Droghe: svago innocente o crimine da punire?

o forse è il problema principale proprio perché lo fa già con tante altre cose...

 

Non esattamente il massimo della coerenza

 

Ma te, hai qualcosa da dire sull'argomento o ti limiti a fare le pulci agli altri cercando ogni minimo appiglio a cui attaccarti per screditare il tuo interlocutore?

Bene, per chiarezza modifico la frase che hai quotato: "è accettabile che lo Stato diventi spacciatore di sostanze ritenute, a ragione, dannose per la psiche degli individui, in grado di provocare nei casi più gravi vere e proprie patologie psichiatriche, o di slatentizzare patologie già presenti?"

 

la coerenza è un concetto estremamente ambivalente.
e soprattutto un concetto che tende a semplificare realtà e situazioni che invece sono frutto non solo di errori ma anche solo di una differente "Cultura" in argomento attraverso i tempi.

Lo stato non deve essere "coerente" ma fare ciò che deve per risolvere un problema.

Il tabacco lo si fuma da secoli e solo da pochissimo(in proporzione) si sa che "fa male" alla salute.
Sarei il primo(da nn fumatore quale sono sempre stato) ad essere propenso a dire: "BASTA SIGARETTE!" ma dall'altra mi rendo conto che tutti questi fattori, culturali, sociali,economici,ecc... giusti o sbagliati che siano ci portano, perlomeno per adesso, a dover alzare le mani e dire: "ormai c'è e ce lo dobbiamo tenere!".... per adesso...

con la Cannabis possiamo scegliere di NON trovarci in questa situazione in futuro... all'epoca fu un errore per mancanza di cultura e di preparazione, adesso non sarebbe un errore, ma un orrore.

 

Sono pigro e non ho tempo, quindi faccio interventi a basso costo

Comunque la risposta è sempre quella di prima, lo fa anche con altre cose

 

Allora qui nocciolo della faccenda è che tu hai una idea di stato che, nel caso di un bene ricreativo ma dannoso per la salute, dovrebbe propendere sempre e comunque per la restrizione.

Date queste premesse allora c'è poco da discutere dei vari aspetti della questione e dei dettagli su ipotetiche legalizzazioni.

 

lo stato accetta già di guadagnare dalla vendita di sostanze dannose, e non è necessariamente sbagliato perché in certa misura è il singolo individuo ad essere responsabile del male che si fa.
In quest'ottica si potrebbe legalizzare anche la marijuana.
Tutto dipende però da quale vogliamo che sia il ruolo dello stato.
Esistono modelli di ogni tipo con i loro pro e contro.
Deve lo stato essere una struttura vuota con semplice ruolo amministrativo o dev'essere portatrice di valori?
Di fatto attualmente è portatore di valori ma fino ad un certo punto, per cui sostanze estremamente dannose, di cui non esiste alcun uso che porti a danni tollerabili, sono illegali. Il caso estremo è l'eroina.
La situazione dell'alcool è particolare perché ne è consentita la vendita e l'uso ma non l'abuso, essendo l'ubriachezza considerata reato.
Tra l'altro in quantità ridotte non è nemmeno dannoso.
Il fumo non porta ad alterazioni psichiche importanti e ha una dannosità grave, ma non obbligata, sul lungo periodo, tuttavia questa non era nemmeno conosciuta agli albori del suo utilizzo e nel frattempo si è consolidata la sua normalità a livello sociale.
Chi fuma sa che le cose sono realmente cambiate nel tempo, e se prima il fumo era trattato dallo stato come un diritto e addirittura sottoposto a calmiere dei prezzi quasi fosse un bene di prima necessità (da cui le famose nazionali) adesso è ostacolato sempre di più, costa di più, sono sempre di più i luoghi in cui non è consentito, e presenta scritte e immagini terrificanti.
La direzione dello stato sul fumo è evidentemente di ostacolo e non di promozione, e non sarebbe male se un giorno si arrivasse alla sua abolizione, che nella società attuale è impossibile.
Ma se la direzione è questa la legalizzazione della marijuana andrebbe in direzione totalmente opposta, e una volta attuata ci troveremmo a fare i conti anche con questo problema come dobbiamo fare i conti col tabacco.

 

Il punto è che se lo stato deve "Lucrare sul vizio"(Situazione in cui non mi riconoscerò mai ne mai appoggerò...) allora deve non dovrebbe garantire in seguito l'assistenza sanitaria(Che per me DEVE essere un diritto di tutti), perché tutto quello che entra dalla porta poi esce dalla finestra...

... COme successo con i ludopatici.

Per me non c'è una logica sensata da nessun punto la si prenda.
poi, esistono realtà che se ne fregano,(inteso come politica di alcuni stati) e che sono appoggiate da molti... beh... non da me.
ma questa è una mia opinione.

 

In effetti i costi sanitari legati al fumo sono enormi, non so quanto sia il guadagno netto dello stato

 

credo che un solo singolo intervento di "trapianto di polmone"a occhio e croce abbia un costo sanitario di circa 500 Mila Euro.

se si conta poi tutto ciò che ci sta intorno(farmaci ,ecc) arriviamo per una sola persona a cifre stratorferiche.

 

Il problema etico della legalizzazione della cannabis riguarda, a me pare, l'opportunità per lo Stato di avallare la diffusione di sostanze che producono un'alterazione mentale nei soggetti che ne fanno uso. Alterazione mentale che è voluta e cercata da chi consuma cannabis, e che viene ottenuta anche con dosi minime (certo, l'entità di questa alterazione è direttamente proporzionale al quantitativo di droga che consumi).
A differenza dell'alcol, consumato non necessariamente per stonarsi, ma principalmente per il suo gusto (una bottiglia di vino non manca mai in tavola). Poi ci sono quelli che si fanno cinque negroni come aperitivo, prendono la macchina, vanno al ristorante, bevono tre bottiglie di chianti, e poi si schiantano sulla provinciale...ci sono anche quelli che mangiano tre vasetti di nutella al giorno, o quelli che si chiavano qualsiasi cosa che abbia un buco...

Ma è giusto che lo Stato promuova* il comportamento di chi decide di procurarsi uno stato mentale alterato, che può rivelarsi dannoso per diversi motivi (ritiro sociale, svogliatezza nel lavoro o nello studio, rapporti sociali alterati, danni psichici a lungo termine) ?


* per promuovere intendo dire consentire la vendita di cannabis in locali specifici.

 

Lo stato consente la vendita di prodotti che a fronte di un utilizzo improprio possono risultare lesivi per la salute.
esempio limite:

Lo stato consente che si venda l'idraulico liquido----> se viene bevuto o usato al posto del doccia schiuma può causare danni gravissimi, più di qualsiasi altra droga.
ma ha una sua Utilità... sturare i lavandini.

La Cannabis ha un solo e singolo utilizzo..... che è da considerarsi improprio perché si basa sull'unica peculiarità che può essere sfruttata, quella "ludica".
Non ha altri utilizzi(o meglio, la canapa ne ha, ma non quella con contenuto di THC considerabile per un uso "ludico" appunto.).
anche volendo non c'è nessuna possibile e sensata motivazione.

...per questo i sostenitori della legalizzazione si affannano a trovarne, inventarsene o improvvisarsene continuamente.
e questa cosa a mio avviso non è che una conferma dell'estrema pericolosità della droga in questione.

 

Certo, se uno si beve volontariamente l'idraulico liquido non ha bisogno della cannabis per stordirsi, è già stordito di suo...

A parte le stronzate nei miei post ho cercato di riassumere quelli che, a mio avviso, sono i pro e i contro di un'ipotetica legalizzazione, partendo dal presupposto che la repressione da sola non basta ad arginare il fenomeno.

Sintetizzo:

PRO: diminuzione degli introiti delle organizzazioni criminali; diretta gestione da parte dello Stato della diffusione della cannabis, con conseguente diminuzione della micro-criminalità connessa allo spaccio al dettaglio

CONTRO: cattiva educazione dei cittadini da parte di uno Stato lassista

 

Premetto di aver letto solo qualcuno degli interventi precedenti.
Secondo me, la questione non dovrebbe vergere sul fatto che lo Stato sia "diseducativo" nei confronti dei cittadini permettendo l'acquisto di sostanze stupefacenti, ma ai fattori che portano i giovani (e non) a interessarsene così tanto.
Infatti, nelle zone più abbandonate dalle istituzioni, nelle periferie, non è raro vedere dei bambini, perché di bambini si tratta, armeggiare con sigarette o spinelli. Io sono favorevole all'uso di droghe, ma dev'essere fatto da persone coscienti, persone che non cercano lo sballo, ma vedono nella cannabis o in altre sostante un lasciapassare per una visione differente delle cose.
Ciò che si dovrebbe combattere, a mio avviso, è il degrado di certe realtà neanche troppo distanti da noi. La vergogna non è vedere un uomo adulto fumarsi una canna, ma vedere dei bambini che la utilizzano solamente per evadere da una realtà troppo opprimente.
In parole povere, lo Stato dovrebbe salvaguardare i più piccoli dal vedere le droghe come una fuga dai problemi, un aiuto per inserirsi in un gruppo o un semplice passatempo. Perché l'abuso di una sostanza è solo la conseguenza di un disagio molto più profondo.
Vi lascio con un aneddoto: il mio insegnante di chitarra faceva parte di una band piuttosto conosciuta in Italia, ha fatto concerti in tutta Europa, si è potuto permettere lo sfizio di andare a Parigi solo per una passeggiata. Ora fa la fame, ma ha vissuto a contatto con personaggi famosi, e soprattutto in un ambiente in cui le droghe circolavano come fossero aperitivi. Be', lui ha sempre visto nelle droghe qualcosa di "mistico", qualcosa che noi occidentali vediamo in modo sbagliato. Non è ciò che si usa, ma il modo in cui lo si usa a fare la differenza. Un pesce palla nelle mani di uno chef giapponese si trasforma in un piatto da centinaia di euro, sia per il gusto che per il "rischio", nelle mani di un ignorante può provocare la morte di chi mangia. Spero di non essere stato troppo dispersivo!

 

nella maggior parte dei casi si tratta

MAH