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Dream Theater

Discussione in 'Progressive' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 22 Settembre 2011.

  1. WinterLord

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    21 Febbraio 2019

    Anche io ero rimasto ai tempi che furono...ma si sa che i tempi cambiano.

    e anche altre cose purtroppo...
     
  2. Mordred87

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    21 Febbraio 2019



    cmq raga sono sconcertato! ascoltate il riff di room 137 e ascoltate questo pezzo. UGUALI
     
  3. Flea

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    21 Febbraio 2019

    La canzone non la voglio sentire perché il gruppo come sai mi fa cagare come pochi :hihi:
    Ma sapere che li hanno pure copiati i Dream Theater è un colpo al cuore non da poco :(

    Inviato dal mio LG-H870 utilizzando Tapatalk
     
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  4. Mordred87

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    22 Febbraio 2019

    mai sentito un plagio così evidente XD mi ricordava qualcosa quel riff ma per giorni non sono riuscito ad individuare cosa... pensavo a the beautiful people di manson ma no non era quello. E cmq gli amaranthe spaccano:love:
     
  5. Mordred87

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    22 Febbraio 2019

    ma infatti a me tutti i dischi dei dream che ho comprato appena usciti mi hanno entusiasmato ai primi ascolti (chi più chi meno). Poi col tempo li ho rivalutati in peggio (tranne systematic chaos che ad oggi contiene alcuni dei mei pezzi preferiti dei dream post 2000). La cosa grave invece è che questo apparte pale plue dot non mi ha lasciato nulla sin da subito. Cioè verrà accantonato dopo 3 settimane al massimo..
     
  6. dreamer15

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    22 Febbraio 2019

    Non ho ascoltato questo presunto plagio dei Dream Theater ma di pezzi così ce ne sono un freco. A me vengono in mente addirittura i Blondie di Call Me.
     
  7. Aslan

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    22 Febbraio 2019

    cosa mi hai fatto ascoltare, anche se solo x 10 secondi...che tu sia maledetto! Lammerda proprio, alle 6.51 di mattina...
     
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  8. dreamwarrior

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    22 Febbraio 2019

    Il track by track

    Untathered Angel: arpeggio iniziale, riffone cattivo, soli incrociati e all’unisono di chitarra e tastiera. Dopo lo sdolcinato Astonishing i Dream Theater ripropongono il loro piatto forte, ma questa volta con il sapore di cibo preconfezionato. Non c’entra il i “già sentito” (che tornerà prepotentemente nel corso dell’ascolto del disco, ma con ben altri risultati), ma l’andamento piatto e scolastico del brano. Non basta un tutto sommato riuscito refrain, che si piazza facilmente in testa e una sezione solista di buon mestiere per andare oltre il compitino. Incoraggiante il suono, chiaro e potente, compresa la batteria di Mangini;

    Paralyzed: i Dream Theater continuano la tradizione di brani che non c’entrano una fava con la loro storia. Tradizione cominciata nel lontano 1997 con You not Me e Burning my Soul, allora commissionate in tutti i sensi dalla casa discografica (che impose addirittura la scrittura di Desmond Child) e proseguita, per fortuna con cadenza non regolare, con I Walk Beside You , Forsaken e probabilmente ne dimenticherò qualcuno. Brani semplici, fortemente improntati al pop/hard rock, che andrebbero bene pure altrove ma non in un disco con direzione artistica completamente diversa. Paralyzed ha un riffetto portante poco originale in stile Tool, che ricorda un po’ una variazione di uno di quelli presenti in This Dying Soul, su cui si staglia una discreta linea melodica e un refrain un po’ soffocato. Nel mezzo un buon solo di Petrucci e nulla più. Sembra che il brano somigli vagamente ad uno di una rock band alternativa chiamata Breaking Benjamin e questo dice tutto sulla sua portata. Se vuoi fare qualcosa di “diverso” deve essere qualcosa di molto buono e questa Paralyzed al massimo è passabile. Si ripropone quindi la questione iniziale: ok, ma cosa c’entra con un disco dei Dream Theater?

    Fall into the Light: il riff iniziale in stile Metallica, il gran lavoro di Mangini sul rullante, la sezione centrale atmosferica tra Metallica (onnipresenti) e Iron Maiden (qualcuno cita anche i Radiohead), l’ispirato solo di hammond di Rudess. I nostri prendono a prestito “cose altrui” miscelandole bene con il loro classico stile. Il crescendo epico della parte centrale fa da contraltare al groove e potenza di quella iniziale, con un finale che vede Petrucci in versione funambolo. Buono anche il refrain che compensa una strofa non ispiratissima. Nel complesso un buon brano che avrà un forte impatto dal vivo;

    Barstool Warrior: di tanto in tanto i Dream Theater riescono ancora a tirare fuori brani che non sfigurerebbero nei loro lavori migliori. Barstool Warrior ha un inizio neoprog, una forte componente melodica che rimanda a Scenes from a Memory (il piano centrale di Petrucci fa molto One Last Time), una solida struttura varia e progressiva, dei solos meravigliosi di Petrucci e un gran crescendo finale. A tratti sovviene anche The Astonishing, ma come sarebbe potuto essere se concepito in chiave progressiva. Fantastico per chi ama i Theater più melodici.

    Room 137: se qualcuno si lamentava delle citazioni dai Muse o U2, deve fare i conti con questa evidentissima da Marilyn Manson. Il riff e l’incedere ipnotico del drumming non possono non richiamare la celebre Beautiful People del Reverendo. Apprezzabile il tentativo di, concedetemi il termine, “progressivizzare”, cercando una certa varietà di fondo strumentale, buono il solo centrale di Petrucci in stile Satriani, ma nel complesso il risultato è decisamente negativo, soprattutto per una linea melodica che si affossa da sola. Probabilmente la dimensione da 4 minuti non è quella ideale per la band, sicuramente non lo è questo genere simil alternativo. I Dream Theater quando escono dal loro seminato quasi sempre deludono.

    S2N: i Liquid Tension Experiment con il cantato. Questa è l’impressione che ho avuto all’ascolto di questa mirabolante jam, guidata da un ottimo Myung. Tutti bravi nel saper gestire il loro spazio e il loro turno, compreso LaBrie, ora incisivo e grintoso, ora melodico nel bel refrain. Altro brano che dal vivo farà i classici fossi a terra;

    At Wit’s End: il brano più lungo del disco e probabilmente l’apice. Grande apertura all’unisono di chitarra e tastiera e ancora sentore di Liquid Tension., con un terremotante drumming di Mangini. Ad una prima parte di grande perizia tecnica segue una seconda di atmosfera spezzata dai lancinanti solos di Petrucci. Perfetto così.

    Out of Reach: dopo l’abbuffata di ballate del disco precedente, qui ne troviamo solamente una. Direi per fortuna, in quanto nonostante sia sorretta dal solito ispiratissimo Petrucci, non va oltre la sufficienza. Das sottolineare che in The Astonishing ve ne erano di parecchio più belle. Così come per i brani che non c’entrano una fava, sarebbe giusto fare un appello per gridare basta con le ballads.

    Pale Blue Dot: una sorta di A nightmare to remember in versione mignon. Toni cupi e minacciosi, molto evocativi, tecnicamente annichilente con la parte centrale che richiama la celebre The dance of eternity. Altro clamoroso centro

    Viper King: è una bonus track e deve essere valutata come tale. C’entra poco o nulla con il mood generale del disco e sicuramente nulla con i Dream Theater, dal sound al testo dedicato ad un’automobile. Sembra che sia una cosa nata per scherzo durante i sound check dei concerti Trattasi di un boogie con botta e risposta tra il cantato e il riff, sullo stile di Black Dog o Still of the Night. Solo che LaBrie non è né Robert Plant, né David Coverdale e tanto meno il miglior Labrie. Divertente l’incrocio strumentale chitarra/hammon
     
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  9. seppe76

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    22 Febbraio 2019

    Premettendo che per me risulta prematuro esprimere un giudizio oggettivo su questo DistanceOver Time, in quanto ritengo la longevità il valore più importante per un verdetto finale, mi accodo al trackbytrack ed esprimo il mio personale parere dopo i primi ascolti:

    UntethredAngel voto 6
    Senza infamia e senza lode per un pezzo che contiene diverse sfumature e caratteristiche Theateriane.
    Evoca un po' Outcry, un po' Lost NotForgotten.

    Paralyzed voto 6,5
    Andrò un poco controcorrente, ma questo brevissimo brano è diretto e compatto e non mi annoia mai. Peccato che dopo una intro interessante non ci sia stato uno sviluppo del brano maggiormente accattivante e progressivo.

    FallInto The Light 6,5
    Pezzo molto Metallica-Style al quale regalo mezzo voto in più per la parte centrale e le divagazioni strumentali. Credo però che col tempo possa perdere di freschezza ed originalità.

    Barstool Warrior voto 8
    Suona melodicamente bene, brano fresco e positivo, la prima traccia davvero entusiasmante.

    Room137 voto 5
    Ahimè la nota dolente. Forse secondo solo a Build me up, Break me down in termini di inutilità e banalità. Brano superfluo e bruttino.
    Riffone iniziale molto simile al celebre The Beautiful People di Marylin Manson.. mah

    S2N voto 8
    Questo pezzo mi piace e non poco, e apre alla grande il poker dei migliori pezzi dell'album. (insieme a Barstool Warrior).

    At Wid's End voto 9
    Per me il brano migliore.

    Out Of Reach voto 8
    Ecco, ritengo questa ballad una delle più belle mai scritte dai DT. Adorabile per melodia ed intensità.

    Pale Blue Dot voto 7,5
    Altro brano di ottima fattura a mio avviso, molto tecnico quanto crudo, ma sempre intenso come tutto questo Distance Over Time. Magari col tempo l'apprezzerò maggiormente..

    Tirando le somme, mi sembra un buon disco, forse il migliore dell'era Mangini. Peccato per un LaBrie sempre effettato ed in difficoltà.
    Voto finale intorno agli 80/100 (senza fare una media aritmetica).

    Ps: Voto 6 per Viper King... fuori dal coro essendo la bonus track. Ci sento Aerosmith, Deep Purple, Led Zeppelin.
    Buona appunto come bonus track, nient'altro.

    La produzione di questo DOT è molto buona finalmente, e tolto Room137... pezzi completamente da bocciare non ce ne sono. Certo mi aspetto sempre chissà cosa, ma in fondo per ora mi ritengo abbastanza soddisfatto, specie per alcuni brani quali At Wid's End e Pale Blue Dot che non sono immediati e mi richiedono diversi ascolti.
    Il verdetto finale, come dicevo, sarà poi dato tra qualche tempo dalla longevità...
     
  10. jesse_pinkman

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    Quando espande espande, ma è gallinaceo (cit.)

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    22 Febbraio 2019

    Mi sembra che Labrie canti male in generale, ma quanto è fuori posto su Viper King? :hihi:
     
  11. LucaGiulio

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    22 Febbraio 2019

    I primi due ascolti mi hanno lasciato freddissimo, credo finirà nel dimenticatoio molto rapidamente.

    A sto punto rimpiango The Astonishing, ma si sa, al peggio non c'è mai fine.
     
  12. Azpuna

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    22 Febbraio 2019

    Room 137 va a fare compagnia a: Constant Motion, A Rite Of Passage e I Walk Beside You. I brani che spero di non sentire mai dal vivo

    L'album strumentalmente lo trovo anche ben bilanciato, purtroppo Labrie sembra che sia andato a cantare dopo aver fatto una gara di corsa campestre, anche se ha cmq momenti positivi come nella traccia "At Wit's End". Nel totale come giudizio sono su un 65-70
     
  13. dreamer15

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    22 Febbraio 2019

    Ho ascoltato Paralyzed. Canzone immediata ma nonostante tutto ben arrangiata. Per loro probabilmente ci sarà voluto un paio d'ore a scriverla. Non credo sia lo specchio dell'album, da quello che leggo, ma meglio di una Forsaken o Wither.
     
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  14. CarloMetal24

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    23 Febbraio 2019

    Disco noiosissimo, secondo me il problema è la voce di James che sembra proprio fuori luogo.
     
  15. Vic Rattlehead

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    23 Febbraio 2019

    Meglio di forsaken sicuro ma per quanto mi riguarda non si avvicina nemmeno di striscio a wither, sia come tipo di canzone sia per qualità.

    È quello che si dice sempre, io però mi ricordo al Gods tutti a cantare A rite of passage:headbang:


    Per generalizzare non tutti gli album che ascoltiamo o i libri che leggiamo o i film che guardiamo devono essere necessariamente capolavori, godiamoci quello che ci piace!
     

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