Live report: WarCry a Oviedo

Di Emanuele Calderone - 26 Ottobre 2012 - 11:53
Live report: WarCry a Oviedo

Questa volta ci siamo spinti sino a Oviedo, città spagnola del principato delle Asturie, per potervi raccontare dell’ultimo concerto dei metaller spagnoli WarCry.

Live report a cura di Gregorio Fuentes.

Si parte da Bergamo verso Madrid, dove ci sarà il collegamento verso Oviedo, la destinazione finale. E con 8 ore di attesa per la coincidenza c’è spazio per un salto nella capitale per un montadito e una caña (anche due). Arrivati a Oviedo, la ricerca dell’albergo è stata semplice: tutti a far la gara per rispondere. Grande popolo gli Spagnoli, aperti e gentili.

Qui i WarCry, con Victor Garcia voce e leader della band, insieme a Pablo Garcia alla chitarra, Roberto Garcia al basso, Rafa Yugueros alla batteria e Santi Novoa alle tastiere, in occasione della Fiestas de San Mateo hanno offerto l’ultimo concerto del loro tour Alfa, che ha soddisfatto tutte le aspettative. Una diretta di 3 ore con giochi di luce, maxischermo, fuochi d’artificio, insomma un palco degno dei big internazionali; un concerto con suoni contundenti, veloci assoli e grandiose melodie,  accompagnati dall’inizio alla fine da un pubblico che ha dato tutto e molto di più.
I WarCry si confermano così, ancora una volta, come uno dei migliori esponenti del heavy metal spagnolo.

Faccio un giro, curioso di vedere il posto dove si terrà questo concerto e ci azzecco: ecco infatti i WarCry alle prese con il sound check. Che dire, visti dietro le quinte l’impressione che si ha è che siano davvero professionali e anche molto simpatici.
Alle 22.30, arrivato in piazza della Cattedrale, dal maxischermo ho potuto apprezzare i Maldita Nerea, gruppo pop spagnolo, alle prese con le ultime canzoni. Finito lo show, il fiume di teenager presente ha lasciato spazio agli omini vestiti di nero che volevano godersi quello che era l’ultimo concerto del tour dei metallers spagnoli.

23.30 Alma de Conquistador, intro del loro ultimo capolavoro, dà inizio al live e 8000 anime accolgono con una possente ovazione la band che, guidata dalla potente e ruvida voce di Victor Garcia, urla i cori dall’inizio alla fine.

Finiti i ringraziamenti, “Nuevo mundo” prende il controllo della situazione, facendo agitare tutto il pubblico presente, seguita da “Anticristo”, “La muerte de un sueño”, e le mitiche “Coraje” e “Aire”, che filano via con il piglio giusto. “Siamo Asturiani, e per suonare in casa dobbiamo farlo 7 volte meglio” dice a un certo punto Victor Garcia, prima che “Contra el viento”, canzone storica del combo, faccia scattare i fans che saltellano e cantano all’unisono i cori di questo bel pezzo, scaldati e illuminati dalle fiamme che escono dal palcoscenico, in un grandissimo spettacolo. “Cobarde”, pezzo da dieci e lode, preannuncia infine un riposo meritato per i fans che, però, non ne hanno voluto sapere e si sono uniti nuovamente a Victor prima della sorpresa della serata.
Accolti da calorosi applausi, salgono sul palco tutti gli elementi del Coro Polifonico Anselmo Solar di Gijon, che, sorpresa delle sorprese, viene diretto dal tastierista del gruppo, Santi Novoa. Questo si mette insieme a Pablo Garcia con la chitarra acustica a eseguire “Nana”, pezzo epico-medievale che viene accompagnato da proiezioni create per l’occasione, lasciando tutto il pubblico non solo sorpreso ma molto emozionato. Eccellente interpretazione.

Tempo di lodare il coro come si deve e “Amistad” ridà energia al pubblico e velocità alla serata. Mi rendo conto che questo pezzo sia fatto apposta per il live, e hanno confermato i fans che hanno urlato a squarciagola ogni secondo.
Piccola pausa: Pablo Garcia inizia a giocare con il pubblico, lasciandosi andare in riff di Metallica, Michael Jackson , Deep Purple e altri. Si riparte con “La carta del adios” in riferimento a guerre e amori perduti, preceduta da “Devorando el corazon” ed “Espiritu de amor”, i cui cori sono stati fatti praticamente soltanto dal pubblico. Si ringrazia per questi 10 anni di vita del gruppo e quale modo migliore per farlo se non con “Cada Vez”, che in lenta melodia ringrazia il pubblico, amici, staff e parenti, senza i quali non sarebbe stato lo stesso.

Santi Novoa, ci delizia con un assolo di tastiera lasciandosi scappare alcuni intro di pezzi storici illudendo i fans, che in ogni caso vedono soddisfatte le loro aspettative quando il piano si reindirizza su “Ardo por dentro”, che li scalda a puntino per farli poi scatenare con “La vieja Guardia”. E ci godiamo le immagini di quelli che sono stati i mitici rockers e molti altri che per fortuna ci sono ancora.
“Non c’è niente sotto il sole che non abbia soluzione… mai la notte vinse contro l’alba” è l’intro tradotto di “Tu mismo”: i fans rubano la scena a Victor, urlando il coro, e applaudono Roberto Garcia che si lascia andare in un assolo di basso.
L’immagine che viene poi proiettata – il logo della band immerso nella neve- fa capire che la prossima canzone è quella dedicata all’esploratore inglese “Capitan Lawrence”. E qui si fermano e salutano il pubblico che non è ancora stanco. Inizia cosi il richiamo sul palco di tutta la band che, dopo qualche minuto, ubbidisce e rientra per il bis.


Parte il potentissimo pezzo, “El guardian de Troya” che ha la accoglienza che merita, seguito da “El trono del metal” dedicata a chi ce l’ha fatta e a coloro che ancora lottano per arrivarci lì, sul trono del metal. All’ultimo posto del repertorio, quello che ormai è diventato un inno: “Hoy gano yo”, e mai detto meglio, con i fans che cantano a squarciagola, gli effetti, le luci, i fuochi d’artificio e coriandoli che piovono dal cielo coprendoli di gloria, chiudono in casa con grande successo il tour Alfa.
Senza ombra di dubbio, ieri, Hoy e domani hanno vinto loro.