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Droghe: svago innocente o crimine da punire?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Asperger, 5 Luglio 2008.

  1. Barney Panofsky

    Barney Panofsky
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    17 Giugno 2019

    Sono d'accordo ma paradossalmente, posto il fatto che la criminalità organizzata ha dimostrato di potersi infiltrare in qualsiasi mercato, compresi quelli legali, ormai converrebbe legalizzare la vendita di droghe leggere perché, almeno in alcuni casi, lo Stato potrebbe cominciare ad esercitare qualche forma di controllo, fornendo inoltre a qualcuno la possibilità di esercitare un'attività d'impresa in un nuovo mercato aperto e liberalizzato. Poi la scommessa sta nel riuscire a configurare forme di prevenzione amministrativa nei confronti delle infiltrazioni mafiose che siano realmente efficaci (o, quantomeno, che lo siano più di quelle attualmente esercitate) ma, ripeto, è un discorso che si allarga a qualsiasi forma d'impresa. Se dovessimo dichiararci per sempre contrari alla legalizzazione delle droghe leggere solo per il timore che il mercato continuerebbe ad essere controllato dalla criminalità organizzata (o sarebbe comunque ancora caratterizzato dalla sua presenza) per coerenza dovremmo cominciare a vietare anche la vendita di pomodori. Secondo me ormai la discussione dovrebbe focalizzarsi soltanto su altri aspetti: come gli effetti che deriverebbero dalla vendita di simili sostanze dal punto di vista medico, psicologico, sociologico, la valutazione dei costi/benefici, anche economici, ecc ecc...
     
  2. The Neuromancer

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    17 Giugno 2019

    Dal punto di vista medico non saprei. Di certo c'è di peggio del THC ma per esempio a me a partire da un certo punto della mia vita anche solo provare fumare una canna ha fatto molto più male in termini di comparsa di stati d'ansia etc, che assumere SSRI. Cosa che comunque uno fa sotto prescrizione medica, cioè non per chiudere il sabato sera in allegria.


    Ne avevo sentito parlare da un amico che lavora in ospedale.
    Io penso che non abbia senso confondere l'uso ricreativo, che taluni propugnano, con quello medico.
    Poi boh non sono un esperto ma sono quasi certo che la cannabis legale sarà per forza di cose molto più cara di quella clandestina, che ovviamente andrebbe ferocemente combattuta, e questo temo possa in parte alleviare l'effetto benefico della legalizzazione.
     
  3. Evillupo

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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    17 Giugno 2019

    Certo che no. Il problema è che la gente è stupida e ragiona in termini assoluti di buono/cattivo per quanto riguarda le sostanze. Quindi un oppioide è sacrosanto nel dolore oncologico, ti rovina la vita se lo usi a scopo ricreativo.
    Dal mio punto di vista la scelta se legalizzare l'uso ricreativo della marijuana è una questione puramente politica e scientificamente c'è poco da discutere, solamente gradirei che, se venisse legalizzata, permangano limiti circa il suo uso come per l'alcool: che perdi la patente e ti becchi le aggravanti se ti trovano a guidare con thc nel sangue, che ti impediscano di usarla in determinati contesti lavorativi. Poi sta tutto all'idea che uno ha dello stato e del peso che deve avere nelle scelte dei cittadini.
     
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  4. Barney Panofsky

    Barney Panofsky
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    17 Giugno 2019

    Considerazioni sicuramente condivisibili.
    Mi fa sorridere pensare al fatto che noi forse vorremmo subordinare simili scelte sulla base di analisi sociologiche attendibili mentre chi si ritrova ad esercitare il potere legislativo/esecutivo potrebbe anche farlo per pura speculazione elettorale, peraltro basata sull'analisi del trend di un hashtag su twitter.
     
  5. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    18 Giugno 2019

    Salvini lo faceva. Solo io mi ricordo quando proponeva la legalizzazione delle droghe leggere a fianco a quella della prostituzione? Salvo poi diventare paladino dell'austerità dei costumi facendo vietare anche quella legale quando il trend è cambiato
     
  6. Thrashead

    Thrashead
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    18 Giugno 2019

    Vi manca il topic sulla politica? :lookaround:
     
  7. Evillupo

    Evillupo
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    bestemmie e parole d'orgoglio

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    18 Giugno 2019

     
  8. Barney Panofsky

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    18 Giugno 2019

    Già, proprio quello che intendevo dire.
     
  9. Barney Panofsky

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    18 Giugno 2019

    Cercando di rimanere in topic ti risponderò dicendoti che "ne sono uscito".
     
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  10. Thrashead

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    18 Giugno 2019

    :D
     
  11. Sixx77

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    22 Giugno 2019

    Io rimango sempre dell'idea che non esiste modo per uccidere la criminalità se non uccidere il mercato della droga.
    e per uccidere il mercato la soluzione è una sola… far si che non esista più la richiesta di droghe.
    Un impresa difficile se non impossibile ma di certo in base a come vanno le cose ora solo migliorabile.

    combattere la criminalità porta ad un esborso incredibile che non ha nessuna possibilità di rientro.

    se dipendesse da me, per poter riportare soldi nelle tasche dello stato ed "educare" le persone a evitare di alimentare il mercato e soprattutto consumare queste porcherie manterrei i limiti di possesso ai fini di spaccio, entro i quali si entra nel penale, e per chiunque venga trovato con una qualsiasi quantità anche minima (anche un moccio di canna) una multa dall'importo importante, sui 1000 euro.

    questo porterebbe a due conseguenze vere:
    1) le forze dell'ordine non avrebbero più nessun interesse nell'evitare i semplici consumatori (Cosa che avviene ora, e noi tutti lo sappiamo) anzi… andrebbero a cercarli portando un bell'importo nelle casse dello stato che andrebbe almeno parzialmente a compensare le spese astronomiche affrontate per le combattere la criminalità.
    2) riduzione del numero dei consumatori. anche perché obiettivamente, pensare che l 'aumento vertiginoso dei consumatori non sia anche dovuto alla consapevolezza dell'assenza totale di conseguenze, è follia.

    La riduzione del consumo porterebbe ad una grossa crisi del mercato del criminale e l'incasso delle multe porterebbe notevole ossigeno nelle casse dei comuni e dello stato.
    (invece di cercare di farsi le creste con autovelox deliquenziali).

    questo porterebbe anche molti genitori a rieducarsi al loro ruolo visto che se un figlio 16 enne se ne tornasse a casa con 3000 euro di multe in qualche mese l'unica soluzione da parte del genitore(che magari guadagna 1300 euro al mese) sarebbe quella di riappropriarsi del proprio ruolo di educatore appunto.

    per me l'ultima cosa che penso potrà succedere in caso di legalizzazione è che il consumo calerà e che la criminalità(la stessa che guadagna su appalti pubblici, gestione spazzatura, o macchinette legali per videopokerecc.) smetterà di guadagnarci.

    La criminalità vuole che la gente consumi più droghe possibili, legali o illegali che siano.
     
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  12. Barney Panofsky

    Barney Panofsky
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    23 Giugno 2019

    Eliminare la richiesta di consumo delle droghe... Ci poniamo degli obiettivi molto semplici. Fingendo di vivere in un mondo in cui possa esistere la volontà politica di costruire una società in cui nessuno senta più la necessità di ricorrere a sostanze stupefacenti, non oso immaginare gli sforzi che dovremmo compiere dal punto di vista sociologico. In molti ancora non riescono a concepire la possibilità di ricorrere alla consulenza di uno psicoterapeuta se non nel caso di malattie psichiatriche gravi (per le quali si dovrebbe ricorrere invece ad uno psichiatra). Figuriamoci l'eventualità di far entrare la psicologia nelle scuole (e intendo in modo costruttivo, all'interno delle classi, con delle lezioni inserite nell'orario scolastico ufficiale, non soltanto attraverso la predisposizione di uno sportello di supporto, come avviene ora in alcuni istituti).
    Ribadisco comunque il concetto per il quale il mercato delle sostanze stupefacenti non è più l'unico mercato all'interno del quale si muove la criminalità organizzata. Basta leggere la relazione annuale al Parlamento della Direzione Nazionale Antimafia per comprenderlo. Sicuramente rimane un mercato per loro molto redditizio ma dubito che riusciremmo ad eliminare la criminalità organizzata concentrandoci solo su di esso. Senza ignorare il fatto che:
    - predisporre simili controlli a tappeto nei confronti dei consumatori richiederebbe un dispiegamento delle forze dell'ordine al momento non attuabile (se non attraverso nuovi concorsi e conseguenti assunzioni, quando sono notizie di cronaca le continue richieste di scorrimento della graduatoria a favore di soggetti che sono già vincitori di concorsi pubblici)
    - di fronte all'eventuale insolvibilità del soggetto, ipotesi che potrebbe presentarsi con una certa frequenza viste le conseguenze legate all'abuso di sostanze stupefacenti sulla vita personale, professionale e familiare dei consumatori, si dovrebbe ricorrere a procedure di natura esecutiva. Pignorare i pochi beni di un soggetto già economicamente in difficoltà creerebbe soltanto ulteriori danni sociali e finirebbe per rappresentare, dal punto di vista strettamente economico, un costo per la pubblica amministrazione.
     
  13. Sixx77

    Sixx77
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    24 Giugno 2019

    Tutti i traguardi si raggiungono (o ci si può avvicinare al meglio) di certo non con la rassegnazione all'impossibilità.
    quindi che sia difficile o impossibile questo non vuol dire che non si debba combattere semplicemente perché sia giusto farlo.
    Gli omicidi esistono da sempre, e sempre esisteranno, quindi non vedo perché rassegnarsi a ciò e cominciare a fare cose tipo: pensare di depenalizzare l'omicidio in questo o quel caso,ecc…. visto che poi sono limiti sempre più labili.

    combattere la droga e il consumo della stessa in termini di "educazione" a mio avviso significa n°2 cose:

    - Fare informazione vera… non andare avanti a raccontare che la droga fa miracoli oppure che la droga ti uccide solo a guardarla. perché in entrambi i casi si tratta di disinformazione.
    - Limitare la disinformazione plateale e l'invito al consumo "mascherato".
    Questa è una cosa che è palese e plateale in rete e in TV dove ogni qual volta si parla di queste cose non vi è mai presente una persona con i numeri e le competenze per parlarne(vedi TOSSICOLOGO) e si finisce sempre con il lasciar intendere che le droghe leggere sono una cosa curativa, simpatica e ingiustamente illegale…. visto che in virtù dei continui "c'è l'alcol" oppure "uccide di più il tabacco" alla fine la morale è fatevele pure che non fanno male.

    non si dovrebbe, per esempio, per mettere a nessuno di ammettere di consumare certe sostanze in televisione perché si tratta di un atto illegale.

    Piccole cose ma che indentificano chiaramente come i media stessi siano fortemente influenzati da queste droghe in se e probabilmente anche dalla criminalità che ci guadagna.

    La criminalità organizzata ruota attorno ai mercati del vizio.
    è ovviamente vero che essa si inserisce in ogni tipo di mercato (anche legale) e sempre lo farà o proverà a farlo.
    ma senza la droga perderà praticamente tutta la propria vera forza.
    perché la droga è e sarà sempre il core business di tutti i tipi di criminalità e la causa, diretta ed indiretta di ben più dell 80% dei crimini commessi in generale.

    hai ragione!
    più controlli alla ricerca dello spacciatore sono impensabili.
    ma se questi controlli sono volti a punire i consumatori allora allo stato attuale delle cose il rientro economico pagherebbe con i mega interessi l'investimento.

    quia vai già in un ambito ristretto, cioè soggetti che non possono permettersi di saldare una multa.
    sarà un problema da affrontare se e nel caso questo mio "consiglio" verrà applicato.
    ma rimango dell'idea che quello che verrà guadagnato coprirà abbondantemente gli insolventi.
    visto che allo stato attuale i drogati sono praticamente tutti.
    Non sono solo elementi ai margini come erano gli eroinomani negli anni 80.

    gino paolo rossi qualsiasi di età 20 anni che fa una vita normale, vive con i genitori e lavora da un carroziere se prenderà 2000 euro di multa in due mesi perché pensa di essere un figo a farsi canne pagherà questa cifra e poi comincerà a farsi di gran lunga più guardingo nel chiedere via messaggio al suo pusher di fiducia e probabilmente penserà che forse il gioco di rincoglionirsi non vale la candela.

    Gli insolventi ci saranno sempre soprattutto fino quando si drogheranno perché per una vita nessuno lo ha punito perché si faceva le canne e lui è passato a farsi, oltre a quelle anche altro.
     
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  14. Aslan

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    24 Giugno 2019

    Mi sembra un discorso sensato. Mi trovi d'accordo
     
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  15. Barney Panofsky

    Barney Panofsky
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    24 Giugno 2019

    Da questo punto di vista, la comunicazione attraverso i mass media è semplicemente deludente perché per questioni logistiche (brevità di un articolo, tempistiche televisive dettate dagli spot pubblicitari) e necessità finanziarie, legate agli indici di ascolto o al numero di visualizzazioni online, non c'è interesse alcuno a trattare qualsiasi tema, non solo quello delle sostanze stupefacenti, in maniera realmente approfondita. Se poi si mette di mezzo la comunicazione politica, il tutto si risolve con frasi fatte e provocazioni fini a sé stesse, volte all'acquisizione del consenso.

    Ho trovato un po' eccessiva l'analogia con l'omicidio, sopratutto se consideriamo il fatto che oggetto di discussione relativo ad una possibile depenalizzazione è soltanto la produzione, vendita e consumo (quindi possesso) di droghe leggere. I termini sono alquanto distanti, dal mio punto di vista, mentre mi sembra di leggere nelle tue parole un'avversione nei confronti di tutto ciò che riguarda il mondo della dipendenza che forse ti porta anche a fare affermazioni leggermente generalizzanti (come quella relativa all'estensione del consumo o al fatto che l'insolvente sia tale perché rimasto impunito e spinto al consumo di sostanze più pesanti).

    Immaginare una società che si pone come obbiettivo l'eliminazione di qualsiasi dipendenza equivale anche ad immaginare uno Stato fortemente presente nella vita quotidiana delle persone, in forma quasi totalizzante. Intendi fermarti a forme di educazione e prevenzione o a qualcosa di più impegnativo? Parliamo di un obiettivo che necessiterebbe di rivedere la funzione del lavoro, dell'economia, della comunicazione mediatica, della scuola, della giustizia... di tutto.
     

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