Attualità, politica e società

Ecco, cogliete l'occasione.

 

Alcuni mafiosi e pentiti vari sostengono che il delitto Pecorelli fu un favore fatto da Cosa Nostra ad Andreotti, ed eseguito manualmente da Carminati.
Benché venne tutto smentito in cassazione nel grado precedente la sentenza fu molto diversa.
E inoltre citando Wikipedia "
Nel 2004 la Cassazione conferma le accuse nei confronti di Andreotti. La sentenza, pur assolvendolo per alcuni reati e prescrivendolo per altri, afferma che Andreotti era a conoscenza delle intenzioni della mafia di uccidere il Presidente della Regione Piersanti Mattarella, tanto che aveva incontrato il capo di Cosa Nostra Stefano Bontade prima che l'omicidio avvenisse, per esprimere la sua contrarietà. Quando Piersanti Mattarella venne assassinato, Andreotti si recò nuovamente in Sicilia e incontrò ancora Stefano Bontade per chiarire la vicenda. La Cassazione ha affermato:

« Andreotti non si è limitato a prendere atto, sgomento, che le sue autorevoli indicazioni erano state inaspettatamente disattese dai mafiosi ed a allontanarsi senz’altro dagli stessi, ma è sceso in Sicilia per chiedere conto al Bontade della scelta di sopprimere il presidente della Regione. »

Dopo l'omicidio, Andreotti non riferì agli inquirenti le informazioni su Stefano Bontade, responsabile dell'omicidio.[55]"
Davvero, se essere affiliati a Cosa Nostra e favorirla in politica ed essere a conoscenza di omicidi e conviverci non è da merde schifose allora non so più cosa sia.

 

Ma sai leggere? Ma chi ha detto che non lo sia?

 

Suvvia, non litigate per Andreotti. Non ne vale davvero la pena.

 

Non tu.

 

Mah, non so, con lo stallo che si verificherà dopo le elezioni io vedrei bene un Andreotti VIII

 

Vorrei solo dire che "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina". (Cit. Giulio A.)

 

Preferisco l'instabilità alla necrofilia. Conferite l'incarico a Magalli.

 

Certo che con le sue frasi di sicuro non aiutava a farsi ricordare bene

 

Però è una frase geniale, bisogna ammetterlo. E anche molto veritiera nel suo cinismo. D'altronde al Divo Giulio si può dire di tutto, tranne che non avesse un certo stile.

 

Molti politici della prima repubblica vengono citati per le loro memorabili affermazioni ma spesso non posso fare a meno di chiedermi che immagine proietterebbero nel 2018, dove gran parte della propaganda politica passa attraverso i social network.

 

Ma nel futuro dei nostri politici odierni si ricorderanno grandi frasi come:
"Shish" Matteo Renzi.
"Arrivano le ruspe!" Matteo Salvini.

 

Sarebbero totalmente fuori contesto, ovvio. Sarebbe anche bello, però, poter sentire qualche politico ancora in grado di articolare un discorso con un paio di subordinate e un ragionamento alle spalle.

 

Oggi fare un ragionamento complesso non porta voti, non funziona. Coi nuovi strumenti l'informazione viaggia veloce, e bisogna essere lapidari e concreti, lasciare il segno in pochi istanti. C'è anche un deficit di background "ideale", non ci sono più le grandi idee, i grandi progetti di società, e quindi le grandi riflessioni. Questa precarietà generale si riflette anche in politica.

 

Esatto.

Tipo: "Il potere logora chi non ce l'ha".

Sembra una citazione come un'altra, ma se ci si sofferma un attimo a pensare a tutte le sfumature che può assumere, è piuttosto sinistra.

Sicuramente aveva un senso dell'umorismo piuttosto ambiguo.

C'era sempre qualcosa di "detto/non detto" in certe sue affermazioni che lasciava dei dubbi inquietanti.