Le Vibrazioni

In occasione della loro partecipazione a Sanremo e del nuovo album V, che esce domani, vorrei parlarvi in modo serio di questa band a lungo e in largo sbeffeggiata e derisa e ridimensionata a "quelli che fanno canzonette pop per le ragazzine". Vorrei dirvi che non è assolutamente così, io ho avuto l'occasione di vederli all'Atlantico di Roma nel 2010 (e non me ne vergogno) e sono musicisti molto preparati e che sanno il fatto loro (Verderi poi è un bravissimo chitarrista) e hanno un'energia sul palco veramente rara tra le band italiane attuali. Se vi decideste ad approfondire i loro album, anziché a fermarvi ai singoli radiofonici, scoprirete una band dall'impianto rock/alternative rock, con influenze e rimandi alla psichedelia e al progressive anni '70; l'album "Officine Meccaniche" ne è il perfetto esempio, album tra l'altro registrato su nastro analogico anziché digitale, proprio come si faceva un tempo e quindi anche con pochissima possibilità di poter sbagliare e fare errori... vi consiglio di dargli un ascolto perché è un album merita molto!
Cmq vi do un assaggio di quello che sanno fare:

 

Due sono le voci che non sopporto tra i "big" italiani: Bianconi e Sarcina
Il terzo album li ha rivalutati, forse era già troppo tardi ma erano poi spariti dai radar dei grandi ascolti.
Io li ricordo più per la loro apparizione in Shpalman

Questo pezzo portato a Sanremo è bellino.

 

interessanti l'album solista di Sarcina è davvero bello dunque credo che lo prenderò del materiale vecchio esiste una raccolta

 

Posso dire che a me i primi tre album piacciono tantissimo.... Officine Meccaniche è certamente l'album più maturo e sperimentale ed è stato prodotto da Mauro Pagani.... tra l'altro storico collaboratore di Fabrizio De Andrè e di Ligabue

 

C'è solo un best of (Come far nascere un fiore), ma raccoglie praticamente solo i singoli e le hit, mancano un sacco di belle canzoni, però include 3 inediti tra cui questa bella strumentale di 8 minuti.

Il mio consiglio Alessio, è quello di prendere piuttosto il live cd/dvd En Vivo.

Ti correggo, Officine Meccaniche è stato registrato nelle famose sale di registrazione delle "officine meccaniche" di Mauro Pagani, ma l'album è stato prodotto da Marco Trentacoste (Deasonika, Rezophonic, This Grace) che ha prodotto anche il successivo Le strade del tempo.
Il nuovo album V è stato invece prodotto da Davide Tagliapietra (figlio di Aldo), il che però un pò mi preoccupa, visto che ha prodotto solo roba pop mainstream tipo Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Eros Ramazzotti...

 

Il nuovo album ha un paio di pezzi encomiabili, per il resto... non una band che rimarrà nella storia del rock italiano

 

Ancora non l'ho ascoltato, ma ho letto che è stato realizzato in fretta e furia e registrato in 2 settimane per farlo uscire in tempo per il festival, mettiamoci anche che non c'è più Trentacoste alla produzione, parto parecchio prevenuto...

 

@Peste Noire fai bene a proporre, è da anni che sono in cerca di un gruppo rock italiano che mi stimoli, ed ancora non l'ho trovato.
Mi spiace dirti che neanche Le Vibrazioni mi piacciono.

 

Alcune vecchie canzoni le suonavo con mio fratello e mi stavano quasi simpatiche per questo. Una era "Su un altro pianeta" e poi non ricordo, però riascoltando "Seta" m'è tornato in mente che proprio tanto tempo fa avevamo suonato pure quella, solo che della prima ricorderei ancora i riff ascoltandola, mentre dell'altra no. Non mi fanno impazzire e Sarcina mi sta troppo sul cazzo.

 

Ho ascoltato il nuovo album, devo dire che me lo aspettavo peggio, invece non è male, è molto leggero, allegro, scanzonato, ma anche atmosferico, dolce, lento e sensibile, con omaggi soprattutto alla musica beat anni '60 ed anche in certi punti anche agli anni '70 e alla new wave, purtroppo manca quella energia più rock che ha contraddistinto i precedenti lavori (Le Vibrazioni II e Officine Meccaniche su tutti), mancano anche degli assoli da ricordare, questo è vicino a Le strade del tempo ma molto più soft e meno progressive, faccio una recensione track by track:

Nero: Traccia d'apertura molto carina e molto atmosferica, quasi una semi-ballad, con riff solari di Verderi, synth, la voce soave di Sarcina e l'ipnotico basso di Castellani, non male.

Così Sbagliato: Traccia presentata a Sanremo, la conosciamo tutti, forse il brano più "moderno" del disco e anche uno dei più rock, se vogliamo.

In Fondo: Quando dicevo omaggio agli anni '60, questo mid tempo ne è un esempio, ritornello retrò che ti si stampa in testa, simpatico anche il breve assolo che sembra uscito da un album di fine anni '60/inizi '70.

In Orbita: Anche qui omaggi agli anni '60 e '70, altro brano non male che in certi punti spazia nello space rock.

Apri gli Occhi: Altro brano d'altri tempi, ritornello molto semplice e allegro e la voce di Sarcina è sempre più armoniosa e delicata, la parte più interessante però di questa canzone è il passaggio a partire dal minuto 02:47, con dei riff quasi maideniani, ho apprezzato molto quella parte, anche se un pò abbozzata.

Niente di Speciale: Brano che più retrò non si può, qui siamo nel beat puro, il riff beatlesiano di Verderi è molto magnetico ma alla fine della fiera, il brano non dice nulla, sicuramente uno dei brani più deboli dell'album, non una brutta canzone ma veramente "niente di speciale".

Voglio una Macchina del Tempo: Brano simpatico, ma anche stupidino, niente di che da segnalare a parte il fin troppo ossessivo e presente basso di Castellani.

Chissenefrega dell'Aldilà: Finalmente qualcosa di più interessante dopo 2 brani sciocchini e fin troppo spensierati, un brano un pò più deciso e solido, con una parte ritmica molto convincente e un testo simpatico.

Onda: Uno dei brani migliori a mio avviso dell'album, ecco che si fanno vedere le influenze new wave e post-punk, sembra quasi un brano dei The Cure cantato in italiano da Sarcina invece che da Smith. Davvero un ottimo brano.
"Eri seduto con la faccia saccente stuprando i miei sogni"

Dolce: Come da titolo il brano è una lenta e dolce ballad dal sapore antico, molto romantica e sdolcinata, conclusione che è un pò la sintesi del disco; un disco molto pacato, delicato e atmosferico ma allo stesso tempo anche giocoso, spensierato e positivo (l'unica traccia più oscura è Onda), non a caso la V sta per Vita secondo le Le Vibrazioni, quindi un album del genere ci sta tutto, però nel prossimo voglio più rock e cattiveria.