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Attualità, politica e società

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Elrond, 3 Novembre 2008.

Status Discussione:
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  1. Melanio Vakyas

    Melanio Vakyas
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    Bella fregatura. Che fai?

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    28 Marzo 2015

    Ne bis in idem, processare due volte per lo stesso reato non si può, e dopo che sei stato assolto in Cassazione potresti pure toglierti lo "sfizio" di dichiararti colpevole. Poi scoppierebbe cmq un putiferio, ma è un altro discorso. Ho pensato alla stessa cosa subito dopo, Pane.
     
    A forza panino piace questo elemento.
  2. Zerotolerance70

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    28 Marzo 2015

    Sono stato un po' sbrigativo: "abbia avuto" senza uscirne del tutto. Mi spiego: da una depressione si può uscire per condurre una vita normale, ma, specie nel caso di forme depressive molto forti, per recuperare fino al 100% occorre molto tempo, cure continue e soprattutto non sottoporre la mente ed il fisico a situazioni stressanti. In sostanza, il suo stato non poteva essere compatibile con la professione di pilota di linea. E infatti ora salta fuori che nel 2009 era stato considerato "in parte non idoneo al volo", e che stava seguendo un percorso di cure che non si era mai interrotto.
    Come sia stato possibile che questo qui volasse comunque, bisognerebbe chiederlo alla compagnia.
     
  3. Tigersuit

    Tigersuit
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    28 Marzo 2015

    Guardate che per una persona "normale" anche noi che ascoltiamo metal siamo dei "pazzi". Eppure nessuno di noi/voi è psicopatico, anzi.
    Mi sembra che abbiate un'idea stereotipata della malattia mentale, i più grandi serial killer della storia sembravano persone qualsiasi, mica andavano in giro nudi succhiandosi il pollice e blaterando cazzate senza senso.
    Piuttosto mi chiedo: se il tizio era in malattia ed era cosí depresso perchè è andato al lavoro e ha portato alla morte sè stesso e altri 150 innocenti? Non gli bastava tagliarsi le vene nel suo appartamento e addio mondo crudele?
    L'unico caso di dipendente che va a lavorare essendo in malattia. Fantascienza.

    Forse non è fantascienza invece il fatto che in due giorni consecutivi si schianti un aereo e ci sia un mega blackout in Olanda.
    Io mi chiederei se queste due cose non fossero collegate invece di distrarmi/focalizzarmi sul presunto colpevole ovviamente pazzissimo e bastardissimo.
    Ma arriverà sicuramente qualcuno a percularmi sul gomblotto con la solita simpatica serie di !!1!1!!1, giusto?
    Come sostiene TNBM, meglio consolarsi con l'idea rassicurante che sia stato un caso isolato provocato da un pazzo depresso piuttosto che cercare risposte più terrificanti.

    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
     
    #37608
    Ultima modifica: 28 Marzo 2015
  4. ReignInBlood_1986

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    28 Marzo 2015

    Ma sicuro sei? Dire una cosa del genere non potrebbe essere considerata una vera e propria ammissione di colpevolezza tale da riaprire il caso e giudicarli nuovamente?

    Ho letto le altre risposte, ma rimango comunque basito.
     
  5. JonSnow

    JonSnow
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    28 Marzo 2015

    Condivido e sottoscrivo.

    Ma poi faccio una banalissima considerazione ai dotti psichiatri che sono intervenuti... se la compagnia aerea aveva realmente conoscenza del grave e così (per voi) lampante problema depressivo, secondo voi qual'era l'opzione migliore tra:
    a) rischiare la perdita di un velivolo costoso + subire un colossale danno d'immagine + andare incontro a una causa multimilionaria
    b) cercarsi un altro pilota
    ?

    Evidentemente la situazione non era così pacifica come la descrivete, e mi sembra il classico caso che viene valutato in maniera totalmente ovvia con il senno di poi affrontandola in maniera assolutamente superficiale.
    Io non sono uno pischiatra nè ho sofferto di depressione, purtroppo mio malgrado mi sono trovato indirettamente ad avere a che fare con questo male e mi sono preso la briga di informarmi a riguardo. Certo, proprio perchè non sono un medico le mie conoscenze restano di carattere nozionistico e amatoriale, ma almeno lo sforzo di andare oltre la ridicola equazione "depressione = pazzo furioso capace di tutto il possibile" l'ho fatta.

    Ma dico, voi ci avete mai parlato con una persona con depressione maggiore con tendenze suicide? E' una persona che spesso non risponde se gli parlate; ha lo sguardo vacuo; se risponde, parla "leeentissssssimamennnnnte", a volte anche due-tre parole al minuto.
    Insomma stiamo parlando di una condizione talmente lampante ed evidente che è impossibile non diagnosticarla.
    Eppure allo stesso tempo non è sempre così. Perchè nel caso del pilota in questione, ammesso che fosse effettivamente ancora in fase depressiva, non era così, dal momento che fino a pochi momenti prima è stato in grado di comportarsi normalmente.

    In conclusione, per come la vedo io (e questo è il mio punto di vista): è tutto da dimostrare che la compagnia sapesse o meno di un esistente o meno problema depressivo del pilota (ricordo che a seguito dello schianto le colpe si erano indirizzate su controlli tecnici fatti male e conseguenti guasti, poi smentite); e che questo reale o meno problema sia stato alla base della scelta del pilota (nel termini esposti: ovvero è plausibile lo sia stato ma, come anche ricordava Evillupo che fino a prova contraria qui tra noi che scriviamo è l'unico medico e quindi scrive con un minimo di cognizione di causa in più degli altri, la depressione da sola non si associa all'omicidio di massa).

    (a onor del vero l'altro medico intervenuto nella discussione è Ador Dorath, che peraltro si è esposta in termini più oscuri seppur non incompatibili con quanto detto da Evillupo, ma spetta a lei se mai chiarire meglio la sua posizione)
     
  6. IAmTheLaw

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    28 Marzo 2015

    Insisti con questo discorso, ma il punto è completamente un altro. A nessuno frega niente di come sia questa depressione in se considerata, quanto forte fosse, e nessuno fa l'equazione depresso = pazzo furioso con tendenze omicide.
    Semplicemente, aveva una malattia di un certo tipo diagnosticata, e l'ha nascosta alla compagnia. Era stato giudicato non idoneo a volare, eppure lo faceva. Era ancora in cura, ma a nessuno è parso il caso di fermarlo. Son parole del procuratore di Marsiglia, ergo mi fido. Dico io: è normale che un soggetto in cura giudicato non idoneo a volare resti solo ai comandi di un aereo?

    Se poi invece volete andare avanti a discutere di quanto la depressione in realtà sia normalissima e per niente pericolosa, nessun problema, e io potrei anche essere d'accordo. Ma a mio parere la compagnia aveva l'obbligo di scoprire la situazione è di fermare il tizio. Non mi interessa di qualunque altra considerazione, per pilotare un aereo non devi avere manco un raffreddore.

    Ovvio che si tratta di senno di poi. Ma un processo per scoprire eventuali colpe si fa ovviamente con il senno di poi. Vedremo comunque, se la compagnia verrà ritenuta responsabile per aver fatto volare questo tipo.
     
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  7. Zerotolerance70

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    28 Marzo 2015

    Facciamola corta, Snow. Qual'è il tuo punto? Che un depresso grave e in cura è comunque un individuo normale a cui può essere affidato qualsiasi incarico e qualsivoglia mansione? E' questo il tuo pensiero? Dillo chiaro e tondo, inutile continuare a girarci tanto attorno.
    Alla fine a me non frega mica più di tanto, eh. Non dirigo compagnie aeree e non ho potere di decidere chi può o deve fare cosa. Ho solo espresso il mio pensiero. Ti faccio sommessamente notare che è fatto obbligo a qualsiasi lavoratore segnalare al proprio datore di lavoro l'insorgenza di patologie che siano in grado di minarne il rendimento e la capacità di eseguire i compiti che gli sono affidati. Le ragioni sono talmente ovvie che non credo sia necessario spiegartele.
    Solo una domanda, poi chiudo qui questa cosa. Per te è meglio tutelare la libertà d'azione di un soggetto depresso, o tutelare l'incolumità e la sicurezza delle persone che a quell'individuo vengono affidate? Ti ricordo che stiamo parlando di un aereo che ha fatto un buco per terra e 149 famiglie che probabilmente non avranno nemmeno una tomba su cui piangere, se non una netta minoranza, pochi """fortunati""" che potranno mettere in una bara un sacchettino di resti umani messi insieme col confronto del DNA. E tutto questo perchè un cerebroleso con la mania del fitness aveva deciso di farla finita con una vita miserevole che nel giro di qualche anno e a soli 28 di età gli aveva permesso di comprarsi una casa e due auto.
     
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  8. Evillupo

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    28 Marzo 2015

    Grazie del dottore ma ancora sono solo studente.
    Io comunque ci tengo a precisare che la depressione, così come altre condizione psichiatriche(più di tutti la schizofrenia), ha uno spettro di espressione continuo che varia enormemente per tutti i sintomi. C'è il depresso che non da tono all'eloquio e parla lentamente, c'è quello logorroico che paradossalmente appare spesso euforico. C'è quello con insonnia e c'è quello letargico. Ovvio che ad un capo dello spettro ci stanno persone che non possono assumersi grandi responsabilità perché soffrono in maniera manifesta e devono prima di ogni altra cosa pensare a loro stesse. Dall'estremo opposto ci sono persone che dalla depressione ci escono addirittura rafforzate e con una maturità superiore a quella della media della popolazione.
    Ma soprattutto non c'è una correlazione sempre univoca tra la sintomatologia e la gravità della patologia. Certo è facile identificare con sicurezza il depresso grave che non si lava, risponde in maniera apatica ad ogni stimolo e ha le cicatrici sui polsi. Ma c'è anche il depresso che sebbene pensi incessantemente al suicidio ha anche la lucidità di fare complicate pianificazioni e apparire assolutamente normale ad una visita psichiatrica
    Cavolo la psicologia non è mica una scienza oggettiva, si avvale di sistemi a score per oggettivare e quantificare i disturbi ma questi hanno molti limiti, non si tratta mica di misurare la lunghezza di un tavolo e il peso di un mattone, si tratta della sempre mutevole e multiforme psiche umana.

    P.S. stando agli ultimi dato anch'io sono d'accordo nel dare una grave responsabilità alla compagnia dato che è emerso che il pazzo era stato fin troppo manifesto col suo problema psichico.
     
    #37613
    Ultima modifica: 28 Marzo 2015
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  9. JonSnow

    JonSnow
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    28 Marzo 2015

    [MENTION=17625]Zero[/MENTION] e [MENTION=32585]IAmTheLaw[/MENTION]

    Ha già risposto per me Evillupo, se leggeste bene tutti i post che uno scrive ho detto chiaramente che a un malato di depressione grave con tendenze suicide è giusto sia proibito di lavorare soprattutto in determinati ambiti (è anche sottolineato in uno dei post che ho quotato).
    Le mie sono puntualizzazioni sul fatto che evidentemente parlate senza sapere in granchè della malattia in questione e dei mille modi in cui si manifesta, e come sottolinea anche Evillupo fare una diagnosi precisa è tutt'altro che facile e bollare automaticamente una persona in depressione come inabile a un certo tipo di lavori può avere l'effetto di aggravarne la malattia, che è più diffusa di quello che pensiate (leggetevi un po' di dati dell'Oms, va).

    Quindi si, è ovvio che a una persona con dei chiari e precisi sintomi in direzione suicida debba essere proibito di fare il pilota d'aereo, ma quello che a me suscita indignazione è la conseguente generalizzazione verso una malattia che a mille sfaccettature.
     
  10. JonSnow

    JonSnow
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    28 Marzo 2015

  11. IAmTheLaw

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    28 Marzo 2015

    E dagli. Non mi interessa niente della malattia, l'ho già scritto, non è quello il punto! Stiamo parlando della depressione e di come colpisce, o di un disastro aereo causato da un singolo? Bene, non divaghiamo.
    Sei tu che insisti nel dire che parliamo della depressione senza sapere cosa sia. Io questo lo ammetto senza problemi, non sono esperto in materia. Ma qui non c'entra proprio niente, come non c'entra niente in che modo possa colpire la malattia, la diffusione di essa e i dati dell'oms: c'è il topic medicina e salute per questo.

    Io so solo che, lo scrivo per l'ennesima volta, un tizio in cura giudicato già non idoneo a volare è rimasto da solo in una cabina di pilotaggio. È normale? Non credo. Ergo, si punta il dito contro la compagnia. Se poi tu mi dici che era giusto volasse, perché poverino, se gli dicevano di no poteva anche aggravarsi la malattia, allora non so che dire... Se sei d'accordo sul fatto che non dovesse volare, allora chiusa lì. Il punto focale è quello.
     
  12. ReignInBlood_1986

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    De la Coronilla y Azevedo

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    28 Marzo 2015

    A me, personalmente, in questa situazione, in questo caso, in questo momento, parlando di questo disastro aereo, frega meno di zero di quante siano le sfaccettature in cui la depressione può manifestarsi e quando e come e perché e dove; io so solo che un individuo malato NON DEVE (PIU') PILOTARE UN AEREO. Stop.
    Perché se combina una stronzata DA SOLO, pace all'anima sua, ma se la combina mentre pilota un aereo, abbiamo visto cosa succede.

    Una persona MALATA non deve pilotare un aereo. POI si può discutere di come si manifesti la malattia e di come trattare l'individuo senza farlo sentire un lebbroso, ma a pilotare un aereo non dovrà più starci.
     
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  13. Thrashead

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    28 Marzo 2015

    Ma infatti non capisco certi discorsi, nessuno qui parla delle depressione in sé.
     
  14. ador dorath

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    28 Marzo 2015

    Secondo me si sta facendo confusione tra patologie, sintomatologie, terapie da un lato, e tra procedure, protocolli, controlli dall'altro.

    La penso come TrueNOR quando dice che anche una persona irreprensibile agli occhi del mondo può celare istinti omicidi, perversioni ecc. Quindi anche il vicino di casa può arrivare a fare ciò che l'opinione pubblica bolla come atto straordinario, che lo è, per carità, ma sono i soggetti che spesso sono ordinari.
    Una persona è depressa perchè lo è, non solamente quando si arriva a una diagnosi in tal senso.

    Il pilota aveva avuto un episodio di depressione? Ne era uscito? Benissimo, lo si studia come e più di altri colleghi e al primo segnale lo si blocca. se tutti i medici erano concordi nel definire come superata la sua depressione si sarebbe alzato un putiferio contro di loro, la loro scienza, i questionnaire, le scale e i rate. Risultati incapaci di predire un gesto simile.
    Non ne era uscito? Ancora peggio: quello che sconcerta è la mancanza di comunicazione tra i medici, la Compagnia e i selezionatori. Credo che sia stato questo il principale errore in questa tragedia.

    Ovvio che adesso tutti i tasselli vanno al loro posto e anche le sfumature trovano la giusta collocazione e spiegazione.

    Non penso che qui nessuna difenda quel tale o che sminuisca la depressione: concordo con chi dice che se l'episodio è superato e non è sostenuto dalla terapia, specie se non si era manifestata con alienazioni o psicosi di un certo tipo, la persona in questione non è malata vitanaturaldurante. Ma, lo ripeto, per certi lavori, e il pilota d'aereo è uno di questi, ci si aspetta che i controlli siano più stringenti, a 360 gradi (quindi anche sulla vita privata).

    In generale quello che detesto è fare costrutti mentali, esprimere giudizi e indurre modalità d'azione solo sulla base di ipotesi.
     
    #37619
    Ultima modifica: 28 Marzo 2015
  15. Byford86

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    28 Marzo 2015

    Sarebbe interessante a questo punto riflettere sulla possibilità o meno di poter tornare a svolgere una professione delicata se si è guariti dai problemi psichici. Sarebbe una scelta superficiale rimettere in sella un pilota che ha avuto in passato considerevoli problemi di questo tipo ma che è stato considerato guarito dai medici?
     
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