Cradle Of Filth

Haunted è non mi ha fatto impazzire ma la parte con cronos è spettacolare (se non mi sbaglio li avevano citati i Venom come influenze)
P.S hanno scritto la pagina di The Manticore su wikipedia

 

Mamma mia, ma che è 'sto schifo

L'ha distrutta

 

..E ci mancherebbe che il buon Dani non li avesse MAI citati i VENOM trà le loro influenze, e a onor del vero qualche "reminiscenza" (leggi certe atmosfere "sulfuree", suono impastato..) su TPOEMF lo si avvertiva ancora, tant'è vero che è a tutt'oggi considerato l'Unico loro album "Black" seppur tuttavia non in senso strettamente..."True"... Ma pure certi "SABBAT" (senza "black" davanti eh) c'erano agli inizi come influenze eh... Non sò se vi dicono qualcosa...?

 

Ah dimenticavo.... anche i CELTIC FROST!! (sentitevi "Into the pandemonium" e poi ditemi se non c'è qualche analogìa....)

 

Ho letteralmente divorato “The Manticore”, considerando anche la versione contenente le due bonus track e sono così pronto per esprimere definitivamente la mia. Mai vista una così sincera ripresa dei Cradle. Non mi sono fumato nulla, non ho bevuto niente (anche se un buon idromele non lo rifiuterei mai), ma è la conclusine a cui sono giunto nella mia profonda e lunga analisi degli album – e quindi della musica – di questo gruppo.
Lasciamo da parte i tre assoluti ed imprescindibili capolavori, che hanno il nome di “The principle of evil made flesh”, “Duak…and her embrace” e “Cruelty and the beast”. Se a qualcuno risultasse noiosa questa mia operazione, amen …ma ora cercherò di analizzare, in maniera schematica e seguendo i miei propri gusti, i diversi loro album.
“Midian”, album uscito nel 2000, è sicuramente un buon disco anche se, come spesso si legge, dà inizio al definitivo mutamento di stile dei Cradle of Filth. Viene trattato, come argomento principale riscontrabile nel nome dell’opera, il magico e allo stesso tempo mostruoso mondo di Midian, creato dalla perversa mente di un Clive Barker. Ok, mi sta bene l’aspetto orrorifico del tema in questione, ma dal punto di vista tematico mi dà l’impressione di un ché di “hollywoodiano”. Sarà perché nel 1996 ci hanno fatto un patetico film commercializzando il tutto, ma ho questa sensazione. Musicalmente, è un album a volte, sottolineo per i miei gusti, troppo dinamico e veloce, dove le profonde e cadenzate atmosfere di un “Dusk….” non si percepiscono.
Con “Damnation and a day” siamo nel 2003. I Cradle sperimentano apertamente l’utilizzo di una vera e propria orchestra che, se non fosse per le intro dei quattro capitoli in cui è diviso l’album, non avrebbe avuto un senso. Canzoni orchestrate? Ma dove…. Chitarre più heavy, senza una passionalità o un carattere che avrebbe potuto far scuola, il tutto mi risulta apatico, spento, immotivato. Sembra quasi che l’unico interesse riposto in tal caso dai Cradle sia stato l’artwork, fin troppo “stilistico”. Parlando di Eden, Lucifero, Adamo ed Eva ecc, insomma questioni bibliche, mi rimanda ad un ambiente medio orientale….e questo, se sono i Cradle a suonare, stona.
“Nymphetamine” e “Thornography”…..sono dei Cradle? Non dico nulla (voglio solo spendere pochissime parole du “Nymphetamine”…. Il tutto sembra più giullaresco, quasi divertente, vuoi le sonorità dolci e a volte “poetiche”, vuoi la voce di Dani che, immaginarselo poi con i rasta, lo rendeva ancora più “cantastorie”).
“Godspeed on the Devil’s thunder”… bella ripresa dei Cradle, sicuramente molto più maturi dei precedenti due album. L’ho ultimamente riascoltato per poterne definire un personale giudizio. Che sia una rinascita, anche se malformata, ok…. Ma anche qui, manca qualcosa. Troppe canzoni “lente”, con dei riff assolutamente insignificanti e ripetitivi (“The Death of Love”, “The 13th Caesar”….). Le chitarre, poi, hanno un suono troppo plasticoso per i miei gusti. Le orchestrazioni ci sono…..diciamo……belli i vocalizzi corali che attribuiscono all’atmosfera un ché di medievaleggiante. Ma Dani mi è sembrato, nella preparazione del cd, quasi impreparato. Anche adesso, a distanza di anni, non è un album che ricordo alla pari degli altri, nemmeno a livello di tematiche. Comunque, nel complesso, digeribile (anche se alcune canzoni sono per il sottoscritto inascoltabili).
“Darkly darkly Venus aversa”. Il tutto è troppo effemminato, sembra di stare in compagnia di una Cenerentola persa in un parco Disneyland…..semplicemente pietoso (per non parlare, poi, dell’artwork….dai).
Arriviamo, ora, a “The Manticore”. Il migliore, dei Cradle, dagli ultimi 10 anni. Innanzitutto per me è stato significativo il fatto di come la pubblicità di questo album, sarà per le ultime pessime delusioni commerciali di “Evermore darkly” e “Midnight”, non è stata “assillante” e frequente come per le altre uscite. Io ho assistito per la prima volta all’uscita di “Darkly”…..sarebbe dovuto essere chissà quale capolavoro. Tutto è rimasto un po’ più nascosto, oserei dire “di nicchia”. Un album che, come testualmente ha definito lo stesso Dani, non è un “fottuto” concept album. La diversità tematica suggerisce anche una maggior personalizzazione stilistica. Le orchestre (le si possono definire così ?) comunque si sentono, in un’intro ed un’outro che, pur se molto semplici, sono in pure stile Cradle. Le melodie, tranne “Manticore” e “For your vulgar delectation”, mi esprimono un’aura medievale, in una Britannia popolata da spiriti della natura, cimiteri graffiati da brume, castelli maculati del nero della loro profondità…..insomma, sensazioni che occorrerebbero il doppio di questo testo per poter essere espresse. Ho ascoltato la bonus “Death, the great adventure”…c’è un intermezzo musicale che mi rimanda inevitabilmente ai vecchi Cradle, quasi stessimo alla corte sanguinaria di una lesbica bathory. Qui Cruelty si sente. I Cradle (per ora) sono tornati.

 

Mi fai un riassunto?

 

2+2=4

 

Rivalutiamo "The Manticore". E' un bell'album (questo è il riassunto).

 

interessante analisi a me dei cradle mancano ancora principle, damnation, godpeed e appunto manticore (oltre agli ep bitter e from the cradle...) però sono un gruppo che ho scoperto da poco (quest'estate precisamente) e in questi mesi ho divorato album come dusk e cruelty apprezzandoli veramente tantissimo e non vedo l'ora di completare la discografia. Sicuramente prenderò anche manticore che da quel poco che ho sentito non mi sembra malisssimo.

 

Per me i Cradle sono morti nel 2003 e "resuscitati" nel 2008 (tre album dopo ) .
Rispetto agli ultimi due mi sembra un pizzico meno estremo e più tendente a cercare sinfonie con le chitarre e batterie (cosa che dovrebbero fare con le tastiere ) , l'errore maggiore è mettere in secondo piano le orchestrazioni , e va bene l'estremizzazione , e va bene l'orecchiabilità ma servirebbero delle tastiere migliorate e più "potenti"
Comunque il migliore è godspeed , perché è quello che mi ricorda di più Midian.
su 10 album 4 sono perfetti , 4 accettabili , 2 che si potevano evitare .

 

a dicembre faccio un ordine e piglio godspeed e damnation. Molto curioso di ascoltarli entrambi. Si godspeed conosco solo the death of love che mi piace veramente molto, mentre di damnation ho ascoltato solo babylon a.d ma nn mi ha impressionato troppo

 

La mia preferita di DAMNATION è Thank God for the Suffering , bella , violenta e con dei bei violini

 

la risposta a tutti i loro detrattori:grin:
Cradle of Filth: 'dovevamo fare qualcosa di più drastico' - TrueMetal.it

per la cronaca, le vendite in europa sono state ottime ed è un ottimo album

 

Io l'ho solo ascoltato una volta e non sono rimasta contenta... sono troppo legata ai vecchi CoF per apprezzare un prodotto così innovativo. Il mio ragionamento non sarà certamente elastico, però giusto per scrupolo mi propongo di risentirmi stò disco quanto prima. Ma ci credete che giusto in questo momento ho Funeral in Carpathia nelle cuffie? come si fa??