.
Una serata davvero divertente, per una festa organizzata in modo eccellente dai ragazzi di Heavy-Metal.it, si conclude con l’ovazione di tutti i ragazzi accorsi per l’evento nei confronti di Italy’s Got Voices, e c’è da dire che non ci si poteva aspettare nulla di meglio, davvero un grande spettacolo!

Tracklist:
Nessun Dorma – Puccini
In The Shade – Labyrinth
Thunderstorm – Domine
Emerald Sword – Rhapsody
Chapter 1 – Labyrinth
In The Shadow Of The Cross – Vanexa
Dragon Lord – Domine
Victim Of The World – Sabotage
Lamento Eroico – Rhapsody
Send Me An Angel – Vision Divine
Moonlight – Labyrinth
The Hurricane Master – Domine
Dawn Of Victory – Rhapsody
Highway Star – Deep Purple
I Want It All – Queen
Holy Diver – Dio

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