Droghe: svago innocente o crimine da punire?

sei un medico e lavori in pronto soccorso. un giorno arriva una giovane ragazza in fin di vita per un'overdose. cosa fai? solleciti cortesemente i genitori a rivolgersi ad una clinica privata oppure dici "no guardi signora, la ragazza se l'è cercata, per me può anche crepare?"

scusa eh

 

No, naturalmente la curo, però poi chiedo la parcella.

 

Non cureresti neanche un grande obeso con un infartino o poi gli chiedi la parcella ?
Se le è andata a cercare no ?

 

ma se ti ha già pagato fior fior di tasse per avere un servizio sanitario... di sopra dovrebbe usufruirne solo quando non ha responsabilità della propria condizione?

A 'sto punto facciamo pagare chi facendo sport s'infortuna o si frattura, chi fa incidente per propria negligenza, chi pur non drogandosi conduce una vita insalubre e si ritrova arterie e fegato a terra, chi esagera con la candeggina nel mocho e s'intossica, quello che cercando di riparare la ciabatta si prende la scossa, quello che va a fare il muratore e poi si ritrova col mal di schiena... se la son cercata.

 

da medico sono ovviamente contro al triage preventivo.

 

Io sono per la legalizzazione di tutte le droghe, ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che gli pare nel rispetto degli ovvio

 

tu liberalizzeresti eroina, cocaina, crack, metanfetamine? Secondo me sono troppo socialmente pericolose. E io sono uno che liberalizzerebbe subito marijuana, ecstasy, allucinogeni.

 

io invece di anni ne ho 30, quindi un po' matusa lo sono, ma non sono d'accordo con una singola parola del buon Sporco.
mi sembra una banalizzazione estrema di un problema reale dei giovani (problema e non colpa) e anche una scusante per le generazioni passate. consiglio di leggere L'ospite inquietante: il nichilismo e i giovani di U. Galimberti. parla appunto di queste tematiche in manera a mio avviso molto intelligente... pace

 

In un certo senso è vero, ma non la vedo così tragica.
La stragrande maggioranza dei giovani secondo me considera ancora appagante il vecchio rituale della birra con gli amici. Certo, all'interno di questo insieme, c'è sempre il gruppetto di teste di cazzo che alla birra con gli amici accompagna la gara con le auto in stile Fast&Furious.

Comunque sono dell'avviso che ogni tanto qualche "eccesso" bisogna concederselo.

 

Ehm....


"Bastardo! Ci ha superati!"

"Gaas! GAAS!!"

"Cos'hai sul sedile dietro?"

"L'universo domestico, perchè?"

1 ora dopo...


"Ragazzi, chi ha l'universo domestico?"

Scusate l'OT, ma questa cosa andava ricordata, parlando di "gare in macchina"

 

OWNED!

Non potevo usare esempio peggiore :grin::grin:

 

Boh io non capisco se valga davvero la pena proibire le sostanze stupefacenti, almeno quelle leggere.

Lo Stato proibisce una sostanza. Ma la gente continua a volerla. Esiste una domanda ma l'offerta è assente. Il guadagno potenziale è altissimo. E quindi il privato offre ai cittadini ciò che essi non ricevono dallo Stato, e ne trae profitto. Lo Stato si impegna a combattere lo spacciatore, e impegna risorse tra le forze di polizia per combattere questi spacciatori. Lo spacciatore per difendersi compra armi coi soldi della droga, alimentando il traffico d'armi internazionale. E poi la gente muore: muoiono gli spacciatori, muoiono i poliziotti, muore anche tanta gente innocente.

Risultato? La gente si droga lo stesso. Noi spendiamo un fottio in polizia. E la gente muore. Così non va.

A questo punto mi chiedo: e se legalizzassimo le sostanze leggere? Colpo mortale alla criminalità. Avete un'idea di che perdita colossale di profitti e di potere sarebbe per la malavita? cit. "La cannabis, dalla quale si producono marijuana e hashish, sta diventando, per il “capitalismo del crimine” l’“oro verde” del Meridione. Proprio recentemente un collaboratore di giustizia di mafia ha dichiarato che dietro il proliferare delle piantagioni di canapa indiana c’è la longa manus di Cosa Nostra." (fonte: Droga e Mafia, un unico enorme business | Osservatorio Droga).

Al contempo risparmieremmo un sacco sulla polizia e potremmo reindirizzare quelle risorse risparmiate sulla lotta alla criminalità, sulla lotta ad altro tipo di droghe più pericolose.

Il cosiddetto approccio "tolleranza zero" NON FUNZIONA. Non ha funzionato negli Stati Uniti. In America Latina lo hanno importato, e non funziona. NON FUNZIONA. Non ferma il traffico di droga. Non ferma le morti. Al massimo attenua il problema. Non funziona perché non va alla radice del problema. La radice è che LA GENTE VUOLE LA DROGA ED E' DISPOSTA A PAGARE PER AVERLA.

Quindi o si fa sì che la gente non voglia più la droga (sarebbe ovviamente la soluzione migliore, ma non è affatto facile) o secondo me è meglio dargli ciò che vuole almeno per quanto riguarda le droghe leggere.

Forse è facile dire "sono contro la droga". Lo siamo tutti, a me la droga fa schifo. Ciò però non risolve il problema, per me ci vuole un approccio pratico che porta a concludere (almeno questo è il mio parere) che legalizzare le sostanze leggere è la soluzione migliore. Può non farci piacere, ma per me è così.

Chi di voi è stato a Rio De Janeiro? Beh andateci e vedrete quanto influisce la violenza causata dalle guerre di droga sulla vita di tutti i giorni. Anche nei bei quartieri della Zona Sul, Ipanema, Copacabana, Leblon, Jardim Botanico la potrete sentire, non è necessario vivere nella Zona Norte o ancora peggio in una favela.
Per la vita di quelle persone che vivono a Rio (io sarò uno di quelli tra due anni e mezzo - tre) la legalizzazione sarebbe una manna dal cielo.

Almeno questo è quello che credo io.

 

il tuo è un discorso onesto e condivisibile. e lo condivido. tanto a me della droga non me ne importa nulla.
pero' il problema è che lo Stato occidentale, moderno, civile (chiamatelo come volete) non ha ancora modo di rispondere alla domanda di chi ha perso un caro per colpa della droga leggera: "te Stato hai permesso che mio figlio si drogasse".

io credo che molto dipenda da ciò: su chi far ricadere le colpe.
se lo Stato legalizza, poi la colpa è dello Stato. se lo Stato combatte, la colpa è di chi violando la legge si droga.

si potrebbe dire "le sigarette sono del monopolio dello Stato". sì, si puo' dire quello che volete. però le sigarette, purtroppo, sono nell'immaginario collettivo, parte integrante della nostra cultura (cultura di tutte le civilta', piu' o meno, moderne).
per cui l'ipotetica accusa "te Stato hai permesso che mio figlio fumasse sigarette" viene moralmente cassata.

ho fatto una riflessione puramente astratta/filosofica. non so se afferrate.


anche perche' questo genere di riflessioni, per esempio, vanno a toccare me stessa, il mio lavoro, la Sanità, il triage preventivo, il giuramento di Ippocrate, e in genere tutto ciò che riguarda lo Stato Sociale.

 

ma il tuo discorso non è affatto assurdo, sbagliato o che altro, anzi.
l'unica cosa che aggiungo è che lo stato si, ha il monopolio sulle sigarette ma mette anche in guardia sui rischi e le conseguenze che derivano dal loro uso-consumo, e non lo fa perchè "ci vuole bene", lo fa perchè è fonte di guadagno, e informandoci dei rischi derivanti non si prende alcuna responsabilità o colpa. quello che voglio dire è che di fatto lo stato non permette nulla, permette solo di fare una scelta e di prendersi la responsabilità che da essa dipende. se lo stato non avesse sto monopolio e, supponiamo, fossero pure illegali, penso che molte delle persone che oggi fumano LEGALMENTE, fumerebbero anche ILLEGALMENTE...certo, il numero sarebbe inferiore, ma non è scontato che lo sia di molto.
una persona non fuma perchè ha dei valori e credenze diversi da quello che fuma, c'è chi ha il valore della salute (ma anche del rispetto di sè e degli altri, dell'ambiente ecc) da sempre e c'è chi invece viene educato ad averlo, c'è chi invece non ce l'ha e ne ha altri, o ce l'ha ma in un'altra forma.
io ho il padre che fuma in modo spropositato, il valore non mi è stato insegnato ma l'ho sempre avuto in modo innato, ad altri è stato insegnato. un grande problema è che ora i valori su cui si affidano i giovani sono diversi e meno produttivi (l'esteriorità, l'importanza di apparire in un certo modo anche comportamentale agli occhi dei coetanei, la superficialità, il divertimento ecc) e non vengono nemmeno insegnati...fatti capire...perchè ormai se non glielo fanno capire, da soli non ci arrivano, e in ogni caso per fare proprio un certo valore bisogna tenerci, avere forza di volontà, esserne attirati, coinvolti.
questo il mio punto di vista...condiviso che sia o meno.

 

francamente penso che lo stato avverta dei rischi delle sigarette mica perche' ci vuole bene, ma perche' cosiì è stato imposto dalle compagnie del tabacco. le quali, grazie a questo escamotage, possono rimandare al mittente le richieste di risarcimento per i morti causati dal fumo.

fondamentalmente tutto dipende dall'abuso. come in tutte le cose.
se una persona posata beve un cicchetto cum grano salis perchè dovrebbe essere privato di questo piacere per la proibizione completa dell'alcol dovuta agli eccessi di taluni deficienti?
stessa cosa dicasi per il fumo e per le droghe leggere. le quali, essendo un po' piu' dannose di altri vizi, dovranno essere assunte ancora con maggior cautela.
perche qui si tratta non solo di danno fisico ma anche di alterazione delle percezioni, che possono rendere pericolosa la frequentazione di questi soggetti.

fumo, alcol, droga e chi piu' ne ha piu' ne metta. anche acetone e lacca. quindi sia metodologie ortodosse che naives.

ma il punto sta a monte: l'educazione. solo una volta stressate le risorse per questa causa si potrebbe introdurre dei correttivi alla legislazione attuale.